Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Gre_30    23/12/2013    0 recensioni
Questa storia parla di Zayn, un ragazzo che vive con le sue sorelle e sua madre, la quale entrata in una grave crisi economica. Così Zayn si trasferisce da suo nonno in una cittadina poco distante dalla sua casa, per dar tempo alla madre di trovare un nuovo lavoro e raccogliere un po' di soldi. Qui fa un incontro con Perrie, la dog-sitter del cane di suo nonno e ne scaturisce un rapporto molto particolare che entrambi non sanno se decifrare come amore o come amicizia. Dall'altra parte della storia però vive anche un altro rapporto nato tra due ragazzi molto diversi, ma...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAP 1

Zayn

Attendevo ansioso il treno che mi avrebbe portato dritto a casa di mio nonno.
Da un lato ero felice di rivederlo, ma il motivo della mia visita non gli avrebbe tanto gioviato. Avevo il terrore che si preoccupasse troppo. Nonno Mark era sempre stato molto agitato e per qualsiasi cosa aveva dei piccoli attacchi di panico.
Ero così avvolto dai miei pensieri che quasi non mi accorsi che il treno si era fermato e aveva spalancato le sue porte. Entrai a passo lento e deciso e il sibilo delle porte che si chiudevano mi fece sobbalzare.
Mi sedetti accanto ad una signora di mezza età, che mi scrutava da cima a fondo.
Mi infilai le cuffie e guardai fuori dal finestrino. Dal paesaggio urbano passai presto a prati e colline che mi ricordavano Niall. Nella mia mente affiorarono le immagini di me e lui da piccoli che giocavamo ad acchiappino  in quelle vaste distese di pianure tipiche dell'Irlanda. Era sempre stato il mio migliore amico. Le nostre mamme si conoscevano fin dai tempi dell'asilo, ed avevano frequentato tutte le scuole insieme. Erano migliori amiche fin da piccole, ma poi la mamma di Niall dovette ritornare in Irlanda, ma si tennero sempre molto in contatto. Così a volte noi andavamo a trovare loro e viceversa.
In questi ultimi tempi però, siamo entrati in una forte crisi, dovuta anche al fatto che i miei sono divorziati. E ora ero in viaggio per andare a vivere dal nonno, così la mamma avrebbe potuto ristabilizzarsi da sola. Le mie sorelle invece andarono due zie diverse.
Ero ancora immerso nei miei pensieri quando mi accorsi che la donna mi stava ancora squadrando.
"Scusi signora, ma c'è qualche problema?" Le chiesi pacatamente infine.
"No, niente. Mi scusi, ma lei mi ricorda tanto una persona. Per caso è figlio di..."
Sapevo che stava per dire qualcosa su mio padre, tipo "Per caso sei figlio di quell'alcolizzato che girovaga per le strade a spaccare bottiglie e a minacciare persone?"
Sapevo però che la sua frase si sarebbe interrotta a metà per paura di offendere me o mio padre.
"Mi scusi, ma di chi sono figlio non le deve riguardare, con permesso."
Mi alzai dal sedile e andai in cerca di un vagone completamente sgombro. Volevo stare solo.
Sentivo sotto i miei piedi il treno vibrare e il rumore continuo delle rotaie spezzate.
Finalmente trovai un vagone vuoto, proprio quando sentii il cigolio delle rotaie stridere e la voce metallizzata dell'altoparlante che annunciava la mia fermata.
"Cavolo."
Uscii in fretta dal treno e trovai subito mio nonno ad aspettarmi seduto su una panchina.
Il suo sguardo diventò all'improvviso felice. Sembrava quasi che non si aspettasse di vedermi.
"Nonno!" Esclamai.
Lui si alzò più velocemente che potè e mi dette una pacca sulla spalla, come se fosse un mio amico di vecchia data,ma sapevo che moriva dalla foglia di abbracciarmi e perciò fui io a fare il primo passo.
"Sai che non mi piacciono queste cose da mezze checche!" Esclamò ridendo.
"Oh andiamo nonno!" Risi.
Ci avviammo a passo lento verso la villetta in cui abitava mio nonno con Sparks, il suo fedele bulldog.
"Allora nonno, che mi dici di nuovo?"
"Oh, niente di che. Tu invece?"
Caddi in un troppo prolungato silenzio di imbarazzo. Non sapeva che eravamo in crisi, pensava solamente che dovevo rimanere lì da lui per fare un po' di vacanze.
"Zayn, ti conosco troppo bene. Il tuo punto debole è il silenzio. Dimmi, che è successo?"
Si fermò, mi guardò con aria grave.
"Nonno, non è successo niente di che... le solite cose..."
Ma il nonno non la bevve.
"Vuoi prenderti gioco di me? Su Zayn, forza e coraggio. Non sono così debole come tu credi. Dimmi tutto."
Così gli spiegai, per filo e per segno, cos'era successo. Per fortuna, non sembrò molto sorpreso.
"Me lo immaginavo sai.. In ogni caso sarete sempre accetti nella casa di nonno Mark! Sempre, ricordatevelo."
"Grazie nonno."
In meno di venti minuti si ritrovarono davanti alla villetta circondata da un giardino ben tagliato come tutte le altre villette che c'erano accanto, tutte perfettamente uguali e identiche. Era un'unica via fatta di villette tutte uguali. Avevo sempre pensato che era molto inquietante, però era allo stesso tempo accogliente.
La casa emanava un tepore caldo, l'aria era riscaldata dal camino del salotto. Era tutto molto stile western, e io adoravo quella casa. Il bulldog francese mi venne subito incontro, mi leccò tutte le mani ed io ricambiai con delle carezze brevi.
"Ehi Sparks, che mi dici bello?"
Abbaiò, ed io sorrisi.
"Levati pure il giubbotto e lascia la valigia nell'ingresso. Fai come se fosse casa tua."
"Ok!"
"Perrie, sei qui?"
"Si Mark, scendo, un'attimo!" Gridò una voce femminile.
"Perrie? Chi è?"
"Oh, anch'io ho qualche segreto. Perrie è la mia dog-sitter. Sai, questo vecchio lavora ancora eh! Perciò mi dispiace lasciarlo solo."
"Oh, allora ok."
"Eccomi." Annunciò all'improviso la voce che avevo sentito poco prima.
Dalle scale scese una ragazza abbastanza alta, con un fisico snello e slanciato, aveva un viso con dei bei zigomi ben definiti e portava dei lunghi capelli bianchi raccolti in una coda. era molto semplice e non era truccata eccessivamente, anzi, era molto semplice, anche nel modo di vestire. Era molto bella, inevitabile dirlo.
Mi rivolse un sorriso sgargiante che mostrò una file di denti bianchi e lucenti.
era così semplice e naturale. Forse troppo per i miei gusti. Probabilmente avrà avuto la mia stessa età.
"Ciao." Disse rivolgendosi a me. "Tu dovresti essere Zayn. Beh, io sono Perlard, ma puoi chiamarmi Perrie."
Mi porse la mano sorridendo ed io gliela restituii.
"Come Perry l'ornitorinco di Phineas e Ferb?"
Scoppiò a ridere e mi vennero quasi i brividi dallasorpresa del suono della sua risata. Era avvolgente.
"No, come Perrie. Beh, sei divertente, spero diventeremo amici, perchè andremo sicuramente a scuola insieme."
"Lo spero anch'io."
"Ora scusate, ma devo proprio andare! Ci vediamo domani Mark! A domani Zayn!"
Il tono gentile della sua voce mi metteva di buon'umore. Aveva uno strano effetto su di me quella ragazza. Non provavo attrazione come con le altre, ma simpatia. Una forte simpatia.
"Ciao!" Risposi.
"Ciao Perlard!" Disse mio nonno.
Perrie mentre si richiudeva la porta alle spalle diede un'ultimo sguardo furtivo a Zayn poi si voltò andando via.
"Sembra simpatica."
"Lo è."
"Oh, peccato. Devo portare io la valigia su io dato che Perrie è andata via."
"Su su sfaticato! Vabbè dai, riposati un po' sul divano, metterai a posto domani."
"Grazie nonno."
Mi distesi comodamente sul divano e guardai i messaggi di WhatsApp.
Un messaggio da Niall.
Ehi Zayn, come ti trovi da tuo nonno? La mamma mi ha detto tutto, vorrei essere lì ad abbracciarti. Mi dispiace per quello che è successo e vorrei tanto potervi stare vicino. Fottuta distanza di merda. Comunque, come stai? Appena arrivato, ti va se parliamo un po'? Ho bisogno di sentirti. Nialler.xx
Un sorriso comparve sul mio volto. Era così stupido Niall. Non capivo come mai si firmasse sempre “Nialler. Xx” non era una lettera, ma un messaggio. Non aveva senso. Ma d'altronde, Niall era completamente pazzo. Il contrario di me. Io sono molto tranquillo. Di solito.
All’improvviso, prima di aver avuto il tempo di rispondere a Niall, caddi in un sonno profondo e sognai.
“Zayn no! Ti prego, non andartene da me!” era la voce di Niall che proveniva da un corridoio lunghissimo, proprio davanti a me.
“Non me ne andrò Niall!” Gridai come risposta.
Cercai di andargli incontro, ma ero come bloccato.
“Zayn, non lasciarmi ti prego!”
Sul volto di Niall comparvero prima una, poi due, poi tantissime lacrime, da ricoprirgli la faccia. Era lontano, ma potevo vederlo perfettamente.
“Tornerò Niall, tu aspetta! Troverò il modo…”
“Non succederà mai!”
“Si invece!”
“Zayn… non ti ho mai detto che…”

Il sogno si interruppe all’improvviso. Chissà perché, ma mi ritrovai con una lacrima sul viso. Me l’asciugai, mentre Sparks mi leccava la mano che teneva ancora il cellulare su cui c’era la chat di Niall. Era in linea, così decisi di rispondergli.
“Anch’io avevo bisogno di sentirti. Mi sei mancato molto. In ogni caso sono qui da poco, ma mio nonno sa già tutto. È bravissimo ad estorcere informazione, come ben sai. Comunque non sarò completamente solo, c’è una dog-sitter per Sparks, il cane di mio nonno. Ha la mia stessa età e andremo nella stessa scuola, per fortuna. Mi sembra simpatica.” Scrissi.
Lui iniziò a scrivere, poi smise due secondi dopo, e ricominciò e smise. Odiavo quando faceva così.
E alla fine mi scrisse, dopo qualche minuto di tensione: “Oh, bene allora. Fantastico. Yeep, così il mio piccolo Kebabbaro non sarà solo.”
“Smettila di chiamarmi così Nello er Puttanello.”
“Oh, questa brucia!”
“No, questa ghiaccia.”
“…”
“HAHAHAHAHAH, ecco a voi Zayn Malik e le sue battute. Alla prossima puntata!”
“HAHAHAHAHAH”
Niall mi inviò un audio di lui che rideva. Mi vennero i brividi. Era così tanto che non ci sentivamo, che mi ero sorpreso di sentire la sua voce più matura. Era diverso, era cambiato. Eppure, la sua risata rimaneva sempre bellissima.
“La distanza non ci separerà un’altra volta Niall. Noi resteremo amici per sempre. Costi quel che costi.”
“Si, la nostra amicizia. È … molto bella. Niente ci dividerà.”
“Lo so. Ora passiamo ad altre cose. Come va in Irlanda? Hai trovato qualche ragazza?”
“No.”
“Oh, ok. Per niente?”
“No.”
Era più freddo del solito. Forse quest’argomento non gli piaceva molto, così decisi di cambiare discorso.
“Sai Niall, è tanto che te lo volevo dire. Ma la nostra amicizia mi piace un sacco. Non te lo so spiegare, ma a volte mi sembra di essere forse… troppo sentimentale con te? Mi sembra quasi che siamo fidanzati, ma forse è che la lontananza ci ha fatto diventare così. Più uniti che mai.”
“Si, deve essere per forza la nostra amicizia. Ti voglio bene Zayn.”
“Anch’io Niall.”
Vidi partire la scritta verde “sta scrivendo” ed attesi ansioso di scoprire la sua risposta. Mi piace parlare con lui, era come un fratello per me.
Passarono i minuti e non arrivava nessun messaggio.
Erano ormai dieci minuti che aspettavo, stavo proprio uscendo di linea quando finalmente mi inviò il messaggio. C’era scritto: “Zayn, io…”
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Gre_30