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Autore: Strongstay    27/12/2013    3 recensioni
Il riccio si girò verso di me e accolse le mie piccole mani tra le sue facendo incrociare le nostre dita.
Harry:"Mi ami?" chiese sussurrando.
Elizabeth:"Da morire" risposi portandomi alle labbra le sue mani baciandogli lentamente le nocche.
Harry:"Ne sei sicura?" chiese sorridendo.
Elizabeth:"E' l'unica certezza che ho." dissi facendo spallucce.
Harry:"Mi amerai per sempre?" chiese guardandomi dritto negli occhi.
Elizabeth:"Per sempre." affermai sicura di me.
Harry:"Promesso?" chiese accarezzandomi la schiena.
Elizabeth:"Promesso."
Genere: Erotico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                  Let him go

Ero del tutto immersa nei miei pensieri quando suonò la sveglia. Erano le 6.30 e non avevo nessuna voglia di alzarmi. Mi riaddormentai,ma Jennifer mi buttò giù dal divano, mormorai qualcosa di incomprensibile per protestare e udii la sua risatina.
Jennifer:"Sono le 6.30 dovresti svegliarti dato che da casa mia a scuola la strada è parecchia." 
Elizabeth:"Altri cinque minuti, ti prego." dissi stringendo saldamente il cuscino in pelle del divano che era caduto sul pavimento con me.
Jennifer:"L'autobus arriva alle 7.00,non penso che ce la farai a prepararti in tempo se continui a dormire."
Appena udii quelle parole sgranai gli occhi e mi decisi ad alzarmi. Chiesi a Jen dove fosse il bagno e lei mi indicò una piccola porticina alla destra della stanza. Ci entrai con in mano la mia trousse, che tenevo sempre in borsa, e mi truccai. Applicai del correttore per coprire le occhiaie, dell'eyeliner e della matita per far risaltare i miei occhi azzurri e un semplice lip gloss color ciliegia. Estrassi dalla borsa i vestiti di riserva e li infilai. Indossai un maglione beige con delle fantasie geometriche sui toni dell'arancione, del rosa e del nero, dei leggins attillati in pellle con la zip e delle timberland. Uscii dal bagno e aspettai che Jen si truccasse per un quarto d'ora buono. Quando fu pronta uscimmo di casa senza neanche aver fatto colazione e prendemmo l'autobus.
Arrivammo a scuola alle 7.45 e come al solito andai in cortile; quel posto mi piaceva tantissimo, non solo perché lì aveva conosciuto Harry, soprattutto perché lì potevo essere me stessa e godere di quella tranquillità difficile da trovare. Mi sedetti su una panchina ed estrassi il cellulare dalla mia marc jacobs. Notai subito una chiamata persa, era di mio padre. Era sicuramente preoccupato perché quella notte non ero tornata a casa,ma non mi andava di chiamarlo, soprattutto perché non mi capiva e non voleva capirmi. Spensi il telefono e mi alzai per entrare in classe, ma notai qualcuno uscire dal cortile in quell'istante. 
Mi affacciai per vedere chi fosse e vidi un ragazzo alto con un cappuccio in testa che camminava a testa bassa. Non mi accorsi di chi si trattasse finché non notai le sue all star bianche basse; mi bloccai ed aspettai che se ne andasse. Avevo una voglia matta di dirgli che era uno stronzo e che mi aveva solo usata ma dovevo farmene una ragione. Come tutti gli altri si era stancato di me ed avrebbe trovato una ragazza più bella, sicuramente migliore di una come me.
Entrai in classe e mi sedetti accanto a Jennifer, mi fece conoscere alcuni ragazzi della classe e quello che mi colpì più di tutti fu Ashton, aveva i capelli arancioni, le guance ricoperte di lentigini e gli occhi stranamente marroni. Ciò che mi colpì in particolare fu la sua storia, sua madre era morta, proprio come la mia e il padre aveva affidato i figli alla nonna; da quando anche lei l'aveva lasciato lui viveva con suo fratello maggiore in un appartamentino nel centro di downtown. Con me fu subito gentile ed apprezzai i piccoli suggerimenti di incoraggiamento per sopravvivere nell'ora della Brown, la prof di matematica.
Le lezioni erano sempre più noiose, a parte quella di inglese. Avevo sempre sognato di studiare inglese in Inghilterra e di trasferirmi a Londra, la città dei miei sogni, ma non ne avevo mai avuto l'opportunità perché mio padre non era mai stato trasferito lì e i nostri spostamenti dipendevano da lui. 
Quando iniziò la lezione di storia dell'arte andai in bagno, era troppo noiosa e dell'arte non mi interessava affatto. 
Uscii dalla classe e notai qualcuno alle mie spalle...
Perché era lì?! Perché rimaneva lì fermo a fissarmi?! Perché mi guardava come se fosse deluso da me?!
Vedere Harry mi faceva male e bene contemporaneamente; lo amavo e quando lo guardavo provavo qualcosa di unico,avevo voglia di stringerlo forte a me e di sussurrargli un dolce "ti amo", ma allo stesso modo avevo tristezza nel vederlo perché sapere che lui non mi amava e che mi aveva solo usata mi faceva pensare a quanto fossi stata stupida ad innamorarmi di lui.
Harry schiuse le labbra come per dire qualcosa ma poi le richiuse.
Cosa volva dirmi?
Mi alzai con la tristezza che si leggeva negli occhi e rientrai in classe.

* * *

La situazione tra me ed Harry fu la stessa per varie settimane. Ci guardavamo provavamo a parlare ma non riuscivano a dire niente. 
Mi mancava, mi mancava da morire.
Non avevo più voglia di fare niente., non mi vedevo più con Jennifer,non mi vedevo più con i miei compagni di classe con cui avevo legato a scuola, non uscivo e non parlavo con nessuno; nemmeno con mio padre e mia sorella che iniziarono a preoccuparsi per me. Non mangiavo più niente e la sera mi chiudevo in camera mia a pensare a lui. Non riuscivo a dimenticarlo, non ero riuscita a dimenticarlo dopo tre settimane.
Era venerdì ed ero a casa mia da sola. Mio padre stava organizzando un concerto a New York e sarebbe restato lì tutta la settimana, mia sorella era a casa di una sua amica e sarebbe rimasta da lei a dormire. Scesi dalla mia camera per mangiare qualcosa. Aprii il frigo, afferrai una teglia di pasta al forno da riscaldare e la misi nel microonde. Dopo qualche minuto ne presi un piatto ed andai in salotto per guardare un film. Decisi di guardare Harry Potter e l'ordine della fenice,uno dei miei preferiti, inserii il dvd e mi sedetti sul divano a gambe incrociate. Ero convinta di aver fatto bene a scegliere Harry Potter come film, dato che ero cresciuta leggendo i libri della Rowling, ma mi sbagliai. Ogni volta che sentivo pronunciare il suo nome stavo male. Harry quel maledetto nome, l'unica cosa che accomunava due persone così diverse. Ogni volta che sentivo quelle dannate cinque lettere sentivo una fitta al cuore e un brivido percorrermi la schiena e continuare a guardare quel film, anche se uno dei miei preferiti, non mi aiutava per niente a dimenticare, ma mi faceva solo male.
Spensi la TV e lasciai il piatto ancora pieno su il tavolo in cucina. Tornai sopra in camera mia ed afferrai il cellulare che era sotto carica sul comodino e notai subito tre chiamate perse di Jennifer. La richiamai subito. Non la sentivo da tanto e in classe non parlavamo più come prima.
Jennifer:"Eli" disse sprizando gioia da tutti i pori.
Elizabeth:"Jen, cosa dovevi dirmi?"chiesi stendendomi sul letto.
Jennifer:"So che non stai più uscendo da due settimane e quindi ci vediamo stasera alle 23.00 all'indirizzo che ti sto mandando per messaggio."disse tutto d'un fiato, sicura di ciò che faceva.
Elizabeth:"Meglio di no Jen... Preferisco stare da sola."dissi sospirando.
Jennifer:"Non era una domanda. Eli hai bisogno di uscire! Vedrai che stando con i tuoi amici starai meglio e la smetterai di pensare a quello stronzo."
Elizabeth:"Mm... Non lo so Jen."
Jennifer:"Ho capito ti passo a prendere io ci vediamo dopo ciao!"
Elizabeth:"M-ma..." 
Non mi diede neanche il tempo di rispondere che attaccò.
Controllai il messaggio su whatsapp per capire dove saremmo andate e cercai su google maps l'indirizzo. Comparve davanti ai miei occhi l'immagine di una discoteca che sembrava sorvegliata e priva di alcolizzati, sembrava.

* * *  

Si fecero le 22.00. Spensi il pc ed entrai in bagno per farmi una doccia. Uscii dopo mezz'ora pettinata e truccata in modo molto semplice. Inizia a riflettere sul perché sarei dovuta andare lì.
Dovevo dimenticare, dovevo iniziare da capo, dovevo incontrare qualcun altro che riuscisse a rendermi felice.  
Aprii l'armadio ed estrassi da esso un top in pelle nera che lasciavo scoperto l'ombellico e degli shorts sempre neri a vita alta ,ricoperti di strass dorati e argentati.
Mi vestii,poi sentii il campanello ed andai ad aprire.
Accolsi Jen con un gran sorriso, il più bello che potessi regalarle. Lei mi era stata sempre vicina, mi aveva consolata, mi aveva detto la verità.
Jennifer:"Vedo che stai meglio!"disse sorridendo a sua volta. 
Elizabeth:"Sì, non ti devi preoccupare."dissi mascherando la tristezza che avevo messo da parte per lei.
Jennifer:"Bene,perché sta sera devi solo pensare a divertirti e potresti anche conoscere qualche ragazzo interessante."disse ridendo.
Elizabeth:"Io non credo."
Jennifer:"Bhe... Potremo scoprirlo solo se ci muoviamo! Entra in macchina."disse facendomi cenno di seguirla. 
Così feci. Entrai nella macchina di Jen che era piuttosto spaziosa e abbastanza carina, non la consideravo comunque il mio genere. 
Arrivammo alla discoteca in poco tempo, uscii dalla macchina e mi fermai davanti al grande edificio. Si sentiva la musica a palla da fuori e già dall'entrata si sentiva puzza di alcol.
Elizabeth:"Dove cazzo mi hai portata?!"chiesi strabuzzando gli occhi. 
Jennifer:"Non è un bel posto,ma ci si diverte!"
Mi afferrò per il polso e mi fece entrare in quel piccolo locale affollato.

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-Note autore-

Ehi splendori,
eccovi il 16° capitolo. 
Questo capitolo dimostra che quella di Elizabeth per Harry non era semplicemente una cotta, ma amore vero e proprio. Elizabeth proverà a buttarsi Harry alle spalle segeuendo i consigli di Jennifer. Chissà se ce la farà.
Spero che il capitolo vi piaccia e mi farebbe molto piacere trovare una vostra recensione.
-Strongstay
Anticipazioni:
Nel prossimo capitolo Elizabeth conoscerà un nuovo personaggio che attirerà subito la sua attenzione, provocando qualche casino.
  
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