Mi avvicino.

‘Un’estate all’insegna del divertimento, per due persone. Tra big ben, Tower Bridge, Buckingham Palace e molte altre cose, preparatevi, Londra vi aspetta!’ Eh si, il manifesto dice proprio così, e sotto un numero di telefono. È proprio quello che fa al caso mio. Chiara ne sarà entusiasta. Sì, se c’è qualcosa con cui posso rimediare il mancato concerto, è portarla a Londra per un’estate, dato che è una città che adora. C’è solo un piiiccolo problema. Convincere i suoi. Segno il numero di telefono e vado a casa sua. So che è andata da sua cugina, quindi avrò campo libero con i suoi. Quando suono il campanello, mi apre sua madre.
“Ciao Camilla!” Mi saluta con un sorriso. Ricambio.
“Ciao Patrizia!”
“Entra pure, ma sai che Chiara è da Giorgia, vero?” Mi chiede.
“Certo, me l’ha detto prima, ma io volevo parlare con voi.” Dico, salutando con un cenno anche il padre.
“Ah si? È successo qualcosa?” Si preoccupa subito la madre.
“Nono! Solo che passando per strada, ho visto su una vetrina un manifesto, che parlava di un’estate a Londra per due persone e dato che Chiara tra poco fa gli anni pensavo…”
“Non se ne parla neanche!” Mi interrompe la donna. Ecco, lo sapevo. Sospiro.
“Dai Patrizia, falla almeno finire!” Dice il padre. Oh, menomale che c’è lui! Mi dice di andare avanti.
“Io pensavo che come estate dei suoi diciotto anni sarebbe stato carino fare un viaggio io e lei…” Dico. Vedo la madre aprir la bocca per protestare ma poi la richiude. Guarda il marito. Sospira.
“E quando dovreste partire?” Chiede. Oh yeah, questo vuol dire che l’ho già vinta.
“Devo ancora contattare l’agenzia che lo organizza, pensavo che prima fosse meglio chiedere il vostro consenso.” Spiego. Lei annuisce.
“Siamo felici che possa andare a Londra con la sua amica, ormai siete grandi, mi iniziavo a preoccupare che non si staccasse mai dal nido!” Dice suo padre. Ci guardiamo e scoppiamo a ridere. Sappiamo entrambi benissimo che fosse stato per Chiara si sarebbe staccata già da un bel pezzo, ma sua madre non è mai stata molto d’accordo. Però ora ci lancia un finto sguardo assassino, ridendo sotto i baffi. L’ha capito anche lei.
“Però mantenete il segreto, voglio farle una sorpresa!” Spiego.
“Certo Camilla, da noi non uscirà una parola!” Mi assicura il padre.
“Ora scusate ma devo andare ad organizzare tutto, quando so l’orario e la data ve lo comunico, ciaooo!” Li saluto e me ne vado, direzione casa mia.
 
-Pronto? Chiedo al telefono una volta a casa.
-Si? Chi parla?”
-Sono Camilla, vorrei informarmi per il viaggio a Londra…
-Certo signorina, cosa vuole sapere?
-Quando si dovrebbe partire?
-Il tre Luglio, signorina.
-Mmh…e quando si bisognerebbe tornare?
-Dodici settembre, oppure quattordici, come preferisce.
-Umh-uh…il costo?
-Con la nuova promozione, solo 200 euro! È molto conveniente, inoltre avrà a disposizione un appartamento con una stanza matrimoniale, un bagno, un salotto e una cucina abitabile, tutto compreso nel prezzo.
-Perfetto, per comprare il viaggio cosa bisogna fare?
-Vada pure sul nostro sito e nella sezione ‘Acquista ora’ potrà comprarlo. I biglietti aerei le verranno recapitati entro il primo Luglio. Per eventuali problemi può sempre richiamare.
-Benissimo, grazie e arrivederci.
-Grazie a lei.
Metto giù. Perfetto. Chiamo mio padre e gli chiedo di scalarmi 200 euro dal mio conto e di comprare il viaggio. Dopodiché invio un messaggio a Leonardo.
A: Leo <3
Ehi cucciolo, vediamoci tra cinque minuti in piazza.
Mi sistemo il trucco e i capelli, infilo il cellulare nella borsa ed esco di nuovo. La piazza non è molto lontana da casa mia. Passeggio tranquilla tra le strade. Leo non mi ha ancora risposto. Strano, di solito non ci impiega molto a farlo. Stiamo insieme da due anni, abbiamo passato diversi litigi, ma siamo ancora insieme. Lui mi veniva dietro già dalle medie, ma soltanto in terza superiore ci siamo messi insieme. Solo quando ho capito che lo amo veramente. È così dolce, è bello stare con lui. Non mi stancherei mai di guardarlo, ci vediamo spesso, a volte viene pure a mangiare a casa mia, e io a casa sua. In piazza non c’è molta gente, solo qualche vecchietto seduto a chiacchierare e una coppietta intenta a sbaciucchiarsi nell’angolo. Le figure mi sembrano familiari, ma non riesco a capire chi siano. Mi avvicino per avere un argomento di gossip da trattare con Chiara stasera, quando il mondo mi crolla addosso. No. Non può essere. Non lui. Non con lei. Non ora. Senza rendermene conto cado in ginocchio difronte a quella scena, senza neanche riuscire a emettere un suono. Sento il cellulare squillarmi in tasca. È la suoneria di Chiara. Sarà tornata a casa. Devo rispondere, se no farebbe domande. Accetto la chiamata.
-Pronto Ca!
-…
-Ca?
-…
-Cami?
-…ehi.
-Cos’è successo? Camilla? Dove sei?
-Io…io…
Scoppio in lacrime.
-Camilla cazzo! Dove sei?
Mi urla nel ricevitore. Mi immagino la scena, lei che sbraita in un telefonino e tutti la guardano male, ma lei se ne frega. Fa sempre così. Sorrido appena tra le lacrime.
-Camilla. Dimmi. Dove. Cazzo. Sei.
Mi dice, con la voce che non ammette repliche. La voce che promette fulmini e saette.
-In piazza.
Mi rassegno a rispondere in un sussurro.
-Aspettami lì, arrivo.
Mi dice, per poi mettere giù. Sospiro, asciugandomi le lacrime col dorso della mano. Cazzo, doveva proprio chiamarmi in quel momento?
Neanche due minuti dopo arriva. Mi volto a guardarla. La sua faccia non promette affatto bene. Mi guarda. “Cos’è successo? Dimmi chi è stato che lo ammazzo!” Sibila. Poi evidentemente li vede, perché i suoi occhi si scuriscono di colpo. Mi supera e si dirige verso di loro, gli occhi che lanciano fiamme.
“No Chiara, aspetta!” Dico, cercando di fermarla. Ma lei mi scrolla bruscamente e prosegue per la sua strada. Li raggiunge. Afferra Leonardo per la maglietta e lo stacca di colpo da quella ventosa.
“TU!” Gli urla addosso. La sento fino a qua. Oh no. No Chiara, no no no! So già come andrà a finire la storia.
Vedo Leonardo dire qualcosa, ma non sento. Chiara sembra incazzarsi ancora di più, perché carica il braccio e gli da un pugno in pieno viso. Merda!
 
Chiara pov
Minchia, se lo prendo lo faccio fuori! Mi avvicino alla coppietta e stacco quella feccia dalla sua puttanella.
“TU!” Grido. Probabilmente mi hanno sentito anche i vecchietti mezzi sordi che chiacchierano sulle panchine, ma me ne frego. Nessuno deve ferire Camilla. E dico, NESSUNO.
“Chiara! Che piacere vederti!” Dice innocente il bastardo. Non ci vedo più. Carico il pugno, che gli arriva potente sul naso. Vedo del sangue uscirne. Mi sento inebriata dalla mia potenza, come ogni volta che tiro un pugno o un calcio, nelle lezioni di Karate che faccio con Camilla. È la mia passione. Lo adoro. Vedo la feccia piegarsi in due e gemere di dolore, tenendosi il naso. La puttanella invece sta lanciando ripetuti gridolini di spavento che mi fanno letteralmente incazzare. Do una spinta allo stronzo davanti a me, che cade per terra, mi volto e torno da Camilla, prima di fare male pure alla puttanella. Quando arrivo da Camilla le afferro un braccio e continua ad andare via, fino a quando non spariamo dalla piazza. La faccio sedere su una panchina e la abbraccio. Non dico nulla. Non ce n’è bisogno. La stringo a me, e lei inizia di nuovo a piangere. Dio quanto mi fa male vederla in quello stato. Se avessi ancora sotto mano quell’idiota non so cosa gli farei. Stiamo così per non so quanto tempo. Quando il sole ormai è calato, Camilla si tira su dalla mia spalla. Ha tutto il trucco sciolto e gli occhi rossi.
“I-io credevo che mi amasse.” Singhiozza.
“Lo credevo anch’io.” Sussurro. Perché era vero. Nessuno avrebbe mai detto che la tradiva. E chissà da quanto tempo poi. Ma non volevo far presente a Camilla che sicuramente quella non era la prima volta, già stava male così.
“Chissà da quanto poi.” Dice, con la voce incrinata. Minchia, ma mi legge nel pensiero? Non rispondo. Pian piano la riaccompagno a casa, tornando poi alla mia. Quello che mi fa più incazzare della situazione, è che lui l’abbia tradita con quella! Cioè, già il fatto che l’ha tradita, perché un conto è se l’amore appassisce, i due si lasciano e stop, si, ci si sta male, ma poi ce se ne fa una ragione. Ma il tradimento invece, è anche un atto di codardia! Ma poi, con quella…sapeva che Camilla la odiava, e lui l’ha tradita con lei! Ma io non so se c’ha il cervello oppure no quel tizio! Ma lasciando perdere questo…domani gli One Direction faranno l’ultimo concerto in Italia, e io non ci posso andare. Che merda. No dico, i miei…non proprio idoli ma qualcosa del genere, vengono in Italia, fanno due concerti, e io? Non riesco neanche a vederne uno! Ma si può? Il primo Luglio (Non che giorno del mio compleanno) ripartono e tornano in Inghilterra, perché finiscono il tour, e chissà quando torneranno in Italia! Mi butto sul letto per cercare di liberare la mente, e poi mi addormento.

WEII
I'm hereeee, oh yeahhh! Ok, basta con i deliri please! xD Avete passato un buon Santo Stefano? Che poi, la mia grandissima intelligenza mi ha fatto rendere conto che ieri non vi ho fatto nemmeno gli auguri di Buon Natale! Perciò ve lo dico ora, BUON NATALEEEE xD
Passando alla storia...mi sono appena resa conto di un'imprecisione nel titolo...testualmente è "Tre mesi di te" se non erro, ma in realtà i mesi non sono tre xD Sono due e qualcosa xD Vabbé, vi informo che lo lascio così perchè mi piace di più che mettere "Due mesi e qualcosa di te" xD
Detto questo, che ne pensate del capitolo? Che bastardo Leonardo!
Mi fate sapere le vostre opinioni con una recensioncina per favooooore?? *Occhi da cucciolo* xD No, seriamente, vi sarei molto grata se mi faceste sapere cosa ne pensate, almeno posso migliorare!
Byee
Lily