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Autore: ILoveZioVoldy    27/12/2013    3 recensioni
Cassie ha quindici anni, vive a Little Whinging, è conosciuta da tutti come "l'amica delinquente di quel delinquente di Potter" e sa tutto sul mondo della magia, nonostante sia, come dice Harry, una Babbana. O questo è quello che crede fino ad una sera d'agosto, quando la sua vita sembra essere capovolta dall'attacco di due Dissennatori.
DAL CAPITOLO 2
-...lei è una Strega Benefica, signorina Shepard.-
-Io sono cosa?-
Genere: Azione, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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HOGWARTS
 
Il giorno seguente, la partenza fu piuttosto incasinata. Tutti andavano su e giù dalle scale, facendo un gran baccano e svegliando la signora Black, che ululava di rabbia dal suo quadro. Fred e George avevano incantato i loro bauli in modo che volassero di sotto, ma quelli avevano mancato di poco Cassie e travolto in pieno Ginny, facendola rotolare per due rampe di scale; sia la signora Weasley sia la signora Black avevano urlato a pieni polmoni.
-...POTEVATE FARLE MALE SUL SERIO, IDIOTI...-
-...SUDICI IBRIDI CHE INFANGATE LA CASA DEI MIEI PADRI...-
Alla fine erano riusciti a farsi trovare tutti pronti all'ingresso, con Sirius in versione Felpato che trotterellava in mezzo ai bagagli, ignorando le proteste della signora Weasley.
-Oh, insomma...- sbottò lei infine, esasperata. -Be', la responsabilità è solo tua!-
Aprì con forza la porta d'ingresso e uscì nel debole sole settembrino. Harry e il cane la seguirono. Gli altri ragazzi rimasero nella casa. Ron e Hermione sarebbero andati con il signor Weasley, mentre Fred, George, Cassie e Ginny avrebbero raggiunto la stazione insieme a Lupin. Il primo gruppo partì qualche minuto dopo, e il secondo aspettò altri cinque minuti prima di uscire nell'aria di una tipica mattinata londinese d'inizio settembre.
Impiegarono venti minuti a raggiungere la stazione a piedi. Fred e George parlottavano a bassa voce tra di loro, mentre Cassie e Ginny chiacchieravano con Lupin. Quando oltrepassarono la barriera del binario nove e tre quarti, gli altri avevano quasi scaricato il carrello coi bagagli.
-Niente guai?- chiese Moody.
-Nulla- rispose Lupin.
-Farò ugualmente rapporto su Sturgis a Silente- ringhiò Moody, -è la seconda volta che non si fa vedere in una settimana. Sta diventando inaffidabile come Mundungus.-
-Be', state bene- disse Lupin, stringendo la mano a tutti. Si avvicinò a Harry per ultimo e gli diede una pacca sulla spalla. -Anche tu, Harry. Sta' attento.-
-Sì, testa bassa e occhi aperti- aggiunse Moody, stringendo a sua volta la mano a Harry. -E non dimenticate, tutti quanti... attenti a quel che scrivete nelle lettere. Se avete dei dubbi, non scrivetelo.-
-E' stato magnifico conoscervi, tutti quanti- disse Tonks, abbracciando Hermione, Ginny e Cassie. -Ci vedremo presto, immagino.-
Risuonò un fischio d'avvertimento; gli studenti ancora sul marciapiede si avviarono verso il treno.
-Svelti, svelti!- esclamò la signora Weasley concitata, abbracciandoli a caso e dispensando le ultime raccomandazioni.
Per un breve istante, l'enorme cane nero si rizzò sulle zampe di dietro e posò quelle davanti sulle spalle di Harry, ma la signora Weasley spinse via il ragazzo verso lo sportello del treno, soffiando: -Per l'amor del cielo, comportati in modo più canino, Sirius!-
-Ci vediamo!- gridò Harry dal finestrino aperto, mentre il treno cominciava a muoversi; Ron, Hermione, Cassie e Ginny salutarono con la mano accanto a lui. Le sagome di Tonks, Lupin, Moody e dei signori Weasley rimpicciolirono in fretta, ma il grosso cane nero inseguì il treno, scodinzolando, facendo ridere le persone sul marciapiede. Poi il treno fece una curva, e Sirius sparì.
-Non sarebbe dovuto venire con noi- osservò Hermione preoccupata. 
-Oh, dài- ribatté Ron, -non vedeva la luce del giorno da mesi, poveraccio.-
I gemelli si dileguarono subito alla ricerca di Lee Jordan, il loro migliore amico, mentre Hermione e Ron si diressero verso la carrozza dei prefetti. Cassie, Ginny e Harry andarono alla ricerca di uno scomparto.
Sbirciando oltre i vetri degli scompartimenti, Cassie non poté non notare che molti guardavano Harry con curiosità e parecchi davano gomitate ai loro vicini e lo indicavano. Si ricordò che La Gazzetta del Profeta aveva passato gli ultimi due mesi facendolo passare per un pazzo in cerca di attenzioni e s'infuriò, lanciando occhiate minacciose a destra e a manca.
Nell'ultima carrozza incontrarono un ragazzo alto dal viso tondo lucente per lo sforzo di trascinare il baule e trattenere con una sola mano il rospo agitato.
-Ciao, Harry- disse, ansante. -Ciao, Ginny... ciao... ci conosciamo?-
-Cassie Shepard- si presentò Cassie con un sorriso.
-Neville Paciock- si presentò il ragazzo. -E' pieno dappertutto- riprese poi Neville. -Non riesco a trovare un posto...-
-Ma che dici?- ribatté Ginny, che si era insinuata oltre Neville per sbirciare nello scompartimento dietro di lui. -Qui c'è posto, c'è solo Lunatica Lovegood...-
Neville borbottò confusamente che non voleva disturbare nessuno.
-Non fare lo sciocco- rise Ginny. -Lei è a posto.-
Fece scorrere la porta e trascinò dentro il suo baule. Cassie, Harry e Neville la seguirono.
-Ciao, Luna- disse Ginny, -possiamo sederci qui?-
La ragazza vicino al finestrino alzò lo sguardo. Aveva i capelli disordinati, lunghi fino alla vita, di un biondo sporco, sopracciglia molto pallide e occhi sporgenti che le conferivano un'espressione di perenne sorpresa. Cassie capì all'istante due cose: la prima, fu il motivo per cui Neville aveva deciso di passare oltre quello scompartimento; forse per la collana di tappi di Burrobirra, forse per la bacchetta infilata dietro l'orecchio sinistro, forse per la rivista che stava leggendo al contrario, la ragazza dava l'impressione di essere completamente pazza; la seconda fu che lei e Luna Lovegood sarebbero diventate grandi amiche.
Lo sguardo di Luna vagò su Neville e Cassie e si fermò su Harry. Annuì.
-Grazie.- Ginny le sorrise.
Harry e Neville sistemarono sulla rastrelliera i quattro bauli, la gabbia di Edvige e quella vuota di Romeo - Cassie l'aveva fatto uscire appena entrata nello scompartimento, ed ora il gatto poltriva acciambellato sulle sue gambe. Quando si furono seduti, Luna li osservò da sopra la rivista rovesciata, Il Cavillo. Non sembrava che avesse bisogno di sbattere le palpebre come i normali esseri umani. Fissò a lungo Harry, che si era seduto di fronte a lei e aveva l'aria di essersene già pentito.
-Hai passato una bella estate, Luna?- le chiese Ginny.
-Sì- rispose lei in tono sognante, senza staccare gli occhi da Harry. -Sì, è stata abbastanza piacevole, sai. Tu sei Harry Potter- aggiunse.
-Lo so- disse Harry.
Neville e Cassie ridacchiarono. Luna puntò su di loro i suoi occhi pallidi.
-E non so chi siete voi.-
-Cassie Shepard- si presentò Cassie con un sorriso, mentre Neville borbottava in fretta: -Nessuno.-
-No che non sei nessuno- disse Ginny, secca. -Neville Paciock, Luna Lovegood. Luna è del mio anno, ma è di Corvonero.-
-Un ingegno smisurato per il mago è dono grato- canticchiò Luna.
Alzò la rivista quanto bastava a nasconderle il viso e tacque. Harry e Neville si guardarono con le sopracciglia inarcate. Ginny e Cassie si scambiarono uno sguardo divertito e soffocarono un risolino.
-Tu non sei una strega normale, vero?- domandò Luna, riemergendo dalla rivista e fissando Cassie. -Sei una Strega Benefica, vero? Ho letto un libro su di voi.-
-In effetti sì- disse Cassie, sorpresa.
-Però non ci sono molte Streghe Benefiche in Inghilterra- osservò Luna. -Molti maghi inglesi credono che vi siate estinte. Una volta mio padre ha pubblicato un articolo sulle Streghe Benefiche - è il direttore del Cavillo, sai - ma molti non l'hanno preso sul serio.-
-Mia madre era italiana- disse Cassie. -I poteri li ho ereditati da lei.-
-Sei una persona interessante, Cassie Shepard- disse Luna, tornando a leggere la sua rivista. A Cassie venne da ridere. Se c'era una persona davvero interessante in quello scompartimento di certo non era lei.
Il treno continuò a sferragliare, portandoli in aperta campagna. Era una giornata dal tempo incerto; un momento prima la carrozza era inondata di sole, un attimo dopo passavano sotto minacciose nuvole grigie.
-Indovinate cosa ho ricevuto per il mio compleanno?- disse Neville.
-Un'altra Ricordella?- chiese Harry.
-No- rispose Neville. -Mi potrebbe servire, però, quella vecchia l'ho persa un secolo fa... no, guarda qui...-
Ficcò la mano libera dal rospo nella borsa dei libri e dopo aver rovistato un po' estrasse quello che somigliava ad un piccolo catcus grigio in un vasetto, ma invece che di spine, era ricoperto di bolle.
-Mimbulus mimbletonia- disse orgoglioso.
Cassie fissò con diffidenza la cosa. Pulsava lievemente, e questo le dava l'aspetto sinistro di un organo interno ammalato.
-E' molto, molto rara- spiegò Neville con un gran sorriso. -Non so se ce n'è una nemmeno nella serra di Hogwarts. Non vedo l'ora di mostrarla alla professoressa Sprite. Me l'ha prestata il mio prozio Algie in Assiria. Voglio vedere se riesco a farla riprodurre.-
Harry aveva raccontato a Cassie che la materia preferita di Neville era Erbologia, ma proprio non riusciva a capire perché il ragazzo si interessasse a quella piantina rachitica.
-Fa... ehm... qualcosa?- chiese Harry.
-Un sacco di cose!- rispose Neville fiero. -Possiede uno straordinario meccanismo difensivo. Ecco, tienimi Oscar...-
Scaricò il rospo in grembo a Harry e prese una penna dalla borsa dei libri. Gli occhi sporgenti di Luna Lovegood apparvero di nuovo da sopra la rivista rovesciata. Tenendo la Mimbulus mimbletonia davanti agli occhi, la lingua tra i denti, Neville affondò nel catcus la punta della penna.
Da ogni bolla schizzò del liquido: getti densi, puzzolenti, verde scuro. Colpirono il soffitto, i finestrini, e macchiarono la rivista di Luna Lovegood; Cassie, a cui tanti anni passati a schivare i colpi di Michael avevano fruttato riflessi pronti ed un sesto senso in grado di prevenire il pericolo, si buttò a terra, irritando Romeo ma riuscendo così ad evitare la disgustosa sostanza; Ginny, che aveva alzato le braccia davanti al viso appena in tempo, si ritrovò solamente con una specie di viscido cappello verde sulla testa; Harry, invece, che non era stato altrettanto pronto di riflessi e che aveva le mani occupate a tenere Oscar, ricevette uno schizzo in piena faccia.
Neville, anche lui zuppo della viscida sostanza, scosse il capo per liberarsi gli occhi.
-S-scusate- boccheggiò. -Non ci avevo ancora provato... non sapevo che sarebbe successo così... non preoccupatevi, comunque, la Puzzalinfa non è velenosa- aggiunse, mentre Harry ne sputava una boccata per terra.
Nel preciso istante in cui Cassie si rialzava, spolverandosi i vestiti ed i capelli, la porta dello scompartimento si aprì ed apparve una ragazza molto graziosa con lunghi, lucidi capelli neri.
-Oh... ciao, Harry- disse con voce nervosa. -Ehm... è un brutto momento?-
Harry si pulì le lenti con la mano libera da Trevor ed alzò lo sguardo sulla ragazza.
-Oh... ciao- rispose in tono piatto.
-Ehm...- fece la ragazza. -Be'... avevo pensato di passare a salutarti... allora arrivederci.-
Piuttosto rossa in faccia, chiuse la porta e se ne andò. Cassie inarcò le sopracciglia guardando Harry, che si era afflosciato al sedile con un gemito.
-Fammi indovinare- disse. -Cho Chang?-
Harry annuì, abbattuto.
-Immaginavo- disse Cassie. -Che figura di merda- aggiunse, sogghignando.
Il ragazzo sbuffò e la fulminò con lo sguardo, troppo abbattuto per replicare.
Con un incantessimo, Ginny fece sparire quella robaccia, così Cassie si poté sedere accanto ad un sempre afflitto Harry.
Ron e Hermione non si fecero vedere per quasi un'ora. Nel frattempo il carrello del cibo era già passato. I quattro avevano già finito i loro Zuccotti di zucca e Harry, Ginny e Neville erano occupati a scambiarsi le figurine delle Cioccorane quando la porta dello scompartimento si aprì e i due ragazzi entrarono, accompagnati da Grattastinchi e Leotordo, che strideva acutissimo nella sua gabbia.
-Muoio di fame- annunciò Ron. Stipò Leotordo vicino a Edvige, afferrò una Cioccorana di Harry e si gettò sul sedile accanto a quello di Cassie. Strappò la busta, staccò con un morso la testa della rana e ricadde all'indietro con gli occhi chiusi, come se avesse appena passato una mattinata estenuante.
-Be', ci sono due prefetti del quinto anno per ogni Casa- disse Hermione, che prese posto con aria assai scontenta. -Un maschio e una femmina.-
-E indovina chi è il prefetto di Serpeverde?- chiese Ron, sempre a occhi chiusi.
-Malfoy- disse subito Harry con una smorfia.
-Naturale- commentò Ron amareggiato. Si ficcò il resto della rana in bocca e ne prese un'altra.
-E quella fetente di Pansy Parkinson- aggiunse Hermione con rabbia. -Come ha fatto a diventare prefetto, se è più tonta di un troll che ha preso una botta in testa...-
-Chi sono quelli di Tassorosso?- chiese Harry.
-Ernie Macmillan e Hannah Abbott- biascicò Ron.
-E Anthony Goldstein e Padma Patil per Corvonero- disse Hermione.
-Tu sei andato al Ballo del Ceppo con Padma Patil- osservò una voce sognante.
Tutti si voltarono a guardare Luna Lovegood, che scrutava Ron senza battere ciglio da sopra Il Cavillo. Lui mandò giù il suo boccone di rana.
-Sì, lo so- rispose, un po' sorpreso.
-Non si è divertita un granché- lo informò Luna. -Dice che tu non l'hai trattata molto bene, perché non hai voluto ballare con lei. Io non credo che me la sarei presa- aggiunse pensierosa, -a me non piace molto ballare.-
Sparì di nuovo dietro Il Cavillo. Ron fissò la copertina a bocca aperta per qualche istante, poi guardò Ginny in cerca di spiegazioni, ma lei si era cacciata le nocche in bocca per soffocare il riso. Ron scosse il capo, confuso, poi guardò l'orologio.
-Dovremmo pattugliare i corridoi ogni tanto- disse a Harry e Neville, -e poi possiamo punire chi si comporta male. Non vedo l'ora di beccare Tiger e Goyle a fare qualcosa...-
-Non dovresti abusare della tua posizione, Ron!- esclamò Hermione severa.
-Già, perché Malfoy non ne abuserà affatto- ribatté Ron sarcastico.
-Allora vuoi abbassarti al suo livello?-
-No, voglio solo beccare i suoi amici prima che lui becchi i miei.-
-Per l'amor del cielo, Ron...-
-Costringerò Goyle a scrivere cento volte la stessa frase, lo ucciderà, lui odia scrivere- disse Ron allegro. Abbassò la voce per imitare il ringhio sordo di Goyle e, contraendo il viso in un'espressione dolorosamente concentrata, fece il gesto di scrivere per aria. -Io... non... devo... assomigliare... al sedere... di un babbuino...-
Tutti risero, ma nessuno forte come Luna Lovegood. Le sue urla sguaiate svegliarono Edvige, che batté le ali indignata; Grattastinchi balzò sulla rastrelliera dei bagagli, soffiando. Luna rideva così forte che la rivista le sfuggì di mano e cadde a terra.
-Che divertente!-
I suoi occhi sporgenti erano inondati di lacrime, e lei cercava di prendere fiato, fissando Ron. Decisamente sconcertato, lui guardò gli altri, che ora ridevano per la sua espressione e per la risata assurda di Luna Lovegood, che si dondolava avanti e indietro, tenendosi i fianchi.
-Mi prendi in giro?- le chiese Ron, accigliato.
-Il sedere... di un babbuino!- disse lei con voce strozzata, tenendosi le costole.
Cassie cercò di smettere di ridere. Luna Lovegood era in assoluto una delle persone più strane che avesse mai conosciuto.
-Posso dare un'occhiata?- chiese Harry a Luna, indicando la rivista a terra.
Lei annuì, senza fiato per il gran ridere, lo sguardo fisso su Ron.
Cassie sbirciò la rivista da sopra la spalla di Harry. La pagina che il ragazzo stava leggendo mostrava una pessima vignetta di Sirius in piedi su una pila di ossa umane, con la bacchetta sfoderata. Il titolo era:

SIRIUS BLACK
NERO COME LO SI DIPINGE?
Famigerato terrorista o innocente star musicale?

Cassie sgranò gli occhi. C'era decisamente qualcosa che le sfuggiva. Da quando Sirius era una star musicale? Lesse velocemente l'articolo, e mano a mano che procedeva nella lettura la sua incredulità aumentava. O era uno scherzo, oppure il padre di Luna era ancora più pazzo della figlia.
-C'è qualcosa di buono?- chiese Ron, mentre Harry chiudeva la rivista dopo averla sfogliata.
-No di certo- intervenne Hermione pungente, prima che Harry potesse rispondere. -Il Cavillo è solo spazzatura, lo sanno tutti.-
-Scusa- disse Luna, perdendo all'improvviso il tono sognante. -Mio padre è il direttore.-
-Io... oh- balbettò Hermione, imbarazzata. -Be', ci sono delle cose interessanti... voglio dire, è piuttosto...-
-Me lo riprendo, grazie- tagliò corto Luna, gelida. Si chinò in avanti e strappò Il Cavillo dalle mani di Harry. Sfogliò velocemente la rivista, la ribaltò con aria decisa e scomparve dietro di essa, proprio mentre la porta dello scompartimento si apriva di nuovo.
Cassie si voltò a guardare. Sulla soglia era comparso un ragazzo snello dai lisci capelli biondissimi, spalleggiato da due ragazzi alti e grossi. Aveva un sorrisetto compiaciuto dipinto sulle labbra.
-Che cosa c'è?- chiese Harry in tono aggressivo.
-Sii educato, Potter, o dovrò metterti in castigo- disse il ragazzo con voce strascicata.
Cassie non faticò a riconoscere il biondino, nonostante non l'avesse mai visto prima.
-Fammi indovinare- disse. -Tu sei Draco Malfoy, vero?-
-E tu chi saresti?- domandò Malfoy, perdendo il suo sorrisetto strafottente e fissando Cassie con aria di sufficienza.
-La ragazza che ti prenderà a calci nel sedere se non te ne vai subito- rispose lei.
Harry, Ron, Hermione, Ginny e Neville risero. Malfoy assottigliò lo sguardo.
-Vorrei proprio vederti, nanerottola- sibilò.
La ragazza balzò in piedi e gli si avvicinò. Raddrizzò la schiena ed alzò il mento, ma arrivava comunque alle spalle di Malfoy.
-Ti avverto, Malfoy- disse, guardandolo negli occhi grigi, -esci immediatamente da qua.-
-Altrimenti?- la provocò il Serpeverde.
-Cassie, lascia perdere- la ammonì Hermione.
Cassie si voltò e finse di tornare a sedersi. Malfoy scoppiò a ridere, ma smise subito quando la ragazza si voltò di scatto e gli diede una gomitata sul naso, rompendoglielo.
-Stupida nanerottola!- esclamò Malfoy, tamponandosi il naso sanguinante con una manica. -Stai attenta, e anche tu, Potter, perché io vi starò addosso come un segugio aspettando che facciate un passo falso.-
-Fuori!- urlò Hermione, alzandosi e chiudendo la porta in faccia ai tre Serpeverde.
Cassie, Harry e Hermione si scambiarono uno sguardo turbato: tutti e tre avevano registrato le ultime parole di Malfoy, una in particolare.
-Bel colpo!- esclamò Ron, che evidentemente non si era accorto di nulla. -Butta un po' un'altra rana, Harry. Alla faccia dell'autocontrollo da Strega Benefica!-
-Se non fosse stato per il mio autocontrollo gli avrei rotto anche qualcos'altro- borbottò Cassie, ancora assorta. Non poteva parlare in libertà con Hermione e Harry davanti a Neville e Luna. Si scambiò coi due amici un'altra occhiata nervosa, poi si mise a guardare fuori dal finestrino.
L'idea di Sirius di accompagnare Harry alla stazione le parve all'improvviso sciocca e avventata. Non sarebbe dovuto venire. E se Lucius Malfoy avesse riconosciuto il cane nero e l'avesse detto a Draco? E se avesse capito che i Weasley, Lupin, Tonks e Moody sapevano dove si trovava Sirius? O l'uso della parola "segugio" da parte di Draco era casuale?
Il tempo rimase incerto anche più a nord. La pioggia spruzzava i vetri di malavoglia, poi il sole faceva una debole comparsa prima che le nuvole lo coprissero di nuovo. Quando calò il buio e le lampade si accesero negli scompartimenti, Luna arrotolò Il Cavillo, lo ripose con cura nella borsa e prese invece a fissare tutti i compagni di viaggio.
Cassie aveva la testa poggiata su una spalla di Harry e fissava fuori dal finestrino, cercando di individuare il castello di cui l'amico le aveva tanto parlato, ma era una notte senza luna e il vetro rigato di pioggia era sudicio.
-Meglio cambiarsi- disse infine Hermione. Lei e Ron si appuntarono con cura le spille da prefetto sulla veste. Cassie vide Ron scrutare il proprio riflesso nel finestrino nero.
Infine il treno prese a rallentare; lungo il convoglio, con un gran chiasso, tutti si davano da fare per recuperare bagagli e animali. Ron e Hermione, che dovevano sorvegliare tutto questo, scomparvero di nuovo, lasciando Harry e gli altri a occuparsi di Grattastinchi e Leotordo.
Uscirono a fatica dallo scompartimento e avvertirono la fresca brezza notturna già mentre si univano alla folla nel corridoio. Lentamente avanzarono verso gli sportelli. Cassie percepì un piacevole odore di pini. Quando scese sul marciapiede, sentì una voce femminile che gridava con fare sbrigativo: -Quelli del primo anno in fila da questa parte, per favore! Tutti quelli del primo anno da me! Dov'è Cassiopea Shepard? Signorina Shepard?-
Una lanterna avanzò dondolando verso di lei, mostrando una donna dal mento pronunciato ed un severo taglio di capelli.
-Non dovrebbe esserci Hagrid?- domandò Cassie a Harry.
Prima che il ragazzo potesse rispondere, la donna riprese a gridare: -Tutti quelli del primo anno da questa parte! Dov'è la signorina Shepard?-
-Sono io- disse Cassie, facendosi avanti.
La donna le fece cenno di seguirla. Cassie lanciò un'ultima occhiata a Harry e fece come le era stato ordinato. 
-Ci siete tutti, voi del primo anno? Bene, seguitemi.-
Scivolando e incespicando, Cassie ed i ragazzini del primo anno seguirono la donna giù per un sentiero ripido e stretto fiancheggiato da numerosi pini. La ragazza notò con una punta di soddisfazione che almeno gli undicenni erano ancora più bassi di lei. Tutti erano in rigoroso silenzio. Poi lo stretto sentiero si spalancò all'improvviso sulla riva di un grande lago, e con un coro di -Ohhh!- tutti poterono ammirare la vista panoramica di un grande castello con molte torri e torrette, che si ergeva sulla cima di un'alta montagna sullo sfondo.
-Non più di quattro per battello- avvertì la donna indicando una flotta di piccole imbarcazioni in acqua, vicino alla riva. Cassie fu seguita a bordo da tre ragazzini, i quali la osservarono per un attimo con curiosità.
-Tutti a bordo?- domandò la donna, che aveva un'imbarcazione personale. -Bene, si parte.-
Le barchette si staccarono dalla riva, scivolando sul lago liscio come vetro. Tutti tacevano, lo sguardo fisso sul grande castello che li sovrastava. Torreggiava su di loro, man mano che si avvicinavano alla rupe su cui era erto.
-Giù la testa!- li avvertì la loro accompagnatrice quando le prime barche raggiunsero la scogliera; i ragazzi obbedirono e i battelli li trasportarono attraverso una cortina d'edera che nascondeva una grande apertura sul davanti della scogliera stessa. Uno dei ragazzini sulla barca di Cassie richiò di scivolare fuori dall'imbarcazione, ma la ragazza lo acciuffò appena in tempo. Poi le barche attraversarono un grande tunnel buio, che sembrava portare dritto sotto il castello, e infine raggiunsero una specie di porto sotterraneo dove i ragazzi si arrampicarono tra scogli e sassi. Si arrampicarono lungo un passaggio nella roccia ed emersero finalmente nell'erba morbida e umida, proprio all'ombra del castello. Salirono una scalinata di pietra e si affollarono davanti all'immenso portone di quercia.
-Ci siete tutti? Nessuno è rimasto indietro? Bene.-
La donna alzò un pugno e bussò tre volte. Cassie fremette. Dopo quattro anni che ne sentiva parlare, finalmente stava per entrare a Hogwarts.



Tana di Zio Voldy
I wish youa merry christmas, I wish you a merry christmas, I wish you a merry christmas and a happyyyy newwww yeaaaar!
Buongiorno a tutti e buone vacanze! Scusate se non aggiorno da secoli, sono imperdonabile. Non è colpa mia, ma di forze superiori! Giuro!
Ok, passiamo al capitolo. Non trovate anche voi divertente Cassie che se la tira perché è più alta di un gruppo di undicenni? AHAHAHAHA
Ora, devo rivelarvi il mio Michael. Bene, vi lascio una foto.

TADAAAAA! Non ve l'aspettavate, eh? Stronzo ma figo u.u
Ora vi devo lasciare. Ho fame.
Si accettano scommesse sulla conversazione Cassie-Cappello. Io non anticipo nulla!
Al prossimo capitolo!
 
   
 
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