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Autore: DarkRose86    16/05/2008    7 recensioni
{ Tutte le notti tornavo a guardarli, il maestro e il burattino nello spettacolo.
Disse:
"Oh, no, non posso venderlo...
Esso è impagabile, il mio capolavoro."
La prego, mi venda il suo burattino, signore.
Faccia un prezzo, oh, la prego, qualsiasi cosa lei possa chiedere, pagherò dieci volte tanto. }

.Sasori Centric.
.Implied Sasori/Deidara.
{ NonSense }
Genere: Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Akasuna no Sasori
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! ~
Sono qui per presentarvi la mia nuova one-shot tutta dedicata al mio [ adorato ] Sasori.
E' una song fic scritta sulle note dalla canzone che offre il titolo alla fic, vale a dire "
The Boy Who Wanted to be A Real Puppet" dei Sonata Arctica [ se non li conoscete, ve li consiglio vivamente ^^ ]; direi che sembra fatta apposta per lui, voi che ne pensate?
Dedico questa storia a tutti i suoi fans e a tutti coloro che mi seguono sempre con affetto. <3

AVVISO: la storia che vi apprestate a leggere è una NonSense. ^^ o almeno, ci ho provato. XD


Commentate! <3




The Boy Who Wanted to be A Real Puppet

~ Il ragazzo che volle diventare un vero Burattino ~

Un cuore di bambino indifeso batteva nel mio petto, quelle notti in cui giacevo in quel letto troppo grande, solo, addormentandomi piangendo,
sognando di poterli incontrare di nuovo; e a volte mi svegliavo nel buio e accendevo una candela, illuminando quella foto incorniciata d'argento,
che mi ritraeva.
Assieme a loro
.

Li ricordo bene, mamma e papà; quel giorno si erano allontanati promettendomi di tornare presto, e mi avevano salutato con un cenno della mano.
Maledetti bugiardi.
Non sento più il loro calore, nè le loro voci.
Non voglio sentirle più.

{ Così tanti anni fa, molti più di
quanti io non mi curi di ricordare,
nel più oscuro dei posti ti ho trovato.
Tutti gli arti nei posti giusti,
ed un cuore davvero d'oro.
"Mi venda la sua piccola
marionetta, oh signore, glielo
chiedo gentilmente." }

Parlai al mio cuore colmo d'ira con invidiabile calma, mentre osservavo quel burattino muoversi sciolto, tanto che neanche pareva fatto di legno;
i suoi capelli erano del colore dei miei e si sforzava di sorridere, per quanto poteva farlo con quel volto privo d'umano calore, mai specchio d'emozioni,
nè fugaci, nè intense.
Con la sua mano così diversa strinse la mia, patto di dannazione eterna; prima o poi, sarebbe stato mio, mio per sempre. Per l'eternità.
E chiesi al padrone di quell'oscuro luogo d'averla in dono, cosicchè finalmente potessi non sentirmi più così dannatamente solo.

{ Tutte le notti tornavo a
guardarli, il maestro e il burattino nello spettacolo.
Disse: "Oh, no, non posso venderlo...
Esso è impagabile, il mio capolavoro."
La prego, mi venda il suo burattino, signore.
Faccia un prezzo, oh, la prego, qualsiasi cosa lei possa
chiedere, pagherò dieci volte tanto. }

" Pagherò con l'anima, con l'amore, tutte cose che non mi servono più ma vi prego... mi venda quella fottuta marionetta. "
I capelli rossi ondeggiavano quasi fossero reali, mentre il burattinaio pretendeva quelle mosse; una bambola assolutamente perfetta, in ogni sua giuntura.
Si muoveva con poco rumore, osservava il pubblico con sguardo attento; schiavi della sua macabra danza, sarebbero morti con lei, per lei.
Avrebbero fatto parte del suo esercito.
- Per dominare non devi mostrare debolezze. -
Un pupazzo crudele, fatale illusionista.
- Vi donerò vita eterna. -
Ti porterò con me.

{ "Non sono stato chiaro? Il discorso è finito.
Non mi separerò mai da questo burattino, figlio mio..."
Con occhi famelici li seguii tutta notte,
il maestro cieco e il burattino che aveva costruito.
"No, signore, vendere non è la mia
volontà!"
La bambola è mia, dovessi uccidere... }

Quella marionetta porta il mio nome.
E' mia, mia, nient'altro che mia.
Son io che l'ho costruita.
Il maestro cieco è mio alter ego.
Non vedo altro che odio e sofferenza da quel giorno; nella mia immagine riflessa nello specchio, sul volto di mia nonna.
Nelle lacrime di quel bambino così fortunato.
Non venderò a nessuna lama, a nessuno schiocco di frusta, nè ad una freccia acuminata, la mia creazione.
Perchè sono io stesso, frutto della mia incurabile pazzia, del dilaniante desiderio di vendetta.
Morite, piangete, soffrite per me.
Per il ragazzo che offrì il suo corpo di carne e sangue all'artista dentro di lui.
Perchè l'arte è eterna.
[ EtErNa FoLLiA ]

{ Così sia... se questo è quello che serve.
"Oh, l'ingordigia è davvero più cieca di me..."
"Un cuore d'oro è quello che desideri?"
"Quindi, questo ragazzino... vuole
essere... un burattino, davvero..."
Così ho un cuore d'oro, ora ho solo bisogno della voce del padrone.
Non sentirò mai la fame, non diventerò mai vecchio.
Il mio sogno era essere una stella, in un vero spettacolo di burattini. }

Non sento più nulla.
Schiavo dell'arte  che m'imprigionò, non provo fatica, non sento dolore [ fisico ], non temo di soffocare.
I fili del destino manovrano questo corpo di legno, così bello, così perfetto.
Guardatemi, non sono affascinante?
- Brusìo, narrate del mio cuore che batte ancora. Stupidi pettegoli. -
A cosa serve quest'umano organo, in queste condizioni, dite voi.
Se un giorno per assurdo dovessero tornare, loro figlio sarà [ è ] ancora in vita.
E forse piangeranno, mi chiederanno scusa, tenteranno di farmi provare l'emozione di un bacio sulla fronte.
In quel momento, almeno una parte di me brillerà; come una collana d'oro persa nel bosco da una giovane fanciulla.
E allora il vero show avrà inizio, perchè anche loro, come tutti gli altri, diverranno miei.
[ E i burattini che creai quand'ero ancora un'ingenua e innocente creatura non mi serviranno più. ]

{ È così difficile ricordare la mia vita,
nei tempi prima dello spettacolo.
Potrò mai tagliare le corde?
"Fai un inchino, ora danza e balla..."
Mi ritrasformeresti in un bambino?
"No, mai, io sono la tua Guida."
Puoi vedere un piccolo ghigno sulla
faccia del maestro, quando la marionetta è al suo posto. }

C'è qualcosa a turbare le mie giornate, però, adesso.
Credo di poter ciò riassumere in una cascata di biondi capelli; potrei testare la loro morbidezza, se solo avessi ancora il corpo d'un tempo.
Cosa mi piaceva?
[ Non ricordo. ]
Cos'odiavo?
[ Tutto e tutti. ]
Chi ero?
[ Chi può dirlo. ]
Chi sono adesso?
[ Il suo burattino. ]
Danzo tenendo quella mano che non posso sentire, lo trascino assieme a me nel baratro senz'uscita dell'auto-distruzione.
Il filo lo avvicina, poi lo allontana di nuovo, poi lo fa girare e tornare nuovamente stretto a questo corpo che non può godere del suo abbraccio; che non prova nulla quand'egli lo bacia,
con ardente passione.
Ed è in momenti come quelli, che vorrei tornare quel bambino.
[ Lui mi appartiene, ma non può essere mio. ]
[ Perchè l'arte che tanto amo l'ha allontanato da me ancor prima che lui nascesse. ]
Non tornerò mai come prima.
In fondo, è ciò che voglio.
Ma quando mi specchio negli occhi suoi del colore del cielo...
mi accorgo di  quant'è sbagliato.

Errare umanum est.

{ Attenti a quello che desiderate...
i desideri potrebbero avverarsi.
I fili mi tirano ogni giorno e notte...
Lo spettacolo, lo scintillio e la fama,
li darei via per una vita.
Alcune cose finiscono con una
parola, dicono.
Questa finisce solo con un coltello
affilato. }

Osservate lo show ancora un'ultima volta, adorati spettatori.
Guardatemi manovrare quei poveretti, osservate mentre condanno me stesso.
Me stesso in questo corpo che non mi appartiene...
ma che è sempre stato mio.
Darei via tutto per lui.
Per vederlo sorridere ancora e sentirmi chiamare come lui è solito fare.
Ma non è questo il destino assegnatomi.
La gloria, la potenza.
Effimere soddisfazioni d'un lungo ma inutile attimo...

svanite.

E portatemi via con voi.
Portatemi via da lui.
Per non macchiarlo ulteriormente.
Per lasciarlo vivere...

uccidetemi.

Per amarlo per sempre...

cancellatemi.

Trafiggetemi.

Questo fa male.
Male da IMPAZZIRE.
Andarsene in questo modo.
Strappatemi dalle sue braccia, prima che sia troppo tardi.
Sento dolore, finalmente; dopo tanto tempo.
Cosa...
cosa significa... ?
Aspettate, mi manca solo una cosa da dire.
Solo un attimo.
" Dei...da...ra... "

BUIO.

End
  
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