SIAMO AL DUNQUE.
 
Kiba le scostò le ciocche bagnate dal viso mentre sforzava la mente a formulare una frase o un gesto di senso compiuto, finché il cielo s’illuminò tutt’ad un tratto di bianco. Il bianco di un fulmine, seguito dal forte tuono.
I due sobbalzarono al suono e Hinata, impaurita più che mai, si gettò in avanti e si ritrovò fra le braccia di Kiba.
Il ragazzo la strinse forte a se, si sentì in dovere di proteggerla, era la ragazza che amava. E farla sua gli piaceva ancora di più.
La riportò a casa.
Quando arrivarono, la ragazza si era tranquillizzata, e le venne da ridere guardando la scena.
-P-perché ridi?-
-Ma guardati. Guardaci. Nuovamente qui, noi due, bagnati dalla pioggia. Prop…-
-Proprio come quel giorno.-
Lei ridiventò seria in viso, anzi forse era rossa.
-Allora non può mancare il mio invito ad entrare.-
E anche Kiba entrò.
Hinata gli porse degli asciugamani e una maglietta di suo padre, vecchia di qualche anno.
-Ah, tuo padre è tornato?-
-No, la maglia è vecchia, lui tornerà tra poche settimane.
Un sospiro di sollievo provenne da Kiba.
-Vuoi qualcosa da bere?-
-Sì, grazie.-
-Ok, allora vado a preparare qualcosa mentre tu ti cambi.-
-Ehm, Hinata se non hai sonno vorrei guardare un film.-
-Oh, ma certo.-
E andò a prendere le tazze.
 
Kiba si era già tolto la maglietta bagnata quando si pose il problema di dove metterla. Non voleva disturbare ancora la ragazza quindi decise di appoggiarla allo scorrimani delle scale, dove di fronte si trovava la loro foto, di quando erano bambini.
E fu lì che Kiba s’imbambolò, davanti a quella foto, che gli riportava dei bei ricordi.
Non passò molto tempo quando Hinata andò in salotto, con le tazze in mano, e non vide l’amico a primo impatto.
Si girò casualmente verso le scale e lo vide fermo lì.
Quello sguardo perso nel tempo.
E quel petto nudo, quelle braccia forti e muscolose che aveva avuto addosso poco prima.
Le gambe stavano cedendo e decise di poggiare le tazze sul tavolino, accanto al film che il ragazzo aveva scelto.
Dopodiché si avviò verso di lui. Era agitata, era davanti a lei, così bello e dolce.
-Kiba... È pronto da bere, dai. Il film ci aspetta!- Era stata più convincente che mai.
Lui sorrise, poi si girò verso lei. –Sì, arrivo.-
Quella voce.
Non sapeva per quanto avrebbe retto.
Kiba, ancora a torso nudo, prese la tazza e si mise comodo sul divano coprendosi con la coperta, mentre Hinata procedeva con il DVD e non appena si voltò vide il divano tutto occupato. Stava per sedersi sulla poltrona, ma il ragazzo la fermò.
-Ehi, vedi che qui c’è abbastanza spazio anche per te.- Disse con il braccio alzato, che teneva la coperta, per far entrare anche Hinata.
Vide quel torso nudo e quella maglietta inutilizzata, ma era troppo invitante per farglielo notare.
Quindi si avvicinò e si sdraiò accanto a lui, lasciando la tazza sul tavolino. In quel momento non aveva bisogno di un tè caldo.
 
Le vennero i brividi appena sentì il braccio di Kiba appoggiarsi sui suoi fianchi e avvicinarla a sé.
Poi non pensò più a nulla tranne che al film.
 
Kiba stava benissimo, avrebbe voluto stringerla ancora di più e stare con lei ore e ore senza mai lasciarsi. E comunque si accorse solo dopo di non aver messo la maglia, si sentiva in imbarazzo a starne senza con Hinata abbracciata a lui.
 
Verso la fine del film, Hinata iniziò a muoversi, cosa che stranì il ragazzo, perché l’amica era stata immobile per tutto il tempo. Poi lei si girò, mettendosi faccia a faccia con l’amico che si rese conto che stava dormendo.
Kiba colse l’occasione per accoccolarsi a lei, guardarla e dirle qualche parola dolce mentre le dava dei baci sfuggenti sulla fronte.
Hinata dorme sempre con il cuscino affianco, quindi tendeva, per abitudine, ad abbracciare Kiba. Infatti fu così che si ritrovò quando aprì gli occhi.
Arrossì di botto.
I loro corpi aderivano in quel bellissimo abbraccio, quel viso distava pochi centimetri dal suo. Ok, la situazione era imbarazzante.
-Ciao.- Disse dolcemente il ragazzo.
-Ciao.-
-Dormito bene?-
Ormai era fatta, non poteva esserci nulla di più imbarazzante che svegliarsi e ritrovarsi appiccicati al ragazzo che ti piace. Quindi decise di rispondere con sincerità.
-Sì, ma sono felice di essermi svegliata.-
Lui sorrise.
-E sono felice che ti piaccia la situazione.-
Lei si strinse ancora di più a lui, nascondendo la testa sotto il suo collo. Le piaceva avere la sensazione di essere protetta e lui non disprezzava affatto.
-E tu hai dormito?-
-Per niente. Sai? Ho preferito guardarti dormire tutta la notte.-
La ragazza rifece capolino e la distanza era diminuita ancora di più.
-Sinceramente non so cosa mi stia trattenendo dal baciarti…- Ad Hinata venne un colpo sentendo le parole di Kiba. -…Forse aspetto. Aspetto di confessarti una cosa.-
-Cioè?- Chiese con un filo di voce.
-Hinata, ti amo.-
Piccoli istanti di silenzio li allontanarono, poi si baciarono.
Annullarono le distanze, le soffici labbra di lei, incontrarono quelle calde di lui.
Era il loro primo bacio, e di certo non sarebbe stato l’ultimo.
-Kiba, da quanto…quanto tempo hai aspettato?-
-Tanto, anche troppo. E tu? Mi hai mai aspettato?-
E Hinata, con le lacrime agli occhi rispose.
-Certo, certo che ti ho aspettato. Forse più di tutti.-
 
Quelle furono le ore più belle per loro.
Parlarono molto, ancora abbracciati. Non si alzarono mai da quel divano e ovviamente non si fermarono a un solo bacio.
Comunque erano davvero teneri, ancora dopo una notte non si erano abituati a stare insieme, ed ogni volta che si baciavano le loro guance arrossivano.
Ma sinceramente entrambi speravano di non abituarsi mai.
 
-Eh Kiba…-
-Si?-
-Anche io. Anch’io ti amo.-






Angolo Autrice
Oddiooo kdjsguj ragazzi siamo arrivati veramente al dunque
aaaaa sclero con voi.
Vi giuro che mi sono emozionata a scrivere questo nuovo capitolo e spero veramente che vi sia piaciuto.
Sono troppo felice waaaa
Comunque devo dirvi che la ff sta finendo :c
e che non so se avrò tempo di scrivere durante le vacanze di natale, io spero di si.
Eh vabbé allora... Alla prossima! Sciau beli (?)
E auguri :DD