Storie originali > Commedia
Segui la storia  |       
Autore: Tersicore    15/11/2004    3 recensioni
Sabrina è una semplice ragazza che parte per una vacanza sbagliando aereo. E’ così che si trova ad essere testimone di un omicidio, con la conseguenza che tutto il suo semplice mondo verrà stravolto. In compagnia di un poliziotto Apache si troverà ad affrontare situazioni che non avrebbe mai immaginato e a dare atto ad una rocambolesca fuga per sfuggire a chi vuole eliminare uno scomodo testimone.
Genere: Avventura, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

EPILOGO

 

Sono passati sei mesi da quando sono tornata in Italia.

Ormai Chino, la riserva Apache, Orso Furbo, i suoi parenti e il tenente Lebosky con la signora Palos, mi sembrano solo un sogno. Un bel film, visto al cinema in una sera piovosa di Novembre, che pian, piano svanisce lasciandoti nella mente solo un dolce rimpianto per un avventura che puoi solo sognare perché troppo lontana dalla tua monotona vita, dalla tua realtà.

Sono tornata al lavoro e al mio solito tram, tram.

Le espressioni tristi di Cagliostro, che stranamente combaciano con quelle che vedo stampate sul mio viso la mattina quando mi guardo allo specchio, sono l’unica cosa che rende reale i mesi passati in America. Al micio mancano terribilmente le coccole di Lupo Grigio e come dargli torto, mancano pure a me. Continuo a pensare a quell’ultimo momento all’aeroporto, quando stretta fra le sue braccia mi ero illusa. Sarebbe bastato un suo gesto, una sillaba pronunciata con rimpianto e non ci avrei pensato un attimo, sarei rimasta, ma Chino non aveva detto nulla. Da quel giorno non ci sono mai state telefonate, non ci sono stati messaggi, cartoline. Quante volte ho sperato ti sentire trillare il telefono, quante volte ho preso la cornetta in mano per poi rimetterla giù subito dopo. Oramai sono convinta di essere stata solo un ulteriore incarico per lui, solo un favore fatto al collega Lebosky, e volendo essere ottimista solo un’amica. D'altronde, dopo quel periodo emozionante come sarebbe stata la nostra vita insieme? Insipida e noiosa. La realtà e sempre diversa dai sogni. Parliamoci chiaro Sabrina hai vissuto un’avventura che molti ti invidierebbero, accontentati. Tutto ti rimarrà nella mente per il resto dei tuoi giorni. Smettila di piangerti addosso, hai avuto qualcosa che molti non avranno mai, in un certo qual modo sei fortunata.

Sto tornando a casa a piedi . E’ quasi mezzanotte e finalmente stasera ho accettato di uscire con le mie amiche. Siamo andate a bere qualcosa. Stanno cercando di tirarmi su in ogni modo, ma i loro sforzi a quanto pare non danno molti risultati. Hanno cercato anche stasera di ricavare qualche informazione in più su quello che è successo, ma ancora non me la sento di parlarne. Fa troppo male, ed il mio terrore più grande, quello di non riuscire a dimenticare, non mi permette di essere serena. Sono ingiusta con loro? Forse! So bene che si preoccupano per me, ma è ancora troppo presto.

Fa freddo e ha pure iniziato a piovigginare. Sono senza ombrello, come al solito e se continua così fra poco sarò bagnata fradicia. Cagliostro mi starà sicuramente aspettando con ansia. Non gli piace più tanto stare da solo. Anche lui ha bisogno di scaldarsi con il calore di qualcuno, come me.

Oh no, ho iniziato a piangere. Possibile che non riesca a fare altro in questo periodo? Poi mi dico, che importa, almeno stasera le lacrime si confonderanno con la pioggia. Forse mi ci vorrebbe un po’ di pioggia anche quando inizio inspiegabilmente a piangere sul lavoro. Mi immagino lì in mezzo all’ufficio con una nuvoletta nera sopra la testa che mi bagna fino alle ossa e un piccolo sorriso di scherno spunta fra la mia nera disperazione.

Inizio a correre. Ecco ci sono dietro quell’angolo c’è il mio portone. Sono arrivata. Ho bisogno urgentemente di una doccia calda anche se so già non caccerà via il freddo dal mio cuore. Rovisto nella mia borsa come una forsennata. Accidenti dove diavolo sono quelle maledette chiavi. Chissà perché nei momenti peggiori gli oggetti che cerchi si volatilizzano come se avessero volontà propria. Ho una borsa che non è più grande di un fazzoletto eppure alcune di volte diventa una nera, grande voragine dove le cose si perdono immancabilmente finché non ti arrendi e la svuoti interamente. Accidenti eccole qui. Le prendo in mano ma ormai sono talmente gelata che mi scivolano e finiscono per terra. Possibile essere sempre così maldestra? Il neon sopra il portone è pure fulminato. Mi inginocchio oramai più furiosa che triste ed inizio a tastare l’asfalto bagnato. Trovate finalmente! Mi alzo e cerco di infilarle nella toppa, ma all’improvviso avverto la presenza di qualcuno alle mie spalle. Mi assale la paura. Il cuore inizia a battere forte. Questa zona generalmente è sicura, ma stasera piove e non c’è anima viva in giro. Poi come e venuta la paura se ne va, improvvisamente e velocemente. Qualcosa di diverso la sostituisce. Un calore intenso scaccia il freddo, cosa sta succedendo?

Mi volto e lo vedo lì a pochi metri da me, sotto la pioggia, anche lui è bagnato fradicio. Non è possibile, mi dico, è solo un’allucinazione. Mi è già capitato altre volte da quando sono tornata. Immagini improvvise di lui che sorride, che mi sgrida, che mi guarda assorto, comparivano e poi scomparivano in un lampo. Ma questa volta è diverso. Lui è ancora lì, mi sta fissando intensamente. Poi la sua bocca si apre in un sorriso dolce. Non si avvicina, ma rimane lì fermo a guardarmi.

Finalmente un sussurro esce dalle sue labbra “Ciao” e questo le rende reale.

Sento le gambe cedere. Allora lui è davvero qui.

Ci metto un po’ a ritrovare la voce, poi finalmente rispondo al sorriso “Ciao, ti va un caffè?”.

 

FINE

 

-----------------

 

Per prima cosa voglio ringraziare chiunque abbia letto fino in fondo questo racconto e spero di essere riuscita, con queste poche pagine sicuramente non perfette a farvi, anche solo per un po’, sognare e divertire.

Ringrazio particolarmente Kristel, affezionata lettrice sin dall’inizio e anche L_Fy , deve esserti costato molto aggiornarti di tutti quei capitoli in così poco tempo.

Forse il mio finale non è esattamente quello che vi aspettavate (come al solito vero Kristel?) comunque spero vi sia piaciuto e al proposito non mi resta che dire: quella è un’altra storia.

Per altro invece approfitto di queste due righe per chiedere scusa.

Come avrete sicuramente notato gli ultimi due capitoli sono impostati in uno spazio temporale molto più veloce rispetto al resto del racconto.

A dire il vero c’è un motivo, anzi più di uno, per questo fatto ed anche se forse non vi interessa più di tanto ci tengo a spiegarlo.

Di fatto questi capitoli pubblicati erano la bozza del finale. Questa bozza è stata lavorata ed espansa de me per ben tre volte, ma ahimè per vari motivi (una volta l’Hard Disk che è saltato, una volta il Cd dove erano salvate che si è smagnetizzato ed una volta, invece, accidenti ha me, ci ho salvato sopra qualcosa d’altro) la versione definitiva è andata persa.

Oramai a quel punto non ne potevo talmente più che mi sono decisa a prendere la suddetta bozza, metterla a posto e pubblicarla. Questa decisione l’ho presa non solo per la mia esasperazione, ma anche per altri due motivi.

Il primo di questi riguardava i lettori che in quel momento stavano seguendo il mio racconto su di un altro sito. Già all’inizio li avevo fatti aspettare parecchio quando ho interrotto il tutto per rivedere e ricercare informazioni sui luoghi e sugli Apache, ma forse, per essere onesta, è stato il secondo motivo, esclusivamente personale, a farmi prendere questa decisione.

Di fatto non sono completamente soddisfatta di questo racconto. Come dicevo ho raccolto talmente tante informazioni su questo meraviglioso popolo che alla fine me ne sono innamorata.

Avrei voluto dare più spazio alle tradizioni Apache, avrei voluto approfondire molti dei personaggi non protagonisti, alcuni appena accennati, avrei voluto descrivere scene che purtroppo sono rimaste solo nella mia testa.

Tutto questo è per dire che da quanto ho finito, continua a frullarmi nel cervello l’idea di riprendere il tutto e ricominciare a lavoraci sopra completando queste lacune personali .

Probabilmente non lo farò mai. Non ne ho il tempo materiale e ci sono tanti nuovi progetti a cui lavoro e che continuano a premere impazienti, ma cercate di capire, io sono una sognatrice e se prendessi in mano questi due capitoli per rifinirli sarebbe un po’ come rinunciare per sempre a questo sogno.

Ciao e grazie a tutti ancora una volta.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: Tersicore