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Autore: MichaelsHope    23/12/2013    0 recensioni
Quando la vita ti fa schifo, tutto sembra inutile e in grado di salvarti. Ma lei aveva lui. Lui che era l'unico in grado di riportarla in vita.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un'altra giornata terminata. Un'altra giornata di insulti, risate alle sue spalle, pianti, dolore, odio. Questa era la sua vita. 
Tornò a casa distrutta, come suo solito andò nella sua camera, chiuse la porta, si tuffò sul suo letto e cominciò a piangere. Quelle lacrime contenevano rabbia e tristezza, erano l'unico modo per sfogarsi, per togliersi dallo stomaco quel peso trattenuto nelle ore precedenti. Ogni volta che tornava a casa, quel suo sorriso falso si trasformava in pianto, quei suoi occhi stanchi gridavano aiuto, lei gridava aiuto, ma nessuno poteva sentirla. Nessuno a parte lui. Loro. Lei aveva degli idoli. Cinque ragazzi, quattro inglesi e un irlandese. Un gruppo musicale, che per lei significava vita. Significava andare avanti anche con tutto ciò che le succedeva. Tra quei cinque ragazzi, chiamati One Direction, uno l'aveva colpita maggiormente. Si chiamava Harry. Era il ragazzo perfetto, per farla breve. Aveva degli occhi del colore dell'oceano. Di un verde misto all'azzurro, che ti ci perdevi solo a guardali. Le bastava fissarlo da una semplice foto per affondarci, in quegli occhi.
Quel suo naso piccolo che dava armonia al viso, lo rendeva la persona più dolce al mondo.
E quelle sue labbra, del colore di una rosa sbocciata a primavera, di una forma perfetta, quasi fuori dal comune.
Ma Harry non era solo questo. Harry dentro aveva un mondo mille volte più bello di ciò che era fuori. Lui, che da sempre si batte contro il bullismo, l'autolesionismo, le discriminazioni...e lei, lei ne era vittima.
Ma lei non era solo vittima di insulti, era vittima anche di quel ragazzo così perfetto che la rendeva felice tramite uno schermo.
Voi direte, ma vittima perché? Ebbene si, vittima perché lei quel ragazzo lo amava più di ogni altra cosa. Ma erano troppo diversi, troppo lontani, troppo tutto. Lui era troppo per lei. 
A farle compagnia ogni sera c'era la sua migliore amica: la lametta.
Oltre alla musica, la faceva stare bene. Anzi, le faceva del male, ma lei si illudeva che non fosse così. 
Odiava la sua vita, odiava il mondo, odiava tutto. Tutto tranne lui. Tranne loro.
Le rendevano la vita migliore, ma non abbastanza da non farsi più del male. Avrebbe voluto un loro abbraccio nel momento del bisogno, ma dentro di se, era ben consapevole che non poteva averlo.
Una delle sue canzoni preferite era 'Diana'. Parlava di una ragazza autolesionista, che non ce l'ha fatta. La rispecchiava tantissimo, si sentiva al sicuro con quella canzone, si sentiva protetta.
Niente dura per sempre, e un giorno lei decise di farla finita. Dopo l'ennesimo insulto, l'ennesimo taglio e l'ennesimo pianto, stanca di tutto cominciò a prendere pillole dopo pillole, senza fermarsi.
Scrisse una lettera per i suoi e sua sorella, dove diceva tutto quello che non aveva mai detto. Dove confessava tutti i suoi problemi e tutto ciò che l'aveva spinta ad un simile gesto. Infine chiese scusa per il dolore che avrebbe causato, ma scrisse anche che la vita va avanti, e che lei, per la prima volta nella sua vita ha voluto essere egoista.
Poi andò su twitter, sfogliò velocemente la tl per l'ultima volta, e mentre stava per chiudere si ricordò che doveva ringraziare la persona più importante. Harry.
Li scrisse qualche tweet, che in cuor suo sapeva non avrebbe mai letto. Ma nelle note del suo cellulare scrisse anche una lettera per lui.
Si distese sul letto, e aspettò che arrivasse il sonno. Quel sonno da cui non si sarebbe più risvegliata.
Pian piano le si cominciarono a chiudere gli occhi, e una lacrima le rigò il viso. Pensò 'magari non dovevo farlo', ma era troppo tardi.
Tutto diventò nero, poi bianco.
Scorse una luce, e dietro quella luce una sagoma che le si avvicinava lentamente. Non riusciva a capire chi fosse, non fin quando non notò qualcosa di inconfondibile, quel qualcosa che avrebbe riconosciuto subito, quel ragazzo che avrebbe riconosciuto fra mille.
Era lui, proprio lui. Harry.
Il tutto le parve incredibile. Il ragazzo continuava ad avvicinarsi, fino a ritrovarselo proprio davanti. 
Non riusciva a formulare una frase sensata, aveva perso l'uso della parola, era troppo stupita e troppo incantata da quello sguardo angelico che aveva davanti.
Lui la guardava sorridendo, e prima di aprire bocca la abbracciò.
In quel momento era come se il tempo si fosse fermato. Ogni cosa che li circondava non aveva senso. Niente ha senso in questa vita, ma in quell'attimo sembrava che tutto cominciasse a prendere forma. 
Si sentì finalmente completata. Quella parte mancante di lei, era stata riempita. Quel vuoto era stato colmato. La sua anima si era risvegliata da quel sogno illusorio in cui aveva dormito per anni.
Quando sciolsero quell'abbraccio sembrava come se fossero in un altra dimensione. Come se fossero passati mille anni. Come se la sua vita, d'improvviso avesse ripreso a splendere.
Ancora non riusciva a parlare, perciò ci penso Harry. 
Le prese i polsi, vide i tagli e disse: 'ti prego, non farlo più.' La osservò, la guardò negli occhi e sospirò: 'sei perfetta proprio perché credi di non esserlo.' E lei, per la prima volta a quelle parole ci credette.
Capì che doveva andare avanti per lui, che doveva essere forte per tutti quelli che le vogliono bene.
Capì che non era li per caso, che non era un'errore come cerca gente le faceva credere.
L'unica parola che le uscì fu 'grazie', ma Harry capì subito che in quella parola c'era un significato immenso quanto l'universo.
Partì un altro abbraccio. Questa volta durò più del primo. Quando si sciolse lei capì che dovevano salutarsi. Non voleva lasciarlo, ma era ben consapevole che lui avrebbe vissuto dentro di lei, che sarebbe stato la sua forza, il suo coraggio, la sua felicità. Lui l'ha salvata dal vuoto che era diventata. Lui l'aveva riportata in vita.


Si svegliò d'improvviso da quel sogno, con il sorriso stampato sulle labbra e una lacrima. 
Da quel giorno niente più lametta, niente più lacrime, niente più dolore.
Harry era dentro di lei. Il vuoto era stato colmato. La sua vita aveva un senso. Il senso della sua vita era lui.
  
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