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Autore: sylviamarzini    24/12/2013    0 recensioni
Ricordi.Ricordi che tornano alla mente, ora che tutto è finito - o è appena cominciato? Severus Piton è appena morto. Eppure si risveglia in un luogo a lui oscuro dove trova una lettera. Ha un cammino da compiere prima di raggiungere la sua Lily. Un cammino che lo rigetterà nel passato.
****
Lily sta aspettando il suo ex migliore amico e ,come lui, si lascia sommergere dal passato trascorso insieme. Dubbi iniziano a travolgerla... lei ama James, eppure adesso non ne è così sicura...
-Un percorso composto da memorie nascoste per raggiungere il paradiso e stare di nuovo insieme. -
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ormai abituato ai cambiamenti del paesaggio, Severus pensò alla fantasia che la natura doveva avere per creare piante mai viste. In quel momento, tanti salici frondosi dalle foglie candide oscillavano seguendo un moto ondoso, senza bisogno del vento. Una melodia, simile a respiri profondi, nasceva da quelle pigre oscillazioni , insieme a qualcosa di un bianco scintillante che, danzando graziosamente, ricadeva a terra , ricoprendo la strada di quella soffice sostanza. Piton , strabiliato, ci affondò una mano: subito il freddo gli fece venire i brividi : era neve. Luminosa, morbida neve! Senza poter resistere , ne prese una manciata e , animato da un forte desiderio, la ingoiò. Era deliziosa! Dolce e gelida. Subito gli ricordò le gare a palle di neve fatte con Lily e il suo viso arrossato dal freddo che stupito, gli chiedeva com'era possibile che lui non avesse festeggiato nessun natale come si deve.

Mancava un giorno alla vigilia di natale. Severus se ne stava appollaiato su una panca della Sala Grande, addobbata per l'occasione con giganteschi alberi agghindati e ghirlande. Il vischio si mischiava con l'agrifoglio e dal soffitto scendevano lentamente fiocchi di neve. -Non ti ho mai chiesto come hai passato i precedenti Natali, Sev - disse la voce di Lily, appoggiata a lui. Il suo naso era rosso per la palla di neve che poco prima l'aveva colpita lì, facendo vincere il ragazzo. Subito si era scusato , ma lei lo aveva liquidato con una risata. Lui volse il suo sguardo su di lei. Era bellissimo averla lì con sé , senza che ci fosse nessuno a disturbarli: gran parte degli studenti, tra cui Potter e i suoi amici, se ne erano andati per trascorrere la festa con la famiglia, lo stesso piano che doveva seguire Lily, ma poi aveva deciso che preferiva non lasciarlo solo. Erano rimasti una decina e tutti se ne stavano per conto loro nelle sale comuni, ma visto che loro non potevano, se ne stavano lì , a loro agio, scaldati da fuochi scoppiettanti, o andavano fuori a giocare con la neve. -Io non lo ho mai festeggiato- ammise lui. Vedendo lo sguardo scandalizzato di lei, due occhi così spalancati e verdi  profondo che non lei li avrebbe avuti neanche se avesse confessato di avere ucciso il suo migliore amico, spiegò – cioè, mi ricordo vagamente di mia madre che sorride e mi abbraccia e di mio padre che canticchia “ Jingle Bells” . Ma doveva essere molto prima che...- ma la sua voce si spezzò e non riuscì a continuare.“ Prima che lui cominciasse a bere e diventasse un mostro umano , portandomi così a essere odiato da entrambi ” pensò . Lily dovette capire ugualmente ciò che aveva taciuto , perché gli strinse con la sua piccola mano il braccio, e lui si rincuorò a quel tocco. Aveva lei adesso, non sarebbe più stato circondato da odio per quella festività. - Quindi non hai mai addobbato un albero, fatto il presepe, visto Christmas Carol, e , cos'altro?, preparato un pandoro?- - Cos'è un pandoro?- fu la risposta spaesata di lui. Lei sembrava in preda a una crisi isterica: respirò profondamente e sembrava dirsi – calma , stai calma- e Severus riuscì a stento a nascondere una risatina. - Sev – proclamò lei quando si calmò – tu puoi sapere anche un mucchio di cose sulla magia, ma con le feste babbane sei proprio indietro! Bè almeno adesso so cosa regalarti! Però devo andare a prepararlo e a scrivere una lettera per i miei genitori! A dopo!- . E così lo lasciò , emozionata. Lui la guardò andare via , emozionata e eccitata, immersa nella sua idea. Divertito, si strinse nella sua sciarpa nera, verde e rossa e si rigettò nello studio di una difficile pozione che, con una penna, iniziò a correggere. Chissà cosa intendeva Lily?

Lo scoprì solo la mattina di Natale, poiché nei giorni precedenti non gli rivelò nulla. Piton si alzò , sottraendosi al caldo accogliente delle coperte del suo letto. Si stiracchiò, insonnolito, e i suoi occhi si spalancarono, ancora più neri e sorpresi, per ciò che aveva di fronte: regali! Un pacchetto argentato , un sacchetto color panna, uno più piccolo rossastro e un ultimo celestino. Si guardò intorno, aspettandosi che qualcun altro di Serpeverde fosse rimasto a sua insaputa e che quelli fossero di sua proprietà, o che comunque qualcuno potesse prenderglieli urlando – sono miei! - , e invece non successe niente. Gettando un urlo felice si gettò sul primo regalo ,quello celestino . Lo tastò : era morbido. Lo aprì con cautela: dentro c'erano un paio di guanti mezzi bucati di un profondo blu. Un bigliettino scivolò fuori, scritto in una stretta calligrafia disordinata: “Erano di tuo nonno: fanne buon uso. Ti voglio bene,
mamma” . Severus lo guardò, stupito. Sua madre gli aveva fatto un regalo? Era passato così tanto tempo dall'ultimo che aveva ricevuto da non ricordare più quale fosse. Forse, ora che non era più a casa , sentiva la sua mancanza! Gli aveva scritto addirittura che gli voleva bene! Osservò meglio la carta da lettere e vide che in alcuni punti l'inchiostro era sbavato, come se lei ci avesse pianto sopra. La sua felicità diminuì : ora non c'era nessuno che la proteggeva da suo padre. Arrabbiato , prese i guanti , se li infilò e mise da parte il biglietto. Scartò il secondo regalo : una bottiglia semivuota di alcool ambrato, non accompagnato da nessun augurio. Non ebbe bisogno di un segno di riconoscimento per capire chi lo avesse mandato: dall'odore che emanava, fra il vomito e fumo di sigaretta, capì che doveva essere dell'altro suo genitore. Con un colpo di bacchetta lo spedì dentro un cestino della spazzatura. Da chi erano gli altri due? Nuovamente emozionato, strappò la carta argentata da cui uscirono un paio di calzini morbidissimi color selva. Profumavano di pulito. Si sfilò i suoi, tutti bucati, e si mise quelli nuovi e caldi. Lesse il biglietto allegato , scritto con una bella grafia rotonda: “ Buon Natale! Lily mi ha detto che non ti aspettavi molto per questo giorno, così ti abbiamo fatto un regalo!” era firmato "famiglia Evans". Soddisfatto e piacevolmente sorpreso, lesse il biglietto dell'ultimo sacco. Era scritto con una calligrafia molto familiare : “ ehy Sev! Buon primo tuo vero natale! Leggendo questo biglietto inizierai a ricevere il mio regalo. Buon spacchettamento ! ” Non facendoselo ripetere due volte, osservò il contenuto della sacca. Dentro c'erano delle statuette: un fornaio, un pastore con le sue pecore, un suonatore di fisarmonica , un pescatore e un uomo incurvato su un bastone. A cosa servivano? Curiosissimo , vide un fogliettino: “ eheheh, Sev,ora ti starai sicuramente chiedendo cosa ci devi fare. Ti aspetto in sala Grande per spiegartelo! Corri, dai!” Ridacchiando , andò nel luogo dove l'aspettava Lily. Certo, sapeva proprio come destare la sua curiosità! La trovò , rossa in viso, accanto a un albero, stranamente non addobbato, e ad un ripiano in pietra con sopra quella che sembrava borraccina. Un fuoco in un barattolo scoppiettava allegramente sul tavolo. La contemplò in silenzio ancora per qualche istante, per ammirarla, ma lei non se ne accorse: era china su un sacchetto bianco latte, con i capelli rossi che le nascondevano parzialmente il volto. Quando si accorse della sua presenza , i suoi occhi verdi si illuminarono e gli corse incontro, soffocandolo in un abbraccio. Si sentì avvolgere da un gran caldo e da un senso di benessere, di pace con sé stesso , e si chiese se si sarebbe mai abituato a quei gesti inaspettatatamente affettuosi e desiderati. - Buon Natale – sussurrò nel suo orecchio, ottenendo come risposta un “ buon natale anche a te” tutto emozionato di lei. Osservando quegli occhi neri e pieni di aspettativa , Lily dovette ammettere che aveva avuto un'idea fantastica. - A cosa servono...?- disse nuovamente lui, mostrandole le statuine. Prendendogliele cautamente dalle mani, lei rispose con un misterioso -lo scoprirai-. Ne tirò fuori dal sacchetto delle altre : un donna riunita in preghiera velata di celeste, un bambino minuscolo, un calzolaio , una donna con delle galline e un'altra con dei panni in mano. “No , aspetta un attimo.- pensò il ragazzo- ho sentito parlare di questa tradizione , è un...” -Presepe!- disse, sbalordito. Lily annuì, con un sorriso più enorme del normale, e lui pensò che quel gesto fosse il più bel regalo che potesse fargli. Ora che sapeva cosa fosse, non vedeva l'ora di farlo. - Il professor Silente mi ha dato il permesso di costruirlo e mi ha messo questo spazio a disposizione con del muschio... - iniziò lei, ma venne interrotta da uno sguardo supplicante che sembrava chiedere : - cominciamo cominciamo cominciamo?- . Con soddisfazione per la riuscita della sua prima idea , i due iniziarono allegramente a fare il presepe : aggiunsero anche delle stradine fatte con la farina e dei laghetti formati da carta stagnola. Lei vide che l'amico era felice e si sentì contentissima : lui era così spesso triste che vederlo gioioso era un ottimo traguardo. Anche se,osservò, se erano insieme sembrava dimenticarsi per un po' quanto il mondo era stato così crudele con lui. Quando terminarono , ammirarono il proprio lavoro: seppur avendo pochissimi omini, erano riusciti a far nascere una vera e propria cittadina minuscola. - E' venuto proprio bene- sospirò Piton , deluso che il gioco fosse finito. Lily, piena di risorse, prese un altro sacchetto da dove tirò fuori un dolce profumato di zucchero a velo. -Colazione!- rise lei. -Wow, che cos'è? - - E' un pandoro, quello di cui te ne parlavo l'altro giorno! Un dolce tipico italiano. Sai , una volta siamo stati lì per le vacanze natalizie e abbiamo mangiato un sacco di dolci! Ricciarelli ,panforte, torrone - elencò, con gli occhi verde smeraldo sognanti al ricordo di quelle delizie – e panettone! E' tipo questo dolce , ma pieno di canditi. Ma io non vado matta per i canditi- terminò, storcendo il naso. - Esiste un cibo che non ti piace?!- chiese lui, ironico, beccandosi un pezzo di dolce dritto sulla fronte. Lo zucchero a velo atterrò dolcemente sul tavolo e su di loro, cospargendoli di una polvere candida, che ricordava la neve fuori, facendoli scoppiare in risate. Il pandoro era proprio buono, peccato che metà venne usato per una logorante e divertente guerra a suon di vendetta. Poco dopo i due,ricoperti di zucchero profumato, furono raggiunti da una stranamente rilassata Professoressa McGranitt che , invece di rimproverarli per il loro ben poco contegno, chiese un pezzetto di dolce rimanente e, ficcandoselo in bocca con il risultato di due baffi bianchi,lodò il loro presepio trasformarmando le pedine in piccoli esseri animati. Ora le figure si muovevano , chiacchieravano, ridacchiavano , si scambiavano il pane e il pesce, preso da un laghetto fatto di vera acqua pullulante di pesciolini, la madre e il padre si abbracciavano, coccolavano il piccolo e scambiavano sguardi radiosi con gli altri abitanti. La professoressa, soddisfatta, se ne andò via canticchiando. Lily era davvero stupita: chissà se lei sarebbe mai riuscita a fare una cosa de genere? E l'incantesimo quanto sarebbe durato? Sarebbe riuscita a mostrarlo a Petunia? Sentì un piccolo morso di nostalgia , ma vedendo il suo amico così allegro, capì di aver fatto la scelta giusta. Dal canto suo il piccolo Piton stava osservando l'armonia di quei piccoli abitanti : pensò a come doveva essere far parte di una famiglia così felice. Chissà se lui ne aveva fatto parte di una così quando era neonato? E , per un fugace istante, immaginò lui , adulto, al posto del padre e Lily lì , al posto della donna... arrossì violentemente a quel pensiero, per crogiolarvisi un momento e scacciarlo un secondo dopo... però gli sarebbe piaciuto avere una famiglia felice e, affermò, tutti i bambini avrebbero davuto avere un'infanzia con delle persone che gli volevano bene ... menomale che aveva la sua amica. Le rivolse un sorriso a trentadue denti. Una pallina argentata planò docilmente verso di lui. -Non mi dire che...- -Sì! Lo decoriamo! - rise, indicando l'albero . -Ma non so come si fa- si lamentò lui, aiutandola a tirar da dietro la pianta un pesante scatolone pieno di oggetti luccicanti – Ecco. E' facile: prima si mettono le lucine colorate- tirò fuori delle minuscole lampadine e, grazie ai Wingardium Leviosa di entrambi, riuscirono a posizionarle con cautela su tutto l'albero. - Visto? Che ti avevo detto? Facile e divertente! Ora mettiamo questi- gli mostrò dei fili argentati, dorati , altri cosparsi di fiocchi di neve di plastica e ancora decorati da strani piumaggi colorati. Si divertirono tantissimo a metterli: fecero finta che fossero serpenti e poi inscenarono una sfilata usandoli come scialle. Con una risata posizionarono anche le palline. Ce n'erano di tutti i tipi: brillanti, trasparenti,dei cavali di legno,delle renne, degli angeli,alcune campane e tanti altri. Quando ebbero finito, era già ora di pranzo, ma il risultato era... indescrivibile! Era di gran lunga l'albero più bello di tutto il castello! Di nascosto , Severus mise lì sotto il regalo per Lily , ma scelse proprio il momento in cui lei stava facendo la stessa cosa. Scoppiarono in un'ennesima risata, e decisero che li avrebbero scartati insieme dopo. Piton pensò che quello, se sarebbe continuato così, sarebbe diventato il giorno più bello della sua vita. E se continuavano a ridere, presto gli sarebbe venuto il singhiozzo! Era una bellissima sensazione. I due ragazzi non avevano mai visto un pranzo come quello: c'era un centinaio di tacchini arrosto, montagne di patate bollite,fritte e arrostite, vassoi di oleose salsicce , zuppiere di lenticchie e piattate di cotechino. Lungo il tavolo(ne era stato apparecchiato uno solo) c'erano una miriade di petardi magici e lui aiutò Lily a tirarne uno, che scoppiò inondandoli di un fumo verde e brillante . Trovarono delle gobbiglie. Visto che sua madre era stata da piccola una campionessa e aveva insegnato tutto ciò che sapeva al figlio , Severus si sentì in dovere di fare lo stesso con lei e anche di dargli una bella batosta. Ma alla venticinquesima volta, era così testarda e voleva vincere per forza,  Lily riuscì a batterlo. Trovarono anche una scacchiera dei maghi(lei ne andò pazza) e degli strani cappelli con cui scherzarono fino a sera. Arrivò il momento di aprire i regali. - Apri prima il mio- disse lui, e il suo desiderio venne esaudito. Lily tastò il pacchetto: era morbido. Aprì la carta con cautela: dentro c'era la sciarpa di lui! - Sev! ma è tua! Non posso accettare...- lui fraintese e disse:- lo so, non ho avuto abbastanza soldi per comprartene una nuova , ma voglio che tu la prenda. Osserva : simboleggia la nostra amicizia: rosso per i tuoi capelli e per Grifondoro, verde per Serpeverde e per i tuoi occhi e nera per i miei capelli e i miei occhi- dicendo così gliela avvolse attorno al collo. Era così lunga che metà cadeva in terra. Lei, quasi commossa, la raccolse e sussurrò- sarà Nostra- , mettendola anche al collo di lui. E rimasero un po' lì a guardarsi, legati da qualcosa di ben più resistente di morbida lana. Il regalo di Lily era una pallina: era di vetro e dentro c'era una renna bianca, delicata e graziosa, “proprio come lei”, si ritrovò a pensare. -Ogni anno- spiegò lei- ti regalerò una pallina da appendere. Quando saremo grandi ne avrai così tante da decorare almeno dieci alberi!- “spero di addobbarli insieme a te” si ritrovarono a pensare entrambi, ma non diedero voce al loro pensiero. Severus seppe di avere ragione : quello era il giorno più bello di tutta la sua vita.

Il Piton adulto non sembrava aver cambiato opinione su questa affermazione. Ma le palline erano state soltanto cinque: cinque meravigliose palline che custodiva gelosamente. Da quando era andato a lavorare a Hogwarts , le appendeva,in segreto, sopra gli alberi più belli. Sarà sembrato pazzo, ma, quando le metteva, rischiaravano l'ambiente e lo rallegravano, ed era come se Lily fosse ancora lì.

                                                                                                             ****

Lily aveva gettato quei ricordi via, o almeno così tutti credevano. In realtà non aveva avuto cuore di gettare quella sciarpa. Giunse vicino a un armadio , lo aprì e ne tirò fuori una scatola , chiusa da un lucchetto, rinforzato da un incantesimo antifurto, che lei aprì con una chiave appesa al collo . Affondò le mani nella calda lana, desiderando di poterla mettere ancora un volta sul magro collo dell'amico.

  
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