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Autore: HermioneCH    20/12/2013    12 recensioni
La storia si svolge dopo la fine della guerra, Hermione si reca a Hogwarts per l'ultimo anno di scuola, dove Piton è tornato a insegnare pozioni. La ragazza si sente sola, senza i suoi amici, ma trova ottimi confidenti in Ginny e nel nuovo professore di Difesa contro le Arti Oscure.
Dopo un susseguirsi di problemi personali, si trova davanti a un nuovo percorso.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Hermione Granger, Remus Lupin, Severus Piton, Un po' tutti | Coppie: Hermione/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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31. Amore proibito


Hermione camminava velocemente per andare a lezione. La sera prima, dopo quello che era successo con la preside, Severus le aveva proibito di passare le notte nei sotterranei. Così Hermione era ritornata nella Torre dei Grifondoro e aveva trovato Ginny di ritorno dalla Tana. La rossa era rimasta molto sorpresa dai racconti di Hermione, la quale aveva surclassato il racconto imbarazzante dell’intrusione della preside nell’ufficio di Severus, ma l’amica sembrava essere genuinamente felice per il suo ricongiungimento con Severus. E ora Hermione stava camminando velocemente per raggiungere l’aula di Pozioni prima di tutti gli altri, così da poter parlare un attimo con il suo professore.
Quando entrò nell’aula Severus era alla cattedra che scriveva concentrato su un foglio di pergamena, il professore alzò appena lo sguardo e sorrise leggermente “Dovevo aspettarmelo”.
“Che arrivassi prima degli altri?” domandò Hermione, avvicinandosi.
“Già”.
“Mi sei mancato da morire questa notte, Sev” confessò Hermione, posando la sua borsa per terra, si avvicinò al professore e gli scoccò un bacio sulla guancia.
“Tu invece per niente” rispose Severus, con un ghigno.
“Bugiardo”.
“Perché avrei dovuto sentire la tua mancanza? Avevo il letto tutto per me, nessuno che russava, che mi dava calci o che mi sbavava addosso!”
Hermione lo fissò con aria truce “Io non sbavo né tantomeno russo, al massimo ti concedo i calci”.
Severus rise, Hermione si avvicinò di nuovo  e gli sfiorò le labbra.
“Ho visto Lupin prima” la informò Severus “Mi ha voluto ringraziare per averlo soccorso”.
“Bè, carino da parte sua, immagino” mormorò Hermione, imbarazzata “Gli hai detto che tu e io…”
“No, me ne sono andato prima che l’impulso di spaccargli la faccia fosse insostenibile” rispose Severus, aggiungendo un chiaro tono di disprezzo nella voce.
“Era ubriaco, lo sai”.
“Questa non è una scusa, ti ha baciato e non è la prima volta. Quello prova qualcosa per te!”
Hermione rise “Sei completamente fuori strada, Severus”.
“So quello che dico e gli conviene stare attento a quello che fa” rispose Severus, facendo schioccare le nocche.
“Piuttosto, raccontami come è andato l’incontro con la McGranitt di ieri sera?” domandò Hermione, focalizzando la conversazione su qualcosa di più interessante.
“Mpfh! Lasciamo stare”.
“Dai ti prego” supplicò Hermione “Racconta, ci farai lezione di sesso sicuro?” domandò, scoppiando poi in una risatina.
“Non se né parla nemmeno! Minerva insiste che faccia tutto io, ma le ho detto che possono benissimo arrangiarsi i capi casa a parlare con i propri studenti” rispose Severus, decisamente irritato.
“Ma tu sei sempre il direttore dei Serpeverde” notò Hermione.
“Sempre meglio dover solo parlare con i Serpeverde che con tutti gli idioti della scuola” ribatté il professore.
“Oh certo, i tuoi amati Serpeverde, se non sbaglio sono stati i più contagiati” commentò Hermione, con un ghigno.
“Dacci un taglio”.
“Magari la McGranitt spera che con il tuo atteggiamento da professore burbero e inflessibile tu spaventi gli studenti a tal punto che non facciano più sesso” ipotizzò Hermione, senza smettere di sghignazzare.
“Io non sono la persona giusta per parlare a un branco di idioti in preda a una tempesta ormonale” disse Severus, cercando di mettere fino al discorso.
“Magari temi che i tuoi studenti pensino che tu non faccia certe cose” lo stuzzicò Hermione, facendogli un sorriso malizioso.
“Se non la smetti giuro che ti schianto, Granger!”
“Potremmo sempre dal loro una dimostrazione” rispose la ragazza, non riuscendo a trattenersi.
Severus le diede un buffetto, colpendola con il palmo della mano sulla fronte “Scema!”
Hermione gli sorrise, si avvicinò e lo baciò. Si allontanò subito sentendo i primi passi degli studenti che cominciavano a fluire nel corridoio per raggiungere l’aula di pozioni. Gli sorrise un’ultima volta e prese posto al suo banco.
La giornata passò tranquillamente tra una lezione e l’altra, Hermione era di nuovo felice e seguiva le lezioni con attenzione impegnandosi al massimo per non perdersi una singola parola dei professori. Nei corridoi incontrò due volte Remus, ma lo evitò sistematicamente, da prima trascinando Ginny nel bagno e poi chiedendo informazioni sui compiti al professor Vitious che passava di lì in quel momento. Aveva subito letto negli occhi di Remus l’intenzione di parlare con lei, ma la ragazza era ancora troppo arrabbiata per il comportamento autodistruttivo del mannaro per concedergli un incontro. Anche durante la lezione di Difesa Contro le Arti Oscure, notò che gli occhi di Remus lampeggiavano nella sua direzione più spesso del solito, ma Hermione riuscì a scappar via subito dopo la lezione, prima che lui avesse il tempo di fermarla.
Remus però non si diede per vinto e riuscì a battere i suoi tentativi di fuga, durante la cena in Sala Grande.
Infatti, il professore si avvicinò al tavolo dei Grifondoro e sostando alle spalle di Hermione le chiese di seguirlo. “Signorina Granger, avrei bisogno di parlare con lei se non le dispiace” disse Remus, fissando la ragazza sussultare.
“Professore è proprio necessario? Sto mangiando” ribatté Hermione, che proprio non voleva saperne di andare con lui.
“Signorina Granger, le ricordo che sono un suo professore e capo della casa Grifondoro, quindi quando le faccio una richiesta, mi aspetto che lei la esegua, senza discussioni” rispose Remus, con tono perentorio.
“Sì, signore” mormorò Hermione, con decisione. Abbandonò il suo stufato e si alzò dalla panchina, seguendo Remus fuori dalla Sala Grande. Alzò lo sguardo verso Severus, che seduto al tavolo degli insegnanti, li guardava con gli occhi ridotti in due fessure.
“Era proprio necessario?” chiese Hermione, entrando nell’ufficio del professore.
“Sì, visto che continui ad evitarmi” rispose Remus, estrasse la bacchetta e accese il fuoco.
“Io non ti sto evitando” disse la ragazza, incrociando le braccia.
“No, certo che no, lo fai solo per caso” mormorò Remus, guardandola con un sorriso.
“Mi sembrava di essere stata chiara in infermeria ieri, ti ho detto che finché continuerai a comportarti così…”
“Mi sono ripulito” la interruppe Remus “Ho buttato via tutto, bottiglie, pasticche, tutto! Ti prometto che non toccherò mai più quella roba, sono stato stupido, Hermione. È stata una ricaduta, stavo troppo male per essere sobrio e quando ho trovato quelle pasticche, ho pensato solo che mi potessero tirar su e le ho prese senza pensare agli effetti secondari. È stato il gesto stupido di un uomo disperato, Hermione. La commemorazione mi ha buttato a terra, lo sai benissimo che prima di Sabato non bevevo da settimane”.
“E cosa succederà quando avrai la prossima ricaduta?” domandò Hermione, irritata.
“Non succederà!” affermò Remus, con decisione “Come hai detto tu, ho delle responsabilità verso Teddy, verso i miei amici e i miei studenti. Non commetterò più un tale errore, te lo prometto. Questo weekend ho intenzione di portare Teddy in Irlanda, solo io e lui, così possiamo rilassarci, passare del tempo assieme e staccare la spina”.
“Buon per te”.
“Ma Hermione, ho bisogno del tuo aiuto, ho bisogno che tu mi stia vicina” aggiunse Remus, avvicinandosi alla ragazza.
“Ti aiuterò” mormorò Hermione.
Remus le sorrise e le accarezzò la guancia “Grazie Hermione… E… Magari io potrei aiutare te”
“Che vuoi dire?” domandò Hermione, guardandolo come se non capisse le sue parole.
Remus sorrise di nuovo “Ricordi quello che mi hai detto il giorno dopo che mi hai baciato per la prima volta?”
Hermione si toccò il mento, cercando di ricordare “Che dovevo starti lontana”.
“Non intendevo quello” rispose Remus “Mi hai detto che quando mi hai baciato, hai sentito il dolore andarsene. Hai detto che sentivi di poterti finalmente lasciare andare, di poter vivere senza più agonia e restrizioni. Non hai mai pensato che potesse essere stato così anche per me? Io l’ho capito, Hermione. Soprattutto dopo il bacio dell’altra sera, perché quando ti ho baciato il dolore è scomparso. Io posso prendermi cura di te e del tuo dolore, come tu puoi curare le mie ferite” sfiorò il mento della ragazza e si avvicinò alle sue labbra. Hermione gli mise una mano sul petto e lo fermò prima che potesse raggiungerle.
“No, Remus” mormorò Hermione.
“Perché?”
“Non posso aiutarti in questo modo e non ho bisogno che tu faccia sparire il mio dolore, perché se né già andato. Io non soffro più, Remus. Io e Severus siamo ritornati assieme” spiegò la ragazza.
“Ah” esclamò Remus, allentandosi da lei. Si voltò e si avvicinò al camino guardando le fiamme.
Hermione lo raggiunse e gli posò la mano sulla schiena “Mi spiace, Remus”.
Il mannaro si voltò e le sorrise “Non fa niente, era un’idea stupida, non so nemmeno perché mi è venuta in mente”.
“Io ti starò comunque vicina, Remus. Ti aiuterò, perché tu sei diventato un pilastro fondamentale della mia esistenza, un amico importante al pari di Harry, Ron e Ginny. Non potrei più stare senza la tua amicizia” rispose Hermione, mettendogli una mano sulla spalla.
“Grazie, Hermione. Sei una vera amica”.
“Stai bene?”
“Certo” rispose il mannaro, sorridendo. Hermione si avvicinò e lo abbracciò “Sono contento che tu non soffra più e che Severus abbia cambiato idea, davvero”.
“Grazie Remus” mormorò Hermione, sciogliendosi dall’abbraccio.
“Ora torna pure a mangiare, ammetto che ho giocato davvero sporco prima” disse il mannaro, mostrandogli la porta.
Le ricordo che sono un suo professore e capo della casa Grifondoro, quindi quando le faccio una richiesta, mi aspetto che lei la esegua, senza discussioni” disse Hermione, imitando la sua voce.
Remus rise “Scusa, sono stato pessimo”.
“Solo deciso” rispose Hermione, facendogli l’occhiolino “Ci vediamo, Remus”.
Il mannaro annuì “A dopo”.
Hermione usci, chiuse la porta e si appoggiò al legno. Sospirò e se né andò. Percorse il corridoio e svoltò l’angolo.
“Allora, che voleva?”
La ragazza trattene rumorosamente il respiro e si ritrasse spaventata “Porca miseria, mi hai fatto prendere un colpo!”
“Scusa” mormorò Severus “Che voleva Lupin?”
“Niente, solo chiarire la situazione, le cose rimaste in sospeso” rispose Hermione, alzando le spalle.
“Quali cose?” domandò Severus, tagliente.
“Lo sai, quelle di Sabato sera” rispose Hermione.
“Ha provato a baciarti di nuovo, non è così?”
“No” mormorò Hermione, poi abbassò lo sguardo e ammise “Sì”.
“Lo ammazzo”.
Hermione gli mise una mano sul petto e lo fermò “Non è successo niente, Sev. L’ho fermato e gli ho detto di noi, lui ha capito. Non è come pensi tu, lui non prova qualcosa per me. È solo che quando mi ha baciata le altre volte il dolore per la perdita di Tonks è scomparso, è la stessa cosa che sentivo io quando l’ho baciato quella volta. Ma si è reso conto, come l’ho fatto anche io tempo fa, che questa cosa non può funzionare, che tutto quello che ci lega è solo affetto e amicizia”.
“Non mi fido di lui” ringhiò il professore.
“Fidati di me allora” rispose Hermione, con veemenza. Severus si guardò attorno controllando che il corridoio fosse vuoto.
“D’accordo” mormorò Severus.
“Andiamo nel tuo ufficio” propose Hermione “Ho bisogno di stare con te, solo tu ed io”.
“No, ho concesso ai Serpeverde di usare l’aula di pozioni per ripassare. Troppa gente in giro” rispose il professore, scuotendo il capo.
“Mi disilluderò”.
“Troppo pericoloso”.
“Ti prego, Sev. Ho voglia di stare con te, andiamo a fare una passeggiata nel parco almeno, non so, potremmo incontrarci alle serre tra quindici minuti” rispose Hermione, supplicante.
Il professore sorrise “Non riesci proprio a stare lontano da me, eh?”
“Sono stata fin troppo lontano da te”.
“Va bene” acconsentì il professore “Tra quindici minuti alle serre” si voltò e se né andò.
Hermione sorrise e strinse il pugno in segno di vittoria.
Quindici minuti dopo si trovava davanti alle serre, guardandosi in giro nell’attesa di vedere spuntare Severus.
“Ti ho presa!” esclamò il professore, prendendola per i fianchi da dietro.
Hermione sobbalzò e si allontanò “Per Merlino, Sev. Ti diverte così tanto spaventarmi?”
“Sì” rispose il professore, ghignando “Ed è più facile che rubare le caramelle a un bambino”.
“Scemo!” esclamò Hermione e gli diede un pugno alla spalla.
“Dieci punti in meno a Grifondoro, Granger e ora te la faccio pagare” mormorò Severus, la prese per le braccia e la attirò a sé, baciandola passionalmente.
Hermione si allontanò da lui e fece qualche passo indietro “Se questo è il tuo modo di farmela pagare, allora dovrò farlo più spesso” rispose Hermione, sorridendo maliziosamente.
“Vieni qui”.
“Vieni a prendermi”.
“Se pensi di scappare, sappi che non ho nessuna intenzione di correrti dietro tra le serre” mormorò Severus.
“Uffa, sei noioso” si lamentò Hermione.
“D’accordo allora me né vado”.
“No!” esclamò la ragazza.
Severus si avvicinò di nuovo a lei e la spinse contro la parete della serra numero cinque, baciandola di nuovo “Mi fai impazzire, Hermione” mormorò il professore e s’impadronì di nuovo delle sue labbra,
“STUPEFICIUM!”
Hermione vide un bagliore rosso e Severus si afflosciò davanti a lei, la ragazza non riuscì a tenerlo in piedi. Estrasse velocemente la bacchetta e cercò di individuare il loro assalitore “RON!”
“Hermione, sono qui” disse Ron, correndole in contro.
Hermione si sentì morire, Ron aveva scoperto della loro relazione nel modo peggiore. Ron la raggiunse di corsa e iniziarono a parlare l’uno sopra l’altra.
“Scusa io…”
“Stai bene?”
“Stavo cercando il momento migliore per dirti di noi e…
“Tranquilla non ti molesterà più”.
“Cosa?!?” esclamarono in coro, cercando di dare senso alle parole che si erano appena detti.
Hermione fu la prima a parlare “Ron, molestarmi? Sei impazzito, io e lui stiamo assieme”
“COSA? Tu e lui? Cioè stai con…”
“Scusa” supplicò Hermione “Avrei dovuto dirtelo, ma stavo cercando il momento migliore e poi c’è stato tutto quel casino e non sapevo…”
“Stai scherzando vero? Non puoi dire sul serio!” disse Ron, scioccato.
“Sì Ron, sono seria, io amo Severus”.
“Oh certo… Severus” disse Ron, schifato “E scommetto che anche lui dice di amarti, una bella tattica per portarsi a letto le studentesse!”
“Ron, non è così te lo giuro!”
“E lui che ti da in cambio, tanti bei Eccezionale?” ruggì il rosso, indicando Severus.
“Smettila! Come puoi pensare che io stia con lui per i voti altri?” disse Hermione, allargando le braccia, stordita.
“Non credevo potessi scendere così in basso, Hermione” disse Ron, guardandola con disprezzo.
“Perché non puoi accettare le scelte della mia vita come hanno fatto gli altri?”
“Perché è Piton!” gridò Ron “E sta lontana da lui” aggiunse, mentre la ragazza si avvicinava a Severus per farlo rinvenire.
“Ron, l’uomo che tu odi è molto diverso dall’uomo che io amo” rispose Hermione, cercando di spiegargli la situazione.
“Chi altri lo sa? Hai detto altri, a chi l’hai detto?”
“Harry, Ginny e Remus” rispose Hermione, il rosso emise un verso sorpreso “Ron davvero, mi dispiace, ma stavo cercando il momento più opportuno per dirtelo!”
“Avrei preferito non saperlo, quanto mai ho deciso di venire a cercarti”.
“Cercarmi? Che vuoi dire?”
“Ovvio no?!” ribatté Ron “Ho accompagnato Kingsley come al solito e pensavo di passare a salutarti, ma Ginny mi ha detto che eri stata convocata da Remus, quando sono andato da lui mi ha detto che te n’eri già andata, poi ho incrociato Luna che mi ha detto di averti vista uscire nel parco e ho subito pensato che fossi venuta qui”.
“Perché mi conosci”.
“Almeno credevo” mormorò Ron, indicando la sagoma a terra del professore.
“Ron proprio perché mi conosci dovresti capire che questa cosa è importante per me, che lui è importante per me” disse Hermione, indicando anche lei Severus.
“Sai che ti dico, non mi importa, sto fuori da questa storia” disse Ron, disgustato e scappò via.
“Ron aspetta!” gridò Hermione, ma lui era già sparito. Imprecò e si avvicinò a Severus “Innerva”.
“Che diavolo…”
“Uno schiantesimo” spiegò Hermione.
“Chi ha osato…”
“Ron” mormorò la ragazza.
“Lo crucio!” esclamò Severus, alzandosi in piedi.
“Sev, va già abbastanza male senza che tu cerchi vendetta, pensava che mi stessi molestando”.
“Io?” domandò Severus, indicandosi.
“Già, ma gli ho spiegato come stanno le cose” rispose la ragazza, cercando di alleggerire la tensione.
“Quell’idiota non terrà mai la bocca chiusa” disse Severus, guardando il castello.
“Io credo di sì, mi ha detto che vuole stare fuori da tutta questa storia, che preferiva non saperlo”.
“La prossima volta che ti vien voglia di fare una passeggiata nel parco, fammi un favore, morditi la lingua” commentò Severus, irritato.
“Non c’è bisogno che tu dia la colpa a me, mi sento già abbastanza in colpa da sola” rispose Hermione, incrociando le braccia.
“Scusa”.
La ragazza sbuffò, si avvicinò e sfiorò le labbra del professore “Vado a cercare Ron, forse è meglio che gli parli ancora, ci vediamo dopo”.
Severus annuì e lei ripartì in direzione del castello. Salì fino all’ufficio della preside, presumendo che il ragazzo fosse tornato da Kingsley. Infatti, appena voltò l’angolo Ron e il ministro le stavano venendo incontro.
“Hermione!” esclamò il ministro “Ti trovo bene”.
“Sto bene, Kingsley, grazie. Anche tu mi sembri in forma” rispose la ragazza, indugiando lo sguardo su Ron.
“Non c’è male” rispose il ministro.
“Ron…” tentò di dire Hermione, ma il rosso la fermò mettendole una mano sul braccio.
“Va tutto bene, Hermione”.
“Sicuro?”
“Sì” rispose Ron, annuendo “Ora mi dispiace, ma devo proprio andare”.
Hermione guardò Ron e Kingsley andarsene, sorridendo soddisfatta e felice. Andava tutto bene, Ron l’aveva scoperto e lo aveva accettato.
“Signorina Granger?”
Hermione si voltò e vide la preside sostare davanti al gargoyle all’entrata del suo ufficio “Buonasera, preside”.
“Potresti raggiungermi nel mio ufficio? Avrei bisogno della tua opinione per alcune questioni”.
“Certo, preside” mormorò Hermione, incuriosita.
Seguì la McGranitt nel suo ufficio e lei la fece accomodare su una delle sedie.
“Come stai, Hermione?”
“Molto bene, grazie”.
“Sono successe molte cose ultimamente, tra il rapimento e la commemorazione mi chiedevo se…”
“Sto bene” confermò la ragazza “Davvero”.
“Bene”.
“Allora, di cosa voleva parlarmi?”
“Vorrei aspettare l’arrivo di qualcun altro, prima di iniziare” rispose la preside. Appena finita la frase, qualcuno bussò alla porta ed Hermione si sentì raggelare quando nell’ufficio entrò Severus.
Lui la guardò sorpreso e preoccupato.
“Minerva, hai chiesto di vedermi?” domandò Severus.
“Sì, siediti”.
“Preferisco rimanere in piedi” rispose il professore.
Hermione si alzò a sua volta, troppo agitata per stare seduta, la preside fece il giro della scrivania e li guardò con severità “Mi sono giunte voci, molto strane e decisamente incredibili, per questo vi ho convocato qui”.
“È stato Ron vero?” domandò Hermione, incredula.
“Come mi sono giunte queste voci non importa, ma c’è qualcuno che sostiene che voi due abbiate un comportamento inappropriato che viola qualsiasi regola delle relazioni tra professore e studenti” rispose la preside.
“Non girarci intorno, Minerva. Cosa ti ha detto Weasley?” disse Severus, diritto come una  statua.
“Il signor Weasley afferma che tu vada a letto con una studentessa” rispose la preside, poi indicò Hermione “Questa studentessa! Dice di avervi visto scambiarvi effusioni” le sue labbra erano contratte e il suo viso esprimeva nient’altro che furia.  Hermione si sentì il mondo cadere addosso.
“Posso spiegarti, Minerva” disse Severus, facendo un passo avanti.
“È inaccettabile! Non voglio spiegazione! Come è possibile?!” gridò la preside “È una cosa che viola tutte le regole e il buon senso!”
“Minerva lascialo spiegare” disse il quadro di Silente.
“Sta zitto, Albus! Sono schifata da questa situazione, pensavo che avessimo toccato il fondo con gli studenti e la sifilide, ma questo è davvero insopportabile, ti rendi conto Severus cosa potrebbe succedere se questa storia finisse al Consiglio!”
“Lo so, mi dispiace Minerva, ma…”
“Niente ma!! Qualsiasi cosa ci sia tra voi due finisce, qui! Adesso!”
“NO!” gridò Hermione, poi guardò Severus sorpresa perché la voce del professore aveva fatto eco alla propria.
“Severus il consiglio potrebbe licenziare sia te che me per questa storia, quindi la cosa finisce qui!”
“Lascio la scuola, allora!” disse Hermione, facendo un passo verso la preside.
“Come prego?”
“Hermione, tu non lasci gli studi!” disse perentorio Severus.
“Sev, sono stata già fin troppo tempo lontano da te, lascerò la scuola se devo, così non sarò più una studentessa e non infrangeremo nessuna regola!” rispose Hermione, avvicinandosi a lui.
“Ho detto di no” rispose il professore, guardandola intensamente, poi rivolse lo sguardo alla preside “Minerva, te l’ho detto, non è come pensi tu. Non è lo squallido rapporto di un professore che se la fa con la sua studentessa per puro piacere personale, noi siamo innamorati. Credi che avessi voluto che tutto questo accadesse? Se qualcuno all’inizio dell’anno mi avesse detto che questo sarebbe successo gli avrei riso in faccia. Io con una studentessa e Grifondoro per giunta, credi che non abbia cercato di combattere questo sentimento? Credi che non mi sia opposto? Ma questa è il genere di cose che non si posso combattere o controllare, è successo”.
Hermione guardò Severus con commozione e immensa felicità, avevano parlato molto del fatto che lui provasse qualcosa per lei, ma Severus non aveva mai ammesso prima di all’ora ad alta voce di essere innamorato di lei.
“Io.. Io non so che dire” borbottò al preside scioccata, portandosi una mano al petto.
“Da loro la tua benedizione” disse Silente, con un sorriso.
La McGranitt gli lanciò un’occhiataccia “Non voglio che questa storia diventi di pubblico dominio”.
“Lo promettiamo” disse subito Hermione.
“Non finché lei è ancora una studentessa di questa scuola” aggiunse la preside.
“Credi davvero che andrei a sbandierare la cosa hai quattro venti?” commentò Severus.
“Se la cosa trapela, farò in modo di mettere io stessa fine a tutto questo, sono stata chiara?”
“Chiarissima” rispose Hermione, sorridendo.
“D’accordo, potete andare”.
“Bacio, bacio” gridò Silente, battendo le mani.
Severus lo guardò male e la McGranitt si girò verso di lui infuriata “Albus, dacci un taglio!”
“Cosa ci posso fare Minerva, non so resistere all’amore” rispose il vecchio preside, dalla sua cornice.

Hermione guardò Severus raggiante, volse lo sguardo verso il quadro del preside e lui le regalò un sorriso, accompagnato da un occhiolino.

 

******************************
Hola!
Eheheh, ciao a tutti.. Ecco qui il nuovo capitolo, mamma mia è già il 31esimo, non avrei mai pensato di scrivere una storia così lunga, ma la storia vien da sè e quindi io ci vado dietro! :P
Spero che il cap vi sia piaciuto! Come sempre ringrazio tutti quelli che seguono e commentano la storia! ;)
Aspetto le vostre impressioni!
Baci
HermCH 

  
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