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Autore: lady hawke    19/05/2008    10 recensioni
Anche per il rampollo della famiglia Malfoy è giunto il momento di fare un po' di sano shopping prescolastico. Scorpius non può esimersi, quindi, da azzardare richieste particolari, come ogni buon tenero bambino viziato. E quale strano animale da compagnia desidererà così ardentemente, tanto da far rischiare il collasso a suo padre Draco?
Genere: Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Ok, gente, un paio di informazioni poi vi mollo. Il nome dell'animale, Ferret, è ispirato alla storia Thorny Love di Rowena. Vi consiglio caldamente di leggerla perchè è magnifica. L'episodio che vi vado narrando, invece, è ispirato a questa splendida fan art.
Immaginozza


Buona lettura!


Scorpius era estasiato: non che fosse una novità, per lui, vagare a Diagon Alley. Spesso e volentieri si offriva di accompagnare la madre a fare spese, ma oggi poteva permettersi di impuntarsi e sbavare per ore davanti ad ogni vetrina di suo gradimento; dopotutto stavano facendo acquisti per Hogwarts.
Aveva già preso quasi tutto quello che gli occorreva e sua madre Astoria aveva dovuto trascinarlo via a viva forza dal negozio di scope dicendo che, dato che era al primo anno, non avrebbe potuto comunque portarla a scuola. Peccato, poichè era quasi riuscito a commuovere suo padre: lui capiva il suo bisogno di avere un manico di scopa da corsa assolutamente eccezionale.
Decise di consolarsi mettendo piede al Serraglio Stregato; avrebbe convinto i suoi genitori a compragli anche un drago, se ne avesse trovato uno di suo gusto. S’infilò autonomamente tra i vari corridoi un cui erano stipate le gabbie: la commessa era molto indaffarata e un sacco di clienti facevano un gran via vai, perciò nessuno badò a lui.
Scorpius non aveva idea del tipo di animale che faceva al caso suo; certo poteva ripiegare su un gufo, ma gli pareva una scelta troppo comune. Senza contare che aveva un brutto rapporto con i volatili: i pavoni di suo nonno e il loro verso sgraziato non incontravano affatto le sue simpatie. Il fatto di essere stato inseguito da uno di quelli con la ruota bella in vista, il preferito di Lucius, peraltro, quando aveva sei anni, aveva influito notevolmente sul suo parere in merito.
Osservò accuratamente vasche contenenti rospi e rane; gli parevano animali noiosi, e li superò. Considerò seriamente l’idea di acquistare un bel gatto soriano, ma questi tentò di graffiarlo a sangue, quando lui si avvicinò per vederlo meglio. Stava per arrendersi all’evidenza di comprare un dispendioso gufo reale, che avrebbe fatto la gioia di suo padre, quando vide un musetto fissarlo intensamente. Era oggettivamente la cosa più carina che avesse visto lì dentro: non emetteva strani suoni acuti, non graffiava e non lo squadrava con aria inquietante.
- Trovato qualcosa, Scorpius? – la voce di sua madre lo colse alla sprovvista.
- Oh. – sussultò – Mi sto solo guardando intorno. Mi piacerebbe avere qualcosa di particolare e poco comune.
- Ho capito. – annuì Astoria guardandosi attorno. – In effetti anche io cercherei qualcosa di… originale.
- Mamma, che ne pensi di questo? – domandò Scorpius indicando l’animaletto che aveva attirato la sua attenzione solo pochi attimi prima.
- Oh, guarda. – esclamò la donna con un’espressione curiosa. Al ragazzino sembrava quasi che stesse trattenendo una risata e francamente non capiva il perché. – E’ un furetto! – disse la signora Malfoy, gioviale.
- Ti piace?
Astoria si avvicinò per vedere meglio la creatura che pareva aver stregato suo figlio. Dal modo in cui aveva chiesto la sua approvazione sembrava un bambino di sei anni nella fase dei capricci. Era evidente che se aveva deciso così nessuno avrebbe potuto dissuaderlo e fargli cambiare idea. Dopotutto aveva un musetto davvero vezzoso e in effetti somigliava a Draco, pensò la donna, sorridendo.
- E’ proprio grazioso. – affermò, convinta. Suo marito non l’avrebbe mai perdonata per una cosa del genere, ma era davvero carino. Era riuscita solo una volta a farsi raccontare da Draco quell’infamante episodio della sua adolescenza: ma dopotutto doveva essere stato un bel furetto. – Vai a dire a tuo padre che hai trovato l’animale per te. Credo stia ancora ammirando i gufi reali e i rapaci. – disse la donna. Lei non sarebbe stata in grado di non ridergli in faccia.
Scorpius s’incamminò quasi di corsa alla ricerca del padre, e lo portò alla gabbietta del suo amico tirandolo per una manica.
- Ma che fretta c’è? – chiese il signor Malfoy, perplesso.
- Guarda papà, voglio quello. – disse Scorpius con aria solenne ed altezzosa.
Draco si allungò per osservare la gabbia, e quando ne vide il contenuto rimase allibito. – Un furetto? – chiese, dubbioso.
- Assolutamente sì.
Merlino, una specie di topo oblungo no! Con tutti gli animali a disposizione proprio quello? Si chiese il mago, risentito.
- Anche alla mamma piace. Non voglio un gufo come tutti.
Astoria era una donna crudele e fedifraga, ecco. La vide sorridere malignamente nella sua direzione: avere una moglie che è a conoscenza dei tuoi più infamanti segreti era davvero un brutto affare. Proprio in quella maniera Scorpius doveva esprimere il suo orgoglio Malfoy e staccarsi dalla massa? Un furetto?
- Costa solo due Galeoni. – aggiunse sua moglie, indicando il cartellino appeso alle sbarre.
Due Galeoni? Praticamente un furto, pensò il mago, avvilito. Ma Scorpius continuava a guardarlo con aria implorante. Anche il dannato animale lo fissava con l’espressione più tenera e supplichevole mai vista. Sembrava ci tenesse molto ad essere adottato dal suo erede.
- E va bene. – concesse Draco, mettendo in mano al figlio due monete d’oro. L’uomo rimase a rispettosa distanza, mentre Astoria e Scorpius si facevano consegnare quello che sarebbe diventato il nuovo membro della famiglia. Se non altro stando ad Hogwarts, pensò il mago, non l’avrebbe visto praticamente mai. Sperava ardentemente che quei cosi non vivessero a lungo.
- Grazie papà. – disse il giovane rampollo Malfoy, grato, quando furono nuovamente in strada.
- Come lo chiamerai? – s’informò Astoria.
- Penso Ferret. Vi piace?
- Magnifico. – bofonchiò Draco, senza dar più retta al figlio che si era messo davanti a loro, passeggiando allegramente tra la folla con il fido Ferret nella gabbietta.
- A volte il fato è subdolo, mi spiace. – disse sua moglie, con un sorriso sulle labbra.
- Altre volte riceve aiuti esterni. – rispose l’uomo, torvo, mentre la strega, prendendolo sottobraccio, cominciava a ridere di cuore.
  
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