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Autore: giveherlove    27/12/2013    2 recensioni
'Ever, perché mi hai mentito su questo?'
'mi...dispiace...'
'io voglio sapere perché non potevi dirmelo!?'
'a nessuno piacciono ragazze che hanno delle cicatrici...pensavo che avresti smesso di amarmi'
'io non potrei mai smettere di amarti, mai.'
Genere: Erotico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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‘ha il tuo numero! Ti rendi conto?!’ enfatizzò Charlie spostando la poltrona e sistemandola vicino al  mio letto.
‘si, ora inizio a realizzare…ma…’ bofonchiai io addentando il panino al prosciutto che mi aveva preparato.
‘ma cosa!?’ allargò le braccia con fare teatrale.
‘ma niente, perché intanto non mi scriverà e non mi chiamerà!’ sentenziai amareggiata.
‘e perché non dovrebbe?’
‘La domanda giusta se mai è: “perché dovrebbe?” e poi scommetto che con tutti gli impegni di lavoro che ha, io sono proprio l’ultimo dei suoi pensieri!’ le feci notare, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
‘cazzate’ ribatté secca  ‘scommetto che prima di sta sera si fa vivo!’
Io scossi nettamente la testa ‘non lo farà!’
‘vedremo chi ha ragione!’ si avvicinò a me guardandomi con aria di sfida finché entrambe non scoppiammo a ridere.
 ‘che ore sono?’
‘le cinque e mezza’ rispose, per poi spalancare gli occhi e gridare: ‘ho una mega idea!’
‘spara.’
‘ti va se vado a prendere il computer e ci mettiamo nel letto col pigiama a vedere la saga di Twilight?’ Un sorriso carico di gioia le corrugò il volto, non potei fare a meno di accettare.
Charlie uscì dalla stanza per andare a prendere il computer, così io mi alzai goffamente, afferrai il pigiama che tenevo sotto il cuscino e mi diressi verso il bagno zoppicando. Mi lavai a fondo, dato che non potevo farmi la doccia per non bagnare la fasciatura, e una volta pulita sostituii i vestiti, che gettai nel cesto dei panni sporchi, con il pigiama.
Tolsi i braccialetti e lasciai i polsi scoperti, sicura che le maniche lunghe della maglietta non avrebbero lasciato intravedere nulla.
 ‘pronta per vederti ore ed ore di Taylor Lautner senza maglietta?’ scherzò lei, entrando in camera mia con il pc in una mano e due sacchetti enormi di popcorn nell’altra.
‘prontissima!’ ammiccai sistemandomi sul letto e facendole un po’ di spazio.
Attaccò  l’alimentatore del portatile alla presa di corrente affianco al letto, e mentre si accendeva ci sistemammo sotto le coperte con la schiena appoggiata al muro e il computer posizionato sulle gambe. Quello era indubbiamente uno dei momenti più belli che avessi trascorso a Londra fino ad allora, forse perché mi ricordava le serate passate con Abby a guardare film sdolcinati sognando una storia d’amore da fare invidia a quelle scritte da Nicholas Sparks.
Charlie allungò il braccio e spense la luce. Quando il computer si avviò come sfondo vidi una foto dei One Direction e sospirai mentre sentivo gli occhi offuscarsi per via delle lacrime.
‘tesoro, non piangere ’ mi strinse dolcemente tra le sue braccia, accarezzandomi i capelli, quasi come faceva mia madre quando ero piccola.
‘non ci riesco…’ mormorai io con la voce spezzata dai singhiozzi.
‘sono lacrime di gioia?’ domandò speranzosa.
‘anche’ sorrisi debolmente ‘oggi credo che sia stato uno dei giorni più belli della mia vita, non posso credere che sia capitato a me!’ aggiunsi.
 ‘la sai una cosa?’
Scossi la testa e mi passai le mani sulla faccia per asciugare le lacrime: non mi piaceva che lei mi vedesse piangere.
‘io credo che nulla accada senza una ragione’ sorrise affettuosamente.
Sentii formarsi in gola un groppo, che mi permetteva a stento di deglutire. Quelle erano le stesse parole che mi ripeteva mio padre, e sentirle pronunciare di nuovo non mi lasciò indifferente; fu come se un ondata di ricordi del passato mi travolse totalmente lasciandomi vulnerabile. Reagii standomene in silenzio sommersa da pensieri che mi giravano vorticosamente per la testa quasi togliendomi il fiato.
‘dai ora guardiamo i film!’ concluse premendo il tasto play.


AI titoli di coda di New Moon, notai che il suo sguardo cadde su una cicatrice ben visibile che partiva dalla parte iniziale del polso e saliva arrivando a una piccola parte del palmo. Spostai impulsivamente il braccio tirandomi ulteriormente giù la manica. Charlie mi guardò con gli occhi di qualcuno che aveva capito che c’era qualcosa che non andava, ed io non potei far altro che distogliere lo sguardo e aspettare che iniziasse Eclipse sperando che non focalizzasse la sua attenzione su ciò che aveva appena visto.
Charlie stoppò il film e mi guardò fissa negli occhi. ‘che hai fatto?’
Io mi tirai fuori dal calore delle coperte e cercai di alzarmi ma lei fu più rapida di me, e in men che non si dica me la ritrovai davanti a squadrarmi con aria interrogatoria.
‘niente.’ Ribadii secca e scocciata dal suo atteggiamento.
Non volevo rovinare tutto, non con lei. Non volevo che cominciasse a scoprire pian piano il mio passato, la mia storia, e le mie insane abitudini. Volevo continuare a darle l’impressione della normalissima adolescente di sedici anni felice e piena di sogni. Mi ero così immedesimata bene nel personaggio che dovevo recitare, che ero finita per ingannare me stessa illudendomi davvero di poter essere felice fingendomi chi non ero. Se mi avesse conosciuta in Italia e non a Londra sicuramente mi avrebbe evitata e non saremmo diventate amiche.
‘no, voglio che tu mi dici che cazzo hai fatto, e perché lo hai fatto.’ Mi ordinò con tono fermo fissando le mie iridi verdi.
‘non sono affari tuoi, non sai niente di me’ replicai alzandomi a fatica e cercando di spostarmi un po’ per non dover sostenere il suo sguardo.
‘non so nulla di te, ma voglio sapere perché ti sei tagliata.’
Quelle parole risuonarono fin troppo chiaramente nella stanza, tanto da farmi sussultare. Rimasi per non so quanto tempo in silenzio, passando i rassegna varie scuse plausibili.
‘non capiresti, è inutile’ sentenziai, sapendo in cuor mio che se magari avessi provato ad aprirmi con lei e a raccontarle tutto magari mi avrebbe capita e sostenuta, ma il terrore che avevo di mostrarmi per quella che ero veramente prevaleva su tutto.
‘che ne sai tu eh?! Se pensi che la mia vita sia stata tutta una passeggiata ti sbagli di grosso, solo perché ora sto meglio non vuol dire che non abbia passato momenti in cui ero a pezzi!’ e aggiunse alzando notevolmente la voce: ‘solo che la differenza è che io ero circondata da falsi amici, che non ci pensarono due volte a lasciarmi sola! Tu invece ora non sei sola…ci sono io’
Io non volevo sostenere il discorso con lei, era tutto troppo opprimente e troppo doloroso, anche se avessi voluto parlarle non avrei saputo neanche da dove cominciare.
Raggiunsi il bagno a passo abbastanza veloce seppur zoppicante e mi ci chiusi dentro.
Sentivo le lacrime rigarmi il volto e infrangersi sul pavimento freddo. Mi accasciai con la schiena appoggiata alla porta e cominciai a singhiozzare silenziosamente, come facevo da piccola per non farmi sentir piangere la notte.
‘anche io ho avuto un triste passato sai?’ cominciò lei.
‘mia madre è morta quando ero in quinta elementare, l’hanno stuprata e uccisa un giovedì sera mentre stava tornando da lavoro, dopo qualche mese dalla sua morte mio padre cominciò a bere e sembrava essersi dimenticato di me’ la sua voce di tanto in tanto veniva spezzata da qualche singhiozzo ma poi riprendeva sempre più decisa.
‘in seconda media, cominciai a prendere brutti giri e dato che mio padre era sempre al bar anche se stavo fuori e rientravo alle cinque di mattina non se ne accorgeva mai, conobbi delle ragazze più grandi di me che facevano sesso con i ragazzi dei loro licei in cambio di soldi, ricariche del telefono o vestiti firmati, così mi coinvolsero nel giro…’
Rimasi spiazzata. Non riuscivo quasi a credere che Charlie, così bella e piena di vita, avesse potuto avere una storia simile alle spalle. Era talmente allegra e solare che sembrava uscita dalle pubblicità del Mulino Bianco.

‘tu non hai idea di quanti ragazzi hanno approfittato di me! E io glielo lasciavo fare!’ non riuscì più a trattenere i singhiozzi e scoppiò in lacrime, io aprii la porta e mi fiondai su di lei, la strinsi con tutta la forza che avevo mentre insieme piangevamo silenziosamente.

Mi raccontò anche che dopo alcuni mesi suo padre conobbe una donna fantastica, smise di bere e iniziò ad occuparsi maggiormente di lei, e fu proprio per questo che ricominciò ad andare bene a scuola, a non uscire la sera e ad abbandonare definitivamente quei giri, ritrovandosi però da sola.
Charlie si aprì completamente con me, confidandomi ogni cosa. Si soffermava persino sui minimi particolari, e mi piaceva davvero questo suo lato, perché tutti sono in grado di notare le grandi cose, invece sui dettagli non ci si sofferma mai nessuno.
Era la prima volta, dopo Abby, che qualcuno si confidava così apertamente con me, condividendo tutte le sue paure, le sue scelte e il suo passato. Non potei fare altro che ascoltarla, abbracciarla, e, di tanto in tanto, dirle qualcosa per farle capire che comprendevo perfettamente come lei si sentiva.
Quasi istintivamente le rivelai anche io il mio passato, e tutto quello che mi era accaduto. Dalla morte di mio padre, a quella di Abby, dal mio tentato suicidio, alla bulimia e al ricovero in clinica. E man mano che parlavo con lei, mi sentivo sempre più leggera ma anche più triste, perché quelle verità bruciavano ancora come ustioni appena fatte. Confidarmi con lei fu come trascinare dentro alla gabbia di cemento armato che mi ero creata per difendermi dal mondo esterno, quella che sarebbe potuta essere la mia salvezza o la mia distruzione definitiva. Anche se in fondo la fortezza l’avrei dovuta costruire per difendermi da me stessa.  Ero spaventata da come tutto sarebbe potuto andare a finire, ma decisi, per la prima volta dopo tanto tempo, di provare a fidarmi e di rischiare: solo così avrei potuto ricominciare a vivere.

 


Si era fatta quasi mezzanotte quando il telefono squillò irrompendo con le sue note nell’aria impregnata di affetto e sentimento. Vidi lo schermo e scorsi un numero privato.

‘rispondi! sarà Niall di sicuro!’ mi ordinò Charlie agitando le mani.
‘ma…’ rimasi a fissare lo schermo come pietrificata.
‘forza Ever!’ mi incoraggiò.

Feci scorrere il dito sul display per prendere la chiamata e con molta agitazione portai il telefono all’orecchio. Le mani mi tremavano. Riuscii appena a biascicare un: ‘pronto?’
‘ehi Ever! Sono Niall’ si annunciò ‘ti disturbo?’

‘no, tranquillo’ cercai di rincuorarlo fingendo un tono calmo che non mi apparteneva assolutamente.
 ‘come va la caviglia?
‘emh…bene…cioè….mi fa un po’ male…ma nulla di grave’ sorrisi impulsivamente diventando rossa in volto.
Intanto Charlie che era di fronte a me e mi guardava, si fece scappare una risata, notando le guance che mi andavano a fuoco.
‘oh okay…senti…posso farti una proposta?’ domandò con una punta di maliziosità nel tono.
‘certo’ risposi io tenendo stretto il braccio di Charlie che si era messa proprio con l’orecchio fisso sul telefono per sentire anche lei ciò che Niall mi diceva.
‘domani sera potrei portarti a cena con me?’
Io a quella richiesta spalancai gli occhi, e quasi stritolai il braccio di Charlie che non la smetteva di fare cenni affermativi con il capo, per avvertirmi di dire di si.
‘io?’ chiesi troppo impetuosamente, pentendomene all’istante.
‘si, certo!’ rise lui, facendomi sussultare il cuore.
‘emh…si…va bene’ La voce mi tremava a causa dell’emozione. Avevo capito perfettamente ciò che ci eravamo detti, ma non riuscivo a realizzare.
‘ti passo a prendere alle otto, che ne pensi?’
‘alle otto è perfetto’ asserii  io, facendo uno sforzo immane per contenere la gioia e l’euforia che esplodevano dentro di me come fuochi d’artificio.
‘bene, allora a domani, buonanotte!’

Riattaccai, facendo un profondo respiro e posando il cellulare sul letto.



















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SPAZIO AUTRICE:
ciao lettori! kvhsk
rieccomi qui con un altro capitolo!
Lo so, sono pessima perchè è cortissimo e in più ci ho messo vent'anni ad aggiornare. è solo che prima volevo avere un pò di recensioni e un pò di critiche e consigli utili per continuare ;)
Cooomunquee, vi è piaciuto? spero tanto di si anche perchè la storia si sta già delineando e presto accadranno grandi cambiamenti per Ever e non solo! kjfhskf
ancora una volta vi ringrazio per tutte le recensioni e per il sostegno.
spero continuerete a seguire la mia storia e vi prego di continuare a recensire! ;) <3
volevo anche farvi gli auguri di buon Natale (anche se con un pò di ritardo lol) e spero di riuscire ad aggiornare molto presto, sperando che i compiti delle vacanze non mi portino via troppo tempo! ahah
se volete potete trovarmi anche su twitter, sono @itsdemisforce ;))
vi mando un abbraccio e al prossimo capitolo! <3 <3 ;)
-Giù
 
  
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