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Autore: You_    23/12/2013    2 recensioni
La storia di un gruppo di amici di circa dieci anni ciascuno.
Un fantasma con la sua leggenda con anche un fondo di verità/realtà.
La distruzione di una città.
Riuscirà Simone/Gabriele a salvare sé stesso e le persone che più ama?
*******************
Questa storia l'ho già pubblicata su altri profili, ma per problemi di vario genere l'ho sempre eliminata.
Genere: Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La madre di Gabriele e/o nella caverna del fantasma.





 
Mentre succede tutto questo, Lucia, la madre di Gabriele lo incomincia a chiamare in lungo e in largo. Non lo vede. Allora scende nel parco per dirgli di rientrare subito a casa.
Non lo trova, ma, vicino vicino all'altalena vede la collana e la maglietta di Gabriele macchiata di sangue. La donna riconosce la collana del famoso fantasma dal mantello blu. “Ma quel sangue?” si chiede. Forse è del figlio, forse no. Allora le viene in mente che anche lei, quando aveva la stessa età di Gabriele, era stata rapita dal fantasma, che le aveva promesso che avrebbe fatto lo stesso con il figlio che avrebbe avuto, primogenito. Gabriele è il suo unico figlio. Non lo vuole perdere e quindi decide a tutti i costi di salvarlo. Lei non è sposata, anzi è divorziata: Gianni, il padre del padre di Gabriele, l'aveva tradita quando il figlio aveva appena tre anni, ed ora ne ha dieci. Da allora non ha cercato più un compagno con cui passare la sua esistenza. Ora vorrebbe chiamare suo marito, ma ha paura che egli la derida di nuovo, come tutte le volte in cui lei raccontava la storia del fantasma a Gabriele e l'uomo pensava che fosse pazza. Facendosi forza tuttavia lo chiama, gli racconta l'accaduto e gli dice di raggiungerla nel parco di casa sua. L'uomo non l'ascolta. Lucia ora non sa più a chi rivolgersi; ha paura, perché sa che più il tempo passa più suo figlio può non farcela. Non ha mai avuto amiche, forse perché non ne ha mai avuto bisogno. Potrebbe parlarne con sua madre, la nonna di Gabriele, ma teme che anche lei la possa deridere.
Si sforza allora di ricordare dove si trovi la caverna del fantasma, ma non lo sa.
Lucia, allora, ritorna indietro di corsa e chiude casa; va alla ricerca di qualsiasi posto, ma non trova nessuno. La sua paura cresce sempre di più, fino a quando, stremata, vede una porta socchiusa in un muro, cerca di guardarvi, ma vede tutto offuscato, perché, quando è stanca, i suoi occhi non le reggono più e incomincia a non vederci più tanto bene. Riesce però a scorgere delle figure non tanto lontane da quel buco, riesce anche a riconoscere le grida di paura di suo figlio e le sue invocazioni. Ad un certo punto si sente osservata; dopo neanche due secondi vede un occhio gigante all'interno: è quello del leone cattivo Scar. Si ritrova per incanto, subito dopo, nella “caverna” del fantasma. Gabriele vuole correre dalla madre, ma è legato a terra da una corda metallica, usata per imprigionare le persone. Lucia sa di essere in trappola, ma non può fare altrimenti. Lei non ha mai avuto paura di quei bestioni, ad esclusione del Fantasma. Sa infatti che lui conosce tutte le paure più nascoste di ogni individuo del pianeta. Mentre pensa ad una possibile via di fuga per lei e il figlio, i Giganti la sorprendono e la fanno prigioniera. La donna incomincia a sentirsi sempre più debole, ha la nausea, le gira la testa e sa che a momenti avrà uno svenimento. Ma vuole resistere, non vuole svenire né addormentarsi. Col passare del tempo i suoi occhi le fanno vedere sempre meno. Vede solo delle forme muoversi, ma non riesce a contornarle. Gabriele vede sua madre e si sente perso e confuso. Sa che non doveva mai nascere. Si sente in colpa. Si sente soltanto un orribile sbaglio. Sua madre è di fronte a lui e vede che tenta di non addormentarsi. “Ma perché?” pensa. “Ok. Calma, Gabriele, calma. Mamma sta bene. Mi devo convincere che mamma sta bene... Ok. Mamma sta bene. Mamma sta bene. È definitivo. Sono pazzo. Mamma non sta bene se non è così?”
Passano dei minuti, poi delle ore. Nessuno parla. Madre e figlio hanno paura e ad ogni secondo che passa ne hanno sempre di più. Hanno gli occhi appesantiti, ma non hanno né ha forza né la voglia di dormire. Soprattutto Lucia. Ad un tratto si sente un tonfo al di là del muro, fuori dalla “caverna”. Tutti sobbalzano, compresi i mostri. Il Fantasma dal mantello Blu apre piano piano la porta della caverna, come se volesse far comparire lentamente la luce del tramonto. Quando la porta è completamente aperta, tutta la cittadina compare. Il Fantasma dal mantello Blu e i suoi Giganti sogghignano e guardano Lucia e Gabriele. I due si chiedono perché quei mostri li guardano così... così... così stranamente.
Subito dopo vengono slegati e gettati a terra, liberi: intorno a loro i mostri si posizionano in cerchio e dietro tutti gli abitanti del posto, a qualche metro di distanza, eccitati di non so cosa. Dopo alcuni secondi di silenzio il Fantasma inizia a muoversi e a parlare: per prima cosa si toglie il mantello e con grande stupore di Lucia... Beh... è Gianni, il suo ex marito, il padre di Gabriele!
La donna non ci può credere... Gabriele è contento che tutta questa storia sia finita e per la felicità abbraccia il padre che non vede da tanto tempo. Ma subito dopo gli sferra pugni e calci e gli urla:
“Ti odio! Ti odio! Come hai potuto? Come hai potuto fare questo a me e a mamma? Proprio non ti capisco. Non capisco perché prendevi in giro la mamma quando ti diceva che aveva paura per me e tu cosa facevi? La prendevi solo ed esclusivamente in giro. Sono solo contento che sia finita questa faccenda, ma con te non voglio più aver niente a che fare. Mi dispiace papà, sempre se posso definirti tale”.
Così dicendo il bambino corre fuori dalla caverna. Tutti rimangono allibiti dal suo comportamento.








 
Note dell'autrice.
In un solo giorno, ho già pubblicato tre capitoli. Forse sarò troppo buona con tutti voi, ma non lo so sinceramente.

Dopodomani è Natale, finalmente!!
Voi cos'avete chiesto come regali?
Io nulla, ma presuppongo mi regalino il libro di Hunger Games, l'ultimo.
Baci,

Chia :3
   
 
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