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Autore: thedragontosaphira    21/12/2013    14 recensioni
Una mini long natalizia
Ispirata dal film Nine month, e rivisitata per l'occasione
Draco ed Hermione sono una coppia ben affiatata
Ma qualcosa arriva inaspettata a sconvolgere la loro routine
Dal prologo:
....
Il mio cuore perse un battito, non ero brava a mentire e, mordendomi il labbro mentre scomparivo veloce nel bagno, cercai di recuperare.
- Si, si .. Tutto bene, nessun problema, sono solo un po' stanca. -
Lo sentii rispondere
- Potevi dirmelo, avrei rimandato la cena. -
Dentro di me un tumulto, poi continuò con tono preoccupato
- In effetti ho notato che da qualche giorno hai delle occhiaie profonde e sei un po' pallida, magari sarebbe utile ti facessi vedere. -
Per poco non m strozzai con la mia stessa saliva.
" Si era accorto? E da quando era così attento, che sospettasse qualcosa? "
Mentre rieccomi sintonizzata sul canale della " Granger picture ", sentii delle voci provenire da basso, sicuramente gli ospiti erano arrivati.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Narcissa Malfoy | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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cap 8 novembre -dicembre Bene, bene.
Eccoci qui con il penultimo aggiornamento.
Abbiamo fatto coincidere questo cap con il compleanno di una nostra lettrice, alla quale facciamo gli auguri più sinceri.
Quindi questo cap è dedicato a  " zia Voldy " Buon Compleanno tesoro.
The Dragon e To Saphira



                                                                 Novembre- Dicembre
                                                               cap 8





















Se speravo che mia madre raccogliesse l'invito di liberarci della sua presenza, avevo sbagliato a fare i conti.

Nei giorni a seguire un desiderio sempre più crescente di strangolarla si faceva largo in me e sospettavo che per Hermione non fosse diverso.

Sapeva essere veramente irritante, oltre che odiosa.

Non perdeva occasione di far notare quanto lei fosse  inadatta, e quanto sporco fosse il suo sangue.
Pronta a criticare ogni cosa lei facesse.
Che fosse un addobbo, per il Natale imminente o il menù per la sera della vigilia.

Tra loro era una guerra a colpi di battute taglienti, ed io avevo paura, ogni volta che rientravo a casa, di non trovarla.

Ero esasperato.
La nostra vita stava diventando un incubo, la tensione si poteva tagliare con il coltello.
Il mio livello di saturazione era giunto al punto di non ritorno, e non solo il mio.
Cercavo d arginare, ma il contenimento risultava sempre più difficile.

- Guardati, stai lievitando come una mongolfiera, una purosangue sarebbe accorta al suo fisico. Ma cosa posso aspettarmi da una come te? - Disse con aria di disprezzo mia madre.

- Infatti, sono tutte manici di scopa, fatte con lo stesso stampo. E' un miracolo se arrivano al parto. - Rispose la mia Hermione, punta dalla osservazione sarcastica e sprezzante.

- Cosa vorresti insinuare, che io sia un vecchio manico di scopa?- Non tollerava che una sanguesporco le tenesse testa, ma io ero orgoglioso di come la MIA mezzosangue conducesse la tenzone.

Sì, la sentivo mia, come parte di me


- L'ha detto lei, non io. - Puntualizzò con un sorrisetto e gli occhi brillanti per avere segnato il punto.

Stizzita mia madre era pronta a ribattere, ma io posi fine alla diatriba. Era ora di intervenire o sarebbe finita nel sangue tra quelle due, giusto per rimanere in tema.

- Basta, non ne posso più. Tu, madre, sei un ospite, e vorrei portassi più rispetto verso la mia fidanzata, e tu, Hermione, vorrei soprassedessi alle battute di lei, cercando di non alimentare il fuoco. Ti ritengo superiore a certe provocazioni. -

- Ma come ti permetti! - Disse mia madre, fissandomi indignata.
Non era abituata al fatto che le tenessi testa. Non aveva ancora capito che il suo bambino era cresciuto, né che non si faceva più controllare come un burattino.

- Mi permetto eccome, sei mia ospite, ed inoltre stai offendendo la tua futura nuora nonché madre dei tuoi nipoti. Ti ripeto la stessa cosa di poco tempo fa, se non ti sta bene, quella è la porta, nessuno di trattiene. Anzi ci faresti un gran favore... - Fui fin troppo chiaro, e pregai che fosse talmente offesa da andare fuori dalla nostra casa e vita.

Una smorfia di trionfo sul viso della mia donna mi strappò un sorriso a fior di labbra.
Sinceramente, però, non l'avevo fatto per lei, ma solo per le mie povere orecchie ed il mio stomaco, che ultimamente sembrava soffrire di un incipiente ulcera.

*****

Era ora che Draco dicesse il fatto suo a quella arpia.

Dopo essersi stabilita da noi, non aveva fatto altro che sottolineare la mia inadeguatezza, che le figlie delle sue amiche sarebbero state perfette al fianco di Draco, che io ero feccia e, come me, la mia creatura.

Sapevo di tirare la corda con Malfoy, ma ero stanca di essere presa a calci in bocca da sua madre.

Non la tolleravo, lei e la sua puzza sotto il naso. Era solo una snob della peggiore specie, razzista e miope. Una donna meschina e maleducata, che si spacciava per gran signora. Conoscevo babbane infinitamente più nobili di lei, quelle si che erano delle vere signore.

Ero decisa a non dargliela vinta, c'era troppo in gioco per me, avrebbe visto di che pasta ero fatta, presto le avrei presentato il conto, a cui avrei aggiunto tutti gli "interessi" maturati nel tempo.

Mai ero stata così serpe, pregustavo la vendetta, non era da me, ma il boccone era prelibato ed io lo stavo assaporando sin dal giorno prima.


La sera precedente infatti alla visita di controllo, aveva sputato malignamente.

- Vedrai ti sfornerà una femmina, solo per farmi dispetto. -

- Cos'è che non va nelle femmine? - Avevo chiesto acida.

- Non possono tramandare il cognome, ma che ne vuoi sapere tu. - Ancora una volta aveva tentato di umiliarmi.

Avevo stretto le labbra, e pregato Merlino di esaudire il piccolo desiderio che stavo formulando a voce alta.

- Vuol dire che nel caso fosse maschio, se ne andrebbe lasciandoci in pace. -

Lei mi aveva fissato pensierosa, come riflettendo, poi convinta aveva risposto

- Facciamo così, nel caso fosse maschio, me ne andrei e non metterei più becco nella vostra vita, ma ho i miei dubbi che tu sia in grado di perpetuare la nostra stirpe. - Mi aveva fissato con sfida, una luce maligna le brillava negli occhi.

Avevo fissato Draco, e lui aveva contraccambiato lo sguardo, come a dire “ ti stai infilando in un ginepraio, non farlo.” Non lo avevo ascoltato, avevo raccolto il guanto della sfida, pronta a tutto.

- Bene allora, domani ci sarà il controllo, in caso sia maschio lei lascerà casa nostra la sera stessa. -

***

Preoccupato avevo fissato l'una e l'altra, intuendo quello che forse Hermione nella sua ingenuità aveva ignorato, mia madre aveva un piano.

Non potevo crderci, era caduta nella sua rete.

Ed infatti da serpe aveva risposto subdolamente

- Ed in caso contrario, lo farai tu. -

L'avevo vista sbiancare ed irrigidirsi, poi allungare la mano e dire

- Affare fatto. -

Il patto era stato stretto, ed io impotente avevo sentito già il brivido della sconfitta.

Tutto il lavoro fatto in quei mesi stava per finire alle ortiche.


Era impazzita, non vedevo altra spiegazione, forse gli ormoni fuori fase, ma di certo non poteva avere accettato una scommessa simile sulla nostra pelle.

Un moto di rabbia mi prese.

Accidenti alle donne, ed al loro spirito di rivalsa. Nelle ore successive ebbi modo di maledire varie volte questo loro aspetto, mente il timore dentro di me si ingigantiva.

Sapevo che Hermione adorava le sfide, ma quella era come una sorpresa nell'uovo di Pasqua, una volta rotto l'involucro il contenuto delude.

L'avrei persa, ora ne ero certo, e mia madre avrebbe vinto.

Fui sul punto di affrontare mia madre e dire la mia, ma venni fermato da Hermione.

- Non dire nulla, sia quel che sia, sappi che ti amo. Ma era una cosa che dovevo fare, o la nostra vita sarà un inferno. -

Sospirai e per la prima volta pregai ogni Dio o Santo, o protettore dei maghi, che venisse in mio aiuto.

Non volevo perderla, non così almeno.

Odiai dal più profondo mia madre e quello che rappresentavo io, avrei dato tutto il mio oro della Gringott per essere un semplice uomo, e non un Malfoy.

Ma una cosa non potei evitare di buttargliela in faccia, mi bolliva dentro ed esplose, tanto che con astio dissi rivolto a chi mi aveva generato ringhiai

- Se la perdo a causa tua, la nostra casata si estinguerà con me. Non prenderò in moglie nessuna, quindi prega che sia maschio. -

Ed uscii lasciando mia madre senza parole, a fissare le mie spalle.

   
 
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