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Autore: Hymn    21/12/2013    1 recensioni
Era sempre stato un maggiordomo impeccabile, ed altrettanto impeccabile aveva rivestito il ruolo di segretario.
Cresciuto nel regime di terrore e sottomissione inflittogli da Belladore de Lanchale, Alexis aveva vissuto i primi anni e la sua infanzia come strumento di piacere e di divertimento della cortigiana più famosa, potente e pericolosa della Vecchia Capitale.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alexis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nuova coscienza di sé

    Era sempre stato un maggiordomo impeccabile, ed altrettanto impeccabile aveva rivestito il ruolo di segretario.
    Cresciuto nel regime di terrore e sottomissione inflittogli da Belladore de Lanchale, Alexis aveva vissuto i primi anni e la sua infanzia come strumento di piacere e di divertimento della cortigiana più famosa, potente e pericolosa della Vecchia Capitale.
    Ne aveva bevuto il sangue, ottenendo così parte dell'immortalità dei redivivi, e la loro eterna bellezza. Nel suo corpo da diciassettenne, Alexis, aveva preso parte ai più tremendi delitti ed aveva tenuto dentro di sé i più oscuri segreti della sua padrona.
    Fino a che, Belladore de Lanchale, non aveva trovato la morte per mano del principe di sangue Axel Vandemberg.
    Solo allora era stato libero da quel clima di sottomissione che per oltre cinquantanni era stato la sua normalità. Ospitato nella Reggenza di Aldenor, sotto l'ala protettrice dei redivivi di stirpe Blackmore, aveva iniziato una nuova vita, scoprendo quasi come un bambino le piccole gioie di un mondo a colori, e non rosso come il sangue, il solo colore che aveva conosciuto negli anni di prigionia con Lady de Lanchale, così la chiamava e così Belladore si faceva chiamare.
    Aveva ascoltato, chiuso nei suoi alloggi, le risate allegre di Julian Lord e Jordan Vandemberg, unite a quelle della principessa Sophia. Alexis non conosceva veramente il significato del divertimento e dell'amicizia, mai ci si era soffermato.
    Una volta si ritrovò a ridere sommessamente, dopo aver assistito quasi per caso ad un tiro mancino rivolto logicamente a Sophia. Aveva taciuto quasi all'istante, mentre avvertiva nelle orecchie il suono basso e vibrato della sua voce.
    E sentiva all'interno del petto e nei meandri della sua mente una sensazione di piacevole calore, sconosciuta. Intuì fosse quello il divertimento, la spensieratezza dei giovani, e lui che giovane non era mai stato fu quasi sconvolto di poterla realmente percepire.
    Lasciava la mente libera di correre, una volta ogni tanto, mentre si beava dei raggi del sole nel grande e sontuoso cortile della Reggenza, sistemando con cura quei fiori che ornavano le aiuole.
    Avvertiva sulla pelle il calore del giorno e la frescura del vento che soffiava leggero in quelle giornate estive. Aveva scoperto di amare la sensazione che la carezza del vento gli procurava.
    Avvertiva il profumo dei fiori, intenso ed avvolgente nella calura del giardino. Aveva scoperto nuovi odori, abitando e prestando i propri servizi alla Reggenza. Aveva scoperto di amare il profumo del bucato appena lavato, così come l'odore pungente degli agrumi maturi in inverno, quando troneggiavano al centro della tavola imbandita per la giovane Sophia.
    Aveva scoperto anche una strana ed immotivata passione per i tortini di mele. Nessuno gli aveva mai concesso di mangiare qualcosa di così delizioso; soltanto quando si ritrovò inevitabilmente bloccato in un'animata discussione tra Julian e Sophia, che stavano bisticciando su cosa fosse più buono tra i tortini di mele e le crostate alle more, aveva avuto modo di assaggiare entrambi i dolcetti. Aveva iniziato dalla crostata, su invito quasi urlato di Sophia. Erano sì buone, con il loro sapore intenso, ma quando Julian, dal canto suo, lo aveva obbligato a provare anche i tortini alle mele, Alexis se ne era innamorato.
    Il sapore delicato delle mele, la consistenza pastosa sulla lingua, lo avevano letteralmente fatto innamorare, anche se Alexis, di cosa significasse innamorarsi non aveva ben chiaro il significato.
    Si era congedato dai due ragazzi con una delle sue migliori riverenze, accompagnato dalle urla dei due giovani che ancora, nonostante il suo parere, continuavano imperterriti quell'assurda discussione.
    Aveva avuto modo, abitando con i Blackmore, di intuire anche il significato della parola amicizia, e di tutto ciò che l'amicizia comportasse nella vita di qualcuno.
    Una volta si era ritrovato intento a conversare, inizialmente per cortesia verso gli ospite, con il giovane Julian, in attesa dell'arrivo di Sophia in Reggenza. Si era ritrovato ad ascoltare con forse più interesse di quanto si sarebbe aspettato le parole del giovane studente, le sue lamentele su quanto i Blackmore tenessero Sophia sotto chiave, e su come avrebbero dovuto fidarsi di lui, che mai l'avrebbe cacciata in guai mortali.
    Probabilmente non era vero, ed Alexis, trasportato dalla situazione sconosciuta e piacevole, lo aveva fatto notare con le labbra leggermente curvate all'insù. Quando poi si era accorto del sopracciglio inarcato di Julian si era affrettato a chiedere scusa al ragazzo, ma Julian era scoppiato a ridere, ed Alexis nuovamente si era ritrovato a sorridere leggermente.
    Ed era proprio grazie a quei brevi momenti di tranquillità che, si era detto, forse avrebbe potuto apprezzare maggiormente ciò che la vita aveva da offrire.


    Note dell'autore
Ehm, niente. Veloce, rapido, indolore.
Mi rendo conto che potrebbe risultare caotico e sconclusionato, ma è stata una mia scelta renderlo così. Flusso di coscienza, corrente di pensieri senza un vero e proprio scopo, ho messo per iscritto una specie di zapping tra ricordi e pensieri che tra loro non hanno nessun vincolo o riferimento temporale diretto.
Spero vi piaccia.
Hymn
   
 
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