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Autore: Ale_R    21/12/2013    0 recensioni
... E' il destino che sceglie come muovere le carte... E non si può scappare dal destino...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Non ci potevo ancora credere: come poteva aver osato?
Mi voltai dall’altra parte del letto confusa da tutto quel trambusto nella mia testa.
Erano anni che con Ale le cose erano finite; tre lunghissimi anni, ma appena l’avevo rivisto beh... un fuoco si era riacesso in me.
“Non pensavo di esserne ancora così... presa”...
Se avessi detto che rivederlo non mi aveva toccato beh; avrei mentito.
Eppure ne ero scappata appena avevo notato che erano bastati pochi minuti in sua compagnia per dimenticare quei tre anni.
“Non ne posso essere ancora innamorata... no cavolo.”
Mi rivoltai ancora una volta e un’altra ancora; non riuscivo a prendere sonno.
“Stupido bambino”...
Mi alzai con uno scatto e aprii un cassetto che non toccavo da tre anni, mese più o mese meno.
Ne tirai fuori qualche lettera con sopra la sua scrittura, regali... ricordi di noi due...
“Questo me lo ragalò per il mio compleanno, questo invece me lo regalò per quando festeggiammo quattro mesi... e questo invece...” mi fermai con in mano un braccialetto con  attaccato un cuore; ne avevamo uno ciascuno... mi ricordavo ancora quando me l’aveva regalato; fu il giorno più felice della mia vita... avevo amato Ale come poteva amare una ragazza di sedici anni, ma adesso invece? Cosa provavo?
Rileggendo le nostre lettere non potevo fare a meno di esserne emozionata e piangere, ma avevo il pianto facile... questo non significava niente. No?
Mi aveva lasciato con una scusa banale, dicendo che non mi aveva mai amato per davvero lasciandomi distrutta nel mio dolore... pochi mesi dopo se ne pentì, ma non volli tornare da lui... avevo già sofferto troppo...
Mi continuò a scrivere... chiamare... senza ricevere mai una risposta...
Finchè un giorno scomparve... non seppi mai se questo fu una fortuna oppure no...
Mi convinsi di sì, dovevo andare avanti e continuare i miei studi in santa pace e concentrarmi su qualcosa di davvero utile... iniziai a suonare a chitarra, e a ridere, anche se spesso sentivo un vuoto troppo grande.
Ben presto lo dimenticai o almeno così pensavo.
Seppi qualche mese dopo che si era fidanzato... mi turbò ... ma non lo diedi a vedere.
Ma rivederlo lì, dal vivo, davanti a me... era diverso.
Chiusi con uno scatto il casetto e decisi di prendere un bicchiere d’acqua per calmarmi, ma soprattutto perché morivo di sete.
Camminare in giro per quella casa, con la pioggia sulle finestra, mi rendeva triste, ma sapevo bene che era inutile dare la colpa alla pioggia...
“E’ lui che mi rende triste”.
Mi sedetti sul divano e iniziai a guardare all’esterno... cosa dovevo fare?
Avevo voluto chiudere ogni porta con lui, ma il destino ci aveva fatto ritrovare e sembrava volesse ancora giocare con noi, ma cosa volevo io?
Sarei stata bugiarda a dire che lo volevo dimenticare, ma sapevo per certo che era la cosa migliore per entrambi... eppure no... avrei voluto rivederlo, stare con lui, sorridere con lui.
Quel pomeriggio era stato favoloso, era inutile negarlo...
Sembrava che dovevo seguire il destino, forse l’avrei rivisto e allora avrei deciso... eravamo due stelle destinate all’impatto...
Se doveva succedere sarebbe successo, era inutile negarlo... e forse avrei lottato per farlo succedere...
 
Sopra i picchi più alti
tra mille asperità
si specchia il riflesso di antiche civiltà
io mi toglierò il ricordo seguendo il sogno mio
forte come l’oceano e il vento
è questo che sono io
correrò, volerò ed il cielo toccherò
volerò ed il cielo toccherò

 
   
 
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