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Autore: Ineki    24/12/2013    1 recensioni
Blu e oro, è una storia che parla di un cambiamento. Diversi cambiamenti.
La storia di una ragazza nata nella notte più buia attraversata da una miriade di stelle cadenti. Misteri millenari verranno rivelati, esseri sconosciuti appariranno e dolci sussurri nella notte racconteranno a voi, cari lettori, le vicende di Anita.
Genere: Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3. Evento positivo.
 
Toc. Toc. Toc.
 Il rumore ritmico non aveva intenzione di smettere. Cercai di concentrarmi su qualcos'altro, tipo il paesaggio cristallizzato tutto intorno, ma quel stramaledetto suono continuava incurante del mio mal di testa.
"Quel ragazzo mi fa decisamente saltare i nervi!" pensai arrabbiata più con me stessa che con lui.
Avevo commesso l'errore di mostrarmi ancora più vulnerabile facendomi beccare a fissarlo la scorsa notte...
- Hai smesso di fissarmi con quei occhi sognanti, fiorellino? Oppure stavi pensando ad un modo per ringraziarmi visto che ti ho scaldato con il mio corpo? Ti posso dare qualche suggerimento piccante. Perché quella faccia? Perfetto, vorrà dire che esigerò il mio compenso come e quando voglio.-
Balbettai qualcosa di incoerente, prima di arrossire di botto e serrare i denti con forza.
Non seppi cosa dire. Mi viaggiavano in mente tutte le cose che avrebbe potuto farmi il mi-...il rapitore.
Uccidermi? L'avrebbe già fatto , in molte occasioni dovevo ammettere; a meno che non fosse un membro di qualche setta che compiva sacrifici umani. Torturarmi? Poteva essere un'idea più veritiera, vista la sua capacità  di stancare e distruggere i miei poveri nervi. Tenermi prigioniera per un riscatto? I miei non erano ricchi e erano in viaggio solo per aver vinto un concorso su un pacchetto di patatine.
Allora cosa vuole da me?!
-Rispondimi una buona volta: perché hai rapito me? Cosa vuoi tu o chiunque altro da me?! Non ho niente , niente degno di nota, solo questi due odiosi occhi strani che mi fanno allontanare dalle persone! Tu sai cosa significa quando hanno paura di guardarti negli occhi? Quando capisci dai loro volti che sono carini con te solo perché sono brava a scuola o perché ti vogliono chiedere un favore ? Hai mai assistito a..!- mi bloccai con il cuore in gola, prima di dire 'quella cosa'.
Non doveva succedere.
Calma.
Inspira. Espira.
Inspira. Espira.
 Non funzionava!
 Mi alzai di scatto, respirando affannosamente, cercando a tentoni la mia borsa. Quando l'afferrai avevo le lacrime che scorrevano come fiumi e il peso opprimente al petto faceva malissimo e la solita paura mi faceva tremare le mani convulsamente.
 Una mano aprii la cerniera e trovò il mio inalatore. Dopo aver aperto il tappo e premuto lo stantuffo respirai quell'aria fresca che ricordava l'ospedale e medicine . Il dolore e la paura scemarono pian piano con il mio respiro che tornava regolare.
Stanca, mi accorsi di essere seduta tra le braccia del ragazzo con gli occhi da tigre e che era lui che teneva il mio salvavita vicino al mo viso. Mi aveva aiutata. Indifesa come non mai dopo un attacco d'asma, girai appena la testa a guardarlo e intravidi un volto preoccupato, prima di addormentarmi sfinita.
 
Toc. Toc. Toc.
 'Basta!' urlai nella mia testa.
Era da quando mi ero svegliata che continuava, desideravo con tutta me stessa che questa storia finisse. Come se qualcuno mi avesse ascoltata, ci fermammo.
 -Eccoci arrivati.- affermò semplicemente, ribaltandomi in posizione verticale con i piedi per terra.
Prima di farmi girare verso il posto in cui eravamo giunti, mi fissò nei gli occhi intensamente. Io , purtroppo, incatenata e incantata dal suo sguardo, percepii solo un gelo ai polsi e un clic. Lui continuava a guardarmi... aveva la stessa espressione preoccupata, ma prima che potessi dire qualcosa, sentii uno strattone che mi fece voltare voltare di scatto e inciampare.
Davanti a me, un enorme lago ghiacciato si estendeva senza limiti in tutte le direzioni : una patina azzurrina biancastra riluceva sulla superficie e il cielo completamente bianco rendeva tutto surreale e cupo. Esatto, quel bianco non rifletteva le luce come faceva la neve. Sembrava un paesaggio malato, stupendo e terrificante , nella sua glaciale bellezza. Non si vedeva anima viva, né un riparo, ma continuai a guardare.
All'improvviso una sagoma comparve in lontananza. Arrivava a tutta velocità  e si ingrandiva a vista d'occhio. Sentii il rumore inconfondibile di artigli sul ghiaccio e un'ombra scura si fermò inchiodando, rilasciando una nuvola brillante tutt'intorno.
Quando riuscii a smettere di tossire, alzai gli occhi sulla bestia davanti a me.
 Una pantera nera, con striature blu cobalto, ricambiava il mio sguardo dall'alto dei suoi tre metri e mezzo con due occhi gialli e verdi. Mi accorsi di avere gli occhi sgranati e la bocca semi aperta. Il mio rapitore stava per aprire la bocca, probabilmente avvertendomi di non avere paura, mentre io mi gettavo verso...la pantera.
 Le saltai addosso, coccolandola e accarezzando il pelo morbido, riuscendo a mormore complimenti e vezzeggiativi per quella splendida creatura. La gattona si girò e mi leccò la faccia con la sua lingua enorme e ruvida. Faceva le fusa per me e il ragazzo ancora fermo al suo posto ci guardava sconvolto.
'Finalmente un risvolto positivo!' gongolai con un sorriso a trentadue denti in groppa alla mia nuova amica.
  
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