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Autore: Dark_soul    18/05/2008    1 recensioni
In una cella una donna attendeva. Nulla decorava le pareti spoglie di quella prigione se non una piccola immagine in bianco e nero su cui tante volte la maga posava lo sguardo. Quell’immagine era il suo obiettivo... Alya è la figlia di Bellatrix e Rodulphus Lestrange, ha una missione da portare a termine..
Genere: Triste, Dark, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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"Harry, muoviti o sarai squalificato!"

Alya e Harry correvano a perdifiato in un corridoio, mentre l'eco dei loro passi si disperdeva per il castello deserto. Ormai tutti erano usciti per assistere alla seconda prova sulla riva del lago, mentre l'unico che non poteva permettersi di mancare arrancava ancora nelle scale per raggiungere l'uscita. Harry per l'appunto. La sera prima si era intrufolato di nascosto nella biblioteca con il suo mantello dell'invisibilità insieme ad Alya, e con lei si era addomermentato sui libri in cerca di una soluzione per la seconda prova. La mattina dopo la ragazza era stata svegliata dal compagno, che aveva in mano una strana sostanza gelatinosa che, a detta di Harry, sarebbe servita proprio al loro scopo. Ma non c'era stato tempo per indagare: l'importante era raggiungere il lago il più velocemente possibile. I due ragazzi uscirono nel parco di corsa, e senza rallentare il passo raggiunsero la riva dove gli altri campioni attendevano.

Harry si avvicinò a al gruppetto, e cercò di riprendere fiato appoggiandosi sulle ginocchia. Era evidente dalle espressioni dei presidi delle scuole straniere che pensavano che Harry non si sarebbe presentato, ma il ragazzo non ebbe tempo per preoccuparsene: Ludo Bagman stava disponendo i campioni sulla riva per l'imminente inizio della prova. Si voltò per scambiare uno sguardo con Alya, ma non la vide dietro di sè. Spaziò con gli occhi gli spalti sulla riva a fianco: ancora nulla. Scrollò lievemente la testa, e si mise in pozione pronto per il tuffo: doveva trovare Ron.

Alya salì sulle gradinate appena in tempo per vedere il tuffo dei campioni al suono della sirena. Aveva ancora il respiro irregolare, ma non si sedette, osservando con cura gli spalti. Gli occhi di tutti erano puntati sul lago, ma con la mancanza di azione cresceva il vociare degli studenti: alcuni alzatisi, si spostavano tra le gradinate, altri stavano in gruppo e parlavano del più e del meno. Non era semplice cercare una persona in quella folla, ma finalmente riuscì ad individuarla. Sargas stava in piedi contro il parapetto con intorno alcuni studenti di Durmstrang, ridendo e scherzando. Come se avesse sentito su di sè lo sguardo di Alya, il ragazzo alzò lo sguardo e incontrò quello di lei. Con un sorriso ironico alzò il braccio e le fece un saluto con la mano, mentre ad Alya cresceva il desiderio di fargli provare una morte lenta e dolorosa.

Sargas mantenne il sorriso, nonostante lo sguardo non proprio benevolo della ragazza, e le indicò con la stessa mano la foresta proibita, oltre il parapetto. Alya fece un cenno d'assenso, e si voltò, scendendo le scale e avviandosi verso la foresta. Imboccò un piccolo sentiero e lo seguì fino a raggiungere un piccolo spiazzo libero dagli alberi, abbastanza lontano dalla riva per evitare scocciatori e allo stesso tempo abbastanza vicino per sentire lo svolgimento della seconda prova.

Si sedette su un tronco caduto, e aspettò l'arrivo del ragazzo. La seconda prova era stata provvidenziale per lei: tutta la scuola era occupata ad assistere allo spettacolo, così lei poteva parlara a faccia a faccia con Sargas senza troppe scocciature, ma quello non era il motivo principale del loro incontro: Alya aveva in tasca un seconda fiala della pozione per Malfoy, e aveva l'intenzione cambiare la memoria del ragazzo, forse perfino cancellare il ricordo che Sargas aveva di lei, ma sarebbe stato molto più difficile riuscire a somministrarla rispetto a Draco. Sargas era capace quanto Alya di contrastare la maledizione imperius, ed era veloce quanto lei nel lanciare incantesimi, grazie all'addestramento. L'unico vantaggio per lei era la sorpresa, a dire la verità piuttosto limitata: il ragazzo doveva aver visto la pozione la sera del ballo e sicuramente si sarebbe aspettato un simile trucco. Purtroppo non aveva avuto il tempo di ideare un piano migliore con tutto il tempo perso per aiutare Harry, ma avrebbe tentato comunque. Con un po' di fortuna ...

Un rumore di arbusti spostati la distolse dai propri pensieri, e vide Sargas avanzare nella radura. Alya si alzò in piedi, commentando ironicamente: "Ce ne hai messo di tempo. e dire che ho lasciato traccie piuttosto evidenti ..."

Il ragazzo sbuffò: "Sarei arrivato prima, se una piattola non mi avesse scocciato appena fuori dalle gradinate. Sembrava non volesse più lasciarmi andare, così ho dovuto confonderla un pochino per riuscire a scrollarmela di dosso. Era della tua stessa casa mi pare..."

Alya non commentò, ma le sue labbra si curvarono in un sorrisetto ironico che a Sargas non sfuggì. "Tu! Me l'hai mandata tu! Ma ..."

"Ma cosa? Io non ho fatto niente, sei tu che te ne vai in giro a fare domande sul mio conto mentre te la spassi con una cinquantina ragazze diverse ..."

"E da quando in qua devo rendere conto a te su quante ragazze io esco, scusa? Non sarai mica gelosa?" domandò Sargas, alzando un soppracciglio.

Alya arrossì un poco: "Tu puoi uscire con quante ragazze vuoi, anche con Pansy Parkinson se ti garba, basta che la smetti di porre un questionario alla gente su di me. Stai creando un sacco di problemi, quindi se eviti di impicciarti in affari che non ti riguardano mi fai un piacere."

Sargas incrociò le braccia e fece un sospirò di sollievo. La ragazza non capì la reazione aggrottando la fronte, così Sargas vedendo la sua espressione interrogativa disse: "Per fortuna che mi hai detto che posso uscire con Pansy, perchè ho accettato il suo invito prima, fuori dalla foresta."

Alya rimase un momento immobile, a bocca aperta, alzò gli occhi e, frustata perchè lui non aveva ascoltato niente di quello che aveva appena detto, fece per andarsene, superando Sargas. Il ragazzo non la trattenne, ma disse: "Beh? Tutto qui? Pensavo volessi aggredirmi o qualcosa del genere."

Alya rallentò fino a fermarsi, soppesando la risposta e sentendo su di sè lo sguardo del ragazzo, che continuò: "Dai, non dirmi che tutto il lavoro che ho fatto è servito solo per parlarti una decina minuti."

La Serpeverde si girò lentamente fissando il viso sorridente dell'altro, confusa. Sargas scoppiò a ridere, e continuò: "Si, secondo te qual è il motivo per cui ho fatto domande in giro su di te? A parte una discreta quantità di informazioni intendo."

Alya rimase ancora confusa, mordendosi il labbro inferiore, quando un pensiero le balenò in mente, e, alzando piano la testa sibilò: "Vuoi dire che tu ... "

"Si - rispose con un sorriso il ragazzo - Sapevo che avresti saputo che stavo facendo ricerche sul tuo conto, e che avresti fatto di tutto per fermarmi. Non ti è mai piaciuto attirare l'attenzione. Dopo la sera del ballo io volevo parlarti, ma sapevo che tu avresti evitato. Così ho dovuto giocare d'astuzia..."

Alya chiuse le mani apungo, irritata, e fece per andarsene, ma il ragazzo le si parò davanti bloccandola, così esclamò: "Sei veramente esasperante!"

Sargas le sorrise, ma l'amica fece un passo indietro commentando: "Ma cosa ridi? Bene, ora sono qui. Dimmi quello che mi devi dire che me ne vado."

Il ragazzo si fece serio, guardandola negli occhi. "Eri tu quella sera?."

Il cuore della ragazza mancò un battito: "Sii più preciso. Quella in cui ho scelto di essere mangiamorte? Quella in cui ti ho quasi ammazzato? Specifica, ce ne sono tante."

"Quella in cui mi hai quasi ucciso."

"Certo che ero io! - esclamò irritata - l'hai detto anche tu! Quante persone conosci con la mia stessa faccia?"

" Sì, ho detto che ti avevo riconosciuta, ma solo come aspetto. Lo sappiamo tutti e due che con una pozione Polisucco chiunque poteva aver preso le tue sembianze."

Alya non rispose, e riflettè sul da farsi. "Ero io. Ma più di dirtelo non so cosa fare per convincerti. Devo ucciderti qui e subito, così finalmente mi crederai?" disse, estraendo la bacchetta.

"No - rispose Sargas, calmo, non facendo alcun accenno a prendere la propria - basta solo che rispondi a qualche mia domanda."

"Ah. Mi dispiace, ma non ho tempo da perdere con i tuoi dubbi esistenziali." e cercò di andarsene, ma Sargas non si spostò.

"Se risponderai alle mie domande e mi darai la prova che eri veramente tu, giuro che ti lascierò in pace e non sentirai più parlare di me. Potrai perfino darmi stessa pozione che hai somministrato al tuo amico nella foresta, così scorderò ogni particolare della tua esistenza." disse Sargas, allargando le braccia.

La ragazza non si mosse, cercando una via d'uscita. Se avesse risposto no, avrebbe automaticamente proclamato al sua innocenza, ma se avesse accettato sarebbe stato palese che non era lei l'aggressore. A meno che ...

"Accetto. Avanti, fai queste domande e che sia finita." rispose Alya, guardandolo fisso negli occhi.

"Bene - commentò il ragazzo, ricambiando lo sguardo - a che ora ti sei presentata davanti alla mia porta?"

Alya rispose esattamente, sicura, senza distogliere gli occhi da quelli di Sargas. E lui le pose un'altra domanda, e un'altra ancora, senza mai cambiare espressione e ascoltando le risposte in cerca di qualche imprecisazione. Le fece descrivere ogni dettaglio della tua tortura, ogni parola e ogni gesto. La ragazza alla fine non aveva ancora sbagliato, ma aveva gli occhi un poco lucidi. Sbattè con forza le palpebre e riprese a guardare Sargas negli occhi, in attesa della domanda successiva.

"Molto bene, questa è l'ultima. Quando ti ho fatto entrare in casa, ti ho offerto una tazza con qualcosa di caldo: cosa era?

Alya strabuzzò gli occhi per la banalità della frase, ma rispose comunque sicura: "Caffè". Rimasero per um momento immobili, poi Sargas fece un passo in avanti: "Alya, - disse terribilmente serio, mettendole una mano sulla spalla - sei brava con la Legimanzia, ma in Occlumanzia lo sono di più io ."

La ragazza spalancò gli occhi, mentre un sorriso enorme si apriva sulle labbra di Sargas. Frustata e arrabbiata, cercò di sciogliere la presa sulla sua spalla per andarsene, ma lui felice come non mai, fece un altro passo in avanti e la abbracciò, ignorando bellamente le sue proteste.

"Ma ... Come ... Cavolo ..." Rossa come non lo era mai stata, Alya agitò la bacchetta e con un incantesimo scagliò Sargas per terra, che si mise a ridere a crepapelle.

Offesa ed indignata, nonostante il forte impulso di cancellare il sorriso ebete che il ragazzo aveva stampato in faccia, si voltò e corse fuori dalla foresta, ancora incapace di pensare con lucidità. Era successo tutto così rapidamente da non averle lasciato il tempo di reagire.

Sbucò dal sentiero come una furia, mentre sentiva dietro di sè le grida di richiamo di Sargas. Aumentò il passo e si avviò verso il castello, ma tutti gli studenti stavano tornando per la stessa strada, dopo aver assistito alla seconda prova. Si aggiunse alla massa, cercando di superare e raggiungere il più velocemente possibile il dormitorio, o comunque un luogo dove nessuno le avrebbe dato fastidio. Mentre stava cercando di superare una studentessa del settimo anno particolarmente robusta, si sentì tirare il mantello. Con una scarica di frustazione di voltò indietro, aprendo la bocca per scagliare epiteti non proprio eleganti a quello che credeva fosse Sargas, invece si trovò davanti Harry, raggiante e bagnato, con a fianco Ron nelle medesime condizioni.

Alya cambiò repentiamente espressione, cercando di non sembrare troppo sgarbata: "Ciao, non ho tempo. Ci vediamo a cena." e, senza lasciare gli altri rispondere sgusciò agile fra due alunni, senza aggiungere altro.

Harry rimase un momento interdetto, mentre Ron aggiunse: "Le donne. Chi le capisce è bravo."





Salve! Scusate per il ritardo ^^""" ma sono stata impegnatissima tra scuola, corsi di teatro e fotografia, e pianoforte, e tennis, e ... Insomma, mi sono presa un sacco di impegni, che mi hanno praticamente sommerso. Ora sono qui con un capitolo che credo riveli il vero carattere di Sargas. Il soprannome che gli ho dato è Coglione, con la C maiuscola, e direi che gli calza a pennello. Diciamo pure che non è del tutto normale, sembra stupido, ma non lo è! Ho avuto un sacco di problemi per la stesura di questo aggiornamento, perchè Sargas mi sembrava sempre un ragazzo perfetto: bello, aitante, intelligente, etc etc. insomma un Gary Stu. Non sapete quanto fastidio mi ha dato pensare a Coglione come a un Gary Stu e ho cercato di fare di tutto per cambiarlo. Sero di esserci riuscita ^^. Volevo far notare solo una cosa: è incredibile come Alya risponda correttamente su particolari importanti come la tortura di Sargas, e poi cada su un dettagli insignificante, come la tazza da thè. E' un po' comico non vi sembra?

Ringrazio tutti i miei lettori, pochi, ma buoni. Ciao! Un baciotto.

Dark Soul

  
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