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Autore: Cecia chan    16/05/2008    4 recensioni
Tenten è profondamente innamorata del Neji Hyuuga, non vede altri ragazzi se non lui. Un giorno l'Hokage, Tsunade, le affida una missione delicatissima e della massima importanza: portare un rotolo al Kazekage; dentro ci sono i dettagli per un'alleanza contro l'Akastuki. Un incarico difficile, un villaggio sconosciuto...e se nel cuore di Tenten ci fosse spazio anche per qualcun altro? E se questo qualcun altro fosse il temibile Gaara Del Deserto? (scommessa con Wiwo per paring più assurdi! ^.^)
AGGIORNATA! L'ATTESISSIMO (?) 5° CAPITOLO DOPO MESI DI ASSENZA
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sabaku no Gaara , Tenten
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Solitudine: Chi sei veramente, Gaara?

 

Quanta sabbia...

Questo era stato il primo pensiero di Tenten alla vista del deserto che circondava Suna. Finalmente era riuscita ad alzarsi e camminava quasi normalmente, con l’aiuto delle stampelle. Il medico aveva detto che era necessario fare un po’ di movimento, per rimettere in sesto i muscoli...e lei non chiedeva di meglio: stare sdraiata nel lettino di un ospedale non faceva parte della sua natura energica e vivace, dopotutto era allieva di Gai Maito. Di solito, nelle brevi passeggiate di riabilitazione veniva accompagnata da Temari  che  Tenten aveva cominciato ad adorare dopo che la giovane kunoichi era venuta tutti i giorni a trovarla quando era costretta a letto  e che le aveva risollevato il morale (che in quel momento era circa a sette metri sotto terra) raccontandole aneddoti buffi sulla sua famiglia. A dire il vero, la famiglia Sabaku non aveva avuto molti momenti felici, ma Temari aveva scavato in tutta la sua infanzia per cercare storielline divertenti da raccontare all’amica. La morte dei due compagni di squadra aveva profondamente ferito Tenten e il dolore della loro perdita era ancora più forte delle numerose ferite che i due criminali le avevano inflitto.

Temari aveva sempre avuto uno spiccato senso materno ed era molto protettiva, perciò si era subito affezionata alla ragazza e cercava in ogni modo di aiutarla a rimettersi. Inoltre era felice di poter finalmente godere di una compagnia femminile: parlare di vestiti e accessori con Kankuro non era proprio il massimo.

Tuttavia quel giorno la kunoichi aveva un’importante missione da svolgere e non poteva assistere l’amica.

“Chiederò a Kankuro o a Baki di accompagnarti...oppure ad un ninja medico...”

“Dai, Temari-chan, non c’è bisogno; posso andare benissimo da sola! E poi sia Kankuro che Baki vengono in missione con te, nel caso te lo fossi scordato -.- ”

“È vero ^//^ lo avevo rimosso...comunque sei sicura? E se poi ti succede qualcosa? Se hai una ricaduta?”

“Kami, sembri mia madre!”

“Ehi, mi preoccupo per te, baka!”

“Ihih! ^.^ dai scherzavo! Comunque farò una passeggiatina breve breve.”

“Dentro il palazzo, come al solito?”

“No, voglio provare ad uscire fuori”

“Fuori?”

“Fuori.”

Così Tenten aveva preso le stampelle e si era arrampicata sulle ripide scale che portavano al terrazzo del palazzo (alla fine Temari era riuscita a convincerla a non varcare l’uscita -.-)  e aveva ammirato, sbalordita, lo spettacolo meraviglioso che offriva il deserto:

Quanta sabbia...non si vede altro. È così bello: c’è un’atmosfera calda e rassicurante. Mi piace! E poi le case...come sono carine! Sono diverse da quelle di Konoha: non hanno il tetto ma hanno un terrazzo e poi sono tutte fatte con mattoni chiari...dev’essere per il caldo...

Oh, guarda! Che buffo quel bimbo! Cerca di disturbare la mamma che stende i panni... che tipetto... e insiste! Chissà cosa vuole...probabilmente dolcetti. Del resto anche io da piccola stressavo mia mamma perché mi desse un biscotto. Come mi piacevano i biscotti che faceva lei! Quando li preparava era sempre una festa: io e mio padre, spinti dalla golosità, ci gettavamo sulla teglia appena uscita dal forno e ci ritrovavamo a boccheggiare come pesci...e mamma che rideva e ci versava dell’acqua.

Una volta venne anche Lee a mangiare i biscotti a casa mia. Oh, me lo ricordo bene! Se ne infilò in bocca uno intero, senza ascoltare le mie raccomandazioni,  e la faccia gli diventò tutta rossa come un peperone... “Acquaaaaaaa!!!!”  “Te l’avevo detto, baka!” gli dissi ridendo come una matta. Mi pare ci fosse anche Neji...sì! Aveva preso un biscotto in mano, ma dopo aver visto la fine di Lee,lo posò su un tovagliolo e disse “Magari dopo” che bei tempi che erano quelli, senza pensieri, senza preoccupazioni...senza rancore né odio...

 

Tenten si appoggiò al parapetto. Perché? Perché le tornava sempre in mente l’immagine di quel giorno? Qualsiasi cosa stesse facendo, che stesse ridendo con Temari o chiacchierando con Baki, quel pensiero l’assaliva senza pietà...senza contare la notte, quando incubi spaventosi popolavano la sua mente.

Perché...?

 

“Buongiorno, Tenten-san”

Tenten si voltò. Gaara, in tenuta da Kazekage, fece capolino dalla porta.

“Buongiorno anche a te, Gaara-san.  Anche tu qui?”

“Sì, vengo spesso su questo terrazzo...mi piace godere della vista dell’intero villaggio.”

“Già, è veramente bellissima...”

“Trovi? Io l’adoro. Appena ho un poco di tempo vengo quassù a rilassarmi e a riflettere.”

“E su cosa rifletti?”

“Su molte cose: principalmente sui miei doveri da Kazekage...”

“Oh, Kami! Ma ha ragione Temari: prendi troppo sul serio il tuo lavoro! Anche nel tempo libero ci pensi!”

 “È molto importante per me. È l’unico modo di cui dispongo per essere accettato dal villaggio”

Brava Tenten, hai toppato alla grande! Proprio la frase giusta alla persona giusta! Meglio cambiare argomento...

“A parte il lavoro, cosa fai nella vita?”

“Nulla.”

“Nulla? Nemmeno un passatempo, un hobby o qualcosa del genere?”

“No.”

“Che vita noiosa...”

“Non è esaltante, ma è una vita quasi normale.”

Gaara si voltò ad osservare il paesaggio. Il suo viso era serio, senza neanche l’ombra di un sorriso, eppure non sembrava triste. Aveva gli occhi di un bambino che è cresciuto troppo in fretta, a cui la cruda realtà aveva rubato l’innocenza dell’infanzia. Ma non c’era più rabbia dentro di lui, solo rassegnazione...niente più disperazione, solo malinconia.

“Gaara-san, ora che sei Kazekage, ti senti più solo?” era una domanda molto indelicata e Tenten lo sapeva. Per questo si morse il labbro non appena l’ebbe pronunciata.

Cavolo Tenten! Oggi è la giornata mondiale della rana dalla bocca larga? Mi sembro Ino che non sta mai stare zitta, nemmeno se le cuci la labbra insieme col filo di ferro...oh, Kami, adesso starà pensando che sono una stupida ficcanaso... che gaffe ho fatto...perché sono così sbadata? Perché non collego il cervello alla lingua di tanto in tanto?

Ma Gaara non sembrava infastidito dalla domanda, solo un po’ confuso. Ci pensò un po’, guardando il cielo con aria perplessa.

“Solo, dici? Non saprei.”

Tenten sospirò. 

“Non  è che mi senta solo, ma con molte delle persone che mi circondano non sono in rapporto confidenziale, sono solo sottoposti e pertanto mi si rivolgono con distacco e deferenza...sono un numero davvero esiguo quelli che usano un tono colloquiale parlando con me. Forse solo Baki. Ma a volte nemmeno lui.”

“E non hai amici?”

“Pochi. Anzi, uno solo: Naruto Uzumaki. Sì, lui è l’unico che possa veramente considerare un amico... gli altri sono conoscenti o subordinati.”

 “Nemmeno io ho molti amici. Il mio migliore amico è Rock Lee, lo conosci vero?”

Al sentir il nome del nostro esaltato alieno verde preferito, Gaara sbuffò amichevolmente.

“Beh sì, gli ho fracassato una gamba durante il primo esame di selezione dei chuunin...spero non sia ancora incavolato con me...”

Tenten rise. Era strano sentire espressioni di strada uscire dalla bocca di Gaara che di solito parlava così forbito e ammodino... creavano una tale dissonanza che non poteva non farti sorridere.

“Naah! Lee non è un tipo da portare rancore! Il giorno dopo gli era già passata, figurati! E io lo conosco mooolto bene...purtroppo. ha cominciato a intontirmi con i suoi discorsi sulla giovinezza fin dall’asilo, fa’ un po’ te...”

Gaara sorrise timidamente. Non era un vero e proprio sorriso, perché gli angoli della bocca non si erano sollevati, ma Tenten si accorse che stava sorridendo dagli occhi: avevano avuto un guizzo, si erano illuminati e da quell’inquietante blu ghiaccio si erano trasformati in un allegro azzurro cielo. I suoi capelli, che alla luce pallida dell’infermeria le erano parsi rosso cupo, color sangue adesso risplendevano al caldo sole di mezzogiorno.

Ad un tratto, con grande sorpresa di Tenten, il ragazzo si mise a ridere: una risata posata, calma ma che aveva un timbro cristallino che ricordava il riso di un bimbo.

“La giovinezza! Me l’ero quasi dimenticato! Ahah! Ma non gli è ancora passata la fissa?”

Tenten lo guardò un attimo, sorpresa. Poi si mise istintivamente  a ridere anche lei.

Non l’avevo mai visto così...era sempre stato una figura inavvicinabile, cacchio, Il Kazekage! Invece non è altro che un normalissimo ragazzo di quindici anni, esattamente come me...anzi, è dieci volte più timido della maggior parte dei ragazzi che conosco: sono quasi due settimane che mi trovo qui e solo adesso mi rivolge la parola da pari, prima vi aveva sempre trattato con il cortese distacco che si riserva agli sconosciuti. Che carino! Ehi, aspetta...ho detto “Che carino”? In effetti è vero: con quegli occhioni azzurri e quel suo fare così calmo...è proprio figooooo!!! *________________*  cacchio, non me n’ero mai accorta, ma ha stile quanto Neji e Sasuke...in più ha il fascino del maledetto, da angelo caduto. Ecco sì, somiglia proprio ad un angelo che è piombato giù dal paradiso...Kamisama!!!!

Mentre Tenten era immersa in questi (non molto sani) pensieri, Gaara stava raccontandole che Lee era la prima persona che aveva conosciuto che non stese mai fermo in quella maniera...la ragazza annuiva, compiacente. In quel momento si sarebbe trovata d’accordo con qualsiasi cosa avesse detto; la sua attenzione era completamente rapita dall’ondeggiare dei capelli rossi di Gaara e dai suoi occhi che fissavano il paesaggio arido e caldo, quasi a far contrasto con il gelo del suo sguardo.

“Così mia sorella ti ha lasciato sola?”

“Cos..ah, sì!”

“Le ho affidato una missione a Konoha. L’ho mandata a dire a Tsunade-san che sei sana e salva sotto la nostra protezione.”

“Ah.”

“Perché non sperare che ti permetteremo di ritornare al tuo Villaggio prima di esserti completamente rimessa. Non vogliono assolutamente che pensino che sono un incosciente e che non accolgo gli alleati feriti.”

“Ahah! Non ti preoccupare! Non scapperò!”

“Lo spero proprio”

 “Però finché non torna Temchan non so cosa fare... =.= ”

“Perché?”

“Beh, non so con chi passeggiare o chiacchierare. Le infermiere sono noiosissime: non fanno altro che dirmi che non devo fare troppi sforzi e che dovrei riposare ancora un po’. Io invece vorrei ricominciare a fare qualche allenamento semplice, per non impigrirmi...ma se Temari, Kankuro-kun e Baki-san sono in missione io non so con chi. Non ho avuto modo di conoscere nessun altro”

 “Conosci me, ad esempio. Perché nessuno mi considera mai?”

“Tu?”

“Guarda che non sono così oberato di lavoro come credi, Tenten-san. Se ti senti sola posso farti io compagnia e se ti vuoi allenare...io sono il ninja più forte del villaggio.”

“Quindi tu potresti...”

“Certo che potrei!  Sono maledetto, non idiota!”

I due si misero a ridere, con grande sorpresa di Gaara. Non gli era mai successo di ridere e di scherzare così tanto con una persona. Quella ragazza era veramente interessante.

“Ahah! Va bene, accetto la proposta! Ma a una condizione.”

“Quale, Tenten-san?”

“Smetti di chiamarmi Tenten-san! Mi fai sentire vecchia!”

“...Va bene, Tenten”

 

 

 

Rieccomi!!!!!!!!!!!! Le vostre recensioni mi hanno fatto tornare voglia di scrivere, anche se sono abbastanza incasinata con la scuola ^.^”

Spero che questo chappy vi sia piaciuto. La storia si sta sviluppando: Tenten trova Gaara carino e il nostro sadico preferito ha un qualche interesse per la giovane kunoichi (che tipo di interesse non è chiaro nemmeno all’autrice) ...recensite numerosi!!!

Un bacio da Checchan

  
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