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Autore: nonlasciarmiandare    24/12/2013    0 recensioni
due ragazzi, un fidanzato di troppo, l'amore consumato di nascosto. Lei si chiama Caterina per tutti Kate e non è capace di amare, lui, Harry ha intenzione di insegnarglielo facendo i conti con i fantasmi del suo passato.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-La sera precedente- La musica risuonava nelle mie orecchie e io quasi mi dimenticavo chi ero. A giocare ulteriormente con la mia mente c’era l’alcohol . Avevo bevuto forse un po’ troppo, forse. Erano le 2 e la festa stava per finire. “Caterina” la voce acuta di Giorgia mi risvegliò dal mio stato quasi comatoso. “Tesoro tu e l’alcohol non siete proprio compatibili vero? Tirati su, forza!”. Mi fece sedere diritta sul quel divanetto scomodo su cui poco fa ero sdraiata in una posizione piuttosto imbarazzante. “Guarda chi è venuto” mi fece girare la testa e io riconobbi subito quei ricci scuri. Harry, sì era proprio lui. Non lo vedevo da una vita, l’ultimo ricordo che ho di lui era un abbraccio di addio dato nella troppa fretta di una festa di fine estate. Un abbraccio rubato sotto gli occhi del mio fidanzato e della sua ragazza. Un abbraccio sommesso ma carico di amore, uno di quelli da film in cui non vorresti staccarti mai. Insomma un disastro. Sì un disastro perché dopo quel gesto io sono stata male per mesi, soffrivo in silenzio, non dovevo far capire a nessuno che avevo appena perso la mia anima gemella, che l’amore della mia vita se ne era appena andato via e si era portato con sé un pezzo del mio cuore . Non potevo credere ai miei occhi, avevo passato intere giornate a immaginarmelo, a inventarmi come portava i capelli, a fantasticare sui suoi occhi di smeraldo e ora lui era lì davanti a me. Mi feci forza, mi alzai e barcollando lo raggiunsi. Era di spalle e evidentemente non si era accorto di me. Continuò a parlare con le persone che stavano davanti a lui fino a quando una di loro non iniziò a fissarmi e lui si voltò per vedere chi aveva catturato l’attenzione del suo amico. “Harry” “Caterina” non me lo ero immaginato così il giorno in cui ci saremmo finalmente rincontrati. “Cosa ci fai qui?” la sua voce era ancora quella di un tempo, mi scaldò il cuore. “Potrei farti la stessa domanda” “Sono arrivato in città da poco, sai mia madre …” Sua madre, la donna che lo aveva fatto stare male fino al punto di perdere la voglia di vivere, cosa aveva combinato questa volta? “Balliamo” le casse ancora risuonavano di musica allegra e io avevo troppa vodka in corpo per ascoltare una storia triste. Lo presi per la camicia e lo trascinai in pista. Attaccati l’uno all’altra riconobbi subito quell’odore. Arancia misto a vaniglia. Mi sentivo bene da far schifo. Presi una lunga boccata di quell’afrodisiaco e mi strinsi ancora di più a lui. Mi era mancato troppo, al punto di stare male, malissimo. Ora era stretto a me, fra di noi non c’era spazio vitale e io mi sentivo in paradiso. Senza accorgermene mi ritrovai le sue labbra che premevano sulle mie e giuro di aver sentito i fuochi d’artificio. “Tieni le chiavi” la sua voce mi riportò alla realtà. “Grazie” la mia voce era ancora impastata di sonno e si spezzò nel pronunciare quella semplice parole. Sentivo le guancie andare a fuoco. “Sonno eh? Stanotte abbiamo fatto un po’ tardi. Non ne volevi proprio sapere di tornare a casa.” “Sinceramente non mi ricordo più nulla” Fortunatamente la mia voce era tornata normale. “Non c’è molto da ricordarsi, ti ho trascinato di peso fuori dalla pista di forza e ti ho caricata in macchina. Piagnucolavi sul fatto che non volevi tornare a casa, che non volevi tornare da Marco. Caterina tu lo sai vero che gli ubriachi dicono sempre la verità?” Gli ubriachi dicono sempre la verità, già, la verità. Non avevo intenzione di rispondere a quella provocazione. “Sono troppo in ritardo per stare qui a perdere tempo con te, devo andare a lezione.” “Non ti ricordavo così Kate” “ Così come?” Avevo paura di sentire la risposta e le gambe iniziarono a tremare. “Hai gli occhi diversi, non sono mai stati così spenti, tristi, che succede?” “Devo proprio andare ora, ciao” Mi voltai di spalle e camminai il più veloce possibile. Harry era la prima persona che si accorse che ero cambiata. Lui non faceva finta che tutto andasse bene, aveva sofferto troppo nella sua vita, sapeva come affrontare le situazioni più difficili e io per lui ero sempre stata un libro aperto. Forse era stato questo a farmi innamorare, o forse no. Sperai con tutta me stessa di non incontrarlo mai più. Non avevo assolutamente voglia di aprire il mio cuore di nuovo e poi rimanere fregata. Entrai nella mia aula, la lezione era già cominciata ma fortunatamente nessuno si accorse del mio ritardo. Mi sedetti in un posto a caso e mi guardai intorno. I miei compagni di corso erano lì immobili ad ascoltare la lezione. Mi chiesi se qualcuno di loro di fosse accorto che ero cambiata, che ero triste e stavo maldestramente cercando di nasconderlo. No, era impossibile, loro non erano Harry, loro non sapevano leggere la mia anima.
  
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