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Autore: xdevonnelaugh    23/12/2013    0 recensioni
"perchè a me? Cosa avevo fatto?? Perchè tutti mi odiavano? Ero solo una semplice ragazza che non voleva fare niente a nessuno."
"Nella mia scuola non era bene essere una come me: gentile, premurosa e insicura. Si veniva presi di mira subito."
spero vi piaccia
Genere: Dark, Suspence, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il suo braccio rallentó improvvisamente e mi lasció una carezza, feci un respiro di sollievo e mi rilassai, per quanto potessi rilassarmi in quella situazione.
Trattenni un sorriso.
-Ti darei uno schiaffo, ma c'è troppa gente -
Iniziai a preoccuparmi, quello che aveva detto mi spaventava. Sapevo che era capace di portare a termine quello che aveva appena detto.
Mi prese per i capelli e, lentamente, mi fece avvicinare a lui.
- Ti prego, no.. -lo guardai negli occhi.
Come poteva una persona del genere  creare tanto male?
Sorrise e annuí guardandomi.
-dammi un bacio, piccola -
-Neanche per sogno - mi tirò i capelli, e mi strinse la mano intorno alla coscia, livido assicurato.
-Ti prego, smettila.. - sorrisi tentando di sembrare piú gentile e calma possibile.
- Non hai capito niente, lo sai? - sorrise.
Avevo paura e lui lo sapeva, stava utilizzando questa informazione a suo vantaggio.
- Lo sai vero? Bene, vieni con me? - sorrise.
- No, te lo scordi. -
- Alzati -
- Non sono la tua marionetta! - alzai la voce.
- Tu non puoi fare niente! Qui decido tutto io, chiaro? - mi guardó negli occhi - se no ti ammazzo -
- Fallo -
- Che? -
- Ammazzami - mi guardó con una faccia perplessa - tanto non importa a nessuno, nemmeno a me - sorrisi.
- Sei impazzita? -
- No, sono realista. Non importa  a nessuno se muoio o rimango in vita, neanche a te. A te interessa solo vendicarti e io non ho intenzione di darti questa soddisfazione - ero calma e seria. Avevo paura ma doveva sembrare il contrario se no mi avrebbe ammazzato.
Mi diede uno schiaffo in faccia e lui mi coprii la bocca con la sua mano, mi aveva fatto malissimo. Era come andare a sbattere contro un muro prendendo una rincorsa di 100 metri, lui mi aveva ricolpito. Iniziai a piangere e mi toccai la guancia rossa e dolorante mentre con la mia mente programmavo il mio funerale. Le lacrime iniziarono a contornare il mio viso e a far sciogliere quel poco trucco che mi ero permessa di mettere.
- Bastardo! - urlai e gli diedi un pugno in faccia - Non mi toccare mai più, chiaro?-
Si toccó l'occhio che gli avevo colpito e sapevo che non era stata la mia mossa migliore, mi diede un altro schiaffo in faccia e poi un pugno in pancia, chiedevo aiuto con la mia mente mentre ero piegata in due dal dolore aspettando la mia morte che non era molto lontana.
Mi prese in braccio e fece sembrare tutto un caldo abbraccio tra fidanzati in cui il ragazzo  tentava di consolare la povera ragazza afflitta che riversava lacrime. Mi portò fuori dal parco e imprecai a bassa voce nelle sue orecchie, cosa che gli fece comparire un sorriso in faccia, un ghigno, lo odiavo.
Mi mise per terra solo quando arrivammo in un'auto che ci aveva condotto in una parte della cittá che non conoscevo.
Non era brutta ma non era neanche molto sicura, sopratutto visto che ci abitava  il mio ex ragazzo. Stavo piangendo da 20 minuti e il pianto era diventato isterico visto che stavo avendo un attacco di panico e lui sapeva come calmarmi, lo aveva capito tempo fa.
Mi teneva stretta a se, con la testa sul suo petto facendomi sentire il suo battito cardiaco regolare e calmo, ma questa volta non funzionò.
-Smettila di piangere! - urlò aspettando che smettessi per farmi scendere dalla macchina.
- s..scusa m...ma - singhiozzavo.
- vuoi un altro schiaffo? - disse con tono minaccioso.
-n..no t..ti p..pre..ego -
Scese dall'auto e aprì lo sportello, insintivamente mi ritrassi e mi diressi verso l'altra parte della macchina ma mi bloccò dai polsi e mi guardó negli occhi.
-smetti di piangere? - sorrise.
-mi.. A..ammazz..zzerai? - dossi piangendo.
- No -sorrise- ma smettila, ti prego. -
- Ho b..bisogno.. D..di u..un ab..abbraccio -
Si avvicinó ma mi ritrassi immediatamente e continuai a piangere. Continuavo a pensare alla mia morte, ma quella non mi faceva paura, mi faceva paura lui. Mi faceva paura cosa mi avrebbe fatto.
Mi strinse i polsi e iniziai a gemere per il dolore. Le ferite non si erano ancora cicatrizzate e avevano fatto, come da copione, infezione. Mi tirò verso di lui e mi strinse a se, come se volesse proteggermi da qualcosa, anche se io ero spaventata per colpa sua.
Mi prese in braccio e tentó di farmi smettere di piangere e, quando vide che mi ero calmata almeno un po' e che potevo camminare senza fare troppe storie, mi fece uscire , mi prese per mano e mi portò a casa sua.
- Prendo le chiavi - disse girandosi e prendendo le chiavi dal mazzo che teneva nel borsello.
Non avevo forza, non avevo la speranza, non avevo neanche la forza di parlare, figurati per scappare da un quartiere di cui neanche sapevo l'esistenza!
Aprii la porta e mi fece segno d'entrare, ero in un monolocale. Al centro vi era un divano letto un po' disfatto anche se in ordine, una tv di fronte, una poltrona accanto e un piccolo cucinino. Era tutto abbastanza ordinato e profumato. Notai una porta e la fissai.
- Quello è il bagno - disse.
- oh.. - ero riuscita a smettere di piangere ma avevo comunque paura, tremavo.
-siediti - indicó il letto disfatto.
Mi sedetti, non mi conveniva farlo arrabbiare ancora.
-perchè sono qui? -
- Perché sei mia -
-Io non sono di nessuno -
- Diventerai mia, sta notte... O ora, come vuoi... - mi guardó con un sorrisetto malizioso.
- No ti prego, Liam.. Tutto ma non questo, ti prego.. - stavo per rimettermi a piangere.
- Piangi di nuovo e ti ammazzo -
-e cosa devo fare? Saltellare con gioia sapendo che saró stuprata? -
Rise.
- Riposati se vuoi, io cucino qualcosa... - si diresse verso la cucina.
- Sicuro? O mi stupri mentre dormo? -
- Non sarebbe una cattiva idea-
-ovviamente stavo scherzando, Liam -
-Cosa vorresti mangiare? -
- Quello che vuoi tu -
- Ora dormi, prima che ci ripensi su-
E così mi diressi verso il letto..
- Liam...  - sospirai - devo dormire vestita così o hai qualcosa da prestarmi? ...-
-Se vuoi puoi dormire nuda -
-Liam! Smettila! - alzai la voce.
-Non alzare la voce con me -abbassai lo sguardo, avevo paura. Si diresse verso il suo armadio e prese dei pantaloni di una tuta e una sua maglietta .
- ecco, metti questo -
-grazie... Posso andare in bagno a cambiarti? -
-Non se ne parla -
- Perchè? -
-Se scappi? A proposito dammi il tuo telefono -
-Mi hai rapito? -
-Ma no dai! Ti ho prenotato una vacanza! -
-La so, domanda stupida - gli diedi il telefono anche se, ovviamente, contro voglia.
-Cambiati ora -
-Io... Mi vergogno -
- Hope, quanto sei difficile -
- Lo so.. -
- Cambiati e basta! Non mi giro neanche -
Dopo mezz'ora di discussione verbale lui si avvicinó pronto per usare le mani e, in quel momento, capii che non avevo scampo. Mi girai e mi tolsi la mia maglia a righe nera e  bianca che mi faceva sembrare ancora più una carcerata e mi misi la maglia che, ovviamente, mi andava larga.
- Sei dimagrita di molto -
- Si, lo so -
- Come mai? -
- Non ho molta fame... -
- mh -
Mi stavo per togliere i pantaloni quando mi sentii bloccare da dietro.
-questi li tolgo io -
-Liam, ti prego -
- Zitta -disse dandomi uno schiaffo sul braccio.
Incomincia a singhiozzare in silenzio mentre, rassegnata, aspettavo che lui facesse quello che aveva detto.
Si mise di fronte a me.
- Shh non piangere - mi asciugò le lacrime.
Mi guardó e sorrise.
-Stai bene con la mia maglietta-
Detto questo si avvicinó e mi mise le mani sulle spalle per poi scendere piano piano, continuó così fino a palparmi i seni e gemetti, iniziai a piangere con piú forza e lui sorrise mentre tentavo di allontanarlo.
-Liam smettila, ti prego - dissi piangendo.
- sssh - mi zittì.
Si riavvicinó e con le sue mani scese sui miei fianchi per poi arrivare ai miei glutei e stringerli con forza, mise le mani sulla cintura dei miei pantaloni e inzió a sbottonarli e a tirarli giù mentre mi osservava e con la sua mano destra continuava a palpare il mio sedere, continuai a piangere  rassegnata e mi spinse sul letto, si mise a cavalcioni su di me, implorai e gli chiesi di fermarsi varie volte.
Iniziò a farmi un succhiotto quando, con grande mia sorpresa,  si staccó da me e mi mise i pantaloni della tuta.
- L'attesa aumenta il piacere...e poi devi essere carica, non devo fare tutto io.. Quindi ora riposa -
Detto questo tornò a cucinare mentre io mi addormentavo piangendo.
Appena mi sarei svegliata cosa avrei fatto? Cosa mi sarebbe successo?
Mi svegliai con un odore di pancakes appena sfornati. Amavo dormire, quando non facevo i miei incubi era strepitoso, dormire ti fa dimenticare tutto e svegliarsi  è bellissimo ma il momento piú brutto è quando realizzi quello che ti sta succedendo e stai male.
-Buon risveglio-
-Grazie -
Mi alzai dal letto e mi diressi verso  bagno, mi lavai la faccia e mi andai a sedere al tavolo dove Liam aveva apparecchiato.
-Hai dormito cinque ore -
-oh..-
-Io tre -
- Ha.. Hai dormito con me? -
-Si.. Abbracciati e vicini vicini - sorrise.
- Ti detesto -
- no, no, no, non si dicono cose del genere-
Sbuffai e mangiai mezzo pancakes.
-Non ho più fame, grazie -
-Mangia -
- Non ho fame -
Litigammo per questo fatto per circa mezz'ora ma poi la ebbi vinta io.
Beh... Era sera.. E ora era arrivato il momento di essere stuprata dal "pazzo maniaco del mio ex" suonava bene come titolo di un film comico, ma quello che stava accadendo mi sembrava di più un horror.
Liam mi guardó come per farmi capire quello che sarebbe successo, sapevo che nessuno l'avrebbe impedito.
Mi alzai e mi sedetti sul letto guardando per terra.
-e ora? -
-Ora ti faccio mia -
Una lacrima lasció il mio viso e cadde per terra.
Mi distesi mentre con la mente scappavo, pensavo a tutto quello che potevo fare. Rompergli una cosa in testa e correre via, farlo dormire e scappare e tutte vie di fuga ma fisicamente non avevo neanche la forza di parlare. Ero immobilizzata dalla paura.
Liam si avvicinò verso di me, mettendosi alle mie spalle e abbracciandomi da dietro, mi mise le mani nella maglia toccando la mia schiena e facendo dei leggeri massaggi per farmi rilassare e poi giocare con il gancio del mio reggiseno.
Mi ribellai ma mi diede uno schiaffo per farmi smettere.
Iniziai a piangere in silenzio mentre lui giocava con me, con quello che ero, con l'unica cosa veramente mia.
Mise le mani nella maglia e inizió a toccarmi facendomi genere e provocandogli piacere, poi scese piano con le mani fino ad arrivare ai pantaloni della tuta che indossavo giocarci un po'. Mi giró e si mise a cavalcioni su di me mentre mi spogliava di quei vestiti che tenevo e piangevo in silenzio. Mi ordinò di fare lo stesso e così feci, inzió un vero e proprio gioco per lui. Iniziò facendomi provare piacere in tutto il mio corpo utilizzando le mani e poi la lingua lungo tutta me stessa e poi mi fece fare il contrario ma, in più, io lasciavo che delle lacrime bagnassero il suo corpo e il suo fisico perfetto. Utilizzai mani e bocca per fargli provare piacere e poi ribaltó la situazione, si mise sopra di me e con una spinta veloce dolorosa, essendo la mia prima volta, mi penetró facendomi gemere e bloccando le mie urla con baci rubati contro voglia, continuó così e godemmo solo che io godevo solo in modo fisico visto che, psicologicamente, mi stava distruggendo.
Il suo gioco continuò su tutto il mio corpo facendo cose di tutti i generi che neanche un sito porno avrebbe voluto, o potuto, ricreare. Ero morta dentro, definitivamente.
Dopo due ore venimmo tutti e due e Liam si fermò.
- Bellissimo - disse ansimando.
-Mi fai schifo - dissi piangendo mentre lui rideva.
- Non si diceva da come ti comportavi prima -
- Liam, ti odio. Stronzo -
Si addormentò mentre io continuai a piangere disperatamente, volevo scomparire, per sempre.


ecco il nuovo capitolo, scusate. So che non è il massimo ma spero vi piaccia :) se volete contattarmi io sono @xdevonnelaugh su twitter. Ciau.
  
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