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Autore: Meme__    21/12/2013    5 recensioni
E se, diciannove anni dopo, al binario 9 ¾ si presentasse una famiglia diversa?
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Famiglia Malfoy, Famiglia Potter, Famiglia Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Diciannove anni dopo.

«Severus, non correre! E non pensare neanche ad allontanarti da noi!» borbottò stizzito al bambino, aggiustandogli la giacca. Quel bambino era la gioia e l'orgoglio di Draco Malfoy: i capelli biondissimi e l'intelligenza dei Malfoy, il fisico morbido e paffuto tipico dell'infanzia e gli smeraldi al posto degli occhi rubati all'altro ramo della famiglia.
Le sue mani chiare correvano freneticamente sull'impeccabile divisa del bambino, eliminando inesistenti imperfezioni. Un paio di mani leggermente più scure le afferrarono, allontanandole. «Draco, tesoro, lascialo andare a giocare con Rosie.»
Draco sbuffò lasciando un buffetto sulla guancia di Severus. «Vai pure, piccolo.»
Il bambino si affrettò a raggiungere Rose Weasley, prima che il padre potesse fermarlo ancora. «Non capisco proprio da chi abbia preso la sua... passione per i Weasley.»
Harry scoppiò a ridere, stringendo a sè il piccolo Scorpius che, infagottato nelle delicate coperte color panna, osservava i suoi padri con i suoi occhi color nuvola. 
«Non saprei, amore.» rispose stringendo meglio il piccolo di soli otto mesi nelle coperte per difenderlo da quella brezza fredda che inondava la banchina.
Ron ed Hermione Weasley si avvicinarono a loro. Una testolina rossa era dolcemente appoggiata sulla spalla di Ron: Hugo Weasley stava osservando la stazione con fare annoiato abbarbicato sulle spalle del padre.
«Tio Hally!» urlò sbracciandosi dalla sua posizione. Era follemente innamorato del Salvatore del Mondo Magico in cui rivedeva l'eroe dei due mondi, "l'unico uomo capace di salvare il Mondo dagli brutti cattivi."
«Hugo, attento!» fece preoccupata Hermione che, dopo aver redarguito il marito con uno sguardo, salutò l'amico con un buffetto sulla spalla. «Draco!» aggiunse poi abbracciando il biondo.
«Hermione.» fece quello con tono educato. «Weasley.» continuò con un cenno del capo a cui Ron rispose allo stesso modo.
«Come stai, piccolino?» chiese Hermione, osservando il bambino.
«Eh, sta crescendo. Un monello, certo...» borbottò Harry mentre Draco nascondeva un sorriso. 
«Certo, se ha preso solo un pizzico dai suoi padri...» iniziò Ron.
«James!» urlò Harry, interrompendo l'amico. «Lascia stare tuo fratello!» 
James stava prendendo in giro Severus, probabilmente poiché era davanti a delle ragazzine. 
Draco riprese suo marito. «Lascialo stare, Harry. Tanto ora Sev lo concierà per le feste!»
«...urla pure a tutti che io leggo di notte, ma poi non lamentarti quando si verrà a sapere che quest'estate chiamavi papà durante la notte per farti cambiare le lenzuola!» Tutti coloro che si trovavano attorno ai due iniziarono a ridere a crepapelle, incrementando la rabbia di James. Concorde al suo nome, James Sirius Potter amava scherzare e, com'era stato il padre a suo tempo, aveva il carattere del perfetto Grifondoro, a discapito della professoressa McGranitt. All'apparenza, invece, rappresentava un angelo: capelli biondi lunghi sulle spalle, spesso legati in una coda bassa, occhi chiari, di una strana sfumatura di grigio che attorno alla pupilla diventava verde, e il fisico magro e asciutto di un'adolescente con molti impegni. Come il padre era un Prefetto, come il papà era il migliore cercatore di Hogwarts del suo anno.
Sbuffando salì a bordo, ignorando tutti e pestando i piedi. 
Severus Lucius Potter fece un'occhiolino a Draco, che ricambiò con un sorrisetto. Poco dopo un urlo rimbombò per la stazione.
«Teddy!» rise il bambino quando identificò il ragazzo che l'aveva preso sulle spalle. 
Harry gli allungò il pugno, che Ted Remus Lupin battè con il suo, prima di aprire la mano e stringerla con quella dell'altro, continuando il loro tipico saluto. «Bel maghetto, che ci fai da queste parti? Non dovresti essere a casa di Will?»
«Ti pare che non venivo a salutare mio fratello per il suo primo giorno di Hogwarts?» sorrise allungandosi ad abbracciare Draco.
«Ted, sei freddissimo, ti pare il modo di andare in giro con questo tempo?» lo sgridò questi. I capelli diventarono subito arancioni, mostrando il suo imbarazzo.
In effetti il ragazzo indossava solo un jeans e una T-shirt. Draco agitò la sua bacchetta e comparì una felpa calda a coprire le sue spalle.
«Grazie, Dadà.» L'uomo sorrise a quel nomignolo che il bambino gli aveva affibbiato tanti anni prima, stringendogli poi un braccio. «E tu piccoletto, che mi dici?» esclamò afferrando il bambino dalle braccia di Harry e iniziando a fargli il solletico. La risata di Scorpius Hyperion Potter investì i binari poco prima che un fischiò la coprisse.
Approfittando di Teddy, Harry si inginocchiò per arrivare all'altezza del figlio e lo strinse tra le braccia. «Divertiti, tesoro.»
«E sii smistato in Serpeverde!» affermò Draco.
«Ignora papà, Sev, e ricorda che i coraggiosi sono Grifondoro e gli intelligenti Corvonero, ma tuo padre e zia Hermione sono la prova che esistono le eccezioni. Non lasciarti condizionare da questi pregiudizi...»
«...e non osare farti smistare in Tassorosso!» interruppe di nuovo Draco.
«Non preoccuparti,»sussurrò Harry in modo che solo il figlio potesse ascoltarlo «pensa positivo e vedrai che il Cappello ti ascolterà.»
«Il Cappello mi ascolterà?» fece Severus sbalordito.
«Certo, io fui ascoltato. Non dubito che ascolterà anche te.» Harry sorrise e gli lasciò un bacio in fronte. «Ora vai, perché di macchine volanti non ne abbiamo più, vero Ron?»
Ron, Hermione e Draco risero e il bambino li osservò torvo. 
«Durante le vacanze di Natale ti racconterò tutto, promesso.»
«Buona fortuna, piccolo. Porta in alto il nome dei Malfoy.»
«Draco, è un Potter!» disse con fare ovvio Harry.
«Ha sangue Malfoy, Potty, non conta il tuo Sanguesporco!» rispose scocciato l'altro.
Un altro fischio interruppe la discussione. Rose Weasley e Severus Lucius Potter si strinsero per mano e salirono sul treno.
Harry strinse Draco mentre salutavano il loro secondo figlio.
Abbassando la mano si sfiorò la cicatrice a forma di saetta che aveva sulla fronte. Mentre il treno si allontanava all'orizzonte, Draco si girò a guardarlo e gli sorrise indulgente.
«Ti dà fastidio, amore?»
«No.» rispose. Ed era vero. Erano diciannove anni che la cicatrice non dava più fastidio.
FINE.

*unico appunto:dagli brutti cattivi, ovviamente è dagli uomini brutti e cattivi nella lingua di un bambino. 
Ovviamente, essendo quasi completamente diverso dall'epilogo di J.K.Rowling, mi concederete i cambiamenti apportati ai personaggi, no? Non li considero del tutto OOC, per questo non ho messo l'avvertimento.
Non credo di pubblicare altro entro mercoledì (anche se un progettino c'è, ammesso e non concesso che questo mio esordio nel fandom piaccia a qualcuno), quindi Auguri di Buon Natale.

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Grazie per aver letto. Saluti, Memè.

 
   
 
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