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Autore: LJames7    23/12/2013    1 recensioni
Il "carissimo" ragazzo deve smetterla di giocare... con me! Lo sai.. sai tutto! Dannazione Ali!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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"Ciao. Devo parlarti."
La sua voce.. Era talmente tanto che non la sentivo! Era più matura, tradiva una sicurezza che prima non esisteva; tradiva ciò che lui era diventato. Come il suo sguardo..
"Non stasera." - risposi, abbassando gli occhi.
"Ti prego."
"No, Liam. Non adesso, dentro questa macchina. Non questa sera, a questa festa. Non quest'anno. Non in questa vita.. non più." - le lacrime mi rigavano già le guance. Non gli era mai venuto difficile provocarmi quella reazione; mi conosceva, sapeva cosa fare. E infatti lo fece.

Alzai lo sguardo, lui mi stava fissando e per poco più di cinque secondi, i miei occhi entrarono nei suoi, i suoi nei miei. Le mie lacrime si fecero sue, ma lui non tradiva sentimenti. Non l'aveva mai fatto. Prese la sua Camel da dentro la tasca di quella perfetta giacca nera che vestiva il suo busto come un guanto perfetto, distolse lo sguardo, se la accese, aprì il portello della macchina e senza dire nulla semplicemente... uscì. Si chiuse lo sportello alle spalle e si diresse, a testa bassa all'interno della villa. L'alone di fumo della sua sigaretta era parte di lui, sembrava lo seguisse.

L'orgoglio era diventato una sua caratteristica distintiva da quando, un anno prima, quella poca sicurezza che ci davamo a vicenda, era finita per strada ed era andata via. Da quando, un anno prima, troppo convinto di essere sobrio, salì in macchina per portarmi a casa; da quando, quella notte, la macchina che guidava ubriaco con me accanto che gli dicevo di fermarsi, finì per sbandare e finire fuori strada perchè lui aveva perso il controllo. Da quando, un anno prima, io finii dentro un'ambulanza in condizioni pietose e lui, indenne, non mise piede nella mia stanza d'ospedale troppo luminosa per essere lo sfondo di tutto quello. Da quando una telefonata o un semplice messaggio erano diventati troppo difficili da fare. Da quando era finito tutto in frantumi.
Ma io ero sempre stata troppo debole. Io l'amavo ancora. Lo amavo come il primo giorno. Dannazione a me e al mio fottuto cuore!
Che strani noi uomini! Feriti, traditi e ancora capaci di amare la stessa persona che ci ha distrutti.

D'un tratto mi accorsi che lo stereo era rimasto acceso. Me ne accorsi solo quando sentìì le parole di James Blunt... "Everybody wants a flame, but they don’t want to get burnt, and today is our turn". Lo spensi. Le lacrime, calde, non smettevano di scendere. Ma io dovevo smetterla. Dovevo smettere di vivere nel passato, dovevo ritornare alla mia vita prima di lui; d'altronde lui lo aveva fatto. Adesso stava con Sophia e per quanto la odiassi, perchè aveva il mio fottuto mondo tra le sue braccia, non potevo fare a meno di pensare che lui stava bene così. Era arrivato il momento di darci un taglio.
Mi ricomposi, mi guardai nello speccchietto, presi la cipria dalla borsetta nera e mi ritoccai il trucco che fortunatamente non si era sciolto! Bene. Ero pronta. Era arrivato il momento di ricominciare a sorridere.

Aprii il portello della macchina proprio mentre Alison stava ritornando. Era mancata per un quarto d'ora e già era successo il finimondo (che per me era rivedere Liam dopo tutto quel tempo).
"Alla buon'ora!" - dissi, sorridendo.
"Oh, menomale. Ti vedo sorridere. Sono uscita appena ho visto Liam rientrare...  è stato quì, vero?"
"Si..."
"E che ti ha detto? Appena è entrato a mandato Niall a quel paese!" - mi disse lei.
"Nulla; solo che deve parlarmi. Ma io non ho voluto." - stava ritornando il macigno sul cuore; abbassai lo sguardo a terra.
"E... tu..."
Alzai la testa e guardai Alison, la guardai con i miei veri occhi. Quelli di una persona schiacciata dal peso di qualcosa di grande, ma sbagliato. 
Lei capì al volo che non c'era bisogno di continuare a chiedere. Non c'era bisogno di parlare. Non c'era bisogno di peggiorare la mia situazione, quella sera.
"Dai piccola, dammi la mano ed entriamo che Niall vuole vederti! Mi ha detto con la sua voce da duro <<Falla entrare ridendo!>> e tu lo sai bene che non posso fare a meno di farlo e poi dai... sai bene pure che Niall con la voce da duro è più cucciolo di un cucciolo di koala!"
Mi misi a ridere.
"Ecco, vedi? Tu pensa a Niall con la faccia da koala appeso ad un eucalipto ed il gioco è fatto!" - rise anche lei.
"Quanto sei scema! Ah ecco.. scusa per prima!" - sorridendo, presi la sua mano.
"Hey, ma te l'ho detto che sei bellissima stasera?" - mi chiese, ricambiando ancora il sorriso e stringendomi la mano.
Non risposi, i miei occhi sorridevano ed a lei andava bene così. Ci incamminammo verso la villa. 

                                                                                                                           °°°°

Appena misi piede dentro la villa sentii "Burn" di Ellie Goulding rimbombare tra le pareti. Il sorriso, quello vero, mi si stampò in faccia. Quella canzone mi metteva addosso un'adrenalina pazzesca!
Alison mi guardò. Mi strinse più forte la mano e ci facemmo strada in mezzo alla marea di persone che erano presenti. L'aria era allegra. Chi rideva, chi scherzava, chi semplicemente parlava... ero in pace.
Qualcuno mise le mani sui miei occhi.
"Dannazione! Il trucco!" - urlai, senza rendermene conto. Fortunatamente la musica era più forte della mia voce.
"Si salutano così gli amici?" - sentii urlare alle mie spalle.
Appena sentii la voce di Niall, mi girai di scatto e gli misi le braccia al collo.
"Ecco! Così si salutano gli amici!" - disse ridendo, stretto (soffocato) nel mio abbraccio.
La sua risata era la cosa migliore che avessi mai sentito ed era la cosa più vicina all'ossigeno, per me. Non l'avevo mai definito "migliore amico", ma da quando lo conoscevo, da circa quattro anni, il sole era entrato nella vita di Alison ed era entrato anche nella mia, solo che quel sole splendeva per bene solo da quando ci eravamo trasferite in Inghilterra.
"Hey Hey! Tu. Quello è il mio ragazzo!" - disse Ali con il tono di una bimba a cui avevano tolto dalle mani l'orsacchiotto. "E tu! Quella è la mia migliore amica! - continuò ridferendosi a Niall.
Io e lui ci staccammo dall'abbraccio, ridendo.
"Che fine hai fatto? Come stai?" - mi chiese sorridendo.
... e dio, quello era il sorriso più bello del mondo!
"Io sono finita a vegetare a Canterbury! E.. si. Sto bene!" - risposi.
"Guardami negli occhi.." - disse. "Qualcuno stasera, entrando, mi ha mandato a fanculo. Spero non si colpa tua." - contiuò
Lo stavo odiando.
"Non so a cosa ti riferisca.. Piuttosto, vai a prenderci da bere!" - dissi, cambiando discorso.
Mi guardò come si guarda una bambina che si è appena fatta una bella caduta dalle scale, ma sta cercando di non piangere per mostrare agli altri di essere forte.
"Vado, non ti muovere! Ali, cosa ti porto!?" - chiese.
"Fai tu!" - rispose la mia amica sorridendo.
Appena Niall fu abbastanza lontano continuò.. "Quindi? Com'è che non vuoi dirgli niente?"
"Oh, Ali. Non mi va di rovinare anche il loro rapporto. Sai benissimo cosa farebbe Niall se sapesse di Liam!"
"Si, dannazione! Ma non gli hai neanche detto che ne sei ancora innamorata! Come pensi potrebbe reagire sapendo che gli hai mentito per tutto questo tempo? .. è pur sempre il tuo migliore amico!" - aveva l'aria preoccupata.
"Alison, ascoltami. Il tuo ragazzo mi conosce meglio di tutti, meglio di me.. sa leggermi. Lo sa benissimo che sono ancora innamorata di Liam. Lo sapeva da prima ancora che io l'ammettessi a me stessa o meglio ancora.. che lo ammettessi a te. Quindi rilassati che.."
Non ebbi il tempo di finire, che Niall si avvicinò con due bicchieri nelle mani. Me ne porse uno e si rivolse alla sua ragazza chiedendole di seguirlo. Alison mi guardò e io le feci un cenno con la testa, segno che poteva andare tranquillamente.

Mi guardai intorno. Tantissimi ragazzi erano sulla pista da ballo, altri vicini ai tavoli del bouffet, così decisi di fare un giro per il giardino, in modo da rilassarmi un pò.
Uscii dal portone secondario e mi incamminai verso la fontana spettacolare che avevo già visto mentre ero in macchina.. rimasi in piedi, fissando l'acqua che sembrava assumere colori diversi.
Rimasi lì per un tempo che non saprei definire, facendo correre i miei pensieri tra le sfumature e i giochi di quell'acqua, quando sentii una risata femminile provenire da dietro le mie spalle.

  
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