Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: aryanns_    22/12/2013    2 recensioni
«Com'era la sua faccia mentre la uccidevi?»
Harry ride e «A dir poco spettacolare»
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic

Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di persone, né offenderle in alcun modo.

"Per sempre? Per sempre"

I piedi nudi si muovono freneticamente sulla sabbia calda e la divisa arancione che indossa ogni giorno è stata sostituita da dei pantaloni -fin troppo- stretti neri e da una camicia bianca con le prime asole vuote e i bottoni neri. 

L'acqua lo bagna fino alle caviglie e sospira, stanco di camminare. 
Si siede sulla sabbia asciutta, stremato e porta le sue ginocchia al petto che si abbassa e si alza ad intervalli regolari; poi la vede: il vestito lungo azzurro la fa sembrare una dea, i capelli legati in una crocchia ordinata e lo sguardo su di se fanno sentire a disagio il riccio, che si passa una mano tra i capelli, agitato. 
«Kate» sussurra, giocando con un bottone della camicia quasi del tutto -ormai- staccato. 
La ragazza pare non sentirlo e continua a camminare sulla riva con il vestito bagnato sullo strascico e le labbra socchiuse. 
Gli va incontro e si siede di fianco a lui sulla sabbia. 
Apre la bocca pronta a parlare ma la richiude capendo che -forse- è meglio far parlare Harry per primo, il quale annuisce e «Dove sono?»
«Io... -esita qualche istante per cercare le parole giuste- io, davvero, non ne ho idea» bisbiglia. 
Lui annuisce e si passa una mano tra i capelli scuri «Sto sognando, vero?»
«Sì» 
Si stropiccia un occhio e «Tu non hai idea di quanto sia difficile -la mora cerca di sopprimere le lacrime, inutilmente, per niente pronta ad affrontare il discorso che Harry sta iniziando- svegliarsi ogni giorno in una cella sporca e puzzolente, la sete che ti travolge, la stanchezza per i lavori forzati, il senso di solitudine e sapere di non avere quasi mai visite, forse perchè a nessuno importa»
La ragazza ha lo sguardo confuso e il volto bagnato, si asciuga le lacrime salate e «A me importa»
Lui, in risposta, ride e scuote la testa «Già, ma tu non puoi venire a farmi visita, Kate: sei morta, ricordi?» dice ironicamente. 
Lei punta il suo sguardo sulle increspature del mare e «So che è difficile ma...»
«Ma niente, Kate! -ha gli occhi lucidi e cerca di non darlo a vedere- Io non riesco ad andare avanti, diamine! È tutta colpa mia, non avrei dovuto ascoltare Gemma, lo so! E mi sento in colpa ogni giorno per quello che ho fatto, ok? Quindi non mi venire a dire che è difficile ma che ce la posso fare!» urla il moro con le mani che tremano e il naso freddo. 
«Ma io ci sarò, Harry! Se magari mi lasciassi parlare invece di dire cose che non ho assolutamente pensato mi faresti un grande favore» sospira, alzandosi dalla sabbia ed incominciando a camminare lontano da lui. 
«Non te ne andare anche tu, Kate -tira un sospiro di sollievo quando la ragazza si ferma- rimani, per favore» dice quasi bisbigliando con tono supplicatorio. 
Lei si asciuga le lacrime lasciate sfuggire e «Io non ti lascio, Harry» gli si avvicina fino ad arrivargli ad un palmo dal viso «Mettitelo in testa, diamine» 
Il riccio pone fine alla distanza che c'è tra loro e la bacia: le labbra morbide che si scontrano tra loro e le guance arrossate, una mano sul viso di Kate e l'altra sul suo fianco. 
Si alza lentamente dalla sabbia per raggiungere la ragazza in altezza che stringe le sue mani intorno al collo del riccio con una mano tra i suoi capelli e con i piedi che le fanno male perché è in punta di piedi ed il riccio è troppo alto per lei. 
Incrociano le loro lingue in un bacio che di casto e puro non ha un bel niente e si staccano solo quando non hanno più fiato. 
Rimangono abbracciati per qualche minuto che per Harry "È troppo poco" ma la mora pone fine a quel contatto e lo guarda intesamente negli occhi per poi stringergli la mano destra e intrecciare le loro dita. 
Harry sorride, euforico, e «Scusa» 
Kate accenna un sorriso e annuisce «Scuse accettate, per ora»

 
 
 
 
Il libricino di cuoio sembra bruciare a contatto con la sua pelle chiara e quasi non riesce a respirare, sentendosi soffocato dalla piccola e affollata stanza.
«Che cos'è?» chiede Zayn. 
Ormai Harry ha scoperto molte cose sul suo compagno di cella: odia i Coldplay che poi "come cazzo fai, Zayn?", ha letto solo un libro (se il "libro della giungla" lo si possa considerare tale), ha tre sorelle e una madre perennamente assente, ha solo diciannove anni e a quattordici ha rubato la macchina del suo patrigno per andare ad una festa in Camden Town ma dopo venti minuti era già a casa con due polizziotti al suo fianco e sua madre che gli faceva una ramanzina, non ha una camera tutta sua e gli piace disegnare, odia le fotografie perchè dice che odia vedere i cambiamenti, ha una ragazza che "È una bomba" ed Harry non sa se crederci o meno ma fa niente, è andato ad un concerto di Chris Brown, è già stato arrestato due volte e l'hanno appena trasferito da Bradford a Londra, ma soprattutto Harry ha scoperto che Zayn è molto curioso.
«Niente di che» risponde e lo apre comunque, con lo sguardo del moro che non accenna a spostarsi dalla sua figura.
La calligrafia ordinata di Kate la riconosce subito e si affretta a leggere la prima pagina. 
 
"Caro diario, 
non ti ho di certo comprato perché ho voglia di chiederti dei consigli (sarebbe da stupidi), bensì per scrivere i miei segreti e riflessioni più oscure -alcune anche divertenti- e profonde. 
Ma (sì, c'è un ma) ci sono cinque regole da rispettare. 
Numero uno: non ti scriverò mai dei miei rapporti sessuali o non, mettitelo in testa. 
Numero due: non ti scriverò ogni giorno, mi dispiace. 
Numero tre: non ti scriverò della mia mia madre. 
Numero quattro: non ti scriverò mai di ciò che faccio a tutte le ore della giornata, sappi solo che non sono una bella visione da incazzata. 
Numero cinque: tu che leggi, non metterti a ridere. 
Ah, dimenticavo: potrei infrangere una di queste regole qualche volta" 
 
Harry prende aria e gira la pagina, pronto a leggere. 
 
"23 marzo.
È parecchio imbarazzante ma una volta sono entrata nel bagno degli uomini e ho aperto una di quelle cabine water dei bar e la visione di un uomo sulla settantina sul cesso non è stata delle migliori. Non l'ho mai detto a nessuno.
Una volta ero ubriaca ad una festa e mi sono tolta il reggiseno. 
Il punto è che avevo quello con la mucca Carolina disegnata sopra ed, ecco, era presente anche il ragazzo che mi piaceva lì dentro!
Mio fratello mi ha fatto riflettere su una cosa: potranno mai piovere polpette?
No, perchè il film ci ha fatto pensare parecchio e la mia risposta è no, non potranno mai piovere polpette quindi, Niall, dovremmo guardare meno film e uscire un po' di più."
Fa una breve pausa, ridendo, e passa alla prossima pagina che, diversamente dalle altre precedentemente lette, è più sbiadita e scritta molto di più.
"27 marzo. 
Oggi ti voglio parlare di una persona: Gemma. 
Chi è Gemma? Gemma è la mia migliore amica, la migliore amica di sempre perchè per me c'è sempre stata quando stavo male per un ragazzo, quando i miei hanno divorziato, quando mio padre mi ha picchiata, quando Niall è andato al college e soprattutto quando mi sono innamorata davvero per la prima volta. 
Ma sinceramente non l'ha presa molto bene perché il ragazzo di cui mi sono innamorata è suo fratello (che è tre anni più piccolo di me) e dice che è un bambino e che la nostra storia sarebbe impossibile. 
Spero vivamente di no. -Harry sorride, abbastanza felice- In più dice che ha già una ragazza che ama, Jessie, e ci sto male ma so già cosa fare. 
-Dimenticarlo. 
-Evitarlo.
-Dare ragione a Gemma.
Quindi, il piano inizia da domani e augurami buona fortuna perchè non voglio fare la figura della cretina."
 
«Styles?»
Il riccio scuote la testa e si volta verso la direzione da dove proviene la voce rauca che ha interrotto la sua lettura. 
«Stephen, che diamine vuoi?» 
Zayn è molto confuso e si siede composto sul letto disfatto. 
L'uomo della cella di fronte alla loro ride e «Oh, ora hai anche un amichetto» 
Harry indurisce la mascella e stringe i pugni «Stai zitto» ringhia avvicinandosi alle sbarre. 
«Harry, siediti» sussurra Zayn, cercando di calmarlo. 
Il moro, vedendo che non si muove ma rimane lì impalato, si alza e lo prende per un braccio trascinandolo lontano e lo fa sedere sul letto. 
«Non è ciò che vuoi, vero? Perchè se ci litighi le guardie vengono qui e ti cambiano subito di cella. È davvero quello che desideri?»
Il riccio si calma per un attimo e sbuffa «Hai ragione» annuisce, sentendo che non vuole andarsene da lì. 
«Bene» dice il moro, dandogli una pacca sulla spalla. 
L'uomo continua ancora a gridare contro Harry che lo ignora -anche se vorrebbe rispondergli- e che guarda la finestrella rotta. 
 
 
 
 
 
Il campo dei lavori forzati è pieno e freddo e il piccone in mano ai due è pesante e faticoso da sorreggere; le guardie li stanno guardando da lontano e il loro sguardo mette in soggezione tutti i prigionieri presenti. 
«Sai, a volte vorrei non aver fatto quello che ho fatto» dice Zayn asciugandosi la fronte sudata «Non starei qui, adesso» 
Harry annuisce e «Anche io, ogni singolo giorno» guarda il cielo chiaro che gli fa chiudere gli occhi per un attimo «Se non lo do a vedere non vuol dire che io non mi penta di ciò che ho fatto. Sono solo molto stupido, tutto qui»
Si sente un urlo e una delle guardie si dirige verso la parte opposta a quella dei due ragazzi con in mano una pistola nera che luccica a causa del sole. 
«Sei un bastardo! Un lurido bastardo!» i due scorgono la figura di una ragazza che  sembra avercela con un altro prigioniero e gli sputa in faccia, anche se strattonata dalle guardie presenti. 
Il riccio la riconosce subito: è la ragazza della scorsa volta, l'unica ragazza del gruppo.
 
La portano dalla parte di Harry e Zayn e per un attimo si guardano in faccia, molto confusi ma altrettanto stanchi. 
Osservano la ragazza che se ne accorge e «Che volete voi due?» ringhia contro di loro. 
Zayn sbuffa e «Bel caratterino» continua a dare picconate sulla roccia che sta torturando ormai da mezz'ora. 
La ragazza gli riserva uno sguardo di fuoco e il riccio ride, calmo. 
Zayn sorride e si ferma per qualche istante ma poi riprende «Quindi, come ti chiami, bambolina?» 
La ragazza non si ferma per un attimo di dare colpi e «Di certo non bambolina» sussurra, abbastanza stanca anche lei. 
«Ah, non me lo vuoi dire?» la mora non gli risponde e «Beh, in tal caso io sono Zayn e lui è Harry» dice, sicuro di se. 
Lei, in risposta, sbuffa e continua a lavorare, ignorandoli. 
«Come vuoi»
«Dani» si alza, massaggiandosi la schiena, e «Sono Dani»
 
 
 
 
 
«L'hai vista? Un pensierino su di lei lo farei eccome, amico» ride Zayn mangiando l'insalata che hanno dato per pranzo ai prigionieri nella mensa del carcere. 
«Non può funzionare, Malik, mi spiace» risponde il riccio sorridendo. 
I tavoli sono affollati di uomini pieni di tatuaggi e piercing dall'aria feroce e cattiva e le ragazze sono tutte ad un tavolo per loro, circondate dalle guardie che ne stanno dividendo due coinvolte un una piccola rissa, cose da tutti i giorni. 
«Mi piace il nome Dani, sai?» dice il moro. 
Il riccio ride e «Non avevo dubbi» 
 
 
 
 
 
 
 
 
_________________________________________

Sarò breve questa volta. 
Non mi odiate, per favore. 
Vi ho fatto aspettare due settimane e in più il capitolo 
fa davvero schifo e mi sembra che stia facendo diventare 
questa storia banalissima!
Il punto è che sono stata occupatissima, sia per la scuola
sia per la famiglia. 
Fatemi sapere ciò che pensate e spero che vi sia piaciuto
ugualmente. 
baci, 
aryanns_

 
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: aryanns_