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Autore: Nembayo    21/12/2013    8 recensioni
"Merry Christmas" è una raccolta di one shots natalizie sulle coppie di The Mortal Instruments:
Capitolo 1: Isabelle-Simon (Sizzy) = SANTHA CLAUS
Capitolo 2: Clary-Jace (Clace) = ANGEL OF SNOW
Capitolo 3: Magnus-Alec (Malec) = CHRISTMAS LIGHTS
Capitolo 4: Jocelyn-Luke (Jouke) = PRESENT(S)
Capitolo 5: Maia-Jordan (Jaia) = UNDER THE TREE
Capitolo 6: Maryse-Robert (Mabert) = CHRISTMAS LOVE
Dal Capitolo 1:
""Isabelle si avvicinò allo scatolone, tirando fuori quell'odioso pupazzo.
-E questo qua chi sarebbe?- chiese.
Per poco a Simon non venne un colpo.
-Per..- le parole gli morirono in bocca. Simon si afferrò la gola e rantolò qualcosa. Isabelle dedusse che avesse provato a dire “Dio”. Il ragazzo si riprese. -Izzy, non conosci Babbo Natale?-""
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Simon Lewis, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CHRISTMAS LIGHTS
MAGNUS-ALEC

 

Alec si stiracchiò sul letto, allungandosi. Aprì lentamente gli occhi, guardandosi attorno.

Era in camera sua, all'Istituto. La luce rossastra del tardo pomeriggio filtrava dalle tende delle finestre. Quella notte e quella mattina era stato con Jace e Izzy a caccia di demoni, nelle vicinanze del Pandemonium. Avevano distrutto il branco di demoni dopo una svelta battaglia, e poi avevano dovuto cercare i superstiti per ore, con la neve che intralciava i movimenti, ma che rivelava le tracce evidenti dei mostri bavosi. Ovviamente lui e Jace si erano sporcati da capo a piedi, mentre Isabelle era rimasta linda e pulita come dopo un trattamento di bellezza. Sembrava quasi che sua sorella fosse in un film, dove nessuno si sporca mai per davvero.

Quando, quella mattina tardi, erano tornati all'Istituto, Alec era corso in camera, buttandosi sul letto e addormentandosi come un sasso.

Il ragazzo si alzò, sfilandosi i vestiti sporchi di sangue e bava e bagnati di neve, e andò a farsi una doccia veloce. Alec amava le docce, soprattutto le docce con Magnus.
Magnus.

Era una settimana che non vedeva il suo ragazzo. Lo stregone era sempre stato impegnato. Alec non sapeva a fare che cosa. Forse voleva dimenticarlo, allontanarlo. Il cuore si strinse nel petto del ragazzo.

Con quel pensiero fisso in testa come un chiodo si vestì, categoricamente in nero, e si diresse alla cucina per mangiare qualcosa. All'interno c'era Jace, con i capelli e gli occhi dorati, che mangiava del cinese da asporto seduto sul lungo tavolo. Alec impallidì quando gli vide accanto il suo cellulare.

-Jace.- disse brusco Alec. -Come mai hai il mio cellulare?- chiese, avvicinandosi. Jace alzò lo sguardo, con la stessa espressione neutra che ormai Alec conosceva bene. E la conosceva abbastanza bene da scorgerci un sorrisetto malizioso sotto.

-Me l'ha dato Izzy perché te lo dessi, l'hai perso stamani. E ti è arrivato un messaggio veramente hot dal tuo Magnus.- disse il ragazzo, afferrando il cellulare e lanciandoglielo contro.
Le guance di Alec si colorarono violentemente di scarlatto, mentre afferrava il cellulare e si metteva a leggere l'ultimo messaggio ricevuto dallo stregone: “Fiorellino, scusa se sono stato tanto impegnato in questi giorni, ma è stata per una cosa importante.. una specie di sorpresa. Che ne dici di venire da me oggi per “mettere in atto” questa sorpresa? Anzi, se ti faccio la richiesta su domanda non vieni: con te ci vogliono le maniere dirette, vero Alexander? Quindi: stasera vieni. Alle sette. Una marea di baci, Magnus.
P.s. Mi sei mancato.”

Alec socchiuse le labbra, rimanendo a bocca aperta, guardando un po' il cellulare, un po' Jace, diventando se possibile ancora più rosso. Jace rise, della risata che il suo parabatai aveva sempre amato. Prima che arrivasse Magnus, almeno.

Alec vide Jace alzarsi leggermento, avvicinandosi a lui.
-A dopo Fiorellino.- sussurrò al suo orecchio, per poi uscire svelgo dalla stanza.

 

Quando arrivò sotto l'appartamento di Magnus, Alec era ancora frastornato dalle parole del suo parabati. Guardò il campanello dorato poso sotto alla scritta “Bane, e un brivido lo percorse per tutto il corpo quando si rese conto che, sotto il cognome Bane era stato aggiunto un: & Lightwood.

Alec avvampò dalla punta dei piedi alla radice dei capelli, ed ebbe quasi paura che il suo calore avrebbe sciolto la neve.

Suonò, dato che si era dimenticato le chiavi, e la voce calda di Magnus lo riempì dall'altoparlante.

-Chi è?-

-Alec.- rispose il ragazzo, con un groppo in gola, ancora rosso in volto.

-Fiorellino, non hai le chiavi?- chiese Magnus, con la voce vellutata.

-Me le sono dimenticate.- ammise.
Sentì Magnus ridacchiare. -Sali.- gli ordinò, per far scattare poi la serratura.
Alec salì a corsa i gradini che portavano davanti alla porta dell'appartamento di Magnus. La porta, socchiusa, era dipinta di rosso, e un cerchietto di legno e vischio era attaccato sul centro. Alec scosse confuso la testa, spingendo la porta ed entrando nell'appartamento.

Rimase a bocca aperta osservando la stanza.

I muri erano colorati ognuno in modo diverso. Sul soffitto erano dipinte nuvole grondanti fiocchi di neve, e sulle quattro pareti della stanza c'erano un bosco innevato, l'interno di una casa, con un albero di Natale illuminato da luci natalizie, pieno di palline e decorazioni e circondato da regali, Babbo Natale sulla sua slitta trainata dalle renne volanti che Alec ed Izzy prendevano sempre in giro da piccoli. Alec non riuscì ad osservare l'ultimo dipinto, perché venne travolto da Magnus, che gli affondò il viso nell'incavo della spalla in un abbraccio all'odore di pittura per pareti.

Alec ricambiò titubante, passando una mano fra i capelli pieni di gel dello stregone.

-Magnus.- sussurrò Alec, facendo un passo indietro.

Magnus alzò lo sguardo, sorridendo e baciando delicatamente le labbra di Alec.

-Alexander, mi sei mancato.- ammise, carezzandoli una guancia arrossata con la mano liscia.

Il ragazzo fece un altro passo indietro, riuscendo finalmente a guardare l'ultimo disegno: erano lui e Magnus, vestiti l'uno da renna e l'altro da Babbo Natale, sorridenti e abbracciati.

La bocca di Alec si spalancò automaticamente.

-Che cosa sta succedendo?- chiese, cercando di non gridare.

Magnus sorrise ironicamente.

-Oh, ecco la sorpresa: sto addobbando la casa per Natale, mi vuoi aiutare?- il sorriso dello stregone si allargò.

-Non dirmi che mi hai tenuto lontano una settimana per..- Alec deglutì, allargando le braccia per indicare le pareti. -..per questo?-

Magnus aggrottò le sopracciglia, visibilmente sorpreso.

-Questo? Alexander, questo si chiama Natale, ed è la festa mondana più incredibile che esista. Senza contare il fatto che, di mondano, non ha nemmeno troppo. Il vecchio Natale esiste veramente, è un mio vecchio amico.-

-Non mi interessano tutte le tue amicizie.- rispose brusco Alec -Solo.. tu festeggi il Natale? È così stupido. Noi nephilim..-

-Voi nephilim non credete che tutte le storie siano vere?- domandò Magnus, appoggiandosi alla parete occupata dal loro dipinto gigante.

-Sì, ma..- Alec sbuffò, posandosi le mani sui fianchi stretti.

Sentì la risata dello stregone, mentre prendeva le mani del ragazzo e se le portava sulle spalle.

-Lo dico sempre che tu pensi e parli troppo. Lasciati andare.- soffiò Magnus nell'orecchio di Alec, provocandogli un brivido.

Alec deglutì per l'ennesima volta, staccandosi dallo stregone.

-Non ho idea di come si addobbi una casa per Natale.- ammise Alec, abbassando lo sguardo. Le sue guance si colorarono di rosso per l'aver ceduto così presto alle insistenze del suo ragazzo.
Magnus rise, battendo le mani.

-Oh cielo, sei messo peggio di quel che credevo.- esclamò Magnus. -Non ti preoccupare piccolo, io sono un maestro in queste cose.-


Alec non sapeva che si dovevano mettere abeti veri in un angolo di ogni parete, alti quasi fino al soffitto. Né che questi abeti andassero riempiti di palline multicolori, angioletti, brillantini, perline, glitter, piccole candele magiche. E nemmeno che sotto questi abeti andassero creati presepi pieni di statuine di pescatori, mercanti, bambini e vecchi, tutti in corsa verso la capanna di Maria e Giuseppe. E nemmeno che a ogni porta andasse messo un rametto di vischio. E nemmeno che il pavimento doveva essere riempito di brillantini rossi.
La cosa che lo fece impazzire di più, però, furono le lucine colorate.

-Magnus che.. che cosa sono queste?- chiese Alec, tirando fuori da uno scatolone un filo verde pieno di lampadine rosse, verdi, gialle, blu e rosa. Magnus sorrise.

-Ah, eccole. Sono le lucine di Natale, le mie preferite.- disse. -Quelle sono le più classiche, se cerchi a modo trovi anche le altre.- indicò con noncuranza la scatola, concentrandosi nel frattempo su una statua gigante di una renna con il naso rosso, che non sapeva dove posizionare. Continuava a borbottare tra sé che tutte e dodici le renne non ci sarebbero mai entrate, nell'appartamento, figurarsi la slitta! Alec non aveva idea di quale slitta stesse parlando.

Si osservò le mani piene di cicatrici, ricoperte di brillantini rossi e dorati, incastrati tra le unghie corte. Sorrise. Prima di conoscere Magnus non avrebbe mai nemmeno pensato di fare una cosa del genere. Di festeggiare una stupida festa mondana.

E invece eccolo lì, ad attaccare ad abeti altissimi stelle dorate e palline di vetro brillanti, e a cercare fili di lucine natalizie in scatoloni ammuffiti.

Tirò fuori il primo filo di lucine, quelle classiche, e le posò sul pavimento. Quando vide le altre rimase a bocca aperta.

Un sottile filo bianco, ricoperto di piccole lucine dei colori dell'arcobaleno, ognuna racchiusa in una lampadina minuscola di forma diversa: pupazzi di neve, stelline, cerchi di vischio, abeti, piccole renne, folletti dai cappelli a punta.

Si girò verso Magnus.

-Sono queste, le altre lucine?- chiese, alzando il filo. Gli occhi a gatto dello stregone si illuminarono. Schioccò le dita, e le luci si accesero, scoppiettando, nevicando, brillando.

-Oh, ma che capolavoro. Non me le ricordavo così stupende.- esclamò Magnus.

Alec aveva notato che, nell'addobbare la casa, Magnus era allegro come un bambino. Si divertiva a riempirsi di polvere e brillantini, a sporcarsi le mani di tinta rossa e a bucarsi con gli aghi degli abeti. Magnus odiava sporcarsi le mani, faceva sempre tutto con la magia. Eppure in quel momento aveva lasciato la magia da parte, e si era buttato nel spostare statue di renne con la sola forza fisica. Alec non l'aveva mai visto così scoppiettante di felicità.

-Per l'Angelo, Magnus. Datti una calmata.- sbottò il ragazzo.

-Andiamo, Alexander, non lo senti lo spirito natalizio?- cinguettò Magnus, alzando un dito e chiudendo gli occhi, come in ascolto. Alec tese le orecchie, ma non sentì niente. Provò anche a chiudere gli occhi, infastidito. Quando li riaprì Magnus era davanti a lui, con un sopracciglio pieno di glitter alzato, i capelli pieni di gel ormai un misto di rosso, verde e oro, una guancia macchiata di tinta argentata e gli occhi pieni di energia.

Alec roteò gli occhi, alzandoli al cielo.

-Non ci posso credere.- esclamò.

Magnus rise per la centesima volta in poche ore, e prese dalle mani di Alec il filo di luci, iniziando a sistemarlo attorno ad uno degli abeti.

-Coraggio Fiorellino, dammi una mano. Prendi lo scaleo, così mettiamo le luci in cima.- gli ordinò Magnus, ed Alec obbedì.

Salì sulle scale traballanti, fino a toccare il soffitto con la testa, e si fece passare le luci da Magnus. Si sporse per avvolgere un capo del filo attorno alla stella, e in un istante si ritrovò a cadere verso il pavimento cosparso di brillantini, seguito a ruota dal filo di lucine, che gli si avvinghiarono attorno.

-Per tutti i gatti.- esclamò Magnus, cercando di afferrarlo, ma ritrovandosi schiacciato a terra con un tonfo sordo, intrappolato nelle stesse luci che intrappolavano anche Alec.

Da parte sua, il nephilim si stava agitando come un pesce fuor d'acqua, cercando di liberarsi le braccia e le gambe.

Le labbra di Magnus si incurvarono verso l'alto. Scivolò verso Alec, e, sempre intrappolato dai fili, gli montò cavalcioni. Alec spalancò gli occhi, alzando lo sguardo su Magnus.

-Che cos..?- iniziò a chiedere, prima che la bocca di Magnus catturasse la sua in un bacio da dolce sempre più bisognoso. Alec mugolò di piacere quando sentì i fianchi eccitati di Magnus premere con una spinta contro i propri. Le mani di Alec si strinsero attorno alla schiena coperta dalla maglietta ormai sporca di Magnus.

-Te l'ho detto che amo le luci natalizie.- sussurrò lo stregone, separandosi da Alec quel tanto che bastava per fargli schioccare le dita. I loro vestiti erano scomparsi.

Alec arrossì violentemente.

-Odio quando fai così- borbottò, cercando di evitare lo sguardo felino di Magnus.

Sentì le dita affusolate dello stregone afferrargli il mento, girandogli il volto verso di sé. Sorrise.

-Non capirò mai il motivo per cui, dopo tutto questo tempo, ancora ti vergogni di farti vedere da me.- disse Magnus, osservando il corpo nudo sotto di sé per far rendere bene il concetto ad Alec. -Sei perfetto, fiorellino, anche con i brillantini rossi attaccati ovunque e le luci scoppiettanti che ti avvolgono.-

Le guance di Alec si colorarono, se possibile, di un rosso ancora più intenso.

-Ehm.. grazie, credo.- borbottò, facendo sorgere la risata di Magnus.

-Amo.- disse lo stregone, baciandogli le labbra velocemente. -Il.- un altro bacio. -Mio.- Magnus ricalcò con la voce quella parola, baciandolo con frenesia. -Piccolo.- sorrise, avvertendo il bacio ricambiato con passione da Alec. -E timido.- quando si era staccato per parlare Alec aveva mugolato contrariato, alzando la testa per cercare ancora le labbra dello stregone. -Alexander.- concluse Magnus, tuffandosi sulle labbra forti e confortanti del suo nephilim.

Alec mugolò, sotto i baci morbidi di Magnus, passando le mani sul suo ventre piatto. Allacciò le gambe, per quanto i fili intrecciati glielo permettevano, attorno alla schiena di Magnus, aspettando le sue spinte eccitate, il suo amore, la sua passione.

 

Alec non si era accorto di essersi addormentato, finché non si risvegliò nel salotto buio, illuminato solo dalle luci dorate delle palline, delle statuine in movimento, e delle lucine che circondavano il suo corpo e quello di Magnus, legandoli insieme. Il ragazzo rimase qualche minuto ad osservare i riflessi rossi, verdi, blu, sulla pelle morbida di Magnus. Rimase incantato dai suoi muscoli appena accentuati illuminati di oro, dai suoi capelli pieni di glitter illuminati di rosa, dalle sue palpebre truccate di giallo illuminate dal verde delle lucine.

Allungò una mano che gli era rimasta intrappolata dietro la propria schiena, e carezzò lentamente la guancia dello stregone.

Alec non credeva nel Natale, in Babbo Natale, in tutte le stupidate mondane di cui avevano riempito quella casa. L'unica cosa in cui credeva, in quel momento, era l'amore di cui avevano riempito quella casa.

Nessun “Fiorellino” detto da Jace poteva eguagliare quelli detti da Magnus, il suo modo di scandire lentamente ogni sillaba, di guardarlo sempre negli occhi, mentre parlava, erano unici. Quando arricciava il naso sotto i suoi baci, quando gli passava le mani delicate per tutto il corpo, quando gli sorrideva con la bocca, gli occhi e il cuore.. Alec sapeva che quel sorriso era stato per tante persone, ma non gli importava. Adesso era solo per lui.

Le palpebre di Magnus sbatterono un attimo, prima di aprirsi. Sbadigliò, incurvando la bocca in alto come fanno i gatti, e puntò l'oro dei suoi occhi nell'azzurro di quelli di Alec.

-Alexander.- disse, con la voce impastata dal sonno. Alec sorrise, e strinse a sé Magnus, che incastrò la testa nell'incavo del suo collo. Gli lasciò una scia di baci leggeri sulla pelle calda, facendolo rabbrividire, quindi si riaddormentò.

Alec guardò fuori dalla grande finestra circondata dalle tende rosse e addobbate il cielo notturno. Solo per una manciata di secondi, gli sembrò di vedere saettare una slitta, trainata da dodici renne.

Tutte le storie sono vere” si disse, prima di riaddormentarsi con la guancia solleticata dai capelli di Magnus.


 


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SCUSATE, SCUSATE, SCUSATE IL RITARDO, DAVVERO!
So che avrei dovuto aggiornare secoli e secoli fa, ma proprio non avevo ispirazione, nè tempo. Mi dispiace di avervi fatto aspettare tanto, anche perché non ho mai avuto delle recensioni più dolci delle vostre per questa storia, vi amo. (Cure Ari, se noti ho messo anche un piccolo momento Jace+Alec. Non è niente di che, ma ho provato a fare qualcosa, come mi avevi detto)
Comunque, alla fine ce l'ho fatta, ed eccovi la Malec.
Amo da morire questa coppia, ma, a differenza della Sizzy e della Clace che ho pubblicato, mi sembra di aver fatto una schifezza (più del solito, intendo). Magnus è troppo sdolcinato e natalizio, e Alec.. boh, forse Alec va bene, ma non mi convince.
In tutti i casi, siete voi che dovete dirmi che ne pensate. Grazie ancora per le scorse recensioni, ne aspetto altre <3
Bacioni,
One
  
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