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Autore: bemylouis    23/12/2013    17 recensioni
Mi sentì libero per un momento. Mi sporsi in avanti, staccando un piede e portandolo verso l’esterno, sporsi il mio corpo nel vuoto assoluto, quel vuoto che per anni m’aveva oppresso l’anima..
“Ci ritroveremo Louis..” fu il mio ultimo pensiero.
Se non sei Larry Shipper, non leggere.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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VUOTO.
 
Sposto le coperte dal mio corpo caldo, siedo sul bordo del letto e infilo i calzini. Mi alzo lentamente in piedi, un brivido mi percorre la schiena, il pavimento è gelido. Apro la porta, attento a non farla cigolare per non svegliarlo.
Dopo aver attraversato il corridoio illuminato dalle prime luci del sole, entro in cucina.
Prendo uova, latte, farina, zucchero e un po’ di cannella dalle credenze.

“Devo essere pazzo.” Penso mentre mischio gli ingredienti tra loro.

Dopo aver finito di preparare i pancakes, poggio sul vassoio una rosa rossa presa dal vaso di fiori freschi che avevamo in salotto, una mini teiera di marmellata, un fazzoletto di stoffa e un bicchiere di latte freddo.
Riattraverso il corridoio attento a non far cadere il cibo e apro la porta della nostra camera. Poggio il vassoio sul comodino e mi metto a sedere sul letto. Fisso il suo volto bellissimo illuminato dai pochi raggi che penetrano dalla finestra, quando lo vedo agitarsi nelle coperte. Alza le braccia leggermente muscolose e si stira. Apre gli occhi e i suoi occhi azzurri fissano i miei.

“Buongiorno amore” sussurro, avvicinandomi al suo viso. “Auguri”.

“Ehy, ti sei ricordato! Grazie Harry. Che ore sono?” Mi risponde il castano.

“Le undici e dieci. Ma ti ho comunque preparato la colazione.” Dico soddisfatto.

“Sei dolcis…le undici? Devo andare a pranzo a casa dei genitori di Eleanor! La modest mi ucciderà se non vado, ci saranno le telecamere ad aspettarci!” Urla lui.

Lo vedo divincolarsi dalle coperte e correre verso il bagno, con in mano un paio di jeans e un maglione verde e rosso, molto natalizio.

“Ma..io..” Sussurro confuso.

“Harry, scusami, ma ci vediamo stasera, ti prego perdonami. Non dipende da me.” Urla lui da sotto il getto caldo della doccia.

Non rispondo. M’incammino verso il salotto e mi metto a sedere sul divano, torturandomi le mani e fissando il vuoto, ormai mio compagno.

Dopo mezz’ora:

Eccolo, con tutta la sua perfezione avvicinarsi agitato e scattante verso me.

“Harry, scusa. Davvero, mi dispiace. Ci vediamo stasera, ok? Ti amo e non ti ringrazierò mai abbastanza.”

Mi alzo in piedi, scattoso. Faccio per superarlo e andarmene in cucina quando lui si blocca d’innanzi a me. Siamo vicinissimi, ma la distanza sembra essere sempre troppa per i nostri cuori che ogni volta desiderano fondersi in uno solo. Sento la sua mano fredda che m’afferra la nuca, spingendola in avanti, verso il suo viso. Le nostre labbra s’incontrano, silenziose. Un bacio casto. Si sta trattenendo. Le sue mani poi s’avvicinano ai miei fianchi, e li spinge con forza verso i suoi, facendoli combaciare. Gemo, mordendomi le labbra. Lo sento ridere.

“Ci vediamo stasera alle sette in punto per la nostra cenetta e preparati, ho un’idea fantastica” Mi dice lui, staccandosi.

“Ciao amore.” Sussuro mentre lo guardo scappare di corsa.

Le sette e dieci:

“Louis, dobbiamo parlare.” Digito sullo schermo del mio iPhone.
Non risponde.

“Sei con lei? Rispondi, sei in ritardo. Louis, dici le stesse cose che dici a me anche a lei?” Scrivo velocemente.

“Harry, scusa. La modest vuole il mio cellulare. Non aspettare il mio ritorno per stanotte, devo andare a cena in un ristorante qui vicino con Eleanor.” Mi risponde.

Sono stanco..non so se ho voglia di continuare.” Una lacrima riga la mia gote, arriva sulle labbra. La lecco.

“Ti prometto che lotterò per noi. Harry, tornerò domani mattina e faremo colazione con i cupcakes che tanto ci piacciono. Buonanotte, ti amo x.” L’ultimo messaggio.

Mi dirigo nella nostra camera. Strappo un foglio da un’agenda sopra il mio comodino.
Scrivo:

 “Caro Louis,
la prima volta che t’ho visto, in quel bagno ai provini di xFactor, mi persi nei tuoi occhi. Ho amato, dal primo momento, ogni piccola parte di te. Quando ci hanno riunito nella band ho avuto come la sensazione di sentirmi ‘pieno’ e completo. Forse è stata la tua presenza a riempirmi quel vuoto maledetto che mi opprimeva. Provammo a dire alla modest che io e te ci amavamo alla follia e chi il mondo intero aveva il diritto di saperlo e per prime le nostre fans. Alcune di loro l’avevano capito ed io ero felice. Loro riuscivano a comprendere ogni nostro minimo gesto pieno d’amore. Voleva dire che il nostro amore sbocciava nei nostri occhi e strabbocava da ogni nostro poro. Ma i menager ce lo vietarono. “Chi vorrebbe un idolo ‘frocio’?” ci ripetevano ogni giorno. Per nascondere tutto t’hanno messo affianco quella ragazza, Eleanor. Non pensavo che il nostro rapporto sarebbe mutato così tanto.
Sono stanco di soffrire, stanco della modest che controlla ogni singolo nostro passo, stanco di vivere la vita senza te. Stanco di essere in gabbia. Non potremmo mai dirlo al mondo e chi vorrebbe una vita senz’amore? Io non la vorrei mai.
Ricordati solo che eri, sei e rimarrai per sempre la mia unica voglia d’andare avanti. Il mio pensiero costante, la mia gioia, la mia ancora di salvezza, la mia famiglia.
Ti amo Louis,
Sempre con te, tuo Harry.”


La piego e la poggio sul nostro letto, sul suo cuscino.
Cammino lentamente verso il salotto, osservando tutti i posti che ricordavano me e Louis. Annusando per l'ultima volta il nostro odore che aveva impregnato le pareti. Apro la porta del balcone, affianco al divano. L’aria gelida mi taglia il viso di netto. Sfilo il mio cellulare dalla tasca.
Mando un messaggio:

“Mamma e Gemma, ricordatevi che vi amo, ora e per sempre. Le donne più importanti della mia vita”.

M'incammino verso il centro del balcone e decido di far partire la nostra canzone, quella mia e di Louis, quella che cantavamo ogni singolo momento, quella che ci ha unito dal primo attimo nostro. Poggio il telefono sul pavimento gelido. Afferro uno sgabello di legno che aveva sorretto fino a quel momento un vaso di gerani e lo posiziono sotto al davanzale.
Salgo in piedi sopra al piccolo sgabello. Chiudo gli occhi. Una lacrima salata mi bagna il viso, brucia.
Prendo la mia decisione.
Appoggio delicatamente i palmi delle mani sul bordo del davanzale. Faccio leva con forza e alzo il mio corpo, poggiando i piedi sul marmo freddo. Come sono arrivato a trovarmi in piedi sul bordo del balcone della nostra casa? Come sono arrivato a tanto?
Canticchio sotto voce la nostra canzone che continua a suonare dal mio cellulare e piango, piango senza far rumore.
Mi sento libero per un momento, ho il comando della mia vita, per una volta. L'ultima. Mi sporgo in avanti, staccando un piede e portandolo verso l'esterno,sporsi il mio corpo nel vuoto assoluto, quel vuoto che per anni m’aveva oppresso l’anima..

"Ci ritroveremo, Louis.." è il mio ultimo pensiero.
 
Buonsalve care!
Spero che la mia prima One Shot vi piaccia.
Sinceramente non so se ne vado molto fiera, ma questo sarete voi a dovermelo dire.
Non vi mento, mentre scrivevo ho buttato giù qualche lacrima.
Spero che vi piaccia.
Mi farebbe molto piacere se qualcuno lasciasse una
recensione (con tanti caratteri pls) per sapere cosa ne pensate e migliorarmi.
*Ora sparisco*
Un bacione,

-Boo xx
  
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