Eccomi
qua! Dopo una luuuuuuuuuunnga assenza vi propongo (anche se saltando due o tre
personaggi…) una nuovissima storia…
Questa
storia mi piace da matti… (logico, l’hai scritta te! N.d.Kakashi) (E che
centra! Mi piace lo stesso! N.d.Me) (Modesta la ragazza! N.d.Kakashi) (Ti metti
con me? N.d.Me) (Hey, e mo che centra?! N.d.Kakashi!) (Sono io l’autrice e
decido io! Adesso tu mi abbracci! E mi dai un bacino! Blea, togliti quella
maschera, per favore! Mmmm… così va meglio… N.d.Me) (Ma non vale! Potrei
denunciarti per questo! Per abusi! N.d.Kakashi) (Zitto e fai quello che ti
dico… anzi, fai quello che ti scrivo! Però, baci bene! N.d.Me)
Dopo
questa piccola interruzione… ecco qua una InoXKakashi… pucciosi…
Commentate!
Da bravi…….. commentate!
GIOCO
(KakashiXIno)
Occhi
azzurri che mi squadrano, pieni di malizia.
Capelli
biondi sparpagliati sul cuscino.
Guance
arrossate, troppo giovani per sopportare il sakè.
Labbra socchiuse,
troppo infantili per capire cosa stanno facendo.
Mani
leggere sul mio petto, troppo esperte per la loro fanciullezza.
Tutto un
gioco per lei.
E’ così
che è partito questo gioco perverso.
Una sfida
tra due amiche, due rivali.
Un
azzardo… conquista il mio sensei.
Credo che
la vincitrice sia la biondina… Asuma è troppo razionale, non si farebbe mai
sedurre da Sakura.
Io invece
si.
Eppure
non riesco a porre fine a questo gioco.
Ino… la
bella Ino.
Chi lo
avrebbe mai detto che mi sarei innamorato proprio di lei?
Ma per
lei sono solo un trofeo.
Un
oggetto da buttare via appena si fosse stancata.
Lo so…
l’ho sempre saputo.
Allora
perché non l’ho mai fermata?
Credevo…
mi illudevo… che potesse cambiare… che il gioco si tramutasse in realtà.
Mi sono
sbagliato.
“Kakashi…”
Un
bisbiglio, sento le sue labbra sul mio collo.
Perché mi
vuoi fare soffrire?
Non ho
sofferto abbastanza in questa vita?
A quanto
pare no.
Tutto ciò
non è giusto, è sbagliato.
Ma non
fermarti.
Fai di me
ciò che vuoi.
Ino si
ferma, vedo i suoi occhi cobalto spalancarsi.
Forse per
lo stupore.
Per la
vergogna.
“Stai
piangendo… Kakashi-sensei… stai piangendo!”
Non è
vero.
Mi è
entrato qualcosa negli occhi.
Sento le
guance farsi umide.
Il miei
occhi bicolore sono persi in quelli azzurri di lei.
“Perché?”
Mi sta
accarezzando il viso, con dolcezza.
“Ti
prego… ti prego, Ino… non farmi soffrire…”
Ino mi
fissa spaventata.
Cosa vede
in me?
Non più
una preda, non più un gioco impuro.
Vede un
uomo, un uomo che ha sofferto tanto… troppo… e che ha paura di provare di nuovo
dolore.
“Non
preoccuparti… non soffrirai ancora… non soffrirai mai più…”