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Autore: Horse_    24/12/2013    6 recensioni
Sono passati ottant’anni dalla scomparsa di Edward e dei Cullen, ma la vita di Bella è completamente cambiata.
Isabella trova un po’ di conforto in Jacob, il suo Jake e scopre che i vampiri non sono le uniche creature sovrannaturali, esistono anche dei ragazzi in grado di trasformarsi in enormi lupi e capisce che Jacob ne fa parte.
Un giorno, con l’arrivo di un vampiro nomade, Bella si ammala, sta male, tanto che la sua temperatura corporea sfiora i 42 gradi, ma nessuno si preoccupa più di molto ed è da li che la sua vita cambierà.
Bella scopre di essere incinta, incinta del suo amato vampiro che non c’è più. Corre nella radura ma lì incontrerà Laurent. Dopo uno scontro all’ultimo sangue il vampiro, poco prima di morire, riuscirà a mordere Isabella e contro ogni aspettativa, dovrà vivere in due nature contrapposte.
Ottant’anni dopo, a Volterra...
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Quileute, Un po' tutti, Volturi | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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L'antidoto-Fine.


Pov Edward.
“Non la lascerò qui!” ringhiai a mia sorella.
“Edward, con lei ci saranno Jacob, Sam, Rosalie, Esme e gli altri ca… licantropi!” mi disse –di nuovo– mia sorella.
“NO!” ringhiai.
“Papà, cerca di calmarti. –mi richiamò mio figlio appoggiandomi una mano sulla spalla– Tu devi venire, la mamma qui starà bene.”
 
Forse avevano ragione.
Sarei stato più utile a New Orleans che qui in casa, solo che non volevo separarmi da Bella.
 
“Papà, la lascerai da sola per poco.” mi disse mio figlio leggendomi nel pensiero.
“Va bene…” mormorai.
“Finalmente ti sei deciso allora, anche perché avevo preso il biglietto anche per te!” esclamò trionfante mia sorella.
 
Eravamo un gruppo abbastanza numeroso, quello che sarebbe partito per New Orleans: io, mio padre, Jasper, Alice, Emmett, Renesmee, Elizabeth, Aro, Caius, Marcus e quasi l’intera guardia dei Volturi –quella che aveva partecipato alla battaglia.
 
“Siete pronti?” ci domandò mio padre.
“Siamo pronti.” dissi io per tutti.
 
Dopo aver salutato tutti e dopo aver salutato Bella –io e i miei figli– partimmo in direzione dell’aeroporto.
All’aeroporto ci stava aspettando l’enorme aereo dei Volturi.
 





 
                                                  * * *






 
Dopo qualche ora di viaggio, dove avevo rischiato più volte di uccidere la cameriera che ogni tre secondi si presentava di fronte a me eravamo arrivati a New Orleans.
Per nostra fortuna il cielo era nuvoloso –troppo nuvoloso– quindi non avevamo nessun problema a mischiarci con i turisti e a passare innosservati.
 
“Che profumino…” mormorò Felix.
“Qui ci vuole un bel spuntino…” approvò Caius che si beccò un’occhiata omicida da parte di Aro.
 
In quell’istante ebbi paura pure io.
 
“Bene, da dove cominciamo?” domandai nervoso.
 
Volevo trovare quella cura subito e portarla immediatamente a Bella.
 
“Tempo al tempo giovane Cullen.” mi riprese Aro.
“Si… Tempo al tempo…” mormorai.
 
Dovevo ammettere una cosa però: non avevo mai visto New Orleans ed era davvero fantastica.
C’era un gran via vai di turisti –ed era un posto perfetto per dei vampiri– e tanta musica.
La musica più popolare, ovviamente, era il jazz.
Mi era sempre piaciuto il jazz, mi ricordava quando ero piccolo. Quello, infatti, era l’unico ricordo che avevo della mia vita umana, poi buio totale.
Sentivo delle strane presenze –ovviamente le sentivo grazie al mio istinto– e ogni tanto mi guardavo attorno.
Volevo trovare quella strega a tutti i costi.
 
“Ancora niente?” domandai ad Alice sperando in una sua visione.
“No…” mormorò sconfitta.
 
Jasper la consolò. Puntavamo tutti su Alice, ma non dovevamo forzarla troppo. Era distrutta per le condizioni di Bella.
 
“Le leggende narrano che sia il quartiere francese il luogo più tetro, forse lì potremmo trovare qualcosa!”  disse mio padre.
 
Si, il quartiere francese.
Carlisle me ne aveva parlato anni fa e pare proprio che l’energia della città derivi da quel luogo.
A velocità vampiresca arrivammo nel quartiere francese, dove tutti ci osservavano. Chi per il modo strano nel vestirci, altri per il semplice fatto del nostro gruppo numeroso.
Sentii dei brusii provenienti in fondo alla via e sentii anche la parola vampiro.
Il mio istinto mi richiamò all’allerta e lo stesso fecero gli altri. A quanto pare eravamo vicini alle streghe.
Arrivammo in un luogo appartato e di fronte a noi sentimmo una presenza.
 
“Mmm… Vampiri.” disse una voce comparendo di fronte a noi.
“Una strega…” sussurrò Caius.
“Aro, Caius, Marcus e la guardie dei Volturi. Dov’è Isabella?” domandò, poi proseguì notando i miei figli. “Anthony, Elizabeth, Renesmee…”
“Sophie!” esclamarono i miei figli correndo dalla strega e abbracciandola.
“Come state? E’ da decenni che non vi vedo da queste parti…” disse la strega sorridendo.
“Noi bene, ma…” mormorò mio figlio.
“Bella? Bella dov’è?” domandò la strega guardandosi attorno.
“E’ per lei che siamo venuti qui, sta morendo.” disse mia figlia Nessie con gli occhi lucidi, mentre Lizzie iniziò a singhiozzare.
“Cosa? No, non può essere, lei…” mormorò Sophie portandosi una mano alla bocca.
“Si e ci devi aiutare, ti prego.” disse Aro.
“Lo farò con piacere, Bella ha salvato la vita a mia madre, glielo devo.” disse la strega annuendo.
“Sai dove si trova Carla?” le domandò Marcus.
“Carla? –domandò sbiancando di colpo– E’ stata rapita… Da Carlos…”
 
Nei suoi occhi lessi disperazione mentre nei suoi pensieri notai una cosa: Carla era la sorella di Sophie.
 
“Ma com’è  possibile?” domandò Caius.
“E’ una storia molto lunga, ma noi qui abbiamo poco tempo. Ditemi di preciso cos’è successo.” disse Sophie.
“E’ stata ferita in guerra e a quanto pare ha del veleno in corpo…” mormorai ricordando la battaglia.
“Veleno… Per uccidere un ibrido… Ma certo! Tu sei il padre dei gemelli?” mi domandò.
“Si…” mormorai.
“Non esistono veleni per uccidere un ibrido, Carlos ha dovuto fare solo una cosa: prendere il sangue di un altro ibrido e farlo diventare veleno tramite un incantesimo di una strega potentissima!” disse la strega.
“Quindi è stata Carla?” domandò mio padre.
“No, ma lei potrebbe creare una specie di antidoto, ma bisogna trovare l’altro ibrido.” disse Sophie.
 
Come l’altro ibrido?
Bella e i miei figli non erano i soli ibridi al mondo?
 
“Ma… Bella e i gemelli sono gli unici ibridi!” disse Aro.
“No, Bella e i gemelli sono gli unici ibridi per la vostra specie, ma ce né uno che può essere considerato ancora più temibile, Niklaus.” ci disse la strega terminando le ultime parole con la faccia in preda al terrore.
Niklaus Mikaelson…” disse Caius deglutendo.
“Chi è Niklaus?” domandai irritato.
“Un ibrido sanguinario e dovrebbe trovarsi qui, sento la sua puzza!” ringhiò Caius.
“E’ mezzo vampiro e mezzo licantropo anche lui?” domandò mio padre.
“Si, lui è l’ibrido Originale!” terminò Marcus.
“Quindi… Cosa facciamo? Dobbiamo trovarlo, no?” domandai.
“Non è così semplice…” mormorò Anthony.
“E’ un mostro orribile, un sanguinario, uccide per divertimento, non ha amore neanche per la sua famiglia…” mormorò Nessie tremando.
“Troverò questo ibrido!” dissi determinato.
“Andiamo a scovare il lupacchiotto allora!” disse Jane.
 






                                                        * * *






 

“Cosa ci fate voi nel mio regno?” domandò una voce tetra alle mie spalle.
 
Deglutii e mi girai.
Avevamo trovato Klaus, finalmente.
L’avevamo cercato per tutta la notte e l’avevamo trovato su un antico palazzo*.
L’ibrido avanzò dalla penombra fino a piazzarsi di fronte a me.
Non era molto alto, occhi azzurri, capelli sul biondo e mi sorrideva in un modo forse da definire sadico.
 
“Tu saresti Niklaus Mikaelson, giusto?” domandò Aro.
“A quanto pare. E voi siete i Volturi e i Cullen, giusto?” domandò l’ibrido.
“Si, ma come fai a-” iniziò Marcus, ma venne interrotto da Niklaus.
“Le voci circolano tra vampiri e ibridi… Cosa volete?” domandò sgarbatamente.
“Klaus, che piacere rivederti!” esclamò mio figlio sbucando dal nulla.
 
Era ritornato dal suo giro di perlustrazione. Ci eravamo divisi in due grandi gruppi.
 
“Anthony, amico mio. E’ da decenni che non ci vediamo!” esclamò Niklaus.
“Già Klaus, da decenni!” esclamò mio figlio andandogli incontro.
 
Ringhiai a mio figlio in segno di avvertimento.
A quanto pare si conoscevano, ma quel Mikaelson non mi ispirava fiducia.
 
“Lo conosco, tranquilli!” disse mio figlio stringendo la mano a Klaus.
“Tu come fai a conoscerlo?” gli domandò Lizzie adirata.
“L’ho incontrato dopo una missione e abbiamo fatto amicizia!” spiegò mio figlio.
“Il giovane Anthony ha ragione!” disse Klaus.
“Ho rischiato la vita quella volta…” mormorò Anthony.
 
Ringhiai ancora. Venni trattenuto da Alice ed Emmett, sennò gli avrei staccato il collo.
 
“Ma Klaus mi ha risparmiato, papà!” mi rassicurò Anthony.
“Solo perché siamo simili e hai assunto gli stessi atteggiamenti di me da giovane.” precisò Klaus.
“Certo, certo…” mormorò mio figlio sorridendo.
“Allora, cosa volete?” domandò –di nuovo– addolcendo il tono.
“Ci serve il tuo sangue, Klaus.” gli spiegò mio figlio.
 
Lasciammo parlare Anthony, poiché conosceva Klaus.
Era un tipo abbastanza irascibile: un  solo passo falso e ti trovavi con la testa staccata.
 
“Per fare cosa?” domandò Klaus.
“Per creare un antidoto, mia madre sta male!” disse Anthony.
“Un antidoto? Isabella sta male?” domandò.
 
Conosceva la mia Bella?
 
“Non preoccuparti Cullen, –continuò rivolgendosi a me– l’ho conosciuta insieme ad Anthony e siamo solo ‘amici’... Se così si può dire!”
“Carlos ha ferito a morte nostra madre e a quanto pare per salvarla ci serve il tuo sangue Niklaus!” continuò mio figlio.
“Non sapevo che Carlos fosse ancora vivo a seminare terrore… E non sapevo neanche che il mio sangue servisse per creare antidoti! Questa mi è nuova… Non serve solo a curare i vampiri dai morsi di licantropo e gli umani… Interessante!” disse l’ibrido.
“Ci serve una strega, Carla.” spiegai.
“Ed è stata rapita da Carlos, ma lui è morto e…” proseguì Marcus.
“Mmm… Perfetto. Sophie cara, a quanto pare devi fare un incantesimo di localizzazione.” disse Klaus alla strega che era di fianco a me.
“Localiche?” domandò Emmett.
“Lo-ca-liz-za-zio-ne! Comunque è un incantesimo che permette di rintracciare le persone scomparsa, ci serve solo qualche oggetto di Carla!” spiegò Klaus.
“Non ho niente di mia sorella… Carlos ha portato via tutto…” mormorò la strega abbattuta.
“Siccome siete sorelle servirà solo il tuo sangue.” terminò Klaus.
 
La strega deglutì e poi annuii.
Seguimmo Klaus all’interno del palazzo sotto lo sguardo di altri ibridi –come lui–e fummo condotti all’interno di una stanza.
 
“Questa stanza va bene!” disse Klaus.
 
Klaus tirò fuori delle candele e una mappa dell’intera New Orleans e poggiò tutto nel tavolo.
 
“Sei pronta?” domandò Klaus alla strega porgendole un coltello, poi –dopo che la strega annuì– continuò. “Qualcuno ha problemi di autocontrollo?”
 
Sondai i pensieri di Jasper che mi rassicurò e feci cenno di proseguire.
La strega si tagliò il palmo della mano e fece gocciolare del sangue sulla cartina e –dopo aver pronunciato della parole in latino- si attuò l’incantesimo di localizzazione.
Il sangue divenne una striscia che si fermò in un luogo preciso: il Bayou.
 
“Mmm… Bene… Carla è nel Bayou, una zona controllata dai licantropi. Ci conviene partire subito, visto che il sole sta cominciando a sorgere. Di solito i licantropi si nascondono in tante e aspettando la notte per uscire!” disse Klaus.
“Ma non possono trasformarsi quando vogliono?” domandò mio padre.
“Quelli che conoscete voi sono dei mutaforma che hanno il dono di trasformarsi in enormi lupi. Quelli del Bayou, come me, sono dei veri licantropi. Si potrebbero trasformare solo con la luna piena, ma… Tanto tempo fa delle streghe hanno fatto un incantesimo facendo si che questi rimanessero sempre in forma di lupo, tranne durante la luna piena in cui possono ritornare umani. Il giorno dopo ritornano licantropi!” spiegò Klaus.
 
Esistevano i veri licantropi?
Streghe, licantropi… Mancavano solo i folletti.
 
“Per questo bisogna prestare la massima attenzione. Un solo morso e siete morti!” disse ghignando.
“E come mai fai così tanto lo spavaldo?” domandò Alec.
“Perché il loro morso non mi fa nulla, sono immune. Neanche i gemelli sono immuni. Ma siete fortunati, il mio sangue vi può curare. Ora andiamo!” disse uscendo dalla stanza.
 
Ok, mi costava ammetterlo, ma… Avere quell’ibrido con noi ci dava un’enorme vantaggio.
 
Qualche ora dopo…
 
Stavamo camminando da un paio d’ore nelle paludi del Bayou e non c’era traccia di nessuna abitazione.
 
“Una domanda… Ma come mai tu sei diventato un ibrido?” domandò mio padre curioso.
“Diciamo che è una lunghissima storia, vi basta sapere solo che io sono uno dei vampiri più antichi, io e i miei fratelli lo siamo!” disse Klaus.
“E dove sono ora?” domandò Jasper.
“Stanno riposando!*” disse Klaus con un sorriso macabro che non trasmetteva nulla di buono.
 
Decidemmo di non domandare altro.
Dovevamo trovare la strega e creare l’antidoto.
Sentimmo dei ringhi provenire attorno a noi e quei ringhi vennero coperti da una puzza riconducibile all’odore di cane bagnato: licantropi.
 
“Cosa facciamo ora?” domandò Emmett.
“Attaccatel-” urlò Aro ma venne interrotto da Klaus.
“Se li attaccate vi uccido io con le mie mani. Non sono venuto qui per ucciderli e neanche loro vogliono farlo, per ora. Se ne toccate uno siete morti. Mi servono!” ringhiò Klaus.
“Per fare cosa? Per usarli come cagnolini?” urlò mia sorella stizzita.
“No, per trasformarli in ibridi. Mi piace giocare.” disse Klaus.
 
Trattenni il respiro. I licantropi ci fissavano a fauci scoperte. Volevano attaccare.
Non potevo leggergli i pensieri, ma lo percepivo.
 
“Non siamo qui per attaccare.” disse Klaus.
“Questo lo so bene, Niklaus!” disse la voce di una donna che comparve davanti a noi.
“Carla!” esclamarono i miei figli e Sophie.
 
Carla?
Era la strega, quella che avrebbe potuto salvare Bella.
Finalmente, dopo ore di ricerche, l’avevamo trovata.
 
“Ragazzi! Sophie!” disse la strega abbracciandoli con gli occhi lucidi.
“Finalmente ti ho trovato!” disse Sophie singhiozzando.
“Avevo paura di non rivederti più!” esclamò la strega Carla.
“Ma se sei libera, come mai…” iniziò Sophie.
“Carlos, tramite un incantesimo mi aveva costretta a rimanere qu, ma con la sua morte è svanito. Ma non sapevo la strada per ritornare. Qui non si possono fare incantesimi di localizzazione. Solo se persone esterne lo fanno valgono, ma per chi è qui dentro no…” disse Carla abbracciando di nuovo la sorella.
 






                                                          * * *






 
“Vi aiuterò. Mi servono solo delle erbe che si trovano qui nei paraggi e il sangue di Niklaus!” disse Carla.
 
Mio padre –aiutato da me e i miei figli– aveva raccontato alla strega di Bella e lei aveva accettato di aiutarci, perché le voleva bene.
Bella aveva salvato anche a lei la vita ed inoltre Carla aveva l’aveva aiutata a scoprire qualcosa in più sulla natura ibrida dei miei figli.
Carlisle, Alice e Jasper tornarono poco dopo con le erbe che servivano a Carla.
Klaus, titubante, si tagliò il polso facendo gocciolare il suo sangue su una ciotola; poi Carla ci mise all’interno le erbe –che aveva ridotto in piccoli pezzi precedentemente– e ci versò un liquido viola, poi iniziò a mescolare il tutto pronunciando strane frasi.
Le candele intorno a noi fecero ancora più fuoco, poi tutto si spense.
 
“Ecco l’antidoto, è pronto. Questo guarirà Isabella dal veleno e le cicatrizzerà le ferite!” disse Carla.
“Toglimi una curiosità… Perché hai dato a Carlos il tuo sangue?” domandò Sophie.
“Sinceramente non lo so come l’abbia avuto, fatto sta che vi ho aiutato ed ora me ne vado.” disse Klaus ed aprì la porta.
“Niklaus, grazie.” dissi.
 
Lui sorrise e se ne andò veloce com’era arrivato.
Carla versò l’antidoto in una boccetta e la richiuse, poi me la porse.
 
“Grazie…” mormorai mentre stringevo tra le mani l’oggetto della salvezza di Bella.
“Arrivederci e siate felici!” disse Carla.
 
Uscimmo dall’abitazione nel Bayou di Carla e ci incamminammo nel bosco per ritornare indietro, mentre sentimmo la macchina si Sophie –che aveva preso precedentemente– partire verso la città con le due streghe.
In poche ore saremmo ritornati a Forks e Bella avrebbe finalmente riaperto gli occhi.
 
 






                                                       * * *

 






 
Il viaggio da New Orleans a Forks fu quello più lungo di tutta la mia vita.
Mi rigiravo tra le mani l’antidoto mentre ogni tanto serravo la mascella.
Ero impaziente.
Quando scendemmo dall’aereo non aspettai nemmeno le macchine che mi avrebbero riportato a casa.
Mi precipitai fuori e, una volta preso il bosco, a velocità vampiresca arrivai  a casa.
Entrai –o buttai già la porta– velocemente fermandomi solo in salotto, dove c’erano mia madre, Rosalie, Jacob, Quil, Emily, Sam e Laura.
Tutti si alzarono di scatto e mi vennero incontro.
Non parlai, mostrai loro solo l’antidoto sorridendo trionfante e mi precipitai subito da Bella.
Aprii la porta dello studio di mio padre e vi entrai.
Andai vicino a Bella che era come l’ultima volta: incredibilmente pallida con il petto che si alzava e sia abbassava lentamente.
Sentii gli altri ritornare e i miei figli salire le scale.
Li avrei aspettati ed avremmo rivisto Bella aprire gli occhi insieme.
 
“Papà…” mormorarono.
 
Con il capo gli feci cenno di venirmi vicino e –dopo aver aperto la boccetta– inserii il liquido in una siringa che iniettai a Bella.
Passarono secondi, forse minuti, forse ore, ma finalmente –dopo tanto tempo– Bella aprii i suoi occhi color oro che mi fisavano incerti.
Bella era salva e sarebbe stata per sempre mia.

Finalmente avrei passato l'eternità con Bella, i miei figli e la mia famiglia, perchè avevo la consapevolezza di essere stato perdonato.



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*stanno riposando: piccola precisazione per questa espressione. Come tutti sanno -chi segue The Vampire Diaries e The Originals- Klaus ama piantare un pugnale ai fratelli e alla sorella e rinchiuderli in bare, quindi con quell'espressione fa intendere proprio quello. *antico palazzo: è il palazzo di Marcel, in The Originals.


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Quanto vi ho fatto penare per un aggiornamento?
E' da due settimane e passa che non aggiorno e mi scuso tantissimo.
Non ho avuto molta ispirazione in questo periodo, poi con le feste e altro non ho avuto tempo di scrivere un degno finale.
Oggi mi sono messa d'impegno ed ho scritto tantissimo (?) e finalmente ho dato un bel finale -bello perchè piace a me- per questa storia.
E' la prima long che porto a termine e mi sento davvero soddisfatta sia per il modo in cui si è conclusa e sia per il modo in cui è stata seguita.
I ringraziamenti ufficiali li lascio all'epilogo che pubblicherò entrl il 28 dicembre, con il prologo di una nuova storia sempre su New Moon (ma sai che novità? xD)
Inoltre preciso una cosa: non sono stata lì a precisare l'essere di Klaus, i fratelli e la loro razza perchè mi sembrava una cosa troppo lunga e intoltre spiegherò tutto in 'Il ritorno degli Originali' e nella nuova storia.
Ringrazio -come in ogni capitolo- le persone che hanno recensito lo scorso capitolo e chi segue la storia inserendola tra le preferite/ricordate/seguite e chi solamente la legge.

Vi auguro un sereno e felice Natale e ovviamente buone feste a voi e alle vostre famiglie.

Ci risentiamo con l'epilogo (27/28 dicembre) e con la nuova storia che pubblicherò, visto che ho molti capitoli pronti.
Ho intenzione, insieme al prologo, di inserire anche le varie schede dei vari personaggi così chi non segue The Originals e The Vampire Diaries -si, è la cross-over di cui parlo nella mia presentazione!- potrà conoscere i personaggi.



Klaus Mikaelson.


Alla prossima,
Giulietta.
  
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