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Autore: paccia1D    22/12/2013    1 recensioni
Sento le sue mani sulla mia schiena , se solo prova a portarle più giù gli do un ceffone che arriva fino a New York . Mi guarda fisso negli occhi , non credevo che gli occhi scuri potessero diventare così affascinanti in una frazione di secondo , quel suo ciuffo scompigliato all’insù lo rendeva ancora più attraente . Sum ? Sum ? Sum ?! Che stai dicendo lui è quel cretino ed egoista di Malik , ha fatto piangere milioni di ragazze ! Perché tu devi diventare una delle tante ?
Quel suo modo prepotente di chiamarmi Horan mi ha sempre fatta impazzire , continuo a fissarlo nei suoi oscuri occhi marroni che sembrano catturare i miei verdi smeraldo . Non parliamo , non ridiamo , non sorridiamo . . . niente , rimaniamo a fissarci profondamente gli occhi . Beh si sa , “gli occhi sono lo specchio dell’anima”.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Summer-

Delle dita scendevano e salivano sul mio braccio con una dolcezza unica. Non volevo spalancare gli occhi per far concludere quel paradiso oramai proibito. Mi sentivo i suoi occhi scuri, come la notte, fissarmi. Mi sentivo osservata, ma al sicuro come non lo ero mai stata con Louis. Appena bussarono alla porta Zayn si alzò, ed ebbi l’occasione giusta per “svegliarmi”. Osservo il mio corpo esile allo specchio affianco al letto. Avevo la maglietta lunga e larga di Zayn, verde e bianca, una delle mie preferite, gli stessi colori della sua felpa. Penso che lui non se lo immagini che anche qui a kilometri e kilometri da casa mia ho portato la sua felpa, quella che quando partì mi abbracciava tutte le notti. Mi aggiusto i capelli lisci, color marrone scuro e con passo felpato, calpestando il morbido tappeto mi sposto in cucina. Vedo Zayn parlare con due ragazze che sembrano mostrare le loro sproporzionate tette e i loro culi rifatti, per assicurarsi un posto sul divano del ragazzo, chissà chi delle due vincerà. Non sembrano accorgersi di me, quando mentre riempio il mio bicchierino di amaro caffè caccio una risatina. Il moro scosta il braccio dalla parete per guardarmi assieme alle due barbie. Già, delle vere e proprie barbie, una più tinta dell’altra, mi ricordano vagamente Becky. Ah se ci ripenso, mi mancano i battibecchi con lei, dove la mia dolce Funny mi spalleggiava prendendola per il culo. Mi manca tantissimo la mia sorellina, davvero tanto, i suoi occhioni celesti che a prima mattina erano soliti svegliarmi, mostrando il suo sorriso perfetto a 32 denti. Spero sia contenta con Harry.
Le ragazze mi guardano a bocca aperta, come se avessi ucciso qualcuno. Mi giro fulminandole come non mai, quando Zayn mi sorride. Quanto è bello. Ho sempre adorato il suo viso vergine a prima mattina, lo faceva sembrare un bravo ragazzo, già . . . sembrare.
“Noto che sei in compagnia allora. . .ti chiamo dopo” bofonchia la prima barbie che fa finta di niente mentre l’altra continua a fissarmi come una bambina stupida, urlando con la sua orribile e stridula voce “a dopo Zaynotto”. Non riuscii a trattenere la mia risata, che con il suono del chiudere della porta scoppiò. Zayn mi guardò imbarazzato, anche lui sbalordito dalla fantasia della barbie.
“Non ci posso credere” dice il ragazzo grattandosi la nuca, mentre con l’altra mano riempie il suo bicchiere di caffè. Con aria astuta ma con il cuore colmo di lacrime rispondo “A che ora hai l’appuntamento con quelle due?”. Non avrei mai voluto ammettere che magari, stessa questa notte avrebbe portato una delle due ragazze sul morbido divano che tanto mi infastidiva, nel meraviglioso salone del suo appartamento. Tentavo di farlo sentire una merda con quella terribile domanda, ma in realtà l’unica ad essere ferita fui io. “Non hanno preso nessun appuntamento, a causa tua, non posso trombarla con te nell’altra stanza a tapparti le orecchie dalle urla” ammette con un quel sorrisetto che odio con tutto il cuore.
“Pft. . .andrò da mio fratello in questa settimana non ho di certo intenzione di rimanere qui da te” rispondo a malincuore. Zayn d’un tratto s’irrigidisce, guardando fisso davanti a sé il mobiletto contraendo la mascella. Con calma appoggia il bicchiere sporco di qualche goccia di caffè, e si avventa su di me. Era così vicino che le punte dei nostri freddi nasi si toccavano.
“Tu rimani qui, con me, non voglio sentire niente a riguardo, mi hai capito Summer?”. Il suo respiro profondo mi metteva i brividi, essendo in totale disagio guardo verso il basso, non voglio incontrare il suo sguardo potrebbe succedere qualcosa che non voglio. Faccio finta di niente, scostandolo dal mio viso mi alzo e vado in bagno a farmi una calda e rilassante doccia. Non c’è niente di meglio in inverno. Ci metto poco, e mi copro con una semplice asciugamano. Saltellando fra una mattonella e l’altra arrivo in camera del moro. Mi metto immediatamente l’intimo, per evitare spiacevoli incidenti. Osservo la valigia immaginando cosa possa mettermi per andare a lezione. Quando sento una puzza di fumo vicino a me, immediatamente alzo gli occhi al cielo.
“Non ti hanno mai detto che non si fissano le ragazze in mutande e reggiseno?” enuncio alzando le sopracciglia. Zayn fa un ultimo tiro di sigaretta prima di ridere come un cretino.
“Summer ti ho vista anche senza quello addosso, quindi non fare l’esagerata” risponde buttando la sigaretta nel cestino. Nonostante tutto ha ragione, ultimamente lo sto trattando come uno sconosciuto, quando non posso negare a me stessa che la nostra è stata una delle storie più belle, che mi piacerebbe tanto vivere ma non posso, ho fatto una promessa a me stessa, basta soffrire. Finalmente ho un colpo di genio. Mi infilo un maglione rosso e largo, pantacollant neri con le vans nere alte. Mi asciugo i miei capelli lisci. Essendo oramai tardi, sono più veloce della luce a vestirmi e a prepararmi la borsa. Esco di fretta e furia senza salutare Zayn, che sembra fregarsene totalmente. Arrivo nella mia aula con il fiatone, quando mi siedo al mio consueto ultimo banco. Inizio a giocare con la matita, quando affianco a me si siede un ragazzo perfetto. Alto, occhi azzurro cielo come quelli di Niall, capelli neri e un sorriso bellissimo che mi mostra immediatamente quando i nostri sguardi s’incontrano. Sento i suoi occhi scrutarmi da capo a piedi.
“Ehm ehm piacere Jason” porgendomi la sua mano destra. Lo guardo stupita, come se mi stessi domandando perché questo ragazzo mozzafiato stia parlando con una completa sconosciuta come me.
“Piacere Summer” stringendogli con molto piacere la mano. Prima che iniziasse la lezione iniziamo a parlare del più e del meno, trovo Jason un ragazzo “interessante”, quel tipo che avrà sempre qualcosa da parlare, evitando gli odiabili momenti di silenzio. Noto il suo modo di vestire molto alla “moda”. Beh oramai qui si vestono tutti uguali, nessuno più ha la propria identità, sembrano un gruppo di soldati tutti con la mimetica, ma non posso giudicarlo per questo. Inizia il corso. Ogni tanto ci scambiamo delle occhiate, oppure dei sorrisi è a dir poco irresistibile. Finite le due ore di lezione, finalmente, ci incamminiamo, continuando a chiacchierare, verso la mensa dove mi aspettano le mie due bellissime coinquiline. Appena entriamo, il silenzio tombale, sono abituata. Vedo da lontano lo sguardo colmo di rabbia di Zayn osservarmi ridere e scherzare con Jason. Cosa vuole?
Lui può benissimo portarsi tutte le ragazze a letto, come io posso flirtare con un semplice ragazzo, questo non lo vuole proprio capire. . .il problema è che lo amo più di quanto lo amassi già quando è geloso.
Summer!?!
Come ti permetti?
Cosa stai facendo? Torna in te. Stai parlando e tentando di abbordare un ragazzo, guardando con occhi da innamorata Zayn ma intanto tu sei fidanzata. Mi blocco in mezzo alla mensa ripensando al bellissimo sorriso di Louis che tanto mi mancava. I suoi occhi, le sue mani, tutto di lui mi manca, tutto del mio migliore amico. Faccio cadere il vassoio con su una bottiglina d’acqua e un panino, a terra, rendendomi conto che mi stavo trasformando in Zayn, e non volevo. Tutti mi guardavano con occhi spalancati. Jason non ebbe neanche il tempo di chiedermi che cosa fosse successo che mi fiondai fuori la mensa. Dovevo chiamare Louis assolutamente. Dovevo dirgli tutto.
Lo chiamo con le lacrime agli occhi, rendendomi conto dei mille sbagli fatti in soli due mesi.
“Ehi” risponde con la solita voce squillante.
“Lou, ti devo parlare di alcune cose. Sai qui all’università come sai c’è Zayn e ricominciare a stare 24 ore su 24 con lui non mi è servito per niente, mi sento una merda. A volte ci provo spudoratamente con lui, come anche Zayn e la cose che mi rende schifosa e che sono contenta quando lo fa. Mi machi, giuro. Sei il mio migliore amico, sei la mia vita e non voglio o meglio non posso perderti. Senza te io non posso andare avanti. Però mi sono resa conto che preferisco averti come migliore amico che come fidanzato, ti prego non odiarmi per questo. Tu sei tutto per me, se mi conoscessi veramente sai che non mento”. Sento soltanto silenzio, il suo respiro che rallenta sempre di più. Questa volta l’ho fatta grossa.
“Sum. . .hai ragione, sapevo perfettamente che saresti ricaduta nelle mani di Zayn Malik siete fatti l’uno per l’altra, spero che questa volta Dio ve la mandi giusta e concludiate finalmente il vostro amore. So che sei sincera, mi manchi tanto, e so perfettamente che il nostro rapporto da migliori amici è unico e insostituibili, vorrei che fossi qui con me. . .ma ci vedremmo molto presto. . .e per una buona volta, asolatami e segui il mio consiglio, riprenditi Zayn, siete nati per stare insieme manda a fanculo quell’orgoglio di merda che ti ritrovi e vai. Ti amo tanto Summer Horan.”
Non ci credo che abbia risposto così. Lo saluto ringraziandolo di tutto, è un ragazzo d’oro. L’unica cosa che mi sembra strana è il perché ci dovremmo vedere molto presto. Ha ragione sul fatto di Zayn ma veramente non posso, finchè non mi fido di lui fra noi ci potrà essere soltanto amicizia.
Appena finisco la chiamata esce Jason, preoccupato per me, che carino. Senza dire niente mi abbraccia, sussurrandomi “che cosa è successo? Tutto okkey?”, lo guardo dritto negli occhi dicendogli che va tutto bene e che ho avuto soltanto un momento di malinconia per la mia città, la mia famiglia e i miei amici. Sembra però essere incerto.
“Sicura?” continua a domandare,
“Perché cos è successo?” domando incuriosita, sperando che non sia uno dei soliti pettegolezzi dell’università. “Non è per il fatto che stasera sei andata a letto con Zayn Malik”
La millesima assurdità mi mancava. Sapevo perfettamente che questa voce sarebbe nata prima o poi. Non rispondo alla domanda di Jason, ma entro direttamente in mensa tutta incazzata. Zayn continua a fare i suoi porci comodi senza dire niente, mentre una ragazza siede sulle sue morbide ginocchia, toccandogli i suoi capelli e mostrandogli la sua scollatura. Appena mi vede scosta la ragazza, ed è pronto per venirmi in contro. Quando da lontano gli dico di fermarsi. Fisso tutte quegli sguardi che pensano che io sia una grandissima poco di buono, a causa delle bugie che girano sul mio conto. Così decido di finirla una volta tutte. Mi posiziono in mezzo la mensa, salendo su una poltrona in modo che tutti mi vedano. Faccio un colpo di tosse, anche se l’attenzione di tutti è già su di me. “Il mio amico Jason, mi ha detto che molti di voi affermano che io questa notte abbia fatto l’amore con Zayn Malik. Non sapete che vi state sbagliando tutti, ammetto a malincuore che anche io sono caduta, tanti anni fa, nelle sue grinfie. Sono stata appresso a lui per tanto di quel tempo, ma non dirò mai che è stato tempo sprecato. In quei mesi passati ad amarci, per lo meno da parte mia, sono stati bellissimi, e non avevo mai conosciuto uno Zayn che si preoccupa per una ragazza, che la tratta come una principessa, che rinuncia ad un uscita con gli amici per farmi compagnia quando avevo la febbre, mai. Di sicuro voi non l’ho immaginate così, ma io l’ho vissuto e posso dirvi che è stato un ragazzo perfetto. Quest’estate ci siamo lasciati perché ha rincontrato una delle ragazze a cui teneva di più, molto di più di me. Voi, come neanche lui, non sapete quello che ho passato, nessuno oltre mio fratello può immaginarlo. Piangevo tutti i giorni, mi chiedevo perché preferisse lei a me, vederlo la mattina essendo il migliore amico di mio fratello mi faceva piangere il cuore. Ricordare i nostri momenti mi faceva venire da vomitare dalla rabbia. Quando sono tornata qui, e l’ho rivisto mi sono ripromessa, a me stessa, ma in particolare al mio cuore, di non soffrire mai, mai più per un ragazzo che non cambierà mai, la sua natura è quella di far soffrire gli altri, e con me ci è riuscito perfettamente, credevo di essere l’unica ma ero una delle tante vittime”.
Finito il mio commuovente discorso, corro velocemente verso la terrazza, seguita da Zayn.






¬¬¬












-Zayn-

Mi stringe forte a sé, come le notti passate a fare l’amore. Da quell’abbraccio mi nasce una lacrimuccia, che riga velocemente il mio viso. Non avrei mai pensato che Summer Horan sarebbe riuscita a farmi star così male di nuovo. Per la millesima volta. Mi addormento, finalmente, accoccolato fra le sue braccia. Al mattino decido di farmi una doccia, mentre la piccola Sum dorme ancora come un ghiro. Infondo non è cambiata tanto. Appena finita la rilassante doccia, mi stendo vicino alla bellissima Horan, e inizio ad accarezzargli i bellissimi capelli, le sue braccia. La osservo come farebbe un padre con il proprio figlio. Voglio che questo momento duri per sempre, lei serena fra le mie braccia. Quando bussano alla mia porta. Mi alzo infastidito. Spalanco la porta con il solito broncio, che riservo soltanto a chi mi disturba, quando due ragazza si presentano alla mia porta. Si chiamano Elena e Marika. Niente male. Stanno tentando di riservarsi una serata con me, mi parlano di come sono tristi e di come vorrebbero tornare a sorridere, e se posso aiutarle. Che fallite. Mi sembrano davvero due zoccole. Se non sbaglio una delle due è andata la prima notte con Niall. Sento una risatina provenire dalle mie spalle. Così mi giro ad osservare, come hanno fatto anche le due gemelle, Summer che ridacchia sotto i baffi mentre sorseggia il caffè che avevo appena preparato.
“Noto che sei in compagnia allora. . .ti chiamo dopo” conclude Elena, mentre salutandomi come una scema Marika muove la mano destra, mostrandomi il suo sorriso dannatamente bianco urlando
“a dopo Zaynotto”. Come?! Come mi ha chiamato?! Penso che neanche mia madre quando avevo due anni mi abbia mai chiamato così, si è resa ancora più stupida di quello che è già. Come si poteva immaginare Summer scoppiò in una ricca risata non appena chiusi la porta in faccia alle due ragazze. “Non ci posso credere” dico grattandomi la nuca oramai sbalordito, mentre con l’altra mano riempio il bicchiere di caffè. Sapevo perfettamente che in meno di qualche secondo, Summer avrebbe fatto una delle sue battute che sono peggio delle lame di un coltello, facendomi sentire uno schifoso ragazzo che tratta male qualsiasi femmina che si trovi su questo mondo.
“A che ora hai l’appuntamento con quelle due?” domanda con la faccia da stronza, quella che le riesce meglio, so perfettamente che non lo pensa, lo fa soltanto per rompermi le palle, e per farmi sentire in colpa. “Non hanno preso nessun appuntamento, a causa tua, non posso trombarla con te nell’altra stanza a tapparti le orecchie dalle urla” rispondo, fingendo che sia quella la motivazione per cui non verranno mai a casa mia per fare l’amore con me. Mostro alla scontenta Summer un sorriso, per farle capire che non riuscirà mai a battermi in menefreghismo sono imbattibile.
“Pft. . .andrò da mio fratello in questa settimana non ho di certo intenzione di rimanere qui da te” risponde la ragazza dagli occhi verdi. Niente più di quella affermazione poteva spezzarmi il cuore in mille pezzettini. Finalmente avevo una motivazione per stare con lei, per viverla ogni giorno, per vedere nascere il suo meraviglioso sorriso da una stupidaggine o da una battuta appena fatta, vederla addormentarsi, svegliarla al mattino come non avevo mai fatto, recuperare il tempo sprecato in tutto quel tempo che siamo stati distanti, come se fossimo due sconosciuti, mentre lei vuole andare dal fratello. Non lo permetterò mai. Senza ragionare, appoggio il bicchiere vuoto sul tavolo, e appoggiandomi sulle braccia della poltrona su cui siede la spaventata Summer, la guardo dritto negli occhi. Non siamo mai stati così vicini in questi due mesi. Mi è mancata. La voglia di baciarla, di farle capire che quell’estate di merda, avevo fatto l’errore più grande della mia vita, l’errore che mi aveva reso ancora più misero di quello che ero senza lei, senza la sua voce. “Tu rimani qui, con me, non voglio sentire niente a riguardo, mi hai capito Summer?” siamo ancora vicini, fin quando Summer si alza, senza dir niente, per farsi la doccia. Quella ragazza non la capisco è un vero guaio. Prima la capivo, appena era triste, felice, se aveva bisogno di aiuto, adesso no. E’ riuscita a camuffare le sue emozioni agli occhi degli altri, ma neanche questo funzionerà mai con me, chi conosce meglio di me Summer Horan, dopo il fratello.
Finalmente esce dal bagno. Continuo a fumare la Marlboro rossa, quelle che amo di più, quando incuriosito mi appoggio alla porta mentre osservo meravigliato dal corpo ancora bagnato di Summer, coperto soltanto dal suo intimo verde e nero. E’ a dir poco bellissima. Come immaginavo si sentì immediatamente a disagio nell’avere i miei occhi puntati sul suo splendido corpo, che per qualche mese fu soltanto mio e di nessun altro. Faccio un ultimo tiro di sigaretta prima di ridere come un cretino, nel vedere Summer alzare gli occhi al cielo, tanto per cambiare.
“Non ti hanno mai detto che non si fissano le ragazze in mutande e reggiseno?” enuncia Summer “Summer ti ho vista anche senza quello addosso, quindi non fare l’esagerata”.
Non mi sembra ancora possibile che si vergogni davanti a me, sono l’unico ragazzo che l’abbia vista nuda la prima volta ed ha il coraggio di chiedermi se me ne posso andare. Me ne vado in cucina, mentre lei continua a correre avanti indietro dal bagno alla stanza, dovrà essere come al solito in ritardo. Quando esce ancora in corsa, senza neanche degnarmi di un saluto. Fortunatamente oggi non ho lezione, e ho tutto il tempo per riflettere. Mi siedo sul morbido materasso, osservando le mille foto che ornano le bianche pareti. Rifletto. Rifletto sulla mia vita come sarebbe stata senza una nanerottola dagli occhi verdi a rendermi felice. Lei è l’unica, l’unica, che mi abbia fatto nascere da un giorno all’altro un sorriso ed io l’ho persa. L’ho mandata a fanculo per una scopatina estiva. Non riesco a capacitarmi che il nostro “sogno” sia finito in quella notte, e tutto a causa mia. Da quella sera, dormire divenne più difficile, senza i suoi abbracci o baci improvvisi, senza lei. Divenne difficile passeggiare per il parco, tutto mi ricordavano i suoi occhi che amavano fissarmi in silenzio, come se non volesse sprecare il suo fiato, preferendo guardarmi negli occhi. Divenne addirittura difficile andare sulla mia amata moto, tutto mi ricordavano le sue mani fredde stringermi forte la vita, quando andavo troppo veloce anche se sapevo perfettamente che voleva che corressi, una delle emozioni più belle è il vento fra i capelli e i nostri corpi vicini, che si stringono. Divenne difficile vivere.
In meno di un secondo Summer Horan riuscì a diventare la mia vita, e con la stessa velocità è riuscita a farmi odiare con tutto il cuore. A causa mia, non potevo più sentire mia l’unica ragazza che ho sempre voluto. Preso dallo stess, continuo a fumare sigarette senza accorgermi che il pacchetto da 10 comprato ieri sera, stava per finire. Decido di andare in mensa per stare con gli altri, anche se la sua compagnia sarebbe l’unica che vorrei ci fosse per sempre. Mi metto una polo blu, felpa rossa, jeans blu scuro e blaizer rosse e bianche. Non mi faccio neanche la barba, so che Summer ha sempre amato la mia barba. Appena entro, sento bisbigliare tutti cose false sul mio conto. Oramai stufo non ci faccio più caso, faccio finta di niente. Mi metto al tavolo da solo. So perfettamente che fra qualche minuto sarà colpo di galline e di occhiatacce. Una ragazza si siede anche sulle mie ginocchia, neanche lei mi crea fastidio, mi sono arreso in questo college. Finalmente arriva Summer. Le arriva immediatamente una fulminata quando la vedo entrare, ridendo e scherzando con Jason Devis, uno dei ragazzi più belli, dopo di me normalmente. D’un tratto Summer si blocca in messo la mensa. Scosto la ragazza dalle mie ginocchia, per non far venire a Summer delle strane idee. Quando lascia cadere, come se non riuscisse più a trattenere il vassoio. Vi fu un tonfo che rimbombò in tutta la stanza. Tutti in silenzio. Quando scatta verso l’uscita. Sono pronto ad andare a vedere che cosa è successo alla mia Summer, quando un altro gruppo di ragazza si mette davanti a me parlandomi, per trattenermi con loro. Non capisco niente di quello che dicono, ho totalmente scollegato le orecchio, tento solo di scorgere lo sguardo che mi rassicura ogni volta che sto male, di Summer, ma niente. Passano dieci minuti, quando finalmente la vedo rientrare, questa volta senza Jason. Le ragazze si levano da davanti a me, poiché anche loro vogliono vedere lo spettacolo, che stava per andare in scena. Faccio un passo verso la bellissima ragazza dagli occhi color speranza, quando vedo che mi guarda con aria stanca, di tutto quello che stava passando, invitandomi a sedere.
Summer sale sulle sedie della mensa e inizia a raccontare, ciò che mi fece di più piangere il cuore: “Il mio amico Jason, mi ha detto che molti di voi affermano che io questa notte abbia fatto l’amore con Zayn Malik. Non sapete che vi state sbagliando tutti, ammetto a malincuore che anche io sono caduta, tanti anni fa, nelle sue grinfie. Sono stata appresso a lui per tanto di quel tempo, ma non dirò mai che è stato tempo sprecato. In quei mesi passati ad amarci, per lo meno da parte mia, sono stati bellissimi, e non avevo mai conosciuto uno Zayn che si preoccupa per una ragazza, che la tratta come una principessa, rinunciare ad un uscita con gli amici per farmi compagnia quando avevo la febbre, mai. Di sicuro voi non l’ho immaginate così, ma io l’ho vissuto e posso dirvi che è stato un ragazzo perfetto. Quest’estate ci siamo lasciati perché ha rincontrato una delle ragazze a cui teneva di più, molto di più di me. Voi, come neanche lui, non sapete quello che ho passato, nessuno oltre mio fratello può immaginarlo. Piangevo tutti i giorni, mi chiedevo perché preferisse lei a me, vederlo la mattina essendo il migliore amico di mio fratello mi faceva piangere il cuore. Ricordare i nostri momenti mi faceva venire da vomitare dalla rabbia. Quando sono tornata qui, e l’ho rivisto mi sono ripromessa, a me stessa, ma in particolare al mio cuore, di non soffrire mai, mai più per un ragazzo che non cambierà mai, la sua natura è quella di far soffrire gli altri, e con me ci è riuscito perfettamente, credevo di essere l’unica ma ero una delle tante vittime”.
Soltanto due parole, riescono ad uscirmi dalla bocca mentre tutti mi guardano stupidi, scusami tanto. Summer fa una corsa verso la terrazza, e senza essere trattenuto da nessuna troia corro su da lei. La vedo piangere mentre guarda il meraviglioso cielo Americano. Non l’ho mai vista piangere così tanto. Esco sul balcone, senza sapere cosa dire per scusarmi.
“Cosa vuoi Zayn?! Vuoi distruggermi ancora di più di quello che hai già fatto?!” in quel momento le lacrime sono ricominciate a scendere dai miei occhi. Ha perfettamente ragione, faccio schifo, ma giuro che cambierò per lei, per me, per essere una persona migliore, quella persona che vuole soltanto Summer Horan al suo fianco e nessun altro. Senza ragionare, cado a terra in ginocchio.
“Scusami, scusami e scusami ancora. Lo so faccio schifo, sono una merda, ti saresti meritata di tutto tranne che me. A volte mi domando il perché quella sera abbia avuto il coraggio di lasciare l’unica causa del mio sorriso. Summer ti prometto che ti dimenticherai dello sciupafemmine Zayn Malik, ti ricrederai sul mio conto. Smetterò di essere quel ragazzo forte agli occhi degli altri, che non fa notare che muore quando l’unica ragazza della sua vita gli sbatte ai quattro venti che è una merda” mi alzo prendendola per mano continuando a parlare “ti prego, scusami se ti ho fatto sprecare delle lacrime per me, doveva andare diversamente. Il problema è che sono un testa di cazzo, lo ammetto, tu sei l’unica che può salvarmi, ti prego amiamoci come non abbiamo mai fatto, e recuperiamo il tempo sprecato in litigate”. Penso di non essere stato mai così sincero. Summer non trova le parole. Quando le squilla il telefono. E’ una chiamata da parte di Funny. Con il mio consenso risponde. In meno di un minuto nasce sul suo meraviglioso viso un sorriso mai visto, un sorriso vero, colmo di gioia, che avevo visto soltanto quando tornai dall’America solo per lei. Summer attacca e inaspettatamente mia abbraccia stringendomi forte.
“Zayn! Zayn” continua ad urlarmi nelle orecchie, mentre continua a piangere.
“Dimmi Summer” rispondo con calma. Tengo le sua gambe strette a me, mentre lei mi stringe con amore il cuore quando finalmente enuncia con tutta la voce che ha “FUNNY E’ INCINTA”.
  
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