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Autore: Horse_    26/12/2013    5 recensioni
Sono passati ottant’anni dalla scomparsa di Edward e dei Cullen, ma la vita di Bella è completamente cambiata.
Isabella trova un po’ di conforto in Jacob, il suo Jake e scopre che i vampiri non sono le uniche creature sovrannaturali, esistono anche dei ragazzi in grado di trasformarsi in enormi lupi e capisce che Jacob ne fa parte.
Un giorno, con l’arrivo di un vampiro nomade, Bella si ammala, sta male, tanto che la sua temperatura corporea sfiora i 42 gradi, ma nessuno si preoccupa più di molto ed è da li che la sua vita cambierà.
Bella scopre di essere incinta, incinta del suo amato vampiro che non c’è più. Corre nella radura ma lì incontrerà Laurent. Dopo uno scontro all’ultimo sangue il vampiro, poco prima di morire, riuscirà a mordere Isabella e contro ogni aspettativa, dovrà vivere in due nature contrapposte.
Ottant’anni dopo, a Volterra...
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Quileute, Un po' tutti, Volturi | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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Epilogo.





Pov Bella.
(10 anni dopo)
 
“Mamma! Mammaaaaa! Papà mi fa il solletico e io non lo sopporto!” urlò mio figlio dal corridoio poco prima di saltarmi in braccio.
“E se glielo facessimo noi il solletico?” sussurrai a mio figlio.
 
Annuì con la sua piccola testolina ricoperta da capelli ramati battendo le manine paffutelle.
Gabriel aveva tre anni, ma come intelligenza ne dimostrava dieci, anche se il suo aspetto comunque rimaneva di un bambino di tre anni.
Io e mio figlio ci nascondemmo dietro la porta appena in tempo per sentire arrivare Edward.
Lo sentii sorridere. Aveva capito dove eravamo, ma doveva comunque stare al gioco.
 
“Gabriel, dove sei?” domandò Edward appoggiato alla porta.
 
Feci segno al piccolino di tacere, mentre lui trattenne il respiro.
A velocità vampiresca mi portai davanti ad Edward che per la sorpresa –seriamente– cadde a terra.
Poggiai Gabriel sul petto di suo padre ed iniziò a fargli il solletico.
Edward fece finta di non resistere, ma poco dopo ricominciò a fare il solletico a nostro figlio.
 
“Mammina, aiutami, ti prego!” urlò nostro figlio ridendo.
“No… Ehi… Così non val-” brontolò Edward, ma non gli feci finire la frase perché gli tappai la bocca con un bacio e incominciai a fargli il solletico.
 
Erano passati dieci anni da quanto tutto era ritornato alla normalità e con tutto intendo proprio tutto.
Avevo lasciato –a malincuore– Volterra che ora era governata da Aro, Caius e Marcus, e per tutta l’eternità mi sarei dedicata alla mia famiglia e al branco che si stava allargando sempre di più.
Mio figlio Anthony era diventato padre di una femminuccia, Isabelle; Elizabeth di un maschietto, –fin troppo pestifero, aveva preso tutto dalla madre– Charlie, mentre Rensmee di due gemelli, –un maschio e una femmina– Charlotte ed Erik.
 
Avevo scoperto, dopo il mio risveglio, che Edward mi aveva lasciato per il mio bene e, dopo averlo saputo, mi ero infuriata, anzi, infuriata era dire poco.
 


 
Aprii gli occhi e mi scontrai subito con quattro paia di occhi che mi scrutavano felici ed in ansia.
Mi guardai attorno e improvvisamente mi resi conto di essere distesa in un lettino nello studio di Carlisle.
Nello studio di Carlisle, come ci ero arrivata?
Mi tirai velocemente a sedere, ma una forte fitta mi colpì alla testa.
Mi tastai la testa e notai che il mio braccio era fasciato.
Ricordavo tutto: ero stata ferita in guerra.
 
“Piano, Bella, piano…” mormorò Edward facendomi stendere di nuovo.
 
Se Edward era qui questo voleva dire che la battaglia era finita e che lui aveva letto la mia lettera.
Volevo scomparire sotto terra.
 
“Noi… Vi lasciamo da soli…” mormorò Anthony.
 
Prima di andare via i miei figli mi posarono un bacio sulla fronte e poi se ne andarono.
 
“Come ti senti?” mi domandò Edward.
“Un po’ indolenzita, ma bene…” dissi.
“Hai idea di quello che hai combinato?” mi domandò nervoso.
“Em…” mormorai.
“Volevi morire forse? Hai idea di aver passato più di dieci giorni più che di là che di qua?*” mi domandò.
 
Lo guardai, eri infuriato.
Mi rimisi a sedere –cercando di mascherare le smorfie di doloree lo guardai in faccia.
 
“Ho fatto quello che andava fatto!” urlai.
“Certo… E questo voleva dire andare da sola in guerra e morire? Dannazione, credevo di averti persa!” urlò.
“Ora sono qui… E comunque non te ne sarebbe importato niente!” urlai.
 
Mi ritrovai incatenata al letto con la presa di Edward che si faceva sempre più stretta.
 
“Vuoi capirlo o no che ti amo?” urlò.
 
Sentii le lacrime combattere per venire fuori, ma le ricacciai all’interno.
Abbassai lo sguardo.
 
“Ottant’anni fa non l’avresti mai detto…” mormorai.
“Sai perché ottant’anni fa me ne sono andato?” mi domandò.
 
Volevo urlargli: “perché non mi amavi e non l’hai mai fatto!” ma decisi di scuotere la testa.
 
“Avevo paura di perderti Bella. Avevi rischiato di morire per mano di Jasper e questo non l’avrei mai sopportato. Volevo tenerti fuori dal mio mondo e farti vivere una vita più normale possibile… Prima James, poi Jasper, Victoria… Io…” mormorò afflitto.
 
La sua confessione mi colpì forte.
Mi aveva lasciato perché mi amava?
Mi aveva abbandonato per il mio bene.
Peccato che nel suo mondo c’ero dentro fino al collo, anche se inconsapevolmente.
 
“Io ti amo Bella e ti amerò per sempre. In questi giorni io… io…” disse singhiozzando, anche se le lacrime –per la sua naturanon scendevano.
 
Vidi gli ultimi giorni –ovvero quelli in cui ero rimasta incosciente.
Edward era veramente distrutto. Vidi anche quello che aveva fatto per me: era andato a New Orleans a prendere l’antidoto per me.
Sorrisi.
 
“Edward, io…” mormorai.
 
Non riuscii ad andare avanti perché mi sentivo in colpa di averlo giudicato troppo presto.
Edward mi si avvicinò titubante e decisi di fare una cosa: annullai la distanze tra me e lui prendendolo per il colletto della camicia blu e lo bacia.
Edward –sorpresoricambiò subito il bacio che presto divenne molto passionale.
Lui cercava la mia lingua, mentre io cercavo voracemente la sua.
Sapeva di disperazione e avvicinamento, perché entrambi eravamo consapevoli di esserci appena ritrovati.
 


 
“E’ così che tratti tuo marito?” mi domandò Edward mordendomi un orecchio.
 
Risi e lo baciai.
 
“Ti amo, marito!” gli dissi.
“Ti amo anche io, moglie!” mi disse baciandomi con foga.
 
Edward si sedette accanto a me ed io appoggiai la mia testa sulla sua spalla, mentre con una mano accarezzavo le ciocche ramate di nostro figlio.
 
“E’ bellissimo…” mormorò commosso.
“Ti assomiglia molto. Ogni anno che passa diventa la tua copia sputata!” dissi ridendo.
 
Edward posò un delicato bacio sulla fronte di Gabriel e li accarezzò il naso.
 
“Diciamo che mi assomiglia abbastanza!” disse sorridendo.
“Quando sarà grande faticherò a riconoscervi!” dissi ridendo.
“Non ci spererei…” mi disse baciandomi e facendomi rotolare sul tappeto.
 
 
 

Per tutto il giorno Leah, Elizabeth, Renesmee, Emily, Alice, Esme e Rosalie mi avevano tenuto lontano da villa Cullen e da casa mia e di Edward.
Avevano tentato in tutti i modi di non farmi pensare ad Edward, ma io dovevo andare da Edward.
Erano passati all’incirca otto anni da quando avevo rischiato di morire e questo era il primo in cui si poteva stare tranquilli.
 
“Ma cosa avete tutte oggi?” domandai.
“Dai Bella, andiamo a fare shopping. Ti assicuro che quello che comprerai ti servirà!” mi disse Alice euforica.
“Alice, non ho voglia di andare a fare shopping, ti prego…” mormorai stanca.
 
Dovevo dire una cosa importantissima ad Edward, ma a quanto pare non l’avrei rivisto prima di questa sera.
Così, per tutto il pomeriggio, fui costretta ad andare a fare shopping con una banda di ‘scalmanate’.
 
“Alice, ma perché non posso andare a casa semplicemente in… Insomma, vestita normalmente?” le domandai.
 
Alice e le altre mi avevano costretto ad indossare un vestito –che a mio parere era anche belloblu notte con dei tacchi vertiginosi d’argento.
 
“C’è un motivo Bella, non essere impaziente!” mi disse Rosalie.
 
Alice e Rosalie mi accompagnarono a casa mia e di Edward che si trovavano nel bosco, poi, dopo avermi salutato, mormorarono un “divertitevi” e mi lasciarono davanti alla porta.
Finalmente avrei rivisto Edward e gli avrei dato la notizia.
Aprii lentamente la porta e mi trovai davanti ad uno spettacolo romantico: tutta la casa era ricoperta da petali di rosa e candele, mentre al centro del salotto c’era un tavolino apparecchiato per due.
 
“Buona sera principessa…” mi salutò Edward venendomi incontro.
 
Lo guardai: indossava uno smoking nero con una camicia bianca.
Era stupendo.
Ecco perché Alice aveva insistito tanto sul vestito, Edward aveva preparato una cena romantica per noi due.
Edward mi prese per mano e mi portò dentro, dopo aver richiuso la porta.
 
“Ti ricordi che giorno è oggi?” mi domandò.
 
Guardai il calendario e ridendo annuii.
 
“Non centra la data…” disse scoppiando a ridere.
 
Feci due calcoli e… Ottant’otto anni fa ci eravamo conosciuti.
 
“Oggi è il giorno in cui ci siamo conosciuti…” mormorai con gli occhi lucidi.
“Esatto!” disse baciandomi.
 



***


 

“Bella… Io ti amo. Ti ho amata dalla prima volta che ti ho visto in mensa e ti amo ancora tutt’ora. Non resisterei neanche un giorno senza di te e non so come abbia potuto fare in ottant’anni, anche se comunque ero impazzito… Bella, ormai è da otto anni che stiamo insieme, ma vorrei riconoscerlo anche legalmente… Edward si inginocchiò davanti a meIsabella Marie Swan, mi vuoi sposare?”
 
Edward aprì la scatoletta che mi stava porgendo e all’interno c’era un anello d’oro con un cristallo al centro.
 
“Si Edward, si!” esclamai catapultandomi su di lui.
 
Edward mi abbracciò felice e mi strinse a se e –dopo avermi infilato l’anello al ditoci accoccolammo sul divano.
In quel momento se Edward fosse stato umano avrebbe sicuramente pianto, mentre io l’avevo già fatto.
 
“Edward, ti devo dire una cosa…” mormorai.
 
Edward si voltò verso di me preoccupato dal mio tono di voce serio.
 
“E’ successo qualcosa?” mi domandò.
“Si e no…” mormorai.
 
Edward strabuzzò gli occhi non capendo. Non aveva tutti i torti.
 
“Edward, stai per diventare padre per la seconda volta… O se preferisci per la quarta!” gli dissi tutto ad un fiato.
 
Edward spalancò la bocca ed iniziò a boccheggiare.
 
“Edward, ti prego… Dì qualcosa!” esclamai.
“Diventerò papà!” urlò euforico abbracciandomi.
“Si, diventeremo genitori…” mormorai sorridendo nascondendo la mia testa sull’incavo del suo collo.
 


 
“Tutti dicono che vivere per l’eternità possa risultare noioso, brutto o… Che prima o poi si impazzirà, ma io sono così felice…” mormorai.
“Con te la mia eternità non sarà più noiosa, perché ho te, ho voi.” disse baciandomi.
 
Sentimmo il campanello suonare e ci incamminammo verso la porta dove sulla soglia ci stavano aspettando tutti.
Finalmente eravamo una famiglia unita e lo saremo rimasti per l’eternità.



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Come promesso eccomi qui con l'epilogo tanto atteso (?)
Finalmente -anche se mi dispiace tantissimo!- questa storia è terminata.
E' la mia prima long che porto a termine e aver cliccato su "conclusa" ha provocato in me felicità e anche malinconia.
Da dove posso cominciare?

L'epilogo si è svolto ben 10 anni  dopo la guerra e... Edward e Bella hanno avuto un altro figlio, Gabriel.
Abbiam visto che anche i nostri tre gemelli hanno avuto dei figli e finalmente la famiglia Cullen/Swan-Black-Clearwater-Ulley potrà vivere l'eternità tranquillamente.
Come anticipato ho inserito due flashback (il chiarimento e la proposta di matrimonio/gravidanza). Mi sono sembrati due momenti da inserire assolutamente.

Ora passo ai ringraziamenti ufficiali:
-ringrazio tutte le persone che hanno recensito dal primo all'ultimo capitolo. Vorrei fare nomi, ma per paura di dimenticare qualcuno ringrazio tutti in generale. Ma un ringraziamento va a Denny Cullen che mi ha spronato a pubblicare questa storia e ha pazientemente letto ogni mio messaggio.
-ringrazio le favolose 115 persone che hanno inserito la storia tra le seguite, le favolose 20 persone che l'hanno inserita tra le ricordate e le 45 tra le preferite.
-ringrazio anche i lettori silenziosi che mi hanno accompagnato con le loro visite o che si sono complimentati per messaggio privato.

Cosa devo dire?
Sono orgogliosa di aver ottenuto 172 recensioni -escluso l'epilogo- e tutto questo mi ha invogliato a scrivere altre storie.
Potete trovarmi sempre qui con:
-Il ritorno degli Originali ----> cross-over su Twiligh e The Vampire Diaries.
-Nuovo mondo ------> nuova cross-over su Twiligh, The Vampire Diaries e The Originals.
-Nessun ostacolo potrà distruggere il vero amore ----> The Vampire Diaries.



Avviso:
A breve -massimo entro domani- pubblicherò la mia nuova cross-over su Twlight, The Vampire Diaries e The Originals.
Con il prologo ho intenzione di aggiungere anche delle schede dei vari personaggi così chi non conosce i protagonisti potrà farsi un'idea.
Parto già con il dire che non sarà un EdwardxBella -anche se ci saranno degli accenni- ma una DamonxBella, ovvero una Della (nome che mi è venuto in mente unendo i nomi dei protagonisti!)
Sarei felicissima se qualcuno seguisse anche quella, mi fareste felice.


Termino con l'augurarvi buone feste e buon Anno Nuovo, visto che Natale è stato ieri.
Mi auguro che il 2014 sia per me e per voi un anno ricco di sogni realizzabili e desideri.
Faccio gli auguri anche a chi si chiama Stefano, come mio fratello :')
Grazie di tutto e grazie per avermi sostenuta in questo percorso.
A presto,
vostra Giulietta.
  
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