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Autore: tom angel    22/12/2013    0 recensioni
Dal titolo Only Hope:
Cos’è l’amore?
E' la domanda quotidiana di Alice Cullen.Lei,che dopo un eternità e molte avventure ancora non sa che forma può avere.Ha una grande famiglia,probabilmente perfetta.Ha ricchezza,bellezza,potere,ma manca ancora qualcosa per arricchire e completare la sua eterna vita..
Ormai sono passati quattro anni dalla guerra contro i Volturi,la tranquillità sembra pervadere ogni cosa.In quella battaglia,lei ha incontrato qualcuno che sembrava essere destinato a stare con lei. Finalmente tutti gli spazi vuoti sono stati riempiti.
Ma il destino non ama il lieto fine.O per lo meno,è troppo presto perché ci sia.
I volturi hanno capito che l’unico modo per sconfiggere la famiglia Cullen,non può essere la forza.
Il punto debole di ogni componente di quella famiglia, è proprio l'amore. E' sarà l'amore che li metterà in ginocchio di fronte al nemico.
I volturi non si sono mai arresi e in segreto,hanno creato un mostro potente..Una Nuova Razza che annienterà la famiglia Cullen
Utilizzeranno un metodo infallibile che porterà al successo i loro piani:attraverso i sentimenti ma soprattutto l’Amore che li metterà uno contro l’altro..
Alice vivrà un amore infedele,sofferente,pieno d’intrighi e complicazioni,imprinting e nuove avventure..
(In qus storia Jasper e Alice non si sono ancora incontrati..lei ha avuto piccole avventure fino alla battaglia con i volturi, dove ha conosciuto un vampiro di nome Justin di cui si è perdutamente innamorata.)
AVVERTO che Jasper arriverà molto dopo..Alice prima imparerà i primi passi dell’amore..Spero k vi piaccia e Recensite..
Tranquille prima o poi arriverà Il Principe Azzurro..il nostro Jasper..
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale, Nuovo personaggio, Volturi
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 2 Pov Alice
Chi sei?

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Davanti a me si stagliava una luce cristallina, misto da un colore arancione chiaro e di un azzurro celeste che annunciava il sorgere del sole. Ma i miei occhi erano come un vetro trasparente. Non erano in grado di cogliere quello spettacolo mozza fiato che si presentava davanti come un quadro dipinto. Avevo passato tutta la notte, seduta su questo balcone, con i pensieri che andavano da una parte all'altra. Tuttavia il dolore che avevo provato nella radura sembrava diminuito, quasi sparito. Pensai che fosse a causa dello shock, poiché fermarmi su un pensiero fisso per tutta la notte avrà attenuato il dolore, tramutandolo in rabbia. Da una parte ero sollevata, anche se avevo passato tutta la notte a lacerarmi come una masochista, come se qualsiasi emozione che non fosse dolore mi sarebbe aiutato. Rabbrividì al pensiero. - Ali cosa fai qui fuori?- chiese una voce profonda, facendomi prendere un colpo. Mi girai di scatto come una tigre selvaggia che osserva la sua preda. Mille pensieri tornarono alla mia mente, lasciandomi spiazzata.. Lui che l'accarezza, Lui che la bacia, Lui che dimentica Noi. Il nostro passato e presente cancellando qualsiasi futuro che potevamo costruire. Il disprezzo che avevo provato nella radura tornò prepotente, schiacciandomi come non mai. Mi sorpresi di non averlo sentito entrare. Non ero mai stata vittima nella mia vita da vampira. Sempre predatrice, Sempre stata quella che prevedeva tutto e sapeva tutto. Questa volta invece mi sentivo come se il mondo avesse iniziato a girare al contrario. Mi sentivo fragile.. Mi sentivo Umana..! Scossi leggermente la testa per gettare lontano questi pensieri e rivolsi la mia attenzione al viso di Justin, ai suoi occhi rossi dorati, accentuati da una sfumatura di marrone sui contorni. Lessi nel suo sguardo un punto di domanda. Sapevo cosa stava pensando e mi alzai di scatto continuando ad avere il suo sguardo bruciante sul mio corpo. Il mio primo istinto sarebbe stato quello di saltargli al collo e staccarglielo ma strinsi forte i pugni, come per controllarmi. Dovevo essere cauta perché avevo una sensazione brutta da qualche giorno che mi ricordava quella avuta 4 anni fa con la gravidanza di Bella e da lì l'inizio di tutto. - Dove sei stato?- lo chiesi andando verso il bagno per sciacquarmi la faccia. Ma ero stupida se pensavo di levarmi il suo sguardo di dosso cambiando semplicemente stanza. Mi seguì imperterrito in bagno. Mi afferrò il braccio sinistro e con una mossa veloce mi sbatté contro il suo petto. Feci in tempo a bloccarlo con le braccia prima di perdere equilibrio. -Cosa vuoi?- gli urlai contro, alzando il tono di scatto. - Sei strana.. Ali, per favore non cambiare sguardo e guardami negli occhi. Cos'hai? è successo qualcosa? Non ti ho mai vista così..- Era come se mi avessero ficcato un coltello dritto al cuore, come se mi avessero tolto l'aria dai polmoni e bruciata viva. Come si permetteva a domandarmi con la faccia preoccupata, come se gli importasse di me, se stavo bene o no. Non sapevo cosa fare, da dove iniziare ma l'istinto fu più forte di tutto, del controllo che mi ero imposta di avere, del piano che stavo escogitando. La sua pena fu la mia arma. Staccai il mio braccio dalla sua stretta forte, allungando il passo verso il suo fisico imponente. Avvicinai talmente tanto il mio viso al suo che potevo sentire il suo alito fresco sul mio naso. Lo guardai dritta negli occhi con uno sguardo di sfida e disprezzo. -Non ti permettere mai più a toccarmi Justin. Come hai potuto farmi questo? Con quale coraggio sta mattina ti sei svegliato e mi hai detto ti amo per poi uscire da questa casa e ripeterlo ad un'altra? - bloccai il respiro per non poter neanche minimamente sentire il suo odore, osservando con attenzione i suoi occhi trasformarsi da increduli a paurosi. - Come hai potuto? Ti ho fatto sentire parte della famiglia, ho discusso con loro per te.. Avrei dato tutto per te.. come hai potuto farmi questo? Che uomo sei..- Senza finire la frase, mi accasciai per terra come un sacco di patate ma prima che potessi toccare il pavimento, Justin mi prese tra le sue braccia sorreggendomi forte. - Non ti azzardare a toccarmi- gli urlai contro scaraventandolo contro il muro. Justin volò contro i vetri dell'armadio frantumandoli e facendoli finire per terra. Si alzò di colpo sbalordito. Non gli diedi tempo di reagire che corsi contro di lui e prendendolo per le braccia. Non si oppose e non fece resistenza, forse per lo shock oppure per non farmi incazzare di più. Mi seguii, saltando con me dal balcone e per poi lanciarsi sull'albero di fronte, inoltrandoci nella foresta immensa. Ci inoltrammo in mezzo agli alberi, assaporando sulla pelle i primi luci del mattino. Mi fermai al primo tratto che mi sembrava abbastanza lontano dagli occhi e orecchie indiscrete. Mi voltai a guardarlo. Aveva uno sguardo addolorato, come se gli dispiacesse. Per favore! Si accarezzò con una mano i folti capelli castani risaltando le spalle curve, come se portassero sopra un dolore enorme. Mi avvicinai a lui un'altra volta ma fu più pronto di prima e si scostò indietro sollevando le mani in segno di resa. Ma non gli diedi importanza e continuai a inseguirlo. Quando finalmente si decise a fermarsi, liberai i polmoni dalla loro chiusura, riempendoli di un'aria fresca. -Lasciami spiega..- non lo feci finire di parlare che mi avventai contro di lui, come avevo immaginato e sognato questa notte. Le mie mani stringevano con una stretta ferrea il colletto della sua camicia. Il mio corpo era attaccato al suo e con una forza incredibile lo trascinai con me in avanti fino a quando il suo corpo non si scontrò contro un albero. Justin si lasciò sfuggire un gemito di dolore accompagnato da una smorfia di rassegnazione. Staccai le mani da lui e mi allontanai leggermente. Lui non si lasciò spaventare poiché iniziò a camminare verso di me. Mi voltai dall'altra part senza riuscire a contenere il dolore che mi offuscava la vista. Iniziai a singhiozzare senza poter versare una lacrima sul viso. Stavo precipitando nei luoghi più oscuri della mente e sentendo le crepe spezzate del mio cuore. Cos'è l'amore infondo? Quella momentanea assenza del dolore ma ora non potevo non cercare di combatterlo. Non volevo finire così. Chi lo vorrebbe infondo? All'improvviso mi sentii stringere da dietro, come se fosse un abbraccio consolatorio. Mi girai di scatto stringendo gli occhi in due fessure. Le mie braccia si mossero automaticamente. Gli mollai uno schiaffo che arrivò a voltargli il viso dall'altra parte. Rimase immobile come una statua. - Lasciami spiegare.. Fatti dire le cose come stanno. Tu non sai molte cose.. ci sono dietro cose pericolose e sono arrivato a farti questo perché non mi trovo in una posizione di scegliere..- si massaggiò il viso con una mano. Quel gesto non poté non provocare un piccolo sorrisetto di soddisfazione sul mio viso. -Di cosa parli?- gli domandai curiosa senza capire però dove volesse andare a parare. Poi con rabbia replicai – Cosa c'è? C'è qualcuno che ti obbliga a tradire la tua ragazza? C'è qualcuno che ti costringe ad amarmi? Dimmelo cazzo.. Dimmelo Justin- I singhiozzi soffocati già da prima, tornarono a galla soffocando le mie ultime parole. Colpii il suo petto muscoloso con rabbia, quasi come se fossi una bambina, con i pugni contro il suo petto. Lui mi bloccò le mani quasi subito, osservandomi imperterrito. Si coglieva dai suoi occhi che non aveva la minima idea di come fare per poter interagire con me. Era come se dovesse spegnere una macchina in fiamme ma non sapesse da che parte cominciare. Ma quello che non capii io, fu il dolore continuo che colsi nel suo sguardo. Non un dolore qualsiasi per avermi fatto soffrire ma come se un pezzo di sé, una parte di lui gli mancasse. Non potevo permettermi di pensare che lui stesse soffrendo come me. Cercai di dargli un pugno più forte di quello precedenti ma questa volta il suo tentativo di fermarmi funzionò a tal punto che non riuscivo a muovere nessuna delle mie mani. -Io non voglio farti del male e mi sto distruggendo per come puoi stare in questo momento ma se mi ascolti capirai tutto..- la sua era quasi una supplica, una preghiera, di una persona che si vede dare l'ultima possibilità. -Non posso Justin.. Non un'altra delusione, un'altra promessa, bugia.. - sussurrai con una voce spezzata. -Allora se non vuoi ascoltare mi rimane solo un'unica possibilità. Farti vedere cosa manca alle tue visioni e perché non puoi vedermi, cos'è sembrato strano a te e ad Edward sin dall'inizio, il mio odore, i miei strani atteggiamenti..- si fermò per un secondo, abbassando gli occhi verso l'erba verde. Poi li alzò più determinato che mai e disse – Guarda con i tuoi stessi occhi allora.. Questo è ciò che sono- Non riuscivo a capire niente, dove volesse arrivare mentre lo osservavo andare al centro della raduna, sotto alla dritta luce del sole mattiniero. Si tolse lentamente la maglietta, scoprendo il suo fisico statuario. Aprì leggermente la bocca scoprendo i canini da vampiro poi si inginocchiò in una posizione tipo da corsa. I suoi capelli castani chiari divennero più scuri quasi neri, le sue braccia muscolose cominciarono a coprirsi di una folta peluria nera, come le gambe e tutto il corpo. Presa dal panico, indietreggiai, portando le mani tremanti sulla bocca. Un urlo soprannaturale squarciò tutta la foresta dandomi una scossa fin dentro all'ossa. Justin lanciò ancora un altro urlo, mentre tutta la schiena e la colonna vertebrale cominciavano a inarcarsi all'interno del corpo. Non sapevo se dover scappare oppure rimanere ad assistere a una scena mai vista prima. Vederlo urlare così, con una sofferenza negli occhi, ora di un verde acceso quasi smeraldo, mi tenne attaccata al suolo, senza poter muovere neanche un muscolo. In pochi secondi, quello che sapevo, conoscevo del mio fidanzato si annullarono, comparendo al suo posto un animale alto, con uno sguardo penetrante, fiero e con un'altezza doppia dalla mia che arrivava con la sua ombra a coprirmi tutta. Fu in quel momento che tutto tornò al suo posto, come un puzzle che si ricompone di tutte le sue parti finite diventando un tutto intero. Quello che avrei mai immaginato cioè Il mio fidanzato un licantropo! Un Vampiro un Licantropo!

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