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Autore: JulieMary    27/12/2013    5 recensioni
Comincio a chiedermi cosa potrebbe succedere se i nostri occhi si incrociassero. Lui cosa farebbe? Mi saluterebbe o riporterebbe lo sguardo sulla vetrina di videogiochi dietro di sé? Evidentemente sto rendendo tragica una situazione assolutamente tranquilla. Ma io non riesco a vederla in questo modo. Non è tranquilla per niente.
Distolgo lo sguardo da Harry quando mi alzo dal tavolo per buttare in un cestino il bicchiere ormai vuoto, lasciandoci dentro la cannuccia metà mordicchiata.
-Ehy Sarah!- sento quella voce che da tanto non udivo. Mi volto verso Harry e lo vedo sorridere. Un sorriso enorme e raggiante mi sta facendo tremare, proprio come mesi fa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL PASSATO IN UN ABBRACCIO



Megan Nicole as Sarah
Harry Styles as Harry



Avere un centro commerciale vicino casa è sempre stato meglio di abitare accanto ad un parco o ad un amico, a parer mio. Soprattutto in estate, quando tutti gli amici o i parenti sono lontani dalla città per le vacanze. 
E' abbastanza insolito pensare che tutte le persone con cui ho confidenza non siano a disposizione per passare un pomeriggio con me, se non quando i parenti sono solo i genitori e una zia senza figli. E di amici ne ho due, Christine e Kyle. Sono figlia unica e, purtroppo, non ho più nonni.
Mamma e papà mi hanno promesso che partiremo per Natale con zia Emily per affittare una casa nel Cheshire. Per quest'estate hanno deciso di risparmiare e di non muoverci da Enfield, un comune londinese.
La zia, sorella minore di mia madre, è a New York con un'amica da una settimana e ci rimarrà per altre due; Christine e Kyle, invece, sono in Italia, precisamente a Firenze, per una vacanza studio e torneranno a inizio settembre. Maledico ancora quel giorno in cui ho chiesto ai miei genitori se potevo partire con i miei amici, ma non mi hanno dato il loro consenso perchè sostengono che, finchè non compio i diciott'anni, io non mi devo muovere dalla zona di Londra. Mancano pochi mesi al mio diciottesimo compleanno, ma per mamma e papà è come se avessi ancora dieci anni. 
Tra conoscenti fuori paese e una ristretto territorio da visitare, quest'estate mi ritrovo a girare da sola tra gli stessi parchi e le stesse vie che conosco da quando sono nata. E anche lo stesso centro commerciale, il South England Store, che sta a due chilometri circa da casa mia. Nonostante conosca tutto l'edificio a memoria, per me è sempre piacevole fare quattro passi qui, mentre mamma e papà fanno un giro per conto proprio. E' come essere circondata da un ambiente amico, familiare. Soprattutto quando bevo un frappè seduta ad un tavolino del Sunny Day Bar, poco lontano da un negozio di giochi elettronici, il Games&Co, e un salone di bellezza, il Golden Oil. E' situato al secondo ed ultimo piano del centro e davanti ai tavolini si estende una grande vetrata che offre una bella vista dei campi di Enfield, oltre i parcheggi e alcune fabbriche.
Oggi il cielo è abbastanza nuvoloso e continuo a scrutarlo al di là del vetro mentre mastico l'estremità della cannuccia che tengo in bocca. Il mio frappè alla banana è quasi finito e cerco di farlo durare ancora un pò bevendolo a minuscoli sorsi. Mastico e bevo. Bevo e mastico. Nel frattempo, gli altoparlanti propongono le note di  "Somewhere Only We Know" dei Keane. E' appena cominciata ed io non posso fare a meno di sorridere. E' una delle mie canzoni preferite. Se ci penso, stare spesso in giro da sola per questo centro commerciale è piuttosto triste, ma quando sento alla radio delle canzoni che mi stanno a cuore mi riempio di buon umore. E a volte di malinconia. Dipende dalla canzone e da cosa mi viene in mente. Con i Keane mi viene sempre in mente un ragazzo. E la cosa più strana, ma allo stesso tempo più bella, è che proprio in questo momento mi sembra di vederlo. E' davanti alla vetrina del negozio di giochi elettronici, lui adora i videogames. Statura alta, capelli ricci e castani, piedi lunghi. Non può non essere lui. E' Harry, ne sono sicura. Sì, è proprio lui!
Il cuore comincia a battere forte, ne sento il rumore. Il petto comincia ad agitarsi, ne sento il calore. E anche il dolore.
Mi giro verso la grande vetrata e provo a riprendere fiato. Mi convinco che devo stare calma, che tutto va bene, che il ragazzo per cui avevo un'enorme cotta non mi abbia ancora vista. Un paio di mesi fa, quando è iniziata l'estate, mi sono decisa a mollare tutto. Harry ha conosciuto una ragazza e da quel giorno escono spesso insieme. Io non potevo continuare a sperare in qualcosa. Il mio amico non doveva pià essere tale e mi sono allontanata da lui pian piano. Lui non si è fatto delle domande, o forse sono io che non le ho mai ricevute. Fatto sta che adesso, io e Harry, siamo come due sconosciuti che non sanno più cosa pensa l'uno dell'altra e viceversa. Non so se mi vuole ancora bene, non so se mia odia. Non so più nulla di lui, se non che è felice con la sua ragazza. Ciò che io non sono mai stata per lui.
Mi chiedo come sia possibile che lui sia solo. Mi volto di nuovo verso Harry. Ma adesso eccola, vedo anche lei, Keira, probabilmente appena uscita da Zara. Lo capisco dal sacchetto che tiene in mano. Ha i capelli lunghi del color del miele e indossa una canottiera verde oliva abbinata ad un paio di shorts bianchi. I sandali a pianta piatta che porta ai piedi sono della stessa tonalità della canottiera. Invidio il suo corpo, e non solo quello.
Lei gli prende la mano, Harry la guarda e le sorride. Il cuore fa un tuffo. Io faccio un tuffo. Un tuffo in una vasca piena d'acqua gelida. E io nemmeno mi aspettavo una simile reazione da parte mia. 
Harry smette di ammirare la vetrina del negozio di videogames e finalmente riesco a vederlo bene in faccia. Sta sorridendo. Ancora una volta mi sento morire. Mi tornano in mente tutte le volte che lui rideva con me ed io non sentivo più il pavimento sotto i piedi. Sono ancora convinta che i ricordi di lui possano lasciarmi indifferente, ma ciò che sta succedendo proprio adesso sta tradendo ogni mia imposizione. Non mi sento affatto neautrale, anzi.
I due ragazzi sono sempre più vicini al Sunny Day Bar e avanzano spensierati mano nella mano. Panico. Cerco di guardarli con discrezione con occhiate fugaci e allo stesso tempo faccio finta che tutto sia okay.
Ora si sono fermati davanti ai bagni, proprio di fianco al Sunny. Non riesco a sentire cosa si dicono, ma intuisco che Keira abbia appena chiesto ad Harry di aspettarla fuori. Lui le prende il sacchetto di Zara e le da un bacio. Lei entra.
Adesso che Harry è più vicino rispetto a prima, riesco a vederlo ancora meglio. Rivedo finalmente il colore dei suoi occhi, una tonalità molto chiara di verde. Rivedo le sue labbra rosee, il  collo circondato da una collana d'argento, le grandi mani con vene sporgenti. Lo vedo ancora una volta nella sua perfezione. Indossa una T-shirt bianca con una stampa colorata sul torace, dei jeans neri attillati e un paio di scarpe sportive. Mi chiedo come faccia a non avere caldo, ma in questo preciso momento sono io ad avere le vampate di calore. E non per la temperatura estiva.
Continuo ad ordinare a me stessa che devo stare tranquilla mentre finisco il frappè alla banana e continuo a succhiare le ultime gocce dal bicchiere facendo rumore. 
Comincio a chiedermi cosa potrebbe succedere se i nostri occhi si incrociassero. Lui cosa farebbe? Mi saluterebbe o riporterebbe lo sguardo sulla vetrina di videogiochi dietro di sé? Evidentemente sto rendendo tragica una situazione assolutamente tranquilla. Ma io non riesco a vederla in questo modo. Non è tranquilla per niente.
Distolgo lo sguardo da Harry quando mi alzo dal tavolo per buttare in un cestino il bicchiere ormai vuoto, lasciandoci dentro la cannuccia metà mordicchiata. 
-Ehy Sarah!- sento quella voce che da tanto non udivo. Mi volto verso Harry e lo vedo sorridere. Un sorriso enorme e raggiante mi sta facendo tremare, proprio come mesi fa.
-Harry, ciao!- lo saluto felice e lo raggiungo a passi svelti. Lui fa lo stesso, finchè i nostri corpi non si ritrovano uno premuto contro l'altro, stretti in un abbraccio. Lui, prima molla la busta di Zara, e poi, mentre mi stringe, tiene le braccia ben salde sulla mia vita. Harry inarca la schiena per sollevarmi di pochi centimetri da terra ed entrambi ridiamo come non facevamo da un tempo che mi pare un secolo. La sua risata mi entra nelle orecchie, nel cuore, nell'anima. E mi meraviglio di questo, di tutto. Mi meraviglio di ciò che sta succedendo, sia in questo piano del centro commerciale, sia in me. Sto mandando tutte le mie promesse e i miei autocontrolli a farsi fottere per questo abbraccio. Percepisco un calore che, per quanto io possa aver negato per lungo tempo, mi è mancato terribilmente; le due lunghe e forti braccia che mi stringono le ho desiderate in notti di fine giugno passate insonni, sognate in notti, invece, passate a dormire beata. E il suo petto gonfiarsi e sgonfiarsi? L'ho voluto a contatto con il mio per giornate intere, ma non l'ho mai potuto sentire di nuovo, dopo la fine della scuola. E adesso è ancora qui, lo sento. Dietro di lui, il cuore. Un cuore che batte fortissimo, lo avverto. E lo amo.
Sto capendo solo ora, in un attimo che mi pare vissuto a rallentatore, cosa ho deciso di lasciar perdere, cosa ho deciso di lasciare a Keira. E capisco perchè lei è così felice: le ho dato qualcosa di splendido, le ho dato la ragione dei miei sorrisi e dei miei pianti, le ho dato Harry. Sono stata scema. Mi sono lasciata fregare da mie sensazioni che ho sempre percepito come morenti, spente, stanche di bruciare. Ma in realtà erano ancora ardenti.
Prego affinchè il tempo si blocchi proprio ora, per sempre. Io ed Harry abbracciati all'infinito. Ma l'intensità di questo abbraccio si sta già sciogliendo, poichè le braccia di lui si stanno già riaprendo.
Ritorno con i piedi per terra, sia per modo di dire che di fatto, e i miei occhi scuri si incastrano in quelli chiari di Harry, così brillanti che mi sembra di vedere due sorrisi, oltre a quello più grande che sta sotto di essi, incastonato tra due fossette. Le sue fossette.
-E' da quasi tre mesi che non ci vediamo- dice lui colpendomi una spalla con una mano. Guardo per un microsendo il punto colpito.
-Già, davvero tanto- tengo a precisare annuendo con la testa. Le mie guance stanno andando a fuoco.
-Che hai fatto di bello ultimamente?
A questa domanda non so come rispondere. "Di bello? Niente, ti ho pensato e ho fatto finta di odiarti", oppure "Ho pianto per te diverse notti, ma le mattine seguenti mi sono svegliata convinta che fosse tutto okay nella mia vita". Anzi, potrei dire "Mi sei mancato, ma credevo il contrario"? Meglio di no.
-Uhm, niente di che- rispondo facendo spallucce. -Sono sempre qui al South a bere frappè mentre mamma svaligia il negozio di articoli per la casa e papà si incanta ad ammirare auto in vendita esposte vicino all'ingresso numero due- continuo e abbozzo una risata ironica, contagiando così Harry. Mi appare nella testa un altro flash. Quanto adoravo far ridere il ragazzo per cui avevo una cotta? Quanto adoravo vedere questo sorriso sbocciato per merito di una mia stupidaggine o una battuta idiota? Ed è appena capitato, di nuovo.
-Ma come? Sei da sola?- mi chiede dispiaciuto lui, ed io annuisco. -Dove sono Chris e Kyle?
-Sono in Italia per una vacanza studio ed io non sono potuta andare- rispondo con un pizzico di vergogna e rivolgo lo sguardo al suolo. Noto solo adesso che ho una Superga macchiata di caffè. Dev'essere stato oggi, dopo pranzo a casa mia. Per una volta che mi concedo un caffè, ci rimette una mia scarpa, fantastico.
-Come mai?
-Storia lunga...- rimango sul vago, ma direi di tutto piuttosto che ammettere che è colpa dei miei se sono rimasta qui ad Enfield. -Tu invece? Sei già stato in vacanza?
-Sì, sono tornato ieri dall'Irlanda con Keira, siamo stati un paio di settimane a Dublino- mi risponde lui, sempre con quel sorriso stampato in faccia. Ma il mio ora si è un pò spento. E' bastato sentire solo quel nome. 
Fare una vacanza con Harry mi sarebbe piaciuto. Non importa in che località, per me andavano bene anche l'Alaska, il Sud Africa, il Polo Sud. Basta che c'era lui con me. E l'Irlanda sarebbe stata pure perfetta.
-Ti sei divertito?- mi sforzo a chiedere, anche se non mi interessa molto ricevere la risposta a tale domanda.
-Sì, moltissimo!
Fingo un altro sorriso ed incrocio le braccia al petto. Comincio a pensare che forse nessuno dei due è veramente contento di vedere l'altro. O almeno, io lo sono, ma lui non lo è quanto me. E tanto meno non ha la bocca amara. Io sì, ce l'ho, perchè detesto il gusto dei ricordi perduti. Harry non considera i nostri come ricordi perduti. Scommetto che per lui, la nostra, era solo un'amicizia di poca importanza. Futile, ma piacevole. Sono sempre stata io ad essere più presa e felice del nostro strano tipo di rapporto. E lui non l'ha neanche mai saputo. Ciò perchè lo volevo io. Non doveva sapere niente. Anzi, avrebbe conosciuto i miei sentimenti solo quando anche i suoi sarebbero finalmente nati. Ma ciò non è mai successo, perciò i miei sono rimasti sempre nascosti e mai usciranno allo scoperto. Tra poco morianno, lo so. Io, fino a questo momento, li credevo già morti e sepolti.
-Sono contenta- mento, ma ammetto di esserne molto capace. Harry, invece, è bravo ad abboccare all'amo. -Siete molto carini insieme- aggiungo, tanto per essere più credibile.
-Grazie, Sarah- mi fa un grattino al centro della testa scompigliandomi un pò i capelli e mi guarda con tenerezza. La sua di sempre. Ed io non so bene come sentirmi, se felice o rassegnata. Felice perchè un pezzo del nostro passato è tornato per un piccolo insieme di minuti, rassegnata perchè oltre a questi atteggiamenti teneri non c'è mai stato niente. E mai ci sarà qualcosa, perchè se prima mi pareva impossibile, adesso mi sembra ormai troppo tardi.
-Tu? Quest'estate l'hai trovato il ragazzo?- mi chiede lui e mi mostra la punta della lingua incastrata tra le due file di denti.
Come avrei potuto trovare un ragazzo se ne tenevo uno in un vecchio archivio che credevo chiuso per sempre? Questa è bella!
-No, nessuno- rispondo con sincerità.
-Ma come? Sei così carina, dai!
Ma bravo, dimmela adesso una cosa del genere. Mi sento sprofondare in un abisso. Vorrei piangere.
-Non dire scemenze.
-Harry! Perchè hai lasciato il mio vestito nuovo per terra? Sei matto? Potrebbero rubarlo!- ed ecco Keira che, con la sua adorata busta di Zara, ci raggiunge infastidita. Harry si volta di scatto verso di lei e si gratta la testa imbarazzato. 
-Scusa amore, non ci ho fatto caso- risponde lui giustificandosi. Alla parola "amore" mi sale un conato di vomito.
-Allora? Andiamo!- Keira stringe un braccio di Harry e mi lancia un'occhiata fugace, poi guarda altrove, come se io non ci fossi. Beh, piacere mio Keira, io sono Sarah e ti ho fatto il regalo più bello del mondo. E' proprio quello che stai stringendo gelosamente, e tu non mi hai nemmeno mai ringraziata.
-Ci vediamo, allora- mi dice Harry, ma tanto so che prima di scuola non ci rivedremo più. Mancano circa due settimane. E so anche che, siccome è cambiato tutto, nemmeno a settembre lui sarà quello di prima. 
-Okay- affermo timidamente. -Ciao- lo saluto, e Harry mi fa un occhiolino. Sento il mio cuore cominciare a piangere con quel saluto. Manca poco e piango anch'io.
Ancora una volta lo vedo andare via. Via con una ragazza che non sono io, e mi sembra di vivere un déjà-vù. Adesso alla radio comincia "Wings" di Birdy. Le canzoni di oggi sembrano essere scelte apposta per me, per questo incontro ormai finito.
Si allontanano stretti. Lei gli parla, mi indica portando un pollice dietro di sé. "Ma chi era quella cretina?" gli starà chiedendo. Lui probabilmente gli sta dicendo che ero un'amica e chissà per quale motivo sono sparita. Eppure, nonostante questo, lui mi ha abbracciata forte, mi ha sorriso, mi ha scompigliato i capelli. Gesti che mi parevano intrappolati nel passato, ma mai dimenticati. Gesti che oggi non hanno avuto lo stesso valore di prima. Mi sembra tutto fatto apposta, qualcosa fatto per un obbligo. Lui non era davvero felice di vedermi, o forse sono io che sono troppo pessimista.
Harry, se te lo stai chiedendo di nuovo, sappi che il motivo per cui sono svanita come polvere nell'aria lo stai stringendo proprio ora. E tu lo ami.
Ma per me, adesso, è lui la polvere. E' lui che sta volando via. Via da me. E devo imparare una volta per tutte a lasciarlo andare, a convincermi sul serio che lui non sarà mai mio, a convincermi che i miei sono sogni destinati a morire prima di vivere.
Una lacrima mi solca una guancia, ma io l'asciugo in fretta mentre Harry e Keira girano l'angolo e scompaiono.
Rimango ancora una volta da sola. Qui, in piedi, come una scema che non sa nemmeno dove si trova. E in un certo senso, mi sento sperduta davvero. 
Decido che è meglio raggiungere mamma. Sarà ancora giù a vedere una nuova batteria di pentole o a controllare se sono arrivati dei cuscini ricamati per il divano. E poi, insieme, andremo da papà.



JULIEMARY RESUSCITA.
ciao ragazze, tutto okay? come proseguono le vacanze?
a proposito, BUON NATALE E BUON ANNO NUOVO.
io ritorno con questa oneshot nata da un sogno che ho fatto di recente, spero vi sia piaciuta.
è molto personale questo breve racconto, in poche parole c'è Julie in queste righe qua sopra.
voi vi siete riviste in queste scene? se avete qualcosa da raccontare fatelo in una recensione!
mi scuso per la mia lunga assenza, ma ora sono qui (?)
ah, e chiedo scusa per non aver continuato il progetto delle songfic.
ciao, alla prossima! :)

ps: stasera sono di poche parole, già.
   
 
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