***
Fiocco
rosso a stelle ***
La
vigilia di Natale era ormai alle porte e Parigi addobbata a festa era
il
miglior spettacolo che si poteva desiderare di vedere, in tutte le
strade
risuonavano inni di gioia.
Una
giovane ragazza diciassettenne correva sorreggendo un sacco enorme per
le vie
illuminate, i suoi capelli blu con ciocche rosse spiccavano in mezzo a
tutta
quella gente in giro per le ultime compere.
Il
suo cappotto in pelle nera chiuso strettamente in vita la proteggeva
dal freddo
esterno evidenziando il suo fisico minuto; in molti vedendola si
domandavano
come riuscisse a correre in quel modo con un paio di stivali con tacco
12…
sembrava quasi che volasse con il suo sacco in velluto
nero.
I
capelli mossi dal vento che soffiava in quel momento erano bloccati
dalla
fascetta di velluto nera decorata con un disegno di dorate e bellissime
ali di
pipistrello che racchiudevano un cuore.
Gli
occhi d’ametista
brillavano di pura gioia; un
dolce sorriso sulle labbra a bocciolo era coperto dalla pesante sciarpa
di lana
nera con decori dorati che le circondava il collo aggraziato.
La
fretta era sempre più
pressante nella
ragazza, da molto aspettava questo giorno e adesso non vedeva l’ora
di arrivare a destinazione…
il viaggio era stato faticoso per via dell’ingombrante
fardello ma questo non le interessava, tra
poco avrebbe rivisto alcuni dei suoi più
cari amici.
Kendra
corse fino allo sfinimento per raggiungere la suggestiva "Tour Eiffel"
e i suoi giardini, luogo d’incontro
prefissato
per quell’uscita;
vide da lontano la sagoma della
sua migliore amica e allora decise di aumentare ulteriormente il passo.
-"Li!!!!!!"-
Girandosi
sentendo l’urlo
familiare, una ragazza diciottenne
dai lunghi e lisci capelli biondi posò
il suo sguardo blu sull’amica
sorridendole di felicità.
-"Kend!!!!!!"-
La
ragazza era avvolta in una spessa pelliccia bianca che la copriva
completamente, ai piedi degli stivaletti bianchi e in testa a fermare i
capelli
dei fermagli bianchi a forma di ali d’angelo.
Al
contrario di quello che si poteva immaginare non erano ragazze normali,
bensì
un angelo e un demone
anche se a vederle ci si sarebbe sicuramente sbagliati a distinguerle,
motivo
per cui non potevano incontrarsi così
spesso.
Abbracciandosi
con gioia le due giovani iniziarono subito a chiacchierare.
-“Ma
dove si è
cacciato Deyx? Non lo
vedo in giro…”-
domandò
continuando a
guardarsi intorno l’angelo.
-“Non
è
potuto venire, se non
sbaglio il suo clan ha obbligato a rimanere a Vulcania tutti i membri
che non
dovevano presenziare alla riunione, sai come sono rigidi i suoi
genitori per le
regole…”-
rispose sbuffando il
demone.
Un
espressione malinconica comparve sul viso di Kendra ma velocemente e
senza
farsi vedere, o almeno lo sperava, tornò
a sorridere allegramente iniziando a raccontare le novità
avvenute dal loro
ultimo incontro.
Quando
alla notte di tutti i santi erano rimasti in attesa del ritorno di
Lucas e Vaan
le scommesse erano partite, naturalmente idea proposta da quella testa
pazza di
Urd, e nessuno si era tirato indietro dal provare a dare un suo
pronostico.
In
molti
pensavano che la sfida di velocità
tra i due si sarebbe conclusa in parità,
infondo entrambe le
loro razze erano conosciute per la loro grande velocità,
ma quello che aveva
creato più
proposte assurde era stato il punto dei dolci.
Alcuni
come Alex e Luji sostenevano che avrebbe vinto Lucas grazie alla sua
eleganza
innata che attraeva gli umani, Lija e Sculd invece puntavano sul
magnetismo
animale di Vaan, Urd e Verdandi pensavano ad un altro caso di parità,
Kendra invece
scherzando disse che si sarebbero persi entrambi tornando con un nulla
di
fatto.
L’unico
che non voleva
sbilanciarsi era Deyx, ma dopo molte pressioni dagli amici espose la
sua tesi:
i ragazzi sarebbero tornati senza nemmeno un dolce ma con entrambi un
altro
premio.
Dopo
l’uscita
insolita del
demone i ragazzi decisero di passare il tempo bevendo dei drink e
scherzando
tra loro, tentando di non fondersi il cervello nel tentativo di capire
le sue parole
enigmatiche.
Molti
umani provarono ad inserirsi nel gruppo, vestiti perfettamente per la
festa, ma
senza ottenere il permesso di avvicinarsi troppo.
Infatti
per la festa nessuno aveva nascosto la sua vera natura, anzi, in molti
casi l’avevano
accentuata
attirando così l’attenzione
su di loro.
Per
l’occasione
Kendra e
Lija si erano vestite rispettivamente da angelo e demone versione
umana,
sorvolando sulle loro preferenze in fatto di vestiti e colori: aureole,
corna,
code e ali facevano bella mostra in rosso e azzurro.
Deyx
aveva optato per uno stile simile al suo classico modo di vestire, un
demone
metallaro con corna e coda nere e tanto di forcone.
Rimanendo
sul classico e non vistoso, Luji aveva semplicemente acconciato i
capelli in
modo che si vedessero le orecchie appuntite e si era vestito sui toni
del
verde.
Alex
aveva
tolto il glamour che lo ricopriva normalmente quando era con gli umani
e la sua
pelle sfoggiava un colorito verdastro, optando pure lui per vestiti
semplici
sul verde e marrone.
Lucas
e
Vaan come in buona tradizione umana avevano esternato la loro forma da
vampiro
e licantropo senza esagerare, mentre le tre streghe avevano deciso di
festeggiare alla grande.
Prendendo
spunto dal significato dei loro nomi avevano deciso di interpretare le
dee
celtiche che scandivano il tempo trasformandole in streghe dall’aspetto
svecchiato.
Sculd
interpretando, come descritto dal suo nome, la dea del tempo futuro
stregata
era vestita come alcune attrici nei film su i viaggi spaziali portando
con sé
un aspirapolvere a
folletto per simboleggiare le scope moderne delle streghe.
Verdandi
come dea del tempo presente era vestita con un lungo abito da sera
bianco in
stile orientale, anche lei con una scopa da casa di uso moderno per
simbolismo.
Urd
invece si era davvero sbizzarrita, interpretando la dea del tempo
passato era
vestita come una donna delle caverne in versione sexy e per
simboleggiare il
suo stato di strega aveva recuperato una scopa fatta con un ramo d’albero
e della paglia
sul fondo.
Benché
stupende nei loro abiti,
gli umani faticavano a comprendere il significato dei loro costumi,
scambiandole semplicemente per una cubista, una cinesina e una donna
delle
caverne, scatenando così
ogni volta l’ira
della maggiore delle sorelle Goods.
Passate
tre ore circa dall’inizio
della gara, videro i loro amici fare finalmente
ritorno dal bosco, anche se dalle loro facce si poteva capire che la
sfida non
era finita come speravano.
-“Vampirello,
lupacchiotto! Allora cosa ci raccontate?”-
urlò
Urd.
L’entrata
dei due
ragazzi, che già
non era passata inosservata dal pubblico femminile visto
il loro aspetto splendido, non poteva essere resa più
plateale.
Raggiunto
il tavolo degli amici i ragazzi si sedettero con lo stesso cipiglio
arrabbiato,
tutti potevano notare la loro irritazione quanto la mancanza di dolci,
sicuramente
non dovuto alla figura appena fatta.
-“Allora?
Non ditemi che
vi siete persi per davvero!”-
la battuta di Kendra fu accolta da un’occhiata
assassina di
entrambi.
-“No,
la casa l’abbiamo
raggiunta
senza problemi…
anche se purtroppo siamo arrivati insieme…”-
disse Vaan
amareggiato.
-“LO
SAPEVO!”-
ignorando l’urlo
della sorella
maggiore, Sculd fece segno hai ragazzi di andare avanti.
Si
guardarono per un secondo e dopo un sospiro Lucas continuò
il racconto, -“Ad
aprirci è
stata una ragazzina
sui quindici anni circa; ci ha detto che i genitori non erano in casa
praticamente subito, credo che non ci abbia nemmeno ascoltato…
comunque ci ha
trascinato dentro dicendo che dovevamo ASSOLUTAMENTE partecipare alla
festa in
corso. Ci abbiamo messo un po’,
ma quando alla fine ha capito che volevamo andarcene ci
ha infilato a forza nelle mani il suo numero di telefono e poi tanti
saluti!
Non sopporto gli umani così
sfacciati, peggio di così…”-
Nel
silenzio che era sceso sul gruppo tutti si voltarono a guardare Deyx,
che
contro ogni possibile pronostico, era scoppiato a ridere fragorosamente.
Ci
mise
un po’ a
riprendersi, ma
quando infine recuperò
ossigeno a sufficienza, disse semplicemente scioccando
tutti un “Ve
lo avevo detto!”.
La
serata poi si era conclusa tranquillamente, ma ogni volta che ci
pensavano le
due ragazze non potevano fare a meno di ridere.
Ora
raccontandosi allegramente delle rispettive città
natali scoprirono che le novità
erano molto simili,
sia a Vulcania che a Fantasia alcune tecnologie umane erano state
adeguate al
loro stile di vita, soppiantando l’uso
dell’elettricità
con la loro energia
aurea.
Sia
gli angeli che i demoni possedevano un’energia
diversa rispetto a quella degli appartenenti alle
altre stirpi, diversa anche da quella delle fate, o quella umana;
questa
energia chiamata “aurea”
gli permetteva di
aprire i portali per raggiungere i loro rispettivi mondi e traeva la
propria
forza dagli elementi naturali circostanti e in parte dall’energia
vitale dell’individuo.
Teoricamente
i portali potevano essere aperti anche direttamente fra le dimensioni
dei due
mondi, ma rispettando l’antico
patto nessun
membro delle due stirpi apriva un portale per il mondo della razza
opposta,
quindi angeli e demoni potevano incontrarsi solo sulla terra essendo
territorio
neutro.
Nelle
credenze umane l’energia
aurea era
definita più
volgarmente magia,
inoltre sempre secondo le loro credenze si distingueva in bianca e nera
cioè
benigna e maligna. Al
contrario l’energia
aurea non
possedeva simili distinzioni nette, visto che poteva essere usata per
entrambi
gli scopi senza mutare la sua natura, ed ora era usata come sorta di
corrente
elettrica accumulabile in oggetti.
Quindi
era ormai facile vedere angeli e demoni con cellulari, computer o mp3.
Felici
di apprendere tali novità
da entrambe le parti,
Kendra e Lija, non persero ulteriore tempo.
-“Li
che tu sappia
funzionano anche fra una dimensione e l’altra?”-
Essendo
Kendra meno portata a relazionarsi con la tecnologia, chiese
spiegazioni all’amica
molto più esperta
di lei, che
senza indugi le spiegò
come funzionavano.
-“Normalmente
no, ma
mentre smontavo il mio telefono per curiosità
ho scoperto come fare a impostarlo per farlo funzionare
ugualmente, naturalmente senza dirlo a nessuno. Ho potuto sperimentarlo
solo con
il cellulare di Alex e Sculd, ma le comunicazioni verso la terra
funzionano
perfettamente…
se vuoi modifico
anche il tuo e vediamo se funzionano anche tra Vulcania e Fantasia.”-
Lija
era sempre stata interessata alla tecnologia umana e sin dalle prime
volte
aveva smontato e studiato il loro funzionamento tutte le volte che
veniva sulla
terra, proprio lei infatti in una riunione tra le due stirpi aveva
proposto uno
studio mirato ad esportare la tecnologia nei loro mondi; anche se all’inizio
il concilio era
stato contrario, con il tempo si erano accorti dei benefici che
avrebbero
potuto trarre, dando quindi il permesso di iniziare le ricerche.
In
modo simile si era comportata così
anche la razza delle fate, sfruttando i loro poteri
elementari per aggirare il problema dato dal loro isolamento dagli
umani sulla
tecnologia già
esistente.
Le
altre razze invece non avevano avuto di questi problemi visto e
considerato che
i vari clan erano abbastanza in contatto con gli umani da essere già
pratici con le loro
invenzioni.
Felice
all’idea
di poter parlare
più
liberamente con i
suoi amici estrasse dalla tasca del cappotto il suo telefono, la cover
completamente nera era attraversata da disegni tribali dorati mentre al
centro
sul retro spiccavano due ali da pipistrello circondate da rovi, il
modello
semplice era fornito di fotocamera, unico accessorio che l’angioletto
sapesse
usare.
Lija
ci misi davvero poco a sistemarlo, sedute comodamente su una panchina
aveva
smontato l’apparecchio
e dopo
nemmeno cinque minuti aveva finito di adattarlo.
-“Finito!
Ora dovrebbe
funzionare alla perfezione almeno verso la terra, poi faremo le prove
questa
sera per vedere se funzionano anche tra di noi…
hai già
qualche numero dei nostri amici?”-
-“Solo
quello di Alex,
quando sono andata a trovare lui e Luji la settimana scorsa mi ha
letteralmente
assalita per avere il mio numero…
a quanto pare la rete d’informazioni
della fatina è
davvero infinita, io
non gli avevo detto delle novità
sulla tecnologia.”-
-“Quel
mistero posso
risolverlo io, qualche tempo fa Deyx ha ricevuto un messaggio da lui
che diceva
di avere il cellulare e che grazie ad alcune modifiche erano riusciti a
convertirlo alla loro magia. In quell’occasione
ci diede il suo numero e io lo chiamai
dicendogli delle novità
arrivate; deve aver
immaginato che anche per voi era andata allo stesso modo…”-
-“Capisco.
Comunque quel
pazzo non vede l’ora
di capodanno per
poter scambiare il numero con Verdandi e gli altri…
Lu invece non vuole
proprio saperne di prenderne uno: la poca sopportazione verso gli umani
è
sfociata in un odio
profondo verso la tecnologia. Anche se nel suo caso è
dovuto allo scherzo
con l’arricciacapelli
che
gli ha fatto Urd.”-
ripensare a quell’episodio
fece scorrere
un brivido freddo sulla schiena di entrambe le giovani.
-“In
questo caso ti
passo io i numeri degli altri, Sculd mi aveva fatto promettere di farlo
quando
sono andata in Scozia a trovarle un po’ di
tempo fa; comunque nemmeno Deyx si è
voluto prendere il cellulare…
ma io ho rimediato regalandoglielo per Natale.”-
disse il demone
soddisfatta.
Estraendo
da una tasca interna della pelliccia il cellulare andò
immediatamente a
cercare i vari numeri.
Il
telefono era perfettamente in linea con i suoi gusti, un modello a
conchiglia
completamente bianco che aveva un unico decoro sulla parte frontale,
due
bellissime ali d’angelo
che
circondavano una rosa in stile tribale e il tutto in argento.
Dopo
essersi scambiate i vari numeri decisero di andare in un bar li vicino
per
bersi una cioccolata calda e scambiarsi i regali natalizi.
-“Adoro
queste trovate
umane, per una cioccolata calda con panna potrei anche uccidere!”-
la battuta scherzosa
di Kendra aveva un piccolo fondo di verità,
cosa che subito Lija le ricordò
guardandola con un
ghigno.
-“Già;
e Vaan ne sa qualcosa
a questo proposito, vero?”-
Arrossendo
in modo impressionante Kendra si nascose dietro la sua tazza
bofonchiando, -“È
successo una sola volta…”-
Scoppiando
a ridere fragorosamente il demonietto attirò l’attenzione
dei ragazzi
circostanti, -“E
meno male! Il povero
lupacchiotto è
rimasto traumatizzato
per settimane dalle ragazze! Ancora adesso si tiene lontano dalla
cioccolata di
qualsiasi tipo…
certo che potevi
evitare di appenderlo dai piedi alla cima di quell’albero
solo perché
si era bevuto la tua
bevanda mentre eri al bar per altre ordinazioni: insomma non è
quello il modo di
usare l’energia
aurea!”-
Borbottando
ancora a bassa voce qualcosa di molto simile a “Se
lo era meritato!”,
l’angelo
distolse lo
sguardo dall’amica
notando
finalmente un particolare sfuggito alle due ragazze.
Nel
locale non c’era
un solo ragazzo
che non le stava osservando in adorazione, certo senza i cappotti erano
molto
più
vistose, ma comunque
non giustificavano una tale attenzione a parere di Kendra: “Umani,
che strane
creature…”
Quello
che non capiva era che il loro aspetto esotico suscitava una grande
attrattiva
per tutti i presenti.
Lija
vestiva con un completo semplice visto i suoi canoni, gonna a più
strati di tulle
bianco con un ultimo strato di velo ricamato in arabeschi di pizzo, una
camicia
bianca piena di fronzoli con sopra una cravatta bianca decorata sul
fondo con
una rosa d’argento
stilizzata
come ricamo.
Kendra
invece indossava il suo corpetto in pelle nera preferito, molti
nastrini rossi
ad abbellire e chiudere l’indumento,
una
minigonna a balze nere e rosse era fermata da una cintura in pelle
rossa e
decori neri, ai polsi e al collo delle fascette in pelle nera borchiate.
Ignorando
gli sguardi insistenti delle altre persone, le ragazze continuarono a
ridere
tra di loro pensando a vecchi aneddoti avvenuti con gli amici negli
anni
precedenti, fino a quando il demone non notò l’ora
tarda che avevano
fatto senza accorgersi.
-“Oddio
ma è
tardissimo! Tra un’ora
sarà
scaduto il permesso
di visita tra le nostre stirpi per questo mese.”-
-“È
già
così
tardi?”-
sorpresa l’angelo
si guardò
intorno, molti umani
infatti se ne erano andati, -In questo caso forse è
meglio scambiare i
regali…”-
Entrambe
le ragazze recuperarono le sacche che si portavano in giro, molti
vedendole erano
rimasti impressionati dalle dimensioni, mentre alcuni bambini ridendo
avevano
chiesto hai loro genitori se fossero delle assistenti di Babbo Natale.
-"Caspita,
certo che
sono tanti anche i tuoi…
provo a indovinare:
ti hanno eletto a postino decidendo di dare tutti i pacchi a te.”-
con una risata sulle
labbra Lija accettò
la sacca di velluto
nero porgendo la sua in raso bianco.
-"Si,
quando sono andata
a trovare Alex e Luji tra le altre cose mi hanno riempita dei regali da
consegnare. Che approfittatori! Solo perché
in un qualche modo sono venuti a sapere che ci sarebbe
stata una riunione speciale oggi! Come ci siano riusciti poi…”-
riposando la sacca
bianca Kendra iniziò
a riflettere sul
mistero.
Sconcertata
Lija ci mise un po’
a rispondere, -"È
la stessa cosa che è
successo a me! Sono
andata in Scozia a trovare le sorelle Goods insieme a Deyx e ad
aspettarci c’erano
pure Lucas e
Vaan! Non so bene come sapessero della nostra visita ma hanno pensato
bene di
riempirci dei regali da darvi, poi come ben sai quel disgraziato di
Deyx non è
potuto venire
scaricando tutto il fardello della consegna a me, ma da quello che so
la
riunione è
generale per questo
lo sapevano anche loro e ci aspettavano…
un vero peccato aver interrotto la tradizione.”-
Il
sospiro del demonietto era perfettamente condiviso dall’amica,
infatti nei tre
anni passati si scambiavano sempre i regali al giorno di capodanno, una
delle
tre feste insieme ad Halloween in cui era concesso di riunirsi a tutte
le
stirpi.
Certo
l’idea
di scambiarsi per
una volta i regali nel giorno giusto era carina, ma niente avrebbe mai
cambiato
il divertimento di aprire i pacchetti appena ricevuti e ringraziare
subito chi
aveva fatto il regalo, le facce che normalmente si faceva erano davvero
impagabili!
-“Senti
Kend, e se
apriamo già
i nostri regali, solo
quelli che ci siamo fatte noi? Così
manteniamo almeno un po’ le
tradizioni, tanto è
la Vigilia!”-
Acconsentendo
all’idea
dell’amica
si misero subito
in cerca dei pacchetti. -Il tuo, Li, è
quello argentato con il nastro nero.”-
-“Il
tuo invece è
bianco con il nastro
rosso.”-
Individuati
i pacchetti non attesero un altro secondo per aprirli, lottando contro
le
confezioni videro i regali e rimasero completamente basite.
Nel
pacchetto di Lija spiccava un girocollo in pizzo bianco con delle
lavorazioni
che ricordavano un tralcio di edera, al centro un piccolo ciondolo in
argento
raffigurava un cuore con ali d’angelo
perfettamente in linea con la sua fascia per capelli preferita.
Kendra
invece aveva ricevuto due bracciali in velluto nero, una catenina in
oro
passando dal centro li percorreva completamente e dei ciondoli a forma d’ala
di pipistrello,
identiche a quelle sulla sua fascia, si distanziavano per tutta la sua
lunghezza.
Quelle
fasce così
simili erano stati i
regali del Natale precedente che si erano fatte, per il divertimento
dei loro
amici che le avevano prese in giro per mesi, quindi rimasero stupite di
aver
fatto nuovamente un regalo così
simile come era capitato lo scorso anno.
Dopo
il momento di disorientamento iniziale scoppiarono a ridere
imbarazzate: forse
non era stata una così
cattiva
idea essersi scambiati i regali prima e si ringraziarono a vicenda.
-“Almeno
questa volta
non possono prenderci in giro!”-
Continuarono
a conversare almeno per un’altra
mezzora, poi, costrette dalle leggi del patto, dovettero uscire dal
locale per
poi separarsi.
Tornarono
nel punto di ritrovo iniziale davanti al monumento nazionale francese e
li
decisero di salutarsi e aprire i portali per le rispettive
destinazioni, la
mezzanotte stava per scoccare.
-“Allora
ci vediamo all’ultimo
dell’anno,
buon Natale Li!”-
-“Buon
Natale Kend, non
vedo l’ora
di divertirci
tutti insieme e festeggiare l’anno
nuovo.”-
Dopo
un ultimo abbraccio finale le due ragazze si separarono con un sorriso
sulle
labbra.
Poco
prima che l’angelo
varcasse il suo
portale la biondina la richiamò
facendo voltare l’amica,
-“Kendra…”-
Lija
aveva notato lo sconforto iniziale dell’amica
per la mancanza di Deyx, e anche se non lo avrebbe
detto a nessuno aveva dei sospetti molto forti sul perché,
quindi con un ghigno
in viso sganciò
la bomba per vedere
la conferma o meno definitiva dei suoi sospetti.
-“Il
regalo che ti ha
fatto Deyx è
quello blu e rosso
con il nastro viola!”-
Avvampando
immediatamente l’angelo
ringraziò
balbettando l’amica,
confermando così
i sospetti del
demonietto per la sua insolita reazione; poco prima di varcare il
portale
arrossì
ulteriormente dicendo
un ultima frase a Lija.
-“Il
suo invece è quello
con la carta a
stelle e il fiocco rosso…”-
◊◊◊
In
un luogo lontano da occhi indiscreti si teneva una riunione segreta e
molto
importante: gli anziani reggenti con i membri a capo di tutti i clan di
tutte
le stirpi si erano riuniti dopo millenni per prendere un’importante
decisione.
Tutti
sotto giuramento, erano tenuti a non parlare degli argomenti della
riunione,
almeno finché
non fossero arrivati
ad un verdetto conclusivo.
-“Siamo
sicuri delle
nostre scelte fratelli? Quello che proponiamo di fare è
un passo importante…”-
-“I
tempi sono maturati
abbastanza, io credo che possiamo fare un tentativo…”-
-“Ma
i giovani sono così
imprevedibili, come
possiamo fidarci?”-
-“Non
possiamo
naturalmente…”-
Un
brusio di agitazione si diffuse in tutti i presenti dopo le parole del
capo
degli anziani.
-“Cosa
propone di fare
allora?”-
-“Aspettiamo…
osserveremo i giovani
interagire tra loro e poi decideremo cosa fare…”-