Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
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Autore: Liberty89    23/12/2013    6 recensioni
Giunti in quel momento nel centro di quella baraonda, Gokudera e gli altri Guardiani osservarono la scena con orrore e preoccupazione più o meno evidente, per essere sostituita l'attimo dopo da un moto d'impazienza e curiosità, mentre un'inconscia domanda si faceva largo nella mente di ogni membro della Famiglia Vongola: come sarebbe stato il loro Boss più vecchio di dieci anni?
Dal capitolo I
Tsuna si scambia con il se stesso del futuro a causa del Bazooka di Lambo e il venticinquenne porta con sé notizie sulla nuova difficoltà che i Vongola dovranno affrontare. Che esperienza si cela dietro lo scioglimento del sigillo sulla Fiamma del Cielo?
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Indovinate un po' chi c'è con il capitolo nuovo? ù.ù Esatto, proprio io! :D Alla fine ce l'ho fatta a finirlo prima di Natale e, vi dirò, s'è quasi scritto da solo. Non avevo bene in mente come scrivere le cose, ma per fortuna sono venute senza intoppi di alcun genere e devo dire di esserne davvero soddisfatta *spuntano cartelli con scritto "pericolo, possibili nevicate rosse"* Ehm... questo perchè solitamente sono molto molto autocritica verso ciò che scrivo xD Ma vi ho tediato anche troppo, quindi vi auguro una buona lettura :3

Ps: nel capitolo troverete due link per i sottofondi che ho scelto per accompagnare la lettura


Capitolo VI - Cielo tempestoso


Quando i membri della Famiglia Vongola si riunirono davanti alla scuola nel tardo pomeriggio, si accorsero di essere quasi tutti tesi, ansiosi e con poca voglia di chiacchierare, anche se in misura diversa e più o meno celata tra loro. L’unico sereno era Tsunayoshi, che si guardava attorno con un sorriso dolce, cercando di osservare il più possibile la sua vecchia e cara Namimori, poiché quando l’avrebbe rivista nel suo tempo non sarebbe stata la stessa cosa.
-Eccoli che arrivano.- esordì il tutor, indicando con un cenno alla sua destra, dove i due ingegneri, accompagnati da Chrome, li salutarono con un ampio gesto del braccio.
-Alla buon’ora!- sbraitò il Guardiano della Tempesta, portandosi le mani sui fianchi. -Vi stiamo aspettando da un pezzo!-
-Calma Gokudera-kun, non c’è fretta!- replicò Irie, spostando poi lo sguardo sul venticinquenne. -Salve, Sawada-san.- salutò aggiungendo un piccolo inchino.
-Ehilà Vongola.- aggiunse Spanner, cacciando la mano destra in tasca, mentre la sinistra reggeva la corda di una sacca che teneva in spalla.
-Buongiorno Boss.- concluse poi la Guardiana della Nebbia, chinando il capo in direzione del castano.
-Buongiorno a voi.- rispose Tsunayoshi. -Ora che ci siamo tutti, direi di entrare.- suggerì, incamminandosi nel cortile della scuola.
-Andiamo di nuovo nell’aula del Comitato Disciplinare?- domandò Yamamoto.
-No, oggi andiamo sul tetto.- asserì il venticinquenne. -E se ti stai domandando il perché… beh, è lì che mi sono ritrovato quando ho fatto ritorno nel mio tempo.- spiegò subito dopo, proseguendo verso le scale.
In poco tempo giunsero sull’ampio e deserto terrazzo dell’edificio, trovando ad attenderli il Decimo Boss dei Cavallone, che li accolse con un sorriso luminoso.
-E così è finito il tempo.- esordì, dopo aver fatto un cenno di saluto col braccio.
-Già, come mai ti trovi qui, Dino?- chiese il castano, sinceramente incuriosito, poiché non rammentava la presenza del biondo al suo ritorno dal viaggio nel futuro.
-Non lo nascondo, sono preoccupato per il mio otouto.- ammise.
-È strano che tu l’abbia chiesto, Tsuna.- s’intromise Reborn, saltando sulla spalla dell’allievo. -Non c’era Dino quando sei tornato?-
-Confesso che non me lo ricordo…- fece con voce dubbiosa, portandosi la mano sotto il mento per riflettere.
-Beh non pensarci troppo.- consigliò il killer. -Ci basterà fare ciò per cui siamo qui e vedere che succede.-
-Hai ragione.- concluse Sawada, prima di rivolgersi ai due inventori e posizionarsi al centro del terrazzo. -Shoichi-san, quando vuoi, io sono pronto.- riprese poi, volgendo lo sguardo alla città, per ammirarla un’ultima volta nel suo pieno splendore sotto i raggi del tramonto.
-Decimo…- esordì Gokudera, attirando le iridi castane su di sé. -Grazie di tutto.- aggiunse, chinando leggermente il capo.
Il Boss si concesse un sorriso commosso e per un momento soltanto calò le palpebre. -Grazie a voi… grazie a te, Hayato.-
L’istante seguente, Irie sparò il colpo di bazooka, che esplose in una luce accecante e diede vita a una voluminosa nube rosea. Contemporaneamente, a causa del rinculo, l’arma era letteralmente schizzata via dalle mani del ragazzo con gli occhiali, che però se ne accorse solamente quando udì un lamento di dolore e l’inquietante frastuono di un corpo che rotolava giù per le scale che portavano al tetto della scuola.
-Ops…?- balbettò Shoichi, osservando il risultato inatteso della sua azione che aveva coinvolto il povero Cavallone.
-Mmh… Forse le modifiche che abbiamo apportato sono un po’ troppo…- rifletté invece Spanner ad alta voce, rigirandosi il lecca-lecca tra i denti.
-Ecco spiegato il motivo dell’assenza di Dino.- disse l’Arcobaleno, per nulla preoccupato per la salute dell’ex allievo. -State tranquilli, ci vuole ben altro per stendere uno come lui.- li rassicurò, avvicinandosi. -E poi, eventualmente può occuparsene Hibari.-
Le espressioni dei due ragazzi si dipinsero immediatamente di profondo senso di colpa quando pensarono al come il pacifico presidente del Comitato Disciplinare si sarebbe preso cura del proprio insegnante.
-Più tardi andremo al tempio a pregare per lui.- capitolò il biondo, facendo spallucce.

***

-Oi Tsuna! Finalmente sei tornato!- esclamò allegro lo spadaccino, scrutando l’amico tra le pieghe di quella massa fumosa simile a zucchero filato.
-Ciao Takeshi.- replicò Vongola Decimo, incamminandosi verso la Pioggia, che lo affiancò per seguirlo quando gli fu accanto. -È andato tutto bene durante la mia assenza?-
-Tutto liscio come l’olio.- rispose, aprendo la porta della sala da pranzo. -Ehi ragazzi! È tornato Tsuna!-
Un coro di voci gioiose accolse il venticinquenne, che guardò la propria Famiglia con occhi pieni di affetto e riconoscenza. Solo parlando con le loro controparti del passato aveva realmente compreso quanto lo avessero aiutato standogli accanto durante il periodo in cui era stato rimosso il sigillo. Per questo compì ancora un paio di passi, frenando qualsiasi loro mossa, e si fermò quando li ebbe tutti di fronte, nessuno escluso. Infine, inclinò il busto in avanti, esibendosi in un profondo inchino che spiazzò ogni presente, persino l’impassibile Nuvola.
-Decimo!- esplose la Tempesta, scattando verso di lui. -Cosa-
-Grazie.- lo interruppe Tsunayoshi. -Grazie, per essermi stati vicini.- proseguì, rialzandosi. -Grazie soprattutto a te, Hayato, e scusami ancora per averti rimproverato quella volta.-
Sotto lo sguardo confuso degli astanti, il castano attirò l’italiano in un abbraccio. Dapprima smarrito per quel comportamento, Gokudera rimise rapidamente i pezzi della memoria al loro posto, per poi ricambiare la stretta del suo Boss con un sospiro rassegnato.
-Decimo… ho solo compiuto il mio dovere di braccio destro e amico. Non c’è alcun bisogno di ringraziare e nemmeno di chiudere scusa.-
-Io invece sento di doverlo fare.- ribatté il Cielo, allontanandosi per guardarlo in viso.
Sotto quello sguardo deciso e irremovibile, l’argenteo non poté fare altro che arrendersi. -D’accordo Decimo, per questa volta ha vinto lei.- affermò, causando la risata dell’altro e quella di Yamamoto. -Com’è andata nel passato?-
-Tu più di tutti dovresti saperlo, no?-
L’altro si grattò la nuca, imbarazzato. -Giusto…-
-Ehi Hayato-nii, non dar fastidio a Tsuna-nii, è appena tornato!- s’intromise il Guardiano del Fulmine, avvicinandosi ai due.
-Oh, Lambo, ho una cosa da farti vedere.- intervenne di nuovo Sawada, cacciando la mano destra sotto il mantello, alla ricerca di qualcosa e attirando l’attenzione di tutti. -Guarda qui, te lo ricordi?- disse, poi, nascondendo un sorriso furbo e falsamente innocente dietro un foglio.
Il moro arrossì di vergogna. -Ma…! Tsuna-nii! Quello era per te, mettilo via!- esclamò, allungando il braccio per prendere il disegno fatto da lui stesso dieci anni prima, ma la mano salda di Ryohei posata sulla spalla gli impedì di portare a termine il suo intento.
-Ci siamo proprio tutti!- fece Kyoko, mentre suo fratello scoppiava in una risata divertita.
-Guardate! Anche Hibari ha un bellissimo sorriso! Ehi Hibari, dovresti prendere esempio da questo disegno, sai? Migliorerebbe i tuoi rapporti con la gente!- dichiarò guardando il compagno, che gli restituì un’occhiata affilata, totalmente inefficace su di lui.
Incrociando le braccia al petto, l’ex Disciplinare se ne andò dalla sala con un fiero e minaccioso silenzio, che non faceva presagire nulla di buono per il giovane Bovino. Quest’ultimo, infatti, si era afflosciato a terra, piangendo amare lacrime e bofonchiando qualcosa sulla propria morte imminente per mano della Nuvola. A nulla valsero i tentativi di tirargli su il morale e di rassicurarlo sulla presunta ira di Kyoya, anzi aumentarono l’intensità del suo pianto che si fece così disperato da sfiorare il tragicomico. Tuttavia, quando udì la risata allegra del suo Boss, Lambo si zittì all’istante per ascoltarla e goderne come chiunque in quella stanza.
Era raro vedere il loro Cielo così rilassato e spensierato, proprio come ai vecchi tempi della Namimori, e quell’allegria ben presto si rivelò contagiosa. Si unirono tutti a lui, persino la timida Chrome rise di gusto per la gioia, e Tsunayoshi li ringraziò ancora una volta nella propria mente, dicendosi profondamente fortunato ad averli come membri della sua Famiglia.

***

La nuvola rosa si espanse rapidamente, fuggendo tutt’attorno al suo “proiettile” e nascondendolo come una coperta fitta e calda. Poco dopo, udirono un piccolo colpo di tosse seguito da un sospiro stanco.
-Spero di non rivivere mai più una cosa del genere…- borbottò il giovane Sawada, facendosi largo in mezzo al fumo.
-Decimo!- chiamò Smoking Bomb, correndogli incontro. -Decimo sta bene?!- proseguì, mettendogli le mani sulle spalle esili e studiando il suo corpo al di sopra degli abiti per valutarne le condizioni.
-C-Calmati Hayato!- replicò il castano, posando con gentilezza i palmi sui polsi dell’italiano. -Non ho niente. Quei pochi graffi che mi sono fatto contro i Corallo sono già guariti… che c’è?- domandò poi, di fronte all’espressione stranita dell’altro. -Ho detto qualcosa che non va…?-
La risata di Yamamoto attirò la sua attenzione. -Gokudera è rimasto sconvolto perché l’hai chiamato per nome!-
-Oh… ehm, scusa, Gokudera-kun! Il te futuro mi ha chiesto di chiamarlo per nome e ormai…-
L’italiano scosse il capo e sfoderò un sorriso gioioso. -Va benissimo così, Decimo.-
Il Cielo annuì e guardò gli amici, sinceramente contento di essere di nuovo tra loro. -Che ne dite di tornare a casa? Si sta facendo tardi.-
-No, Tsuna.- replicò il killer, affiancando l’allievo. -Non è ancora il momento di rientrare, dobbiamo parlare di una cosa importante.-
-Importante?- ripeté il giovane Boss. -C’entra qualcosa quella faccenda che ti ha fatto tardare l’altro giorno?-
Il bambino annuì. -Siediti, sarà un discorso lungo.-
Dubbioso e con la preoccupazione che avanzava per il tono usato dall’Arcobaleno, Sawada obbedì, imitato da tutti i presenti, che si accomodarono l’uno accanto all’altro, formando un cerchio. Così, Reborn cominciò il racconto, partendo dalla lettera inviata dal Nono e dal suo collegamento con la presenza del futuro Vongola Decimo nel loro tempo. Dopodiché, passò a raccontare del sigillo, perché era stato necessario imporlo, cosa avrebbe comportato il suo scioglimento e come avrebbero dovuto prepararsi in vista dell’evento. Il tutor misurò ogni parola e ogni pausa, esponendo i fatti nella maniera più semplice possibile ma soprattutto con calma, perché non gli era sfuggito il cambiamento sul volto del suo ImbranaTsuna. Infatti, man mano che il discorso proseguiva, il quindicenne si fece dapprima stupefatto, poi il suo viso si dipinse d’orrore e sbiancò, e la cosa non gli piacque per nulla.

Katekyo Hitman Reborn - Rokudo Mukuro's Theme

Frastornato e incredulo di fronte a ciò che aveva sentito, Tsunayoshi abbassò lo sguardo sulle proprie gambe incrociate senza vederle realmente, la mente incastrata sulle stesse domande: com’era possibile che stesse accadendo una cosa del genere? Proprio a lui che di diventare il Boss di una Famiglia mafiosa non ne aveva mai avuta l’intenzione? Scosse il capo in segno negativo, rifiutandosi di accettare quegli eventi che erano lì pronti a bussare alla porta del suo futuro più imminente.
Il Nono gli avrebbe rimosso un sigillo di cui non aveva memoria, questo avrebbe liberato le sue Fiamme che avrebbero poi preso possesso del suo corpo perché più forti di lui, e avrebbe dovuto sconfiggerle per avere la meglio. E non si poteva evitare. Inoltre, il castano era certo che l’Arcobaleno non avesse rivelato tutti i dettagli della questione, doveva esserci dell’altro, c’era il suo intuito a gridarglielo così forte da renderlo sordo al resto del mondo. Perché non gli aveva detto cosa sarebbe accaduto di preciso dopo lo scioglimento? Perché si era limitato a parlare di ciò che sarebbe accaduto dentro la sua testa?
Gli astanti si preoccuparono ancora di più nel vederlo chiudersi in se stesso, travolto dal peso di quella realtà così vicina e inevitabile. Smoking Bomb per primo si sentì stringere il cuore e mancare il respiro. Deglutì a vuoto e sollevò una mano per posarla sulla spalla del suo adorato Boss, ma si fermò quando lo vide rialzare il volto pallido dagli occhi sgranati e tremanti.
-…cosa mi stai nascondendo? Eh, Reborn?- domandò grave, puntando le iridi marroni in quelle nere dell’altro, mentre stringeva i pugni sui pantaloni. -Cos’altro c’è che non vuoi dirmi?-
Mai prima di allora il killer aveva sudato freddo davanti a un suo studente. Quello sguardo disperato e consapevole, pur essendo nell’ignoranza, lo aveva scosso fin nel profondo, persino Leon s’era mosso con agitazione, ritirandosi rapidamente sul retro del fedora e rifugiandosi al suo interno senza essere visto. Il bambino pensò a una scappatoia, una qualunque, ma non ne trovò. Chi l’avrebbe mai detto che si sarebbe ritrovato di fronte a un vicolo cieco, braccato come una volpe rincorsa dai cani?
Emise un sospiro e si preparò a rispondere. -Quando sarà libera, la tua Fiamma diventerà incontrollabile, te l’ho detto, e sarà compito tuo farle capire chi comanda. Nel frattempo, però… punterà alle Fiamme dei tuoi Guardiani per farle sue e diventare ancora più potente.-
-No…- pericolosamente cereo, Tsuna scosse la testa. -Non è…-
Tremante come una foglia in balia del vento, il giovane Cielo posò i palmi sulle orecchie in un gesto d’istintiva protezione. Non voleva che altre orribili informazioni arrivassero alla sua mente già vittima di quelle appena udite, che continuavano a ripetersi all’infinito, come una condanna impossibile da annullare. Sawada era atterrito e tutto il suo essere gli stava ordinando di alzarsi e andarsene, ma c’era qualcosa che non funzionava. Se fosse il corpo a non reagire ai comandi del cervello o viceversa, non avrebbe saputo dirlo.
Improvvisamente, si sentì come stretto in una tagliola e si portò una mano al petto, percependo a malapena il suo movimento fin troppo veloce, quasi spasmodico. Al contrario, non avvertì minimamente la presa ferrea del Guardiano della Tempesta sulla spalla né il suo tocco sulla schiena, impegnato in un massaggio che avrebbe dovuto aiutarlo a regolarizzare il respiro, che a sua insaputa s’era fatto rapido.
Fu un movimento di fronte a sé a ottenere l’attenzione dei suoi occhi spiritati, in particolare le iridi verdi del suo braccio destro. Gli stava dicendo sicuramente qualcosa, perché le sue labbra si muovevano, ma lui non udiva assolutamente niente. Indietreggiò per timore, non dell’altro ma di se stesso. Il solo pensiero di ciò che avrebbe potuto fargli lo gettava nel terrore più nero e doloroso. Sfuggì alla sua presa, ignorò il suo sguardo che traboccava d’ansia e scattò in piedi, dopodiché gli diede le spalle e corse via.
-Decimo!- chiamò l’italiano, acchiappando all’ultimo il polso dell’altro ragazzo, che però non si arrese e continuò a tirare per scappare. -Decimo, per favore! Mi ascolti!-
In risposta ricevette un gemito soffocato, ma non allentò la presa, anzi la rafforzò e trascinò il Boss verso di sé. Tsunayoshi non riuscì a contrastare la forza di Gokudera e in un attimo si ritrovò fra le sue braccia con la guancia contro il suo petto, e l’altro polso imprigionato nella mano libera.
Quando aveva visto il suo Cielo cadere nella disperazione e tentare di fuggire, Smoking Bomb aveva compreso che era compito suo fermarlo e farlo tornare in sé. Finalmente, le parole pronunciate dal venticinquenne avevano acquisito concretezza e sapeva che era giunto il loro momento. Avvicinò meglio il castano e lo abbracciò stretto, posandogli un palmo sulla schiena e uno sulla nuca, permettendosi di carezzarlo con leggerezza per aiutarlo a calmarsi.

Katekyo Hitman Reborn - Standing Friends

Nessun’altro osava intervenire. Qualcuno s’era alzato per correre dietro all’amico, ma un cenno dell’Arcobaleno aveva rimandato ognuno al proprio posto, perché in quel frangente, l’unico in grado di far ragionare il Cielo non era altri che la Tempesta, poiché solo lei poteva comprenderne la furia e lo sconvolgimento interiore.
-Decimo, mi ascolti…- ripeté con voce tranquilla il Guardiano. -Non deve aver paura per noi. Abbiamo avuto tempo per pensare a tutto questo e abbiamo deciso che non la abbandoneremo. Lei c’è sempre stato per ognuno di noi, ci ha sempre aiutati. Ora è il nostro turno di aiutarla.-
-Ma… Gokudera-kun… Hayato…- mormorò Tsuna, stringendosi alla camicia dell’altro. -Io… io non voglio che voi… È pericoloso…-
-Siamo pronti a correre qualsiasi rischio. Non ha fiducia in noi, forse?-
Con uno scatto, Sawada aveva puntato le lucide iridi marroni in quelle verdi. -No! Non è così!-
Le labbra dell’argenteo si distesero in un sorriso rassicurante e determinato. -Allora non c’è nulla di cui preoccuparsi. Lei è forte Decimo, ma lo siamo anche noi. Dobbiamo esserlo per poterle restare accanto come Guardiani, perché è nostro compito proteggerla.-
Di fronte a quel discorso così serio, ma pronunciato con una gentilezza senza pari, il futuro Boss della Famiglia Vongola s’era placato, quasi spento. Il ragionamento del suo braccio destro non faceva una grinza, la sua mente lo sapeva, ma non riusciva a non essere spaventato da tutta quella situazione. Da un momento all’altro s’era ritrovato in mezzo a qualcosa che non avrebbe mai e poi mai voluto vivere e la sua prima reazione era stata la fuga, portarsi il più lontano possibile dai suoi amici, dalla sua Famiglia, per tenerli al sicuro. Tuttavia, non aveva messo in conto la loro opinione e i loro desideri, tutte cose che non poteva contrastare per quanto avesse potuto intestardirsi.
Annuì, a se stesso e alla Tempesta, e automaticamente tornò a posare la guancia sul suo petto, dove avvertì il battito cardiaco: chiaro, forte, ma soprattutto calmo. Ne seguì il ritmo per qualche istante e finalmente si rilassò. Improvvisamente, però, si sentì appesantito dalla stanchezza e chiuse gli occhi, affidandosi completamente all’italiano.
-Gokudera-kun… andiamo a casa?-
-Certo Decimo.- rispose il Guardiano, sorreggendo il castano mentre gli si addormentava tra le braccia.




Hello~
...visto quanto ho declamato la mia somma soddisfazione per questo capitolo, mi auguro di non aver fatto un clamoroso flop con voi xD
Tsuna TYL è tornato al suo tempo, dove è stato accolto con grandissimo affetto e ammmmore dai suoi Guardiani e dove ha mostrato il bellerrimo disegno fatto da Lambo. Il sorrisone di Hibari ha colpito e affondato.
Invece, il non-ancora-Boss-Tsuna s'è ritrovato nel bel mezzo di un casotto bello grande e spero che la sua reazione vi risulti in IC, se così non è segnalatelo che metto subito-subitissimo l'avvertimento OOC. Eventualità che comunque ritengo giustificata, visto che lo Tsuna qui presente sarà un po' più sveglio di quello che ci hanno fatto vedere nell'anime (quello del manga m'è sembrato molto più serio... magari era proprio per la saga finale che ha fatto level up intellettivo, mah <.<).
Ora passiamo ai ringraziamenti ù.ù
Ringrazio veramente tantissimo allen_picchio_ per aver messo la fic in tutto quello che si poteva mettere *^* Quando ho visto 'sto tripudio di apprezzamento ho gongolato tantissimo *^*
Poi ringrazio NakashimaEmi, shangai e Will_Power per averla inserita tra le loro seguite, grassie mille tantissimo *^*
Ovviamente si ringrazia con tanta somma gioia chi commenta e anche chi legge soltanto ù.ù
Mi ripeterò, ma davvero non mi aspettavo tutto questo seguito per questa fic, non potevate farmi un regalo più bello di questo <3
Concludo augurandovi un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo!
See ya!
  
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