Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: PrincessMeridaHarrington    26/12/2013    2 recensioni
[Frozen- Il Regno di Ghiaccio]
-Posso vederla, mamma?-, chiese dolcemente sebbene il cuore bruciasse.
-Certamente.-, e la prese in braccio.
Oh, non è poi tanto bella. Pensò Elsa, decisa a migliorare quella bellezza divina che ne scende una ogni mille anni.
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Sei anni dopo la sua nascita, la piccola Anna (con somma delusione da parte della sorella maggiore Elsa) non aveva mostrato alcun segno di poteri sovrannaturali, se non l'insaziabile voglia di divertirsi, distruggendo così buona parte dell'augusto palazzo in cui viveva.
Aveva sei anni soltanto ed era più indaffarata di un falegname di mezz'età: doveva giocare, giocare, giocare, mangiare, lavarsi, mangiare, giocare e saltare sul materasso, imbottito di penne d'anatra, per non dormire.
Per quanto le concernesse, la pazza gioia era la vera vita.
Commiserava un poco la sorella di dieci anni, che un anno prima era stata costretta ad iniziare quella tremenda tortura che lei chiamava orgogliosamente “studi”. Elsa le parlava di grammatica, della geografia e della poesia (Anna, la prima volta che Elsa nominò quella materia, intese che stesse studiando la prozia, cosa che la fece piegare in due dalle risate) come se nulla nulla al mondo valesse più di un libro diligentemente aperto sulle proprie gambe.
La settimana scorsa, dopo una generosa merenda a base di grandi porzioni di torta al cioccolato ricoperta da una delicata panna, era entrata in camera da letto e aveva visto Elsa, come al solito, seduta sul letto, con la testa così china che i suoi lucidi capelli biondo platino (o bianco neve) le cadevano tutti sulla fronte, seguendo placidamente ogni suo movimento. Incuriosita, Anna s'era avvicinata, si era arrampicata sul letto (tirando giù tutte le lenzuola color celeste, insieme al cuscino) e, avvicinatasi, le chiese se potesse partecipare. Elsa la guardò con dolcezza, chiuse il libro e disse ch'era troppo piccola per studiare... ma non abbastanza adulta da rinunciare a giocare a palle di neve, e fece quella che Anna chiamava La Magia.
La portò nel giardino centrale e separò le dita della mano, che prima erano chiuse a pugno come tanti boccioli di rosa che attendono di sbocciare, e fece innalzare lentamente un candido e piccolo fiocco di neve fresca.
-Vuoi ancora studiare?-, domandò nascondendo a stento un sorriso di lieto trionfo.
-FA' NEVICARE, FA' NEVICARE!-, fu l'unica risposta che lei le concesse.
Forse per l'influenza di sua sorella, o forse perché la neve porta sempre tanta gioia agli angeli caduti, Anna amava quel freddo zucchero filato in un modo sconfinato. Quella mattina, però, non aveva bisogno di Elsa per creare la neve, poiché il tempo (a meno due gradi) faceva tutto il lavoro.
Anna fissava un fiocco di neve mutilato mentre si dondolava allegramente sul reale davanzale. Quando il fiocco si coagulò pigramente insieme al mucchio formatosi precedentemente, la bambina saltò giù, andò verso il letto della sorella maggiore dormiente, tirò a terra le lenzuola e le saltò sulla pancia.
-Elsa!- chiamò con un tono di voce più simile a un cinguettio.
-Mh?-, Elsa si tastò tutt'attorno in cerca delle sue coperte.
-Andiamo, Elsa! Sta nevicando!-, continuò pedante Anna.
-Mh.-
-E datti una mossa! Io voglio giocare e sta nevicando!-, Elsa si sentì tirare il braccio da un'energia sovrumana.
-Voglio dormire, Anna. Posso far nevicare dopo.-
-Ma non voglio che lo faccia tu! Fuori ce n'è una naturale!-, brontolò Anna.
-Mh.-
-Eh, alzati!-, Anna tirò con tale forza la manica della vestaglia di sua sorella che le rimase in mano un pezzo di stoffa, il quale venne guardato male e lanciato alle spalle dalla stesse mutilatrice.
-Elsa,- riprese-se non ti alzi non respiro più!-
-Ma non puoi giocare con Esmeralda?-, propose.
-No, ieri abbiamo usato la palla e le si è bloccata la sua schiena. Uno... due... tre...-, chiuse gli occhi, li stropicciò e divenne subito rossa.
-Va bene, mi vesto!-
Elsa, vestendosi, ricordò perfettamente che giorno era mai quello, si disse che lo stava facendo per Anna, considerate le circostanze. E si chiese se Anna se lo ricordava.
-Senti un po', sorellina...-
-Dimmi tutto, sorellona!-, rispose l'altra col so solito e contagioso entusiasmo.
-Sai che giorno è oggi?-
-Nope. Nulla di speciale, vero?-
Come previsto, la perenne distrazione di Anna non aveva fallito neanche oggi.
-Ma, Anna!-, rispose basita,- oggi è il tuo compleanno! Non lo ricordi?!-
Elsa sapeva che non era affatto stata felice sei anni fa. Ricordava che non aveva voluto una sorella, che temeva potesse essere trascurata a causa dell'ultimo arrivo... ma col tempo riuscì ad apprezzarla, sino a darle ella stessa i suoi vestiti si sua spontanea volontà.
-Il mio compleanno? Cosa dici? Guarda che è domani!-
Elsa rise.
-Ma no, sciocchina. È oggi. Proprio sei anni fa la Cicogna Real...-
-Non mi ha portato nessuna Cicogna! Io sono stata trasportata dalla Rana delle Fate!-
-Le Fate non hanno rane, Anna!-
-Invece sì che ce le hanno! Insomma, Elsa, per leggere così tanto sei molto ignorante!-
La maggiore sbuffò.
-Sei anni fa mamma e papà ti hanno portata qui.-
Quando toccò terra, Elsa si rifiutò categoricamente di abbandonare la sua calda cameretta.
-Ehi, Anna!-, urlò alla sorella che si stava contando l'età, con faccia da ebete, sulle punte delle dita.
-Che c'è?-, Anna spostò lo sguardo dalla mano alla sorella.
-Ho un'idea...-
Anna atterrì. Quando Elsa aveva un'idea era perché non voleva assecondare la sua. Congiunse le mani, che accostò alla gonna ondeggiante, spostò ripetutamente il suo peso avanti e indietro e sussurrò:
-Che tipo di idea?-
Elsa prese dell'attaccapanni la sua vestaglia di seta blu e, allacciandosela, le sorrise, mostrando i suoi denti perfettamente bianchi.
-Potremmo giocare a “Mamma e Papà”, in omaggio alla tua nascita. Costruiamo Olaf e fingiamo che sia nostro figlio!-
Anna valutò un attimo l'offerta.
-Io faccio la mamma! Io faccio la mamma!-, strillò infine.
-Però giochiamo qui...-
Anna la guardò delusa.
-Va bene, ma io faccio la mamma!-
Elsa fece, quindi, La Magia: un piccolo pupazzo di neve stava immobile in mezzo alla stanza.
-Elsa...-
-Sì?-
-Se oggi è il mio compleanno, dov'è il tuo regalo per me?-, domandò con furbizia.
-Eccolo qua.-
Si avvicinò piano, tese la mano e fredda si materializzò una statuetta di ghiaccio a forma di Anna. Gli occhi di quest'ultima si illuminarono d'immensa gioia.
-È bellissima!-, la strappò dal palmo della sorella maggiore e corse verso il comodino in fondo alla stanza, dove lo appoggiò delicatamente.

 

Ore dopo lo strenuo gioco, Elsa era sdraiata pigramente sul pavimento a fissare il vuoto. Pensava a quando, per entrare nelle parti, aveva baciato sua sorella sulle labbra, di come era arrossita violentemente e all'urlaccio di Esmeralda, che le aveva viste, entrando proprio nel momento meno adatto.
Rimuginava tranquillamente chiedendosi cos'era quella strana sensazione di vuoto, che le prendeva l'anima quando Anna non era con lei.



 

n. d. MH:

Mérida: God! Mia moglie sforna capitoli alla stessa velocità che sforna i bambini!
Harrington: I could kill you, do you know?
Mérida: So che ne saresti capace, cara... pensa però ai problemi di entità economica che causerebbero la mia morte.
Harrington: DAMNT! You and your bloody money! *infuriata mette la cintura di castità*
Mérida: Scherzavo tesoro! Togliti quel coso di dosso! *armeggia con strumenti da carpentiere* 
Harrington: *toglie il coso di dosso* Non sarebbe il caso che il tuo cervellino fino parlasse della tua idea per questo capitolo?
Mérida: Sì, giusto. Idea mia, lavoro suo (arriverà il giorno...). Ammettetelo, Elsa e Anna che giocano a "Mamma e Papà" possono costarvi una visita dal dottore per controllarvi il diabete.
Harrington: Finisce che mio marito diventerà per davvero fissato col diabete.
Mérida: *aggiunge alla lista delle fobie posizionandolo tra i ragni e il mattarello della moglie* Perfetto...
Harrington: Io me ne vado, prima di ridurlo in briciole...
Mérida: Permalosa... beh, andrò nuovamente a redimermi... Voi state in guardia... i prossimi capitoli saranno... interessanti. ARRIVO TESORO!
 
  
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