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Autore: Diamond_Love_Horan    27/12/2013    6 recensioni
“Ti ricordi l’appartamento che avevamo visto sul giornale?” mi domandò il biondo accarezzandomi la pancia da sopra la maglietta “Si” annuii;
Sapevamo entrambi che la convivenza era una cosa difficile però volevamo provarci;
Non avevamo a disposizione molti soldi ed entrambi, dannatamente orgogliosi, non volevamo chiedere soldi ai nostri genitori. Anche perché, quello della convivenza, era un nostro segreto che avremmo svelato solo quando avremmo avuto in mano le chiavi di un appartamento.
“Possiamo andare a vederlo domani. Per te va bene?” mi chiese Niall entusiasta;
“Certo” concordai.
Avrei passato ventiquattro ore su ventiquattro col mio angelo biondo;
Mm.. Dia, sei sicura di non star sognando?
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SEGUITO DELLA STORIA 'LOVE ME'
Genere: Dark, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Love Me '
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                                                        You’re perfect to me

 
 

My baby

Sorrisi, notando la piccola manina di Larry che stringeva il mio mignolo.
Era incredibile quello che era appena accaduto: ero diventata madre.
Lasciai un lieve bacio sulla testolina del mio piccolo, per poi passare a coccolare Luke.
“Ti amo.” Sussurrò una roca voce alle mie spalle, facendomi sorridere “Ti amo anch’io.” Dissi, voltandomi verso il mio angelo.
Niall lasciò un dolce bacio sulle mie labbra, per poi prendere in braccio Luke “Ti assomiglia molto.” Noto “Larry invece è tutto uguale a te.” Sorride il biondo.
Bussarono alla porta e Niall si affrettò ad aprire “Ehi, piccolina.” Mi sorrise mia madre, entrando insieme a Nick e Robert.
“Ehi, nonnina.” La presi in giro; ci abbracciammo affettuosamente.
“Auguri, bambina mia.” Mi sorrise mio padre, baciandomi la fronte “Grazie, papà.” Ricambiai il sorriso.
I tre si avvicinarono ai bambini, inteneriti da cotanta dolcezza.
“Lui è Larry.” Dissi, indicando il bambino dai capelli marroni “E lui è Luke James.” Continuai, indicando il bambino tra le braccia di mio marito.
“Luke?” chiese Robert, con un velo di tristezza “Luke James.” Annuii.
Luke…
Larry emise un urletto, facendomi sussultare “Piccolo.” Risi, intanto che lo prendevo in braccio; il mio piccolo aprì leggermente gli occhi, facendomi portare una mano davanti alle labbra “Nì, vieni.” Dissi. Niall si avvicinò e sussurrai, incredula “Ha un occhio azzurro e uno marrone.”
Il piccolo ci guardava, con un pollice in bocca “Può danneggiare la vista?” chiesi, preoccupata “Andrò a chiamare il dottor Jackson.” Mi tranquillizzò mio marito.
Un altro urletto uscì dalla bocca di Larry “Hai fame, piccolo?” sorrisi, accarezzandogli le morbide guance “Noi usciamo, allora.” Disse mia madre “Ci vediamo dopo.” Li salutai.
Dopo che furono usciti mi scoprii un seno e allattai il mio piccolo.
‘È incredibile’ pensai.

“Hanno preso la tua famelicità.” Commentai, rivolgendomi al lungo allattamento di Luke e Larry.
“Forse il tuo latte è troppo buono.” Ammiccò Niall, posando Luke nella culla.
Arrossii “Sei sempre il solito.” Borbottai, sorridendo “Ti sei ripresa dal parto? Hai sofferto parecchio.” Mi domandò il biondo, accarezzandomi il viso “Niente che una buona dormita non possa risolvere.” Lo rassicurai, stringendogli la mano “Domani parlerò col dottor Jackson per gli occhi di Larry.” Disse Niall, storcendo il naso “Ho paura per il mio piccolo.” Sussurrai, guardando Larry dormire beatamente nella sua culla “Andrà tutto bene, te lo prometto.” Mi rassicurò il biondo.
Annuii, però credendoci poco.
Bussarono alla porta e Niall andò ad aprire “Posso entrare?” domandò un Justin incerto “Vuoi vederlo?” chiese il biondo, guardandomi “Sì.” Sussurrai, annuendo.
Il moro entrò nella stanza, con una scatola in mano “Ehi, come va?” mi domandò “Bene, grazie. Tu? Come mai ancora a Mullingar?” gli chiesi “Mi hanno avvisato del tuo parto, allora sono corso il prima possibile qui.” Mi sorrise.
Annuii, poi Justin mi porse la scatola “è un pensierino per i bambini, spero che ti piaccia.” “Non dovevi disturbarti.” Lo rimproverai, intanto che sciolsi il fiocco della confezione.
Aprii la scatola, trovandoci dentro due orsacchiotti; essi avevano sopra una maglietta blu e, su di essa, c’erano i nomi ricamati dei miei bambini ‘Larry’ e ‘L. James’.
“Sono sicura che li adoreranno. Grazie, Justin.” Gli sorrisi, dolcemente “Di niente, Diamond.”
Ci guardammo negli occhi.
Scorsi nei suoi la tristezza e il rammarico; non erano luminosi come sempre, no.
E guardando quegli occhi, mi rivenne in mente il giorno in cui ci eravamo fidanzati.

“Jus? Dove sei?” chiesi, guardando nel bungalow appartenente a Justin e Harry.
“Boh!” esclamò il moro alle mie spalle, facendomi urlare dalla paura “Sei uno stronzo!” gridai, con il cuore che batteva a mille.
Per lo scherzo o per lui?
“Andiamo, volevo solo spaventarti.” Spiegò Justin, stringendomi una mano “Stavo per morire d’infarto!” esclamai, arrossendo subito dopo per via delle nostre mani intrecciate “Mi dispiace.” Sussurrò il moro, facendo toccare i nostri nasi “Non ti perdonerò così facilmente.” Sorrisi, facendomi desiderare.
Justin poggiò le mani sui miei fianchi, facendomi arrossire maggiormente “Adoro quando arrossisci per causa mia.” Sussurrò il moro, lasciando un bacio su entrambe le mie guance.
“Jus.” Mormorai “Dimmi, Pucci.” Sorrise Justin.
“Ti amo.” Sussurrai, incrociando le braccia attorno al suo collo “Ti amo anch’io, Pucci.” Disse lui a bassa voce, quasi come se fosse un segreto.
Il nostro segreto.
“Se ti bacio mi dai uno schiaffo?” domandò Justin, preoccupato per la sua faccia “Te lo do se non mi baci immediatamente.” Ridacchiai.
Il moro baciò lentamente le mie labbra, facendomi credere di aver appena varcato le porte del Paradiso.
Il mio primo bacio a lui, il mio primo fidanzato.


“Puoi lasciarci da soli due minuti?” chiese Justin a Niall “Non credo sia una buona idea.” Si oppose il biondo, stringendo i pugni “Nì.” Lo chiamai “Solo due minuti.” Dissi.
Il biondo lasciò un’occhiataccia a Justin, per poi uscire dalla porta.
Eravamo soli.
“Non me ne sono mai andato da Mullingar.” Confessò Justin, a bassa voce “Torna a Londra, Jus.” Lo pregai, sapendo dove voleva andare a parare “Non è facile come sembra.” Sospirò il moro, passandosi una mano tra i capelli “Lo so, ma tu puoi farcela.” Lo incoraggiai, sorridendo.
Justin si avvicinò ai bambini, soffermandosi soprattutto su Larry “Sono davvero adorabili.” Mormorò il moro, accarezzando una manina di Larry “Sono i miei piccoli.” Sorrisi.
“Spero di poterti rivedere presto, Diamond.” Disse Justin, spostandosi dai bambini “Magari a Londra.” Aggiunse “Spero di poterti vedere con una donna al tuo fianco, Justin.” Sospirai, passandomi una mano sulla faccia “Possibile.” Ridacchiò lui.
“Justin…” lo chiamai, intanto che il moro si era avvicinato alla porta “Dimmi.” Sorrise lui “Torna a Londra, per sempre.” Marcai le ultime parole.
Il suo sorriso si spense “Sono passati due minuti.” Disse Niall, entrando nella stanza “è un addio?” domandò Justin, non importandosi dell’ingresso del biondo “Sì.” Annuii, decisa “Addio, Diamond.” Disse lui, mentre una lacrima rigava una sua guancia “Addio, Justin.” Conclusi.
Justin uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.
“Piccola…” sussurrò Niall, avvicinandomisi “Ho sonno, Nì. Ne parliamo domani.” Lo precedetti.
“Buonanotte, mogliettina.” Sorrise il biondo, baciandomi una guancia “Notte, paparino.” Ricambiai il sorriso.

Niall’s pov.

Mi assicurai che Luke e Larry stessero dormendo profondamente, prima di lasciarmi cadere sulla poltrona situata affianco al letto di mia moglie.
Non ebbi neanche il tempo di fare mente locale degli avvenimenti successi in quella meravigliosa giornata che i miei occhi si chiusero, facendomi cadere in un sonno profondo.

“Diamond!” sorrisi, andando incontro alla rossa “Ehi, ciao Nì.” Mi salutò lei allegramente “Hai visto i bambini?” le domandai “Sono degli amori.” Confermò Diamond.
“è l’ultima volta che ci vedremo, Niall.” Mi avvisò lei “Perché?” le chiesi, corrugando la fronte “Devi vivere la tua vita da solo, Niall.”
“Qual è il tuo ultimo desiderio?” mi domandò Diamond, sorridendo.
“Voglio vedere la vita di Diamond senza di me.” Risposi.
Lei annuì, dopo poco mi comparve davanti una camera da letto, che non era né la mia né quella della rossa.

“Piccola! Sono a casa!” una voce maschile annunciò “Arrivo!” rispose Diamond.
La rossa uscì dal bagno e il ragazzo nella camera da letto.
Luke.
“Ho una bellissima notizia!” sorrise Diamond “Amo quando sei così felice.” Ricambiò lui il sorriso, posandole un bacio sulle labbra.
“So che è un po’ presto però… sono incinta!” annunciò lei, con un sorriso che le partiva da un orecchio e le finiva dall’altro.
“Piccola…” sussurrò Luke, sedendosi sul letto “Non sei felice?” chiese Diamond, sedendosi accanto a lui “Certo che lo sono, piccola… però, ho paura per il bambino. Insomma, sai che il mio lavoro non è per niente sicuro.” Sospirò il biondo.
La rossa gli strinse una mano, come per rassicurarlo “Sono sicura che sarai il miglior padre del Mondo. Ti amo, Luke.” “Ti amo anch’io, Diamond.” Sorrise Luke, per poi lasciarle un bacio sulle labbra.


Guardai Diamond, con le lacrime agli occhi: Lei avrebbe avuto una bellissima vita anche senza di me.
“Vuoi sapere la fine della loro storia?” mi domandò lei “Si sposano e vivono felici, no?” ipotizzai “Diamond morirà, al terzo mese di gravidanza; tuo zio le sparerà mentre abbracciava Luke. Luke si suiciderà.” Raccontò Diamond.
“M-mio zio?” chiesi, incredulo “Le hai salvato la vita, Niall.” Mi sorrise lei, poi scomparve.


Mi sveglia con il fiato corto e il cuore a mille.
I bambini stavano emettendo dei mugolii, prossimi agli urletti per la fame; mi alzai velocemente, prendendo entrambi in braccio.
“Ehi, amori di papà, avete fame?” gli chiesi, sorridendo.
Entrambi portarono il pollice alla bocca, facendomi capire che la loro fosse una risposta affermativa.
“Adesso svegliamo piano la mamma, allora.” Sussurrai.
Mi avvicinai al letto dove dormiva mia moglie, sentendomi un po’ in colpa nel doverla svegliare.
“Piccola.” Sussurrai, scuotendole una spalla “Nì, che succede?” chiese lei ancora assonata “I piccoli hanno fame.” Risposi.
Diamond si mise a sedere, poggiando la schiena sul cuscino.
“Dammi prima Larry, dopo la prima poppata passami Luke; alla seconda facciamo la stessa cosa della prima.” Mi spiegò lei.
Sorrisi, vedendola allattare i nostri figli.
Ci guardammo negli occhi, facendomi provare tutto quello che avevo sentito il giorno in cui ci eravamo conosciuti.
Ora ne ero certo:
Era lei che mi aveva salvato la vita.


**
Ciao a tutte!
Scusate per l'immenso ritardo ma ogni volta
che scrivevo il capitolo non mi piaceva e lo
cancellavo :c
Finalmente ho trovato una versione che mi piace
e ho deciso di postarla :)
Spero che piaccia anche a voi <3
Mi dispiace dirlo, ma il prossimo capitolo sarà
quello finale.
Non ci credo che anche questa storia finirà :c
Scusate se non vi ho risposto alle recensioni, ma
perdonatemi col fatto che ho avvisato tutte le meravigliose
persone che hanno recensito il capitolo precedente <3
Un milione di baci,
Diamond_Love_Horan <3


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Niall & Larry
 
  
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