Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: anqis    26/12/2013    5 recensioni
È venerdì, ci sono quattro amici imbottigliati in una vecchia auto. Al volante c’è Louis, con una patente stropicciata nel portafoglio della tasca dei jeans e una notizia importante da annunciare. Seduto accanto a lui, Niall ride, beve perché non tocca a lui guidare e parla di come si farà trovare nell’armadio di Leslie dopo la doccia – «Nialler, davvero esilarante, ma ti vorrei ricordare che lei è mia sorella» «Lo so amico, mi copro gli occhi, promesso». Zayn dorme dietro, il cappuccio calcato sulla testa e tanti mh che Bethan proprio non sopporta. Liam canticchia pensando a come si divertiranno questo weekend tutti e cinque insieme. Perché c’è anche Harry in viaggio su un’altra auto. Si è addormentato – senza permesso – sulla spalla minuta di una nervosa Ethel che non dice nulla, perché va bene così. C’è Leslie che continua a lamentarsi perché sono costrette a convivere sotto lo stesso tetto per novantasei ore con quegli idioti. Non si accorge di Bethan che arrossisce, sbanda e sbaglia strada ogni volta che nomina Louis e la sua pessima abitudine di dormire solo in boxer. «A volte se ne dimentica e si presenta così a colazion- Bethan, ti avevo detto di girare a destra!»
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie '96 hours.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

96 Hours.
 

Domenica.
 
«Piano, fate piano.»
«Sei sicuro che non si sveglieranno?»
«Praticamente impossibile: è come cercare di sollevare un ippopotamo a mani nude, te lo assicuro. Per svegliare Les la mattina per andare a scuola, mia madre è costretta a spingerla giù dal letto. Solo dopo qualche calcio apre gli occhi. È la parte più divertente.»
«Spiegato gli innumerevoli lividi con cui viene a scuola.»
«E i suoi schizzi da psicopatica. Traumi e danni celebrali irreversibili. Zayn, smettila di fissare mia sorella in quel modo.»
«Amico, mi chiedi troppo: è mezza nuda davanti a me.»
«Sarà, ma non mi sembra che perché Niall è a petto nudo, Ethel o Bethan lo stiano guardand- ehi, ragazze! È il mio migliore amico quello! Ed è pure pallido come una mozzarella!»
«Louis, sbrighiamoci, la torta infornata di Liam comincia a profumare l’aria. Tra qualche minuto si sveglieranno e se vuoi che il tuo piano funzioni, sbrigati a levargli i pantaloni del pigiama.»
«Va bene, ho capito, ma.. mi fa troppo senso!»
 
 
Niall apre gli occhi nell’istante in cui il forno annuncia la perfetta cottura della torta di mele. Spalanca le braccia colpendo qualcosa di cui però non degna la minima attenzione e si stropiccia gli occhi. «Mhh» mugola raggomitolandosi su sé stesso come un riccio, alla ricerca di calore perché dio, fa freddo. Con gli occhi chiusi perché c’è un antipatico raggio di sole che si diverte ad accecarlo, manda in avanscoperta le mani cercando il piumone o anche solo un pezzo di stoffa con cui coprirsi: perché è mezzo nudo, questo non lo sa.
Con sorpresa, raggiunge un qualcosa di estremamente caldo e morbido e vi si aggrappa, d’istinto, come se fosse un cuscino: le gambe e le braccia strette attorno alla cosa calda e la guancia premuta contro. Sospira estasiato perché profuma pure, di girasoli e neve. Ma conosce quell’odore, gli è tremendamente familiare e soltanto quando sente la cosa rabbrividire, arriva alla conclusione che forse è meglio staccarsi se non vuole morire giovane. Apre un occhio, ma lo richiude. Questo deve essere un sogno. O un incubo.
«Cazzo» impreca.
«Cazzo, è proprio quello che ti staccherò se entro un millisecondo non mi lasci andare e non ti allontani di almeno due metri» sibila Leslie, tremando sotto il suo tocco. Che stesse tremando di eccitazione? No, questa è rabbia pura. Niall la spinge via crollando all’indietro dal materasso sul pavimento di un grado più freddo.
Si nasconde la faccia con una mano e comincia a borbottare scuse senza senso a raffica. Ma Leslie non risponde – merda – e allora con lentezza esasperata lascia scivolare la mano dal viso – non mi sfigurare – e «Ma che cazzo.»
Leslie è in reggiseno e mutandine, le guance paonazze e gli occhi fuori dalle orbite. Niall si metterebbe anche a ridere o si godrebbe la visuale se solo non fosse mezzo nudo anche lui. Si fissano negli occhi, la sorpresa e il terrore nelle iridi dell’altro, mentre rincorrono le scene della notte scorsa, sbiadite dall’alcool.
«Cosa accidenti è successo?» Grida Leslie già in piedi. Niall sospira.
 
 
«Dai, non potete esservela davvero presa» tenta Louis, seduto sul divano tra un Niall che ancora scuote la testa e sua sorella che ha deciso di ignorarlo fino alla fine dei loro giorni. «È stato solo uno scherzo!»
I due ragazzi hanno trascorso l’intera mattinata a gridarsi contro, Leslie accusandolo di essersi approfittato di lei in un momento di debolezza, Niall troppo confuso per riuscire a ribattere con qualcosa che non fosse «Sono andato a letto con Leslie e non mi ricordo nulla»; e l’intero pomeriggio seduti sul tavolo della cucina a sospirare, guardarsi e sospirare ancora. Allora Ethel l’ha spinto in cucina e solo alle cinque di pomeriggio, valigie ormai quasi finite di sistemare e le ultime briciole di popcorn buttate – o nascoste nella fodera del divano – ha spiegato loro che c’è stato un piccolo fraintendimento. 
«Non è successo niente, perché dovete farne un tale dramma?!»
«Ti odio» rispondono, per la prima volta nella loro vita d’accordo su qualcosa.
 
 
È calata la sera e si sente già la nostalgia del posto: domani mattina partiranno per Holmes Chapel. Il frigorifero è stato svuotato, grazie soprattutto all’aiuto di Niall e Zayn, che nonostante la costituzione magra mangiano davvero come se non ci fosse un domani. Ci sono le valigie di Liam, Bethan e Ethel già sulla porta di ingresso, quella di Louis aperta sul pavimento e un mucchio di cosacce e souvenir sul letto di Niall. C’è silenzio e tranquillità, le ciabatte di Leslie che si trascinano in giro per la casa a raccattare le ultime cose; Harry ed Ethel che guardano la televisione, seduti agli estremi del divano vuoto.
Poi ad un tratto c’è il buio.
«No» si lamenta Louis, «Non ora.»
«È saltata la corrente» è Liam che scende le scale ed inciampa negli due gradini.
«Grazie, Lì, se non me lo avessi detto, davvero, non ci sarei arrivato» risponde ironicamente Louis, una mano sul fianco e il freddo che si arrampica sulla schiena all’idea di dover scendere nello scantinato e cercare di risolvere il problema. Chiede all’amico di accompagnarlo e questo accetta, poi si ricorda degli altri e grida a squarciagola di non preoccuparsi, perché ci penserà lui, il superman della situazione. Leslie, dal piano superiore, ride ricordandosi di come quella volta a carnevale lo ha spinto nella fontana per salvarlo e dimostrargli che il vero eroe era lei. C’è trambusto in cucina e il ragazzo si ricorda di Bethan che stava preparando dei dolci. Inciampa su un cuscino, sbatte contro un divano e «Beth, hai bisogno di aiuto?» le domanda con una mano già sulla maniglia.
Lei sta già per rispondere di sì, che il buio le mette ansia soprattutto da sola, ma una voce risponde prima per lei. «Ci sono io con lei, Louis. Non ti preoccupare.»
È Zayn, alle sue spalle, così vicino che Beth perde il respiro. Non si ricorda di averlo visto entrare in cucina. La mano di Louis scivola dalla maniglia. C’è lui con lei.
«Va bene» sussurra alla superficie della porta. «Sistemo il problema e torno su.»
Bethan e Zayn rimangono da soli. Forse per la prima volta in questi tre giorni. Il buio non aiuta la ragazza che si volta per cercarlo. Non si aspetta di trovarlo così – dannatamente – vicino, ci va a sbattere, la fronte contro il petto ampio e si immobilizza, con le braccia sollevate in aria. Zayn profuma di fumo e menta, un odore così invadente e diverso da quello dolce e fresco di Louis, che si sente soffocare. Subito tenta di allontanarsi, ma lui le appoggia le mani sulle spalle nude e scoperte del maglione a scollo a barca. Sono ruvide e calde.
«Beth» perché sussurra? «Stai calma.»
«Tu allontanati.»
Le dita si stringono, ma poi si rilassano e la lasciano libera. Lo sente indietreggiare.
«Scusami» mormora giocando con la lana del maglione, ridacchia nervosa. «È che il buio mi agita, non avrei dovuto, ma..»
«Dovresti smetterla di crederci» la interrompe Zayn. «Ti farà solo soffrire»
Bethan arrossisce di rabbia. «Tu non capisci.»
Lui ride, amaro. «Ti sbagli, è proprio perché sto cominciando a capire.»
 
 
Al piano superiore, la situazione non è nelle migliori. È in corso una discussione, e stranamente i due protagonisti coinvolti sono Leslie e Niall, incappati l’uno nell’altro nel corridoio mentre una usciva con l’idea di scendere in salotto per non rimanere sola, l’altro per cercare nella dispensa qualcosa da mettere sotto i denti – dopo il pacco di patatine, due cioccolatini e una coca cola ingurgitati solo una mezz’ora prima. La ragazza ha dedotto subito con lo sbattere della porta che quello era Niall, poiché l’altro compagno di stanza, suo fratello, doveva essere giù nello scantinato. Aveva fatto dietro-front con l’intenzione di ritornare in camera sua e chiudercisi fino a quando non fosse tornata la luce. Niall però l’aveva anticipata, cosa che riteneva impossibile considerato il cervello del soggetto, ed era partito subito di gran corsa verso la sua direzione. Non ricordando bene le misure o lo spazio tra la porta di una stanza all’altra, aveva un po’ esagerato con lo slancio con il risultato di esserle quasi inciampato addosso per la foga. E se Leslie ha imprecato nel buio dandogli dell’idiota, Niall ha riso buttando indietro la testa e sorridendo perché ormai ci è abituato e quel “idiota” è sempre più affettuoso. Diventerà mai qualcos’altro come amor-
«Ora levati dalle palle, deficiente
Improbabile. Niall sorride e Leslie riesce a vederlo anche nel buio totale le sue labbra aprirsi e mostrare i denti bianchi e perfetti. Si morde il labbro non potendo fare a meno di ricordare di quando portava l’apparecchio e di come nonostante fosse una trappola mortale, a lui donasse. Sono vicini, tremendamente vicini, e le distanze diminuiscono ancora quando sente la stoffa della sua maglietta larga sfiorarla e arretra di un passo e ancora. Incontra il muro alle sue spalle e per la prima volta Leslie ha la sensazione che questa volta non riuscirà a cavarsela con i soliti insulti e la strizzata d’orecchio, perché Niall la ha appena incastrata tra il suo corpo e il muro, le mani poggiati ai lati della testa. Come una di quelle fanfictions di pessimo gusto che le degenerate di Twitter scrivono e pubblicizzano ogni due minuti. Non che lei le abbia lette. Forse qualche riga.
«Mh» mormora lui, con lo stesso tono di voce strascicato di Zayn, solo più divertito. «Perché dovrei? Sto così comodo così» si abbassa appena ed ora i loro occhi si incrociano, si vedono anche nel nero del corridoio. C’è divertimento in quelli di Niall e la luce di qualcosa che Leslie non riesce a decifrare; nei suoi lo stupore, l’agitazione e emozione. Si stringe la stoffa della felpa, perché c’è lo stomaco che si ingarbuglia e forse è la fame. Deve essere la fame.
«Sono seria, Irlanda» ripete; nella voce neanche un briciolo di quella insicurezza che la costringe a rimanere lì appoggiata al muro con il profumo di muschio bianco di Niall sempre più invadente, ma non fastidioso. «Spostati che devo andare» qualche idea, qualche idea, «Ad aiutare mio fratello.»
Lui scuote la testa lentamente e ciocche morbide sfiorano la sua fronte. Solletico. «C’è Liam con lui, nessun problema. E poi non lascerei mai andare una bella ragazza nelle profondità di un buio scantinato.»
«Il massimo che posso trovarci sono topi, non mi violentano per le scale.»
Niall ride. «In effetti, questo lo si può fare anche in corridoio.»
Leslie arrossisce fino alla punta delle orecchie. «Anche un omicidio, se per questo.»
«Touchè.»
«Ora ti togli?»
«No. Perché? Ti dà fastidio?» ma che domande sono?
«Certo che-» fa per rispondere ovvia, ma Niall la interrompe.
«Che io ti stia così vicino?» domanda con quella malizia camuffata da ingenuità. «Cosa c’è, ti palpita il cuore? Ti si attorciglia lo stomaco? Sudi freddo?»
Leslie che ovviamente queste cose non le prova – zitto cuore, dannato stomaco e se sudo è perché fa caldo, chiaro! – scuote la testa incrociando le braccia al petto. Alza le sopracciglia e «Affatto. Potremmo rimanere così per ore e la tua presenza asfissiante non mi darebbe il minimo fastidio» dichiara con il naso all’insù e il petto gonfio d’orgoglio proprio come il fratello, solo che invece di risultare insopportabile, Niall la trova tenera, troppo.
«Quindi» comincia, sempre più incitato dal comportamento così altalenante della ragazza. «Se io facessi così» lascia scivolare una mano lungo il muro cancellando di tratto in tratto centimetri e centimetri dalla sua pelle. Le carezza il gomito, poi la vita, che stringe con delicatezza, ma anche prepotenza. «Non ti darebbe fastidio?»
Leslie deglutisce, ma «No» dice ferma.
Niall abbassa le palpebre chiedendosi fino a dove questa ragazza si lascerà trascinare. Non sarà certo lui il primo a fermarsi. Piega il braccio teso e «Neanche questo?» sussurra. Allora avvicina il suo viso a quello di Leslie, caldo e agitato, le accarezza il naso con il suo e le respira forte contro le labbra che mandano fuori l’aria a sbuffi. Vorrebbe bloccarle del tutto il respiro poggiandoci le sue, però all’ultimo devia la traiettoria. Accontenta la sua fame sfiorandole la guancia fino al lobo dell’orecchio dove ridacchiando «Mi sa che ti dà molto più fastidio di quanto creda» sussurra, per poi allontanandosi.
In quel momento la luce si accende: Leslie lo sta fissando sconcertata, gli occhioni azzurri spalancanti e le guance paonazze come due mele rosse candite. I ciuffi castani sempre così devastati che le circondano il viso ovale come la criniera di un leone furente ed orgoglioso. E le labbra così rosse ed invitanti, che Niall si pente all’istante di essersi sottratto. Gli sovviene l’idea di approfittarsi della confusione di Leslie per rubarle un bacio a stampo, come ha fatto più volte facendola arrabbiare, ma questa volta lei lo ucciderebbe definitivamente. Decide di indietreggiare, ma Leslie se ne accorge, aggrotta la fronte, ringhia – merda, sono finito – e cattura con le sue mani il tessuto del colletto. Niall chiude gli occhi pronto a ricevere uno schiaffo da standing ovation. Ma non è la guancia ciò che sente bruciare: è  la sua bocca.
 

 


- angolo autore.
Buonasera a tutte e buon 26 Dicembre!
Sì, incredibile, la sottoscritta sta aggiornando! Dopo aver appena pubblicato la one shot su Harry e Birdy (ship convulsivo) per giunta!
Perdonatemi l'incredibile ritardo, è che le ultime settimane di scuola sono state tremende e non mi sono proprio sentita di pubblicarlo, che fossi insoddisfatta o semplicemente non mi sembrava il momento giusto per farlo, ecco. Però non me ne sono dimenticata e anzi, oggi ecco a voi due regali in un giorno solo! E devo ancora pubblicare due cose prima della fine dell'anno e non è mai successo che postassi così tanto in così poco lasso di tempo ahaha! Quindi, sono perdonata giusto?
Parliamo del capitolo. Non c'è molto di Ethel e Harry, perchè la storia non è concentrata interamente su di loro, e quindi ho deciso di dedicare questo ultimo capitolo prima dell'epilogo a Bethan, Louis e Zayn (perchè accidenti sì, se non si era capito, questo è triangolo!) e agli adorati Niall e Leslie. Spero quindi che vi sia piaciuto lo stesso anche senza Hethel (giusto?) e che abbiate apprezzato la conclusione aperta (si sono baciati ed è stata Leslie a prendere l'iniziativa!) e Zayn che poverino, è continuamente maltrattato.
Non ho altro da dire, sono pure in compagnia e faccio l'asociale, quindi, niente, grazie per aver aggiunto questa storia tra le seguite/ricordate/preferite e per tutte le recensioni - a cui vi risponderò subbito - ricevuto. Non credevo che questa mini-long avrebbe riscosso così tanto successo (tanto per me), ma i veri ringraziamenti all'epilogo!

Grazie e buon ultimo giorni dell'anno,
Anqi.

ps. se volete dare un'occhiata alla one shot, eccola qua: stesso profumo.

 
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: anqis