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Autore: DestinyandLove    24/12/2013    15 recensioni
Due amici d'infanzia,due fratelli: Inuyaha e Kagome,un principe mezzo demone ed una principessa umana.
Diversi come il sole e la luna,eppure capaci di completarsi a vicenda: "Ad entrambi bastava semplicemente la presenza dell’altro per essere felici".
La loro felicità però è destinata a terminare. Una serie di tragedie circondano la piccola Kagome,ormai rimasta sola. Persa ogni gioia e vitalità,l'unica cosa da fare è stringere i denti e andare avanti.
Passano quattordici anni e la piccola Kagome,si trasforma in una donna forte,coraggiosa, caparbia e combattiva.
Oltre ad essere una principessa consapevole dei propri doveri, è la protrettrice del gioiello piu pericoloso del mondo: la sfera dei quattro spiriti.
Costretta ad affrontare ogni giorno i suoi nemici,un pomeriggio,volendo scappare da ogni responsabilità,si inoltra nella foresta oscura cosi chiamata a causa degli innumerevoli banditi che la abitano...
e se proprio in questa foresta incontrasse qualcosa o meglio qualcuno,un'ombra del suo passato?
e se fosse questo qualcuno a stravolgere la sua vita portando una ventata di speranza e amore?
Beh spero di avervi incuriosito almeno un pò XD
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Kagome/Sesshoumaru, Miroku/Sango
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo sei : il dolore negli occhi di un innocente.
 
 

 

 

 


-......- parlato
"......" pensato
 

 
E se un giorno me ne andassi,sappi che VIVO nelle quiete del tuo Cuore.
Stephanie Sorrel
***
 


 
 
Arien, castello di Eldar.
 

 


Un leggero ticchettio,quasi impercettibile all'orecchio umano,si diffuse per i corridoi bui del castello.
Il sole non era ancora sorto, eppure c'era già qualcuno al di fuori del proprio letto, un'ombra solitaria che silenziosa si aggirava per i lunghi corridoi, illuminati appena dalla fioca luce creata dalle candele ormai consunte ,come alla ricerca di pace, un'anima inquieta e tormentata.
 
Una mano pallida sbucò al di sotto del mantello, dello stesso colore della notte, sfiorando delicatamente il corrimano in marmo freddo e levigato dello scalone.
Il fruscio delle sue vesti,il martellare incessante del suo cuore accompagnarono la discesa di quella figura dal volto e dai lineamenti celati.
 
-Sono forte...Posso farcela- Kagome pronunciò quelle parole con una nota di malinconia e incertezza. Ormai non era più sicura di niente.
 
Sentiva come un peso all'altezza del cuore, un macigno di dolore e sofferenza.
Quanto ancora avrebbe dovuto sopportare?
Sarebbe mai scomparsa quell'angoscia?
Quella visita l'avrebbe aiutata a superare il tutto?
Nella mente di Kagome la risposta era solo una. No.
La ragazza era perfettamente consapevole del fatto che non sarebbe mai riuscita ad andare oltre, a guardarsi indietro senza provare rimpianti, senza incolparsi di tutto quello che era accaduto.
 
Mentre lesta si muoveva nell'ombra Kagome ricordò l'ultima volta in cui era recata in quel luogo. Era poco più di una bambina ed il dolore per le sue perdite era ancora troppo fresco,troppo forte. La principessa ricordò come fosse stata straziante quella visita : le lacrime di sua madre, le sue grida di dolore, il pulsare frenetico del suo cuore, il profumo stordente di crisantemi*.
Era stato terribile.
 
" sono davvero pronta ad affrontare tutto questo? Ce la farò da sola?"
 
Kagome scosse la testa rassegnata.
- di questo passo farò dietro fronte ancor prima di partire-
Facendosi coraggio si avviò verso il varco nelle mura di cinta che l'avrebbe condotta fuori dal castello.
Si trattava di un passaggio segreto che lei ed  Inuyasha avevano scoperto anni addietro,una breccia nella parete, nascosta agli occhi di tutti da una fitta siepe.
 
- nulla è cambiato- constatò tastando con la mano la superficie ruvida della pianta, alla ricerca dello spiraglio che avrebbe facilitato la sua fuga.
" eccolo" pensò sorridendo, lasciando che la sua mano attraversasse la siepe per poi percepire il vento sfiorarle le punte della dita.
 
Dopo aver appurato che nessuno la osservasse,la fanciulla si fece largo attraverso gli arbusti, facendo molta attenzione a non ferirsi.
Pochi minuti dopo riprese a camminare lasciandosi alle spalle l'imponente castello.
Seguendo il sentiero principale giunse al borgo dove il suo stalliere di fiducia l'attendeva.
 
-mi dispiace avervi fatto svegliare così presto Matt- sussurrò dispiaciuta. Il sole non era ancora sorto ed una fitta coltre di nebbia rendeva surreale l'ambiente circostante. L'ultima volta che Kagome aveva fatto visita al borgo, questo pullulava di persone, adesso invece le strade era completamente vuote e silenziose.
l'unico rumore che si poteva percepire era quello degli zoccoli del bellissimo purosangue che le stava davanti. Argo.
 
-non si preoccupi. Ecco.Come vossignoria ha richiesto- le sorrise Matt consegnandole le briglie di Argo.Kagome carezzò dolcemente il manto cioccolato dell'animale.
Senza ombra di dubbio si trattava di un bellissimo esemplare.
" peccato che non sia il mio" pensò scocciata Kagome. In quell'occasione avrebbe voluto avere un amico al suo fianco. Eppure era impossibile. Le ferite di Furia dovevano ancora cicatrizzarsi e sebbene la distanza da percorrere non fosse molta, era comunque rischioso permettere che l'animale intraprendesse un viaggio del genere.
 
" se non ricordo male il sentiero era particolarmente accidentato"
 
- a  differenza di Furia, Argo è molto docile.- Kagome annuì senza prestare realmente attenzione allo stalliere.- e molto veloce il che vi permetterà di percorrere grandi distanze in poco tempo e di scappare più facilmente in caso di pericolo-
 In quel momento nella mente di Kagome si susseguirono le immagini dell'inseguimento di una settimana prima , quello che l'aveva portata a scontrarsi con il bandito dal volto celato, la spina nel fianco di Lord Sesshomaru.
 
Una strana sensazione si fece largo in lei al solo ricordare quell'uomo.
Il suo profuma l'aveva stregata, la sua anima abbagliata , le sue movenze sedotta.
Più forte di un umano qualunque, ma non all'altezza di un demone.
Così presuntuoso, così sicuro di sé.
 
"Perché mi sento così?" Sussurrò portando una mano sul cuore.
Attraverso le pesanti vesti poteva percepire il suo scalpitare furioso.
Un calore sconosciuto si diffuse in tutto il suo corpo.
 
" perché desidero conoscere il suo volto così ardentemente?"
La fanciulla non riusciva minimamente a spiegarsi la strana attrazione che provava per quell'individuo. Era forse la curiosità a spingerla verso di lui?
 
- mia signora state bene?- ritornando con i piedi per terra, la principessa annuì celando il volto con il cappuccio del mantello. Non voleva che Matt notasse il suo turbamento.
 
Lo stalliere l’osservò poco convinto  ma restò in silenzio volendo evitare di inimicarsi la reale. Congiungendo le mani,si inginocchiò permettendo alla ragazza di montare a cavallo.
 
- fate attenzione mia signora e che i Kami possano proteggere il vostro viaggio-
 
- grazie Matt. Non temere sarò ritornerò prima del calar del sole -
 
Spronando il cavallo Kagome partì  al galoppo beandosi della solita sensazione di pace e benessere che provava quando cavalcava.
Si per quei pochi minuti avrebbe messo da parte le mille preoccupazioni ed i mille pensieri. Si sarebbe semplicemente goduta le carezze del vento sul viso e tra i capelli,la sensazione di libertà e di completezza .
Si per poco tempo avrebbe dimenticato tutto, avrebbe tenuto la sua mente sigillata ed estraniata da tutto il mondo circostante.
Durante quel viaggio ci sarebbero stati solo lei e Argo.
Tutto il resto non importava.
 
 
 
 
 
 
 
 
In realtà nell'ombra un mezzo demone si muoveva velocemente sugli alberi, saltando abilmente da un ramo all'altro,senza perdere mai d'occhio la nobildonna.
Sulle spalle portava l'anziana sacerdotessa che temendo di cadere nel vuoto, si aggrappava a lui con le esili braccia. Tanto forte era la presa della donna che se il mezzo demone fosse stato umano,sarebbe soffocato già da un pezzo.
 
" dove siamo ? Non credo di essere mai venuto qui, eppure mi sembra un posto famigliare"
 
Invisibile agli occhi della fanciulla, si muoveva sopra di lei attraverso la coltre erbosa, continuando insistentemente a fissarla.
 
Ecco.
Ancora una volta le era impossibile staccarle gli occhi di dosso.
Ancora una volta la sua figura l'attraeva catturando il suo sguardo magnetico.
 
Il volto di lei così come il suo corpo, erano celati dal mantello scuro.
Se non fosse stato un mezzo demone avrebbe senza ombra di dubbio avuto difficoltà a tener d'occhio la ragazza,anche a causa della nebbia che avvolgeva la sua figura rendendola quasi una creatura sovrannaturale.
 
" un bellissimo spettro della foresta" pensò sorridendo tra sé e desiderando per la prima volta dopo molti giorni, di rivedere il suo volto.
Quella donna era come impressa a fuoco nella sua mente.
Ricordava perfettamente i suoi occhi cioccolato,occhi talmente espressivi da mozzargli il respiro.
Lo stesso si poteva dire per la curva delle sue labbra scarlatte,per la linea delicata del collo di cigno,per le movenze sensuali e feline del suo corpo.
Inuyasha pensò come  fosse strano ricordare così tanti particolari di una donna che conosceva appena,una fanciulla che aveva incontrato o meglio con la quale si era scontrato  solo una volta.
 
Si infondo il loro primo incontro era stato uno scontro in piena regola.
Il cozzare delle loro lame,il battere furioso dei loro cuori,l'adrenalina nei loro corpi,le ferite della ragazza.....
Senza che potesse farne a meno Inuyasha evocò nella sua mente l'immagine della ragazza: il corpo fasciato da abiti stracciati e insanguinati,il  volto pallido,le ferite all'altezza della tempia e del fianco, il coraggio negli occhi, in ogni poro della sua pelle.
Era diventata la sua ossessione.
Scosse la testa quasi a voler riordinare i suoi pensieri.
 
" quella donna riesce a raggirare tutti, non devo farmi abbindolare così facilmente" si rimproverò ricordando la facilità con la quale era riuscita a conquistare Kaede.
Sebbene non lo desse a vedere, più volte il mezzo demone si era accorto di come la sacerdotessa cercasse di celargli il suo senso di colpa.
Il ripensamento era chiaramente leggibile sul suo volto.
Lo testimoniava il fatto che, poco prima di partire per quell'inseguimento, gli aveva fatto promettere che alla ragazza non sarebbe stato torto nemmeno un capello e cosa principale che dopo averle sottratto la sfera, sarebbe stata liberata.
- dovrà tornare a casa sana e salva- gli aveva detto.
Questa richiesta lo aveva infastidito molto.
 
Ai suoi occhi la ragazza rappresentava una minaccia.
Perché Kaede non lo capiva?
 
Chi gli assicurava che un giorno non avrebbe fatto di tutto pur di riprendersi la sfera?
Chi gli assicurava che non avrebbe fatto del male al suo popolo, che non avrebbe torturato ogni singolo cittadino, per farlo uscire allo scoperto?
Infondo non era la ragazza la compagnia di suo cugino?
Chi gli assicurava che la stessa crudeltà e lo stesso disprezzo per la vita altrui non macchiassero anche il suo animo?
Perché Kaede si ostentava a volerla proteggere?
Cosa aveva visto di buono in lei?
Perché ?
 
Kaede era stata piuttosto taciturna sulla relazione che aveva intrapreso con la nobildonna,quasi a volerla proteggere da lui.
" sono io adesso il cattivo ? "
Quel pensiero non aveva fatto altro che tormentarlo per giorni e giorni,portandolo addirittura a pensare che sarebbe stato lui stesso a mettere fine alla vita della ragazza.
Tutto per ristabilire l'equilibrio nella sua banda,un equilibrio che ormai sembrava precario e sul filo del rasoio.


Non era un assassino, difficilmente si macchiava le mani con il sangue altrui, eppure la sua esasperazione era stata tale da spingere la sua mente verso i pensieri più cupi.
Tuttavia qualcosa lo aveva fermato.
L'immagine di quella ragazza senza nome,il pensiero del suo corpo freddo, pallido,immobile,un pensiero che lo aveva fatto tremare e che gli aveva mozzato il respiro.
 
Perché il suo cuore,la sua mente,la sua anima sembra rigettare quell'immagine?
Inuyasha avrebbe dato di tutto per saperlo.
 
 
-Inuyasha - lo richiamò Kaede.- si è fermata in un campo di fiori- sussurrò la donna arrestando la sua corsa. Ritornando con i piedi per terra il mezzo demone si accorse che la ragazza li aveva condotti in una radura,un piccolo spazio verde colmo di fiori, di colore e profumo diverso.
Margherite, anemoni,fiordalisi,gardenie,tulipani,garofani e tante altre specie di cui non conosceva nemmeno il nome.
Inuyasha non aveva mai visto così tanti fiori, nemmeno la serra di sua madre,conteneva un numero così vasto ed elevato di esemplari.
 
-wow- sussurrò incredulo e meravigliato al tempo stesso.
Inginocchiandosi fece scendere dalle sue spalle Kaede che dopo aver sospirato di sollievo, ormai al sicuro e con i piedi piantati al suolo, richiamò la sua attenzione sulla ragazza.
Fu proprio in quel momento che all'immagine della ragazza morta se ne sostituì una più dolce,una che riscaldò il suo cuore aumentandone incomprensibilmente i battiti.
 
La fanciulla sedeva al centro della radura circondata da moltissimi boccioli,intenta a cogliere solo quelli più belli.
Le sue mani sfioravano delicatamente ogni singolo petalo...
" sembra così delicata e pura.... Uno spettro? No. Una ninfa della foresta" estasiato da quella visione angelica Inuyasha non riusciva a distogliere lo sguardo.
In quel momento odiò il mantello che le celava il volto.
Lui voleva perdersi nella contemplazione del suo viso.
Desiderava così ardentemente fissare le sue labbra dispiegarsi in quello che sarebbe stato di sicuro un dolce sorriso,avrebbe voluto vedere i suoi occhi illuminarsi di gioia.
In quell'istante capì come si era sentita la ragazza quando le aveva chiesto di mostrarle il suo volto.
 
" è così frustante non poterla osservare in viso."
Mosso da un irrefrenabile curiosità, iniziò a spingersi al di là della zona d'ombra in cui si nascondeva,per potersi avvicinare di più.
" voglio solo vederla in volto.... Voglio solo vederla sorridere"
Fece per avanzare verso di lei quando qualcosa lo bloccò.
 
La risata cristallina della ragazza si diffuse per l'ambiente circostante,giungendo a lui così violentemente da riuscire a penetrare la sua corazza di indifferenza.
 
- un suono così famigliare-
Quella risata,quel piccolo angelo immerso tra i fiori,il ricordo dei suoi occhi da cerbiatta,rievocarono in lui il ricordo della sorella.
Di nuovo.
 
La figura della sua principessina si sovrappose a quella della nobildonna.
Infondo entrambe erano molto simili: combattive,testarde ma in grado di conquistare tutti con un semplice sorriso.
Peccato che però una fosse sua sorella,l'altra la sua nemica.
 
Inuyasha ricordò come la piccola Kagome amasse trascorrere intere giornate nel giardino del castello curando e raccogliendo fiori che poi andava a distribuire in giro.
Agli occhi di Inuyasha era una piccola peste,capace di portare il sorriso a tutti.
Quando ti si presentava davanti e ti offriva un fiore in segno di saluto,era impossibile tenerle il broncio.
Nemmeno lui era mai riuscito a tenerle testa.
Bastava un suo semplice sorriso, un suo atto di dolcezza per farlo sciogliere come neve al sole.
Il mezzo demone non era mai riuscito a resisterle.
Era sempre lei che vinceva. Sempre
 
Sorridendo tristemente si rese conto di quanto le mancasse.
" se tutto fosse andato diversamente a quest'ora saresti al mio fianco" pensò continuando ad osservare sottecchi la fanciulla china sui fiori.
 
- così simili eppure così diverse- quelle parole si persero come nel vento.
Tuttavia dopo averle pronunciate la ragazza sollevò il volto e si girò nella sua direzione.
Fu un millesimo di secondo che tuttavia non sfuggì al ragazzo.
Gli occhi dorati avevano finalmente incrociato quelli castani di lei,occhi che a differenza della prima volta gli sembrarono così tristi,così spenti,così privi di vita.
Anche se le non poteva percepire la sua presenza,ne tanto meno vederlo,lui l'esaminò attentamente.
Sembrava così debole,così pallida dal loro ultimo incontro: profonde occhiaie solcavano il suo volto,un impercettibile velo di tristezza avvolgeva la sua figura rendendola malinconica.
 
Un senso di amarezza pervase il suo cuore.
 
- se tu mi abbandonassi Inu chan io starei davvero malissimo. Non sopporterei di perdere anche te.- la voce della piccola Kagome si fece largo nella sua testa facendolo sobbalzare.
Così chiara, così reale,come se le stesse accanto.
 
Quelle parole,sussurrate tanti anni prima al funerale del padre,calarono letali su di lui,aumentando il suo senso di colpa.
 
Quindici anni prima,mentre le sue braccia stringevano il corpo tremante della sorella , aveva promesso a se stesso che nessuno avrebbe fatto più del male a quella piccola creatura.
Avrebbe fatto di tutto per non vederla più in uno stato del genere.
A nessuno,nemmeno a lui era concesso farla piangere.
 
Sfortunatamente quella promessa l'aveva infranta molti anni addietro.
Si era macchiato del crimine più grave: abbandonare Kagome.
 
Il destino gli era stato avverso,i Kami erano stati crudeli con lui.
Un sorriso colmo di malinconia accompagnò i suoi ricordi d'infanzia.
Lui voleva solo essere in grado di proteggere la sua principessina,di poterle stare accanto,di renderla felice.
Ed invece non ci era riuscito.
Le circostanze l'avevano portato ad abbandonare la sorella a se stessa.
 
Per anni il rimorso lo aveva angustiato, per anni si era chiesto perché era stato costretto a fare tanto. L'unica risposta che era riuscito a darsi era strettamente legata alla sfera.
Impossessandosi della sfera avrebbe acquisito un grandissimo potere,finalmente sarebbe diventato un demone completo e nessuno,nemmeno Sesshomaru, avrebbe potuto allontanarlo dal trono.
 
- Inuyasha se ne sta andando- il mezzo demone riportò l'attenzione sulla ragazza.
 
" mi dispiace ma non posso più tirarmi indietro. Dovrò fare tutto il possibile affinché i miei sacrifici non siano stati vani" .
Sebbene il cuore gli dicesse di non lasciarsi accecare dall'odio e dalla sete di potere,sebbene lo spingesse quasi a proteggere quella fanciulla,Inuyasha promise a se stesso che avrebbe fatto di tutto per ottenere la sfera.
 
La tristezza della ragazza aveva ammorbidito il suo cuore, lo aveva indotto a pensare che forse anche lei fosse una vittima, in fondo , come precedentemente Kaede gli aveva detto, la ragazza aveva lo sguardo di una donna spezzata dal dolore, lo sguardo di chi aveva perso la speranza.
Eppure lui non avrebbe potuto fare altrimenti.
Non avrebbe mai potuto gettare al vento tutti i suoi sforzi per una donna.
Troppe persone avevano sofferto per le sue decisioni.
Troppo dolore aveva causato.
 
- seguila ... Mostrati a lei... Distraila e quando sarà il momento fa ciò che devi fare- ordinò perentorio.- io vi osserverò e ascolterò da lontano. Quando sarà il momento opportuno interverrò - senza lasciare a Kaede il tempo di ribattere si allontanò lesto.
 
- spero che tu mantenga la tua promessa Inuyasha - sussurrò l'anziana sacerdotessa riprendendo il suo cammino.
Il cuore le martellava nel petto mentre la sua mente era lontana, persa nell'oblio.

"Mi dispiace Kagome.... Non ho altra scelta".
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Arien,regione di Sírdhemon*

 


 
Tra le braccia reggeva due mazzi di fiori.
Li aveva appena raccolti,scegliendoli accuratamente tra vastissime specie ed esemplari.
Kaede le aveva detto che ogni fiore aveva un suo significato e lei avendone appreso i più importanti,aveva raccolto quei boccioli che in un certo qual modo rispecchiavano i suoi pensieri più intimi.
 
Lentamente procedeva facendosi strada tra quegli arbusti spogli.
L'ambiente circostante sembrava rispecchiare il suo stato d'animo.
Tristezza,rassegnazione,sofferenza.
 
 
 
Odiava quel luogo, odiava ciò che esso rappresentava.
" non credo che sia stata una buona idea venire qui."
Pensò quando giunse al centro di quella foresta oscura, li dove si stagliava in tutta la sua magnificenza il cimitero dei grandi sovrani del passato,il luogo sacro che custodiva le ossa dei suoi antenati,il ricordo dei suoi cari.
 
Senza poterne farne a meno,iniziò a tremare.
" Posso farcela.... Devo farcela...."
 
Sebbene la sua mente le dicesse di varcare il cancello, le sue gambe ed il suo corpo non ne volevano sapere di muoversi.
Qualcosa l' immobilizzava : la consapevolezza che una volta oltrepassata l'entrata, una parte di lei sarebbe morta sotto il peso dei ricordi e di un antico dolore.
 

Sollevò gli occhi in alto sorridendo tristemente all'iscrizione che spiccava al di sopra della cancellata, soffermandosi sulla parola "morti" ,una parola che continuava a ripetersi all'infinito nella sua mente.
 
" Devo... Devo entrare"
Chiuse gli occhi quasi a voler cercare dentro di se una parte del suo coraggio.
- Andrà tutto bene.... Andrà tutto bene- ripeté a se stessa mentre lentamente iniziava a muoversi.
- puoi farcela... Tu sei forte.... Puoi farcela- ripeté mentre il loro eco giungeva chiaramente all'orecchie del mezzo demone.
 

 


- c'è qualcosa che la terrorizza- tentando di capire di cosa si trattasse prese ad annusare l'aria, alla ricerca di un qualsiasi indizio.
" non è facile spaventare quell'umana. Deve esserci qualcosa sotto"
 
Eppure non riusciva a percepire nulla. Nel luogo che lo circondava non avvertiva nessun tipo di pericolo. Tutt'altro. Nessun rumore,nessun odore. Solo un silenzio innaturale.
 
"Un silenzio innaturale" pensò tra di sé mentre continuava a guardasi intorno.
Aumentando l'andatura, raggiunse Kaede dinnanzi il nero cancello.
 
- qualcosa spaventa la ragazza. Il suo cuore batteva troppo velocemente - ancora una volta si guardò intorno alla ricerca di un possibile nemico ma ancora una volta la ricerca fu deludente.
 
- si l'ho notato anch'io... E' stata qui fuori parecchi minuti continuando a fissare imperterrita il cancello.Come se fosse indecisa se entrare o meno-
 
" fissava il cancello?" Gli occhi dorati sfiorarono curiosi il varco spalancandosi quando si soffermarono su una scritta.
 
- Nessuno osi turbare il riposo dei morti...- sussurrò laconico - siamo in un cimitero - continuò senza staccare gli occhi dall'iscrizione.
 
- e' venuta a far visita a dei parenti? Perché allora ha svolto tutto in gran segreto? Perché non si è fatta accompagnare dalla sua dama. Quelle due non si separano mai- rifletté pensierosa Kaede.
 
- non lo so e non voglio nemmeno saperlo- rispose brusco facendo sobbalzare Kaede.
" che cosa gli prende adesso?" Anche se si conoscevano da tantissimi anni,l'anziana sacerdotessa non si era abituata ancora ai suoi sbalzi d'umore.
 
- voglio che tu isoli la zona affinché non possa sentire nulla di ciò che vi direte-
Quella richiesta sorprese molto la donna.
" perché si comporta così?'
 
- perché mai dovrei farlo?-
-non voglio sentire nulla di quello che ha da dirti- ribatté scontroso Inuyasha.
 
" non voglio sentire nulla....non voglio sapere nulla su di lei ne' sul suo passato."
 
-meno ne saprò,più facile sarà per me portare a termine la missione-
" non voglio che la compassione oscuri il mio giudizio,il mio obbiettivo...Tutti perdiamo le persone che amiamo "
 
-Il problema non è per chi se ne va... E chi resta...E' chi continua a vivere che soffre realmente. - la voce della ragazza si fece largo tra i suoi pensieri.
Era stata lei a pronunciarle,durante il loro primo incontro,mentre un triste sorriso piegava le sue labbra.
 
- La morte mi ha strappato cosi tante persone a me care che è come se allo stesso tempo,avesse portato con sé una parte del mio cuore,la mia felicità,la mia voglia di vivere…-
Ora comprendeva le sue parole.
Kaede aveva ragione
Qualcosa accomunava i due: il dolore derivato dal perdere la persona amata.
Lui capiva perfettamente come si sentiva la ragazza.
Gli stessi sentimenti li muovevano i loro cuori.
 
- fa ciò che ti dico... Per favore Kaede - sussurrò malinconico.
 
" è la cosa giusta da fare. Non posso permettermi errori. Per oggi dovrò smettere di ascoltare il mio cuore".
Fece per andarsene di nuovo quando però uno mano lo bloccò.
Kaede avendolo afferrato per il braccio, lo voltò verso di sé. Voleva capire cosa non andasse in lui, cosa lo tormentasse.
 
"Così tanta sofferenza"
Dolore.sofferenza. Rimorso.
Gli occhi del mezzo demone esprimevano tutti quei sentimenti.
In quel momento Kaede capì quanto tutta quella situazione fosse troppo pesante per quel ragazzo di nemmeno venticinque anni.
 
Fin da quando si erano conosciuti,Inuyasha era stato un ragazzo dolce e sempre attento alle esigenze degli altri.
La cattiveria non aveva mai corrotto i suoi pensieri, ne' la malvagità il suo cuore.
Con il passare degli anni,quando il bambino si era trasformato in uomo,nulla era cambiato: la stessa dolcezza,la stessa bontà,lo stesso desiderio di giustizia,muoveva i suoi passi.
 
In lui Kaede aveva riposto tutte le sue speranze.
Ora tutto era così difficile.
Lui che possedeva un cuore così puro, era costretto a commettere i crimini più atroci per perseguire ad un fine maggiore.
Sebbene non si fosse tirato indietro, qualcosa lo fermava.
Quella ragazza.
Kagome.
Entrambi erano così simili.
Così giovani eppure già consapevoli del reale volto del mondo,così stanchi e sofferenti eppure sempre pronti a sperare, fiduciosi nel futuro .
 
" lui si rivede negli occhi di lei" constatò amaramente.
" teme di deludere le persone che ama... Teme di non essere in grado di portare a termine questa missione"
 
-va bene... Sia fatto come tu vuoi. Quando sarà il momento annullerò l'incantesimo,affinché tu possa intervenire-
Detto ciò lasciò la presa sul mezzo demone e dandogli le spalle si inoltrò all'interno,mentre la fitta nebbia l'avvolgeva in una morsa glaciale.
 
 
 
 
 
Immobile fissava le due lapidi che si stagliavano dinnanzi a lei....
Entrambe così  maestose e magnifiche quasi a voler sottolineare quella che era stata la grandezza dei loro silenziosi ospiti.
 
Un grande cipresso  si stagliava sopra le due tombe, quasi a volerle proteggere dalle intemperie, quasi a voler rendere la morte più simile ad un dolce sonno,un sonno eterno ma senza via di scampo.
 
" è forse la morte meno dolorosa all'ombra di un cipresso?*"
Quel pensiero la fece sorridere.
" no... Certo che no"
 
Lentamente si avvicinò alle lapidi. Scostando appena il mantello nero,si inginocchiò a terra.
Non tenendo conto del tremore sulle sue mani, depose i mazzi di fiori ai piedi delle due lastre di marmo.
Non si soffermò sulle incisioni. No.
Sapeva perfettamente cosa vi era scritto.
Ormai conosceva a memoria ogni minimo particolare delle due lapidi.
Quante volte le aveva fissate come in attesa di un cambiamento?
Tante... Troppe. Si era fatta così male.
 
 
La sua mano carezzò la terra fredda.
 
- terra benedetta, culla del loro dolce riposo...- il respiro le si mozzò. La gola si fece secca- possiate voi proteggergli come io non ho saputo fare- le lacrime iniziarono a rigarle il volto.
 
L'ondata di dolore, che per tutti quegli anni aveva tenuto a bada,la travolse come un fiume in piena.-oh terra santa...- il corpo iniziò a tremare impercettibilmente- accoglietegli nel vostro grembo,proteggeteli-
 
Nella sua mente si rivide bambina,piccola dinnanzi quelle bare che contenevano i corpi di coloro che amava.
Si rivide mentre disperata aggrappandosi alla madre chiedeva di fermare quella pazzia.
" stanno solo dormendo" aveva pensato " ora si sveglieranno".
Ma così non era stato.
Mentre le due bare venivano ricoperte dalla terra e qualcuno pronunciava le parole, " nati dalla cenere,cenerete ritornerete", nessuno era saltato al di fuori delle bare precisando che si trattasse di uno scherzo,nessuno si era mosso,nessuno si era più svegliato da quel placido sonno.

Il vuoto.
Un grande ed incolmabile vuoto aveva catturato il suo cuore,rendendolo eterno prigioniero della sofferenza e del dolore.
 
- perché mi avete abbandonata?- portò una mano sulle labbra,quasi a voler mettere a tacere i suoi lamenti- perché mi avete lasciata sola?-gli occhi si riempirono di lacrime...
Tante, troppe.
La vista le si offuscò e la testa iniziò a farsi pesante.
Quasi incapace di reggere tutto quel dolore si piegò in avanti,sfiorando con la fronte la terra che custodiva i corpi dei suoi cari,sentendosi più vicina a loro di quanto non lo fosse mai stata negli ultimi quattordici anni.
 
- non riesco ad andare avanti senza di voi- le lacrime bagnarono il suolo- non riuscirò a continuare ancora a lungo così- sussurrò disperata,lasciando per la prima volta dopo tanti anni, che tutta la sua sofferenza venisse a galla.
 
" non riesco più a trattenere questo dolore"
 
 
 
 
 
Kaede era rimasta senza parole. Silenziosa osservava la ragazza china su se stessa,incapace di pensare o dire nulla di appropriato.
Dopo aver lasciato Inuyasha all’ingresso, aveva eseguito la sua richiesta.
Grazie ad un difficilissimo incantesimo era riuscita ad insonorizzare l'intera zona.
Tuttavia il sortilegio richiedeva una grande dose di concentrazione ed in quel momento la sua mente era come lontana da quella realtà,persa nei meandri dell’oscurità.


" non so per quanto durerà "
Inuyasha non avrebbe sentito niente fino a quando non l'avesse deciso lei.
 
Dopo essersi addentrata nel folto del cimitero aveva raggiunto Kagome, non si sarebbe mai aspettata di assistere a quella scena.
Le parole ,così cariche di dolore, della ragazza, i suoi singhiozzi,il tremore del suo corpo, avevano messo in evidenza quanto in realtà fosse fragile quella fanciulla.
 
" capisco il comportamento di Inuyasha. Vederla soffrire così tanto mi rende incapace di fare altro se non consolarla "
 
Badando a non fare rumore, volendo evitare perlomeno di spaventarla, si avvicinò a lei.
Kagome non si accorse di lei,troppo presa dal suo pianto.
Kaede si rese conto di come la fanciulla stringesse convulsamente la terra fra le mani.
Un nodo all'altezza della gola le impedì di parlare,mentre le lacrime minacciavano di uscire dai suoi occhi.
 
" come riuscirò a portare a termine questa maledetta missione? Perché proprio lei? Perché ?"
 
Fu in quel momento che il suo sguardo si soffermò sui fiori che la fanciulla aveva precedentemente raccolto in quel bellissimo campo,fiori che rappresentavano probabilmente lo stato d'animo della principessa.
 
"Anemone: senso dell'abbandono,desolazione,amore tradito.
Camelia: sacrificio.
Ciclamino : rassegnazione, addio.
Crisantemo: dolore, cuore sconsolato.
Dalia : gratitudine.
Fior di pesco : amore immortale"
 
Velocemente ricordò i significati di quei magnifici esemplari.
" è questo ciò che tenta di celare dietro la sua maschera di indifferenza e forza? E' questo ciò che sente realmente?"
 
Ancora una volta il senso di colpa la stava tormentando.
 
- mia signora- la voce di Kaede sembrò atona  anche alle sue orecchie, tuttavia bastò per spaventare Kagome.
 
La fanciulla rialzandosi da terra si voltò nella sua direzione,fissandola stralunata.
 
- che ci fate voi qui?- sussurrò mentre imbarazzata si asciugava il volto e cercava di darsi un minimo di contegno.
" perché è qui?"
 
- vi ho seguita- confessò la sacerdotessa - vi ho visto uscire così presto dal castello...temevo che vi fosse successo qualcosa.... Eravate così pallida che ho creduto che la cosa più giusta da fare fosse seguirvi- inventò sul momento.
Il cuore batteva furioso nel petto.
Avrebbe creduto a quella bugia?
Kaede sperò con tutta se stessa di si.
 
- capisco- rispose la principessa - non avete nulla da temere.... Io sto bene- sussurrò più a se stessa che a Kaede.
- si io sto bene- continuò a ripetere.
 
La sacerdotessa si avvicinò a Kagome porgendole un fazzoletto che la fanciulla accettò di buon grado.
-vi ringrazio... Siete sempre così premurosa e gentile con me-
Una pugnalata sarebbe stata meno dolorosa della morsa al petto che sentì in quel momento.
Il senso di colpa la devastava.
" se solo lei sapesse la verità su di me.... Mi odierebbe"
Quel pensiero la turbava.
 
- senza volerlo ho ascoltato le vostre parole...- chinò il capo mortificata. - Se posso chiedervelo chi sono le persone qui seppellite... Dei parenti? E' per loro che piangevate? -
 
Kagome distolse lo sguardo da quello della sacerdotessa annuendo appena.
Con lente movenze si avvicinò alle due lapidi sfiorandone con una delicata carezza ,la liscia superficie.
 
-qui giacciono mio padre e mio fratello- sussurrò a voce talmente bassa che Kaede capì appena le sue parole eppure fu sufficiente per farle portare le mani alle labbra in un'espressione di stupore.
 
"Ecco perché non voleva parlare di suo fratello.... Povera bambina"
Fece per avvicinarsi a lei ma la principessa la bloccò.
 
 
- morirono che ero appena una bambina- le lacrime minacciarono di nuovo di uscire dai suoi occhi - entrambi uccisi in un'imboscata,entrambi traditi da coloro che amavano- anche se Kaede non poteva scorgerle il viso immaginò una linea dura incresparle le labbra e la rabbia sfregiare la dolcezza dei suoi lineamenti.
- entrambi mi avevano promesso grandi cose, un futuro pieno di gioia e di speranza,un futuro al mio fianco. Ed invece.....- la voce le venne a mancare.
- erano solo dei bugiardi. Dovrei odiarli per avermi abbandonata- si voltò verso Kaede che continuava a fissarla con occhi colmi di tristezza e malinconia.
" non l'ho mai vista così..... Sembra così fragile....così debole"
 
- non dovrei forse odiarli?- le gridò contro. - perché allora il mio cuore soffre così tanto? Perché continua a sanguinare? Perché non riesco a superare questo dolore? Perché mi sento così vuota?- le sue grida disperate si dispersero nel vento.
Il corpo stanco della principessa crollò al suolo come spezzato.
Si,spezzato come lo era il suo cuore,la sua anima.
" perché vi avete lasciato? "
 
-erano la mia luce,il mio tutto,il mio mondo....perché sono morti...perché ?- continuò a urlare mentre le sue mani stringevano la stessa terra che poco prima aveva definitivo sacra,mentre le sue piccole mani si chiudevano a pugno e sbattevano insistentemente sul suolo,immaginando forse di prendere a pugni,i petti dei suoi cari.
 
- bugiardi....bugiardi- Kaede l'osservava incapace di proferir parola,conscia che nessuna frase detta in quel momento avrebbe potuta aiutarla a star meglio.
 
- maledetti, perché mi avete lasciata,perché m avete abbandonata in balia di me stessa ?- ora era la rabbia che la spingeva a dire parole così dure che non sarebbero mai sfuggite dalle sue labbra in un momento di lucidità.
 
Kaede le si avvicinò e tentò di abbracciarla,ma la principessa si scostò da quell'abbraccio così caloroso.
- mia signora...calmatevi per favore-
 
- voi non capite- sussurrò tra i singhiozzi.
" nessuno capisce ciò che provo...come realmente mi senta"


- e' come se fossi spezzata dentro... Questo dolore mi distrugge.....giorno dopo giorno,per quanto tenti di tenere a bada i miei ricordi,i miei sentimenti... I loro volti,le loro voci,si susseguono all'infinito nella mia mente... Fa così male- sussurrò piegandosi su se stesse mentre portava le mani al petto e stringeva convulsamente la stoffa dell'abito.
 
" il mio povero cuore..."
 
-le vostre sono ferite così profonde che lasciano il segno- sussurrò l'anziana.
- non supererete mai questo dolore- Kagome sollevò lo sguardo.
Gli occhi cioccolata incrociarono quelli neri della sacerdotessa.
" so bene che non riuscirò mai a farlo. Sono passati quattordici maledetti anni ed io continuo a soffrire."
- è perché sono troppo debole… lo sono sempre stata… se forse fossi stata più forte,se solo quel maledetto giorno lo avessi seguito nel bosco… forse sarebbe ancora vivo-
Il cuore di Kaede si riempì di compassione per quella ragazza. Non comprendeva il significato di quelle parole,ma di certo
- no piccola mia,no - si avvicinò a lei e dopo essersi inginocchiata la prese tra le braccia cullandola dolcemente. Questa volta la ragazza non si ritrasse,anzi si strinse di più a lei desiderando che il calore di quel corpo penetrasse dentro di lei, riscaldando la sua anima
 - siete la donna più forte che io abbia mai conosciuto-
 
Kagome sussultò stringendosi in quell'amorevole abbraccio.
- perché allora non riesco a dimenticare? Perché ?-
 
- non dovete dimenticare le persone che avete amato,persone che continuate ancora ad amare...no - scosse la testa mentre con le mani prese ad accarezzarle dolcemente i capelli.
- dovete semplicemente imparare a convivere con Il vostro dolore.Per quanto difficile vi possa sembrare,per quanto arduo si rivelerà, sono sicura che voi ci riuscirete.- si staccò un po' da lei per fissarla negli occhi.
Con le dita raggrinzite del freddo,cancello le lacrime della fanciulla.
- è un grande coraggio ciò che giorno dopo giorno leggo nei vostri occhi... Una grande forza.... Uno spirito battagliero-
Le parole della sacerdotessa risuonarono nella mente della principessa.
Si. Lei avrebbe continuato a combattere e ad andare avanti per le persone che amava : Sango,sua madre,Kaede, il suo popolo.
Tutti aveva riposto le loro speranze in lei e Kagome avrebbe fatto di tutto per non deluderli.
Sarebbe diventata più forte.
Avrebbe imparato a convivere con quel dolore così opprimente.
Non avrebbe più permesso al rimpianto,alla sua sofferenza di prendere il sopravvento.
Da quel momento in poi si sarebbe impegnata per cercare la sua felicità, per ricominciare a vivere quella vita che in realtà non era mai stata sua.
Per così tanti anni si era sentita come una marionetta nelle mani del fato,per così tanto tempo aveva permesso agli altri di tirare i fili della vita,senza mai concedersi l'opportunità di decidere per se stessa.
Kagome osservò Kaede riconoscente.
 
- Grazie di tutto-
La sacerdotessa le sorrise dolcemente mentre riprendeva ad abbracciarla.
-prego piccola mia. Sono così fiera di te e sono sicura che lo saranno anche loro.- sussurrò indicando con la testa le due lapidi.
E fu proprio in quel momento,quando finalmente sollevò lo sguardo sulle due pietre sepolcrali che il respiro le si mozzò.
 
- per tutti i Kami - sussurrò mentre i suoi occhi ripercorrevano increduli le iscrizioni al di sopra della due lastre.
 
 
 
Inu no taisho.
Amato sovrano.
Amato marito.
Amato padre.
Vivere nei cuori di coloro che restano non è morire.
 
 
Inuyasha no taisho.
Amato principe.
Amato figlio.
Amato fratello.
Vivere nei cuori di coloro che restano non è morire.
 
" amato fratello.... Inuyasha.... Amato principe... Non può essere è impossibile."
Un ricordo si fece largo tra i suoi pensieri.
 
 
 
#INIZIO FLASHBACK#
 
 
Reggendo tra le mani una ciotola di zuppa calda,si avvicinò ad Inuyasha.
Il bambino stringeva tra le mani un ciondolo ,probabilmente qualcosa che apparteneva alla sua famiglia. Si trattava di un bellissimo monile in oro bianco,sulla cui superficie esterna si stagliava l'immagine di un elegante  cigno.
" povero piccolo" pensò a sedendosi al suo fianco.
 
- tieni... Qualcosa di caldo ti farà bene-
-grazie- le sue piccole mani artigliate afferrarono la ciotola, tuttavia non iniziò a mangiare.
Imperterrito continuava a fissare il gioiello con uno sguardo vacuo.
 
-E’ bellissimo.Apparteneva a tua madre?-
" se lo facessi parlare, se si sfogasse con me, probabilmente starebbe meglio...non posso placare la sua sofferenza,ma posso aiutarlo a fortificare il suo animo"
 
- state tranquillo principino. La vita di vostra madre non è in pericolo. Lei non rappresenta una minaccia per i vostri nemici. Vostra madre era consapevole di ciò che stavate facendo...lei appoggia ogni vostra decisione... Questo lo sapete anche….-
Prima che potesse continuare la voce del ragazzo la interruppe.
 
- appartiene a mia sorella- un triste sorriso curvò le sue labbra mentre  si perdeva nei ricordi - è un diavoletto di sei anni-
 
- come si chiama?- domandò curiosa la donna. Era stata via da Arien sette anni e l'ultima volta che aveva visto la regina,questa non era di certo in attesa.
- Kagome. Il suo nome è Kagome-
- è un nome bellissimo. -
- lei lo è – il tono di voce del bambino sorprese la donna.

Di solitoi fratelli non andavano molto d’accordo. Certo si volevano bene,ma c’era sempre qualcosa,una nota di gelosia o di risentimento che l’uno provava nei confronti dell’altro.

Nel caso del bambino non era assolutamente cosi.

Egli parlava della sorella con tono adorante e colmo d’amore.

“devono essere molto legati”.
- vuoi molto bene a tua sorella non è vero? E sei così triste perché sei stato costretto a lasciarla? -
 
- ad abbandonarla vorrai dire- rispose brusco lui.
-dopo la morte di nostro padre le avevo promesso che non l'avrei abbandonata mai...ho promesso che le sarei rimasto accanto ed invece- lacrime copiose rigarono il volto del bambino.
Kaede si sentì travolgere da un'ondata di malinconia e tristezza.
Delicatamente abbracciò il fanciullo che si lasciò andare ad un pianto di sfogo.
"Povero piccolo... Povero innocente..."
 
- andrà tutto bene...prima o poi vi rincontrerete ne sono sicura.-
 
- e se mi odiasse per averla abbandonata?-
 
- state tranquillo... Lei capirà...-
 
Il bambino continuò a piangere per almeno altri dieci minuti. Kaede,come una madre amorevole,cullò dolcemente il bambino.
 
-d'ora in avanti dovrai essere forte piccolo re... Forte per proteggere le persone che ami,forte per poterle rincontrare....Perché una cosa è certa... Quando i destini di due persone sono intrecciati l'un l'altro, per quanto vasta possa essere la distanza che li separa, prima o poi si rincontreranno. Niente è nessuno potrà separarli-
 
 
 
 
#FINE FLASHBACK#
 
 
" Kagome...." La voce del piccolo Inuyasha risuonò chiaramente nella sua mente.
Il volto della principessa apparve dinnanzi ai suoi occhi.
Nessuna somiglianza accomunava i due.
Uno era un mezzo demone, l'altra un'umana, la sacerdotessa protettrice della sfera.
 
" prima o poi si rincontreranno"
Anni addietro aveva pronunciato quelle parole solo per consolare il bambino.
Potevano quelle parole di circostanze essere in realtà veritiere?
Poteva essere la fanciulla che stringeva tra le braccia la Kagome di Inuyahsa?
Per lei la risposta era solo una.
Si.
Le lapidi ne erano la prova schiacciante.
" forse l'ho sempre saputo"
Ripensò a tutte quelle volte in cui  senza volerlo aveva paragonato i due trovandoli così simili.
 
-  devo dirglielo- velocemente si staccò da Kagome guardandola negli occhi.
- tu... Lui... Dovete sapere la verità.- Kagome la guardò non riuscendo a comprendere le parole di Kaede.
Cinque minuti prima la consolava,cinque minuti dopo la fissava come impazzita.
- alzatevi mia signora- afferrando le mani infreddolite della ragazza, la aiutò ad issarsi in piedi
 
- ma cosa ? -
 
" deve venire qui... Deve vederla" agitata annullò l'incantesimo sicura che il mezzo demone si sarebbe fatto avanti pochi minuti dopo.
 
- Inuyasha - sussurrò talmente piano da non farsi sentire da Kagome.
 
 
 
 
La voce di Kaede giunse forte e chiara alla sue orecchie canine.
 
- il momento è giunto-  sorridendo, strappò la pergamena, che Miroku gli aveva dato per celare alla ragazza la sua presenza, e si inoltrò nel cimitero.
L'odore delle due donne l'avrebbe condotto a loro.
 
Lilla,rose fresche,vaniglia.
Senza rendersene conto iniziò a correre,spinto da uno strano desiderio.
Voleva rivedere la ragazza. La sua era un'esigenza che nasceva dal profondo del cuore.
 
" desidero impossessarmi della sfera... Non desidero lei" tentò di giustificarsi.
Intanto i suoi piedi non ne volevano sapere di rallentare la loro andatura.
 
- Kaede non siamo sole.... Percepisco qualcuno- la voce spaventata della ragazza giunse alle sue orecchie. Ansia,paura,agitazione. L'ambiente circostante ne era pieno.
" fa bene a temermi. Questa volta non avrò pietà di lei... Non posso"
 
 
 
- Kaede ti ho detto che c'è qualcuno... Perché se poi così calma?-
Spaventata Kagome aprì appena il suo mantello. Alla vita teneva legato un coltello,l'unica arma che si era portata dietro.
 
Non riusciva ancora a capire se l'altra presenza nel cimitero fosse un nemico o un semplice visitatore.
Era troppo lontana per percepirne l'anima.
Agitata prese a guardarsi intorno quasi a voler scorgere qualcuno osservarla nell'ombra.
" forse dovrei scappare. Non so se in questo momento potrei sopportare uno scontro diretto"
La sfera, nascosta sotto le vesti,prese a brillare più intensamente.
- Kaede - sussurrò come in cerca d'aiuto,un aiuto che comunque non arrivò.
La sacerdotessa era paralizzata e l'osservava con uno sguardo vacuo.
 
- voi due dovete parlare...se lui sapesse la verità... Se tu la sapessi... Tutto cambierebbe-
 
- di cosa stai parlando? Quale verità? Lui chi?-
Sempre più confusa la nobildonna si avvicinò a Kaede scrollandola.
 
- Kaede lui chi? Maledizione dobbiamo andarcene di qui-
 
Una risata gioiosa,una risata estranea si diffuse nell'ambiente circostante.
La pelle le si accapponò dalla paura, il cuore iniziò a battere all'impazzata.
 
Qualcosa si mosse velocemente tra gli alberi, qualcosa o meglio qualcuno che Kagome non riusciva a scorgere ne a seguire con gli occhi. Veloce si muoveva intorno a lei in circolo,talmente veloce da darle l'impressione di essere dappertutto.
In quel momento si sentiva come una preda in gabbia.
 
 
" percepisco la sua presenza. Ma non la sua anima. Non riesco a vedere ne a sentire nulla".
 
- penso che stia parlando di me.- una voce giunse alle sue spalle facendola sobbalzare.
Velocemente si voltò ed istintivamente lo attaccò.
Tuttavia la sua mano si bloccò a mezz'aria o meglio qualcuno le afferrò con una presa salda il polso,impedendo alla lama del coltello di affondare nel suo petto,proprio li dove batteva il cuore.
 

“ che mira… questa ragazza è letale”


-mi dispiace ma non andrete da nessuna parte- sussurrò Inuyasha aumentando la presa sulla ragazza.
"Finalmente siete mia" pensò inebriato dal profumo di lei,una fragranza talmente dolce da confondergli i sensi.
 
- VOI - sussurrò presa in contro piede la principessa.
Tra tutti i probabili nemici,non si sarebbe mai aspettata di rivedere il bandito che una settimana prima l'aveva attaccata.
" lui... Lui" i suoi pensieri vennero messi a tacere da quello strano calore,scaturito dalla presa dell'uomo,un calore che inondò le sue membra infreddolite .
La pelle del polso, sfiorata dalla mano del bandito, sembrava andare a fuoco.
 
- siete felice di rivedermi mia signora? - un sorriso beffardo curvò le labbra di Inuyasha.
 
- rivedervi? Come se con questo stupido cappuccio potessi vedere il vostro volto.- si fece scappare la ragazza,pentendosi subito dopo della sfrontatezza delle sue parole.


- siete così curiosa di conoscere la mia identità? - sussurrò il mezzo demone avvicinando il suo volto a quello della ragazza.- se lo desiderate potrei mostrarvi il mio volto- pochi centimetri lo separavano dalle labbra di Kagome.
 
"Allontanati da lei prima che sia troppo tardi" gli suggeriva la voce della sua ragione,eppure Inuyasha era come stregato da quelle labbra scarlatte.
" che abbia gettato un incantesimo su di me?"
 
- lasciatemi- imbarazzata per quell'eccessiva vicinanza e cosa principale per lo squilibrio che aveva causato nel suo cuore,desiderosa di mettere maggiore distanza tra di loro,iniziò ad agitarsi.
Lasciò che il coltello cadesse al suolo e con la mano libera tentò di spingere il ragazzo.
Tuttavia nel momento in cui la sua mano aveva sfiorato il petto del bandito,come una scarica di piacere aveva scosso i corpi di entrambi.
Turbata Kagome sollevò gli occhi castano sul volto dell'uomo.
 
"Voglio vederlo.... Devo vederlo...."
Il suo unico desiderio era quello di immergersi negli occhi del suo nemico,sapere se il suo stesso turbamento era leggibile anche sul suo viso.
 
Dall'altro canto Inuyasha non riusciva a smettere di fissarla.
Come imbambolato cercava di riprendersi ancora dal mare di emozioni che quel semplice contatto aveva suscitato in lui.
" è un tuo nemico" continuava a ripetersi mentalmente imponendosi di non baciarla ma quegli occhi, le splendidi iridi della ragazza lo attiravano inevitabilmente.
" quegli occhi... Il suo splendido volto... Mi è mancato"
 
In quel momento qualcosa emerse dentro di sé : la consapevolezza che non sarebbe mai riuscito a far del male a quella ragazza,la certezza che quella fanciulla le fosse entrata dentro.
 
- tu non capisci.... Non possiamo farlo- Kaede si rivolse direttamente a lui.
La ragazza lasciò la presa su di lui,fissando stralunata la sacerdotessa.
 
" perché si rivolge a lui così direttamente?"
 
- lei è.....-
 
- non mi interessa chi sia- brusco il mezzo demone la interruppe- ha qualcosa che io voglio.. Che noi vogliamo...lo hai forse dimenticato Kaede?-
 
- cosa?- un senso di inquietudine dosi fece largo in lei.

“cosa significa… cosa vogliono da me?” ed in quel momento tutto le fu chiaro.

La sfera.

“no…no…”

Con le lacrime agli occhi si voltò verso Kaede,incapace di comprendere le parole dell'uomo, incapace di credere alle sue parole.

- Kaede cosa sta dicendo?-
 
La sacerdotessa non ebbe nemmeno il coraggio di guardarla negli occhi.
 
- Kaede - gridò Kagome facendo sobbalzare persino Inuyasha.
- cosa non hai capito piccolina? - Inuyasha l'afferrò per le braccia e la voltò verso di se.
- lei si è avvicinata a te solo perché gliel'ho chiesto io....-
Kagome sentì qualcosa spezzarsi dentro di lei.
 
- no... Non ti credo- gridò contro Inuyasha.
 
" non è vero no.... Non può averlo fatto...lei è mia amica"
 
Come avendole letto nel pensiero Inuyasha continuò ad infierire su di lei.
- è diventata tua amica solo per riuscire più facilmente a sottrarti la sfera-
 
Eccola.
Una pugnalata sarebbe stata meno dolorosa.
- no... Non è possibile... Kaede- la voce le si spezzò a causa del pianto.
 
- digli che non è vero.... Diglielo - gridò in direzione della sacerdotessa,la quale continuava a non fissarla. Il capo chino,il cuore ferito.
 
- io mi fidavo di te-
Rabbia.
Una furia ceca permeava i pensieri di Kagome.
"Come ha potuto? Dopo tutto quello che le ho raccontato... Come ha potuto?"
 
- non dovreste concedere la vostra fiducia così semplicemente. Si ci rimette sempre principessina - Inuyasha la schernì.
la ragazza chinò il capo lasciando che alcune ciocche di capelli,sfuggite dall’acconciatura,celassero il suo volto.

- avete ragione voi….sono stata una sciocca ad aprire il mio cuore ad una donna del genere- quelle parole ferirono Kaede- non avrei mai dovuto lasciare che si avvicinasse a me- di scatto sollevò il viso verso il suo nemico e facendo leva su tutta la rabbia che possedeva in corpo concentrò tutte le sue energie sulla mano destra.Con forza diede ad Inuyahsa un pugno,talmente potente da lasciarla andare.
 


Ciò fu più che sufficiente per Kagome che si avventò su Kaede.
Presala per le braccia cominciò a scrollarla violentemente.
 
- perché l'hai fatto? Io ti ho dato il mio cuore... Perché?-
Kaede la fissava con gli occhi sbarrati.
- io...- non riusciva nemmeno a parlare come paralizzata dall'odio e dal rancore che leggeva negli occhi di Kagome.
Colei che fino a quel momento l'aveva sempre guardata con dolcezza e affatto,colei che si era aperta a lei confidandole i suoi segreti più intimi,adesso la disprezzava.
 
- io.... Io.... Mi dispiace- a quelle parole Kagome si immobilizzò.
 
Il rumore di uno schiaffo si diffuse nell'ambiente circostante.
La guancia di Kaede pulsava rossa.
La mano di Kagome era ancora sollevata a mezz'aria.
 
- vi odio- due parole che spezzarono il di cuore di Kaede. Calde lacrime le rigarono il volto solcato da rughe.
Inuyasha fissò stralunato le due donne. Il suo sguardo continuava a vagare dalla guancia arrossata di Kaede,dalle sue lacrime,alla mano della fanciulla,ai suoi occhi colmi lucidi,alle sue labbra strette in una linea dura.
 
Sentì un moto di rabbia pervadere il suo corpo.
" quella smorfiosa non avrebbe dovuto osare tanto"
Ai suoi occhi Kagome si era macchiata del più orribile dei crimini: aveva fatto piangere Kaede,quella che per lui era stata una nonna, un’amica.
 
-io vi odio- ripeté la ragazza.
Incapace di sopportare oltre il mezzo demone si portò dietro la fanciulla. Con un braccio avvicinò la ragazza a se.
Kagome iniziò ad agitarsi tra le sue braccia,desiderosa di liberarsi dalla sua presa,tuttavia non usò mai il potere della sfera,conscia di non esserne in grado.
Il suo cuore era corrotto dal risentimento,dall'odio in quel momento.
 
Ciò diede un certo vantaggio ad Inuyasha che comunque poteva contare sulla sua forza bruta.Infatti gli bastò davvero molto poco per calmare la ragazza.
 
Velocemente portò le dita fredde sul collo della fanciulla che smise di agitarsi,come se il suo tocco avesse il potere di placare il suo animo inquieto. Un sorriso di vittoria delineò le sue labbra.
Al suo tocco la pelle della ragazza sembrò prendere fuoco.
Un incendio divampò in tutto il suo corpo.
Qualcosa di così potente e inarrestabile che per qualche minuto sembrò quasi dissuaderlo dal suo intento originario.
 
Sotto le sue dita percepiva il pulsare frenetico del cuore della piccola dea abbandonata nel suo abbraccio.
 
- il vostro cuore batte così forte- sussurrò all'orecchio di lei,depositando un piccolo bacio in quella zona di pelle nuda.
 
Questa volta anche il suo cuore sembrò essere in procinto di esplodergli nel petto.Il profumo della ragazza,il dolce sapore della sua pelle,lo mandarono in confusione.

Voleva di più.
Desiderava di più.
I suoi desideri erano tali e quali a quelli di Kagome,come momentaneamente soggiogata da quelle carezze,come incapace di discostarsi da lui,dal calore del suo corpo.
 
- lasciatemi... Vi prego-
 
- non posso...-un dolce sussurrò prima che le labbra di Inuyasha assaggiassero

nuovamente la pelle della ragazza.
" è così dolce...così sensuale"
 
Lentamente le mani che la tenevano ferma conto di lui,raggiunsero il collo della ragazza,stringendosi intorno ad esso delicatamente. Non avrebbe fatto del male alla dea che stringeva tra le braccia,l’avrebbe solo momentaneamente zittita.

Aveva un piano ben chiaro per lei.

 
-Inuyasha no.- gridò spaventata Kaede temendo che fosse sul punto di strangolarla - hai promesso che non le avresti fatto del male...lei è...-

Le parole di Kaede morirono in gola quando vide il corpo di Kagome afflosciarsi tra le braccia del ragazzo. Gli occhi le si chiusero lentamente,come se fosse stata travolta dal sonno,le labbra si dispiegarono sorprese e le sue membra si abbandonarono al volere del ragazzo.
 
Inuyasha infatti, esercitando una forte pressione sulla vena del collo della fanciulla, impedendo l'afflusso del sangue al cervello, le aveva fatto perdere i sensi.
 
- non posso lasciarvi andare piccola dea... Voi mi servite viva- sussurrò prendendo in braccio la ragazza.
Provò uno strano piacere nel sentirla così vicino a lui,nel percepirne il dolce respiro sul suo collo,nello stringerla tra le braccia.
 
Aveva desiderato così a lungo farlo.
Quante volte nell'arco di quella lunga settimana aveva immaginato di sfiorarla? Di contemplarla? Di perdersi nella bellezza del suo viso?
Ora che la fanciulla dormiva placida tra le sue braccia,poteva farlo.
 
- Inuyasha cosa le hai fatto stupido- come una furia Kaede si avvicinò a lui inviperita.
- avevi promesso che non le avresti fatto del male-
 
-pff - sbuffò infastidito il mezzo demone.- sta bene è solo svenuta. Cos'altro avrei dovuto fare? Ricordi lei è una nostra nemica... Ci serve viva per far funzionare la sfera.- si giustificò.
 
Kaede lo guardò tristemente.
- no mio caro Inuyasha...lei non è una nostra nemica-
 
- Kaede per favore ne abbiamo già parlato...per quanto affascinante...-
"Bellissima.... Sensuale...."-coraggiosa....-"forte...determinata" - possa essere lei è pur sempre un nostra,una mia....-
 
- è tua sorella-
- si brava e' mia sorel....- le parole gli morirono in gola a causa di un groppo difficile da mandare giù.
- mia sorella ? -
Sussurrò laconico mentre ancora una volta contemplava il volto dormente della fanciulla.
 
- si la vostra Kagome... La vostra principessa-
La mente di Inuyasha si era sconnessa da tutto il resto del corpo.
- è impossibile... La mia… la miaa-

Il cervello si distacco dal resto del corpo,impedendogli di formulare pensieri coerenti.

“ è uno scherzo… lei sarebbe la mia….”

Le gambe crollarono sotto il peso di quelle parole.Le ginocchia sfiorarono il suolo.Gli occhi erano incapaci di staccarsi dalla ragazza.
- non può essere lei... Non può essere- la sua mente,il suo cuore scalpitavano.
 
Con la mano accarezzò delicatamente il volto della ragazza, badando a non graffiarla con gli artigli. La sua pelle era morbida e liscia come la seta.
"è davvero lei? La mia piccola sorellina …."
Inuyasha non voleva dare speranze al suo cuore.
Temeva ciò che sarebbe accaduto se le supposizioni di Kaede si fossero verificate false.

Cosa sarebbe accaduto se si fosse concesso il lusso di sperare? Cosa sarebbe accaduto se quella ragazz non fosse stata realmente sua sorella?
Di sicuro sarebbe caduto di nuovo nell'oblio di dolore e sofferenza che aveva caratterizzato la sua infanzia.
Questa volta cosa gli avrebbe impedito di toccare il fondo?
Nulla. Ormai di speranza ne aveva ben poca. Era stanco,troppo stanco anche solo per provare ad immaginare un futuro migliore.

Ma se kaede avesse avuto ragione?

Se quella ragazza fosse realmente sua sorella? Avrebbe potuto espiare le sue colpe? Avrebbe potuto starle accanto?
 
Kaede si avvicinò a lui.
Anche se con difficoltà la sacerdotessa si inginocchiò dinnanzi a lui.
Con la mano destra sfiorò delicatamente la guancia di Inuyasha.
- piccolo mio,non precluderti la possibilità di essere felice- la mano sinistra sfiorò la chioma corvina della principessa.
- lei è tua sorella....- gli occhi le si riempirono di lacrime- il suo dolore è un eco del tuo.-
Inuyasha la fissò desideroso di saperne di più.
- quando sono arrivata qui,l'ho trovata accasciata su queste due tombe,mentre piangeva,gridava,si disperava...come in preda all'agonia,una sofferenza causata dalla morte e dall'impossibilita' di andare avanti,di dimenticare... -
 
Inuyasha si sentì mancare al solo immaginare quella scena.

Davvero soffriva cosi tanto?

Nemmeno lei era riuscita ad andare avanti?

Tra i due Kagome era stata sempre la più forte,la più combattiva.

Lui l’aveva lasciata sicuro che prima o poi l’avrebbe dimenticato,sicuro che sarebbe riuscita a rifarsi una vita…

“ho sbagliato tutto… ho sbagliato tutto”


- oh mio dio- sussurrò quando il suo sguardo si posò sulle due lapidi.

Il suo nome,quello di suo padre spiccavano sulle due tombe.
Una frase in particolare colpì la sua attenzione.
- vivere ne cuori di coloro che restano non è morire- sussurrò malinconico mentre un triste sorriso curvava le sue labbra.

Lui aveva già sentito quella frase.

Ancora una volta lasciò una tenera carezza sul volto della fanciulla addormentata tra le sue braccia.

-è la stessa frase che ho pronunciato per consolarla alla notizia della morte di nostre padre… era cosi disperata- laconico ricordò quella piccola bambina aggrapparsi a lui,piangere,invocare il nome del padre.

Il volto della bambina si sovrappose a quello della donna.

Perchè ora scorgeva in lei una somiglianza che prima non era chiara?

Era forse la consapevolezza di averla ritrovata che lo rendeva cosi su di giri?

 

-Kagome- da quanti anni non pronunciava il nome di sua sorella?

Troppi…

-kagome – ripetè abbracciando la ragazza, avvicinandola al suo cuore

 

-Il mio piccolo angelo- calde lacrime rigarono i suoi occhi. Da quanto tempo non piangeva? Da quanto tempo non lasciava che il suo dolore salisse a galla allentando la presa intorno al suo cuore?

Troppo.

 

Ora che aveva dato un nome a quel volto così bello,ora che sapeva di aver ritrovato l’amata sorella, si sentiva completo.

“ si è lei…” pensò continuando a rimirarla stuipito” la mia Kagome”

Nessun nome calzava a quella ragazza,meglio di quello della sorella.

 

- Non permetterò a nessuno di separarci- le sue labbra sfiorarono delicatamente la sua fronte.

“metterò a tacere i mie demoni per te…”

- Questa volta manterrò la mia promessa- con uno sguardo fiero si rimise in piedi senza mai allentare la presa da Kagome.

 

-portiamola con noi… abbiamo tanto di cui parlare…- si girò verso Kaede.

- tanto di cui decidere.- osservò ancora una volta il volto di Kagome.

- il nostro destino dipende da questo piccolo angelo adesso- un dolce sorriso curvò le labbra del ragazzo.

- siamo nelle sue mani- dettò ciò prese a farsi strada tra la nebbia, Kaede alle sue spalle e sua sorella stretta tra le braccia.

Non sapeva ciò che gli avrebbe riservato il destino, non sapeva come sua sorella avrebbe preso tutta quella strana situazione,ma di una cosa era certa: Non l’avrebbe più lasciata andare,avrebbe fatto di tutto per restarle accanto.

 


 
 
 
 
 

 

 

 

ANGOLINO AUTRICE:

Giorno tesori e Buon Natale <3

Come vi avevo promesso sono riuscita a postare il nuovo capitolo il giorno di Natale o meglio il giorno della vigilia <3 Consideratelo un piccolo regalo per tutti voi miei cari lettori <3

Voi non lo sapete ma Natale è la festa che preferisco in assoluto.

Nell’aria si percepisce un’atmosfera magica <3

A mio avviso natale è non solo il giorno in cui Gesù nasce nei nostri cuori,ma anche un giorno in cui condividere se stessi con tutti gli altri,in cui ringraziare per ciò che si ha,per ciò che si è perso,per le persone che ci stanno accanto.

Ebbene dunque vorrei ringraziarvi dal profondo del mio cuore per tutto il sostegno e l’appoggio che mi avete mostrato fin a questo momento <3

Grazie <3

 

Detto questo vi faccio i miei migliori auguri e vi lascio alla lettura del capitolo <3

Spero che vi piaccia <3

 

 

 

 

 

 

 


 Leggenda :
 
1. Arien : nel linguaggio elfico viene tradotto come "luce del sole".
           Nella storia questo nome viene utilizzato per designare il regno
           di Kagome e Inuyasha,il regno che è sotto il dominio di Sesshomaru.
 
2. Eldar : nel linguaggio elfico viene tradotto come "stelle".Nella storia questo sostantivo viene utilizzato per designare la            residenza della famiglia reale,il Castello di Eldar ovvero il castello delle stelle.
  
4.Yaana : nel linguaggio elfico viene tradotto come "santuario"
 
5.Idril significa curare
6 kitsune : demone gatto.
 
7. Shikon no Tama : sfera dei quattro spiriti
 
8.Sírdhemon : nel linguaggio elfico significa fiume di tristezza.  Nella storia questo nome viene utilizzato per indicare la città in cui sono custodite le tombe dei re del passato,di conseguenza anche le tombe dei membri della famiglia reale.credo che il nome sia molto adatto così come anche il suo significato.infondo perdere le persone che si amano         significa essere travolti da un fiume in piena di tristezza e dolore.
 

 
Spiegazioni :
*la citazione appartiene all’opera di Foscolo I Sepolcri.

 

 

 vi posto due immagini XD

Kagome con il mantello :

 

le due lapidi:


 

Bene tesorini miei alla prossimaaaa <3

 

 

Merry Christmas & Happy New Year <3

 

 

DestinyandLove

 

   
 
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