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Autore: N a s h i r a    27/12/2013    4 recensioni
Harry, Ron ed Hermione sono prigionieri a Villa Malfoy, quando Dobby giunge in loro soccorso, ma qualcosa va storto nella fuga. Hermione rimane indietro. Imprigionata e torturata da Bellatrix, viene ridotta ad una pallida ombra di quella che era un tempo. Dopo le terribili sevizie subite, però, ecco il contrordine: la Mezzosangue deve vivere. Così a Draco Malfoy viene ordinato di prendersi cura di lei, e quello che per Hermione era stato, fino a poco prima, un nemico, diviene il suo unico contatto umano, colui che (volente o nolente) veglia su di lei. Un Draco diverso dal tracotante serpeverde che spadroneggiava per i corridoi di Hogwarts, un ragazzo che, suo malgrado, ha scoperto che il mondo è molto diverso da come gli era stato dipinto che nella guerra, nell'infliggere morte e seminare distruzione, non c'è niente di glorioso.
Ma perché Voldemort decide di tenere in vita Hermione?
Che piani ha in serbo per la giovane Mezzosangue?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo Quinto

 

Preparare una fuga del genere non era affatto semplice, nemmeno se ad architettarla erano, per la prima volta uniti, la leggendaria astuzia Malfoy e l'intelligenza Granger.

Dovevano essere preparati molti incantesimi ad hoc che permettessero di annullare il potentissimo sortilegio anti-smaterializzazione che gravava su Hermione Granger, rifornirsi di pozioni (utili soprattutto se tutto non fosse andato per il verso giusto), trovare un giorno e un orario propizio (preferibilmente in un momento in cui il Signore Oscuro era distratto da altro) e, sempre nel caso in cui il tutto non fosse andato a buon fine, trovare il modo di avere una copertura che li salvasse dall'essere immediatamente giustiziati. A questo avevano lavorato alacremente Draco e suo padre, fabbricando prove false e progettando attentamente quali incantesimi lanciare dove, per simulare un'incursione dell'Ordine. La loro unica speranza se avessero scoperto il tentativo di fuga sarebbe stata, infatti, far ricadere la colpa sui compagni della Granger. Questo probabilmente non averebbe tenuto a lungo Voldemort alla larga dalla verità, ma avrebbe dato alla famiglia Malfoy il tempo di elaborare un piano alternativo per sparire dalla circolazione.

Ma la parte peggiore era stata raggiungere un accordo con Hermione Granger riguardo a quando e come avrebbe dovuto rivelare la loro destinazione. Ella aveva infatti accettato di collaborare ma, in cuor suo, non riusciva a risolversi a mettere in mano alla famiglia Malfoy, di cui continuava a non fidarsi, delle informazioni così preziose. Solo quando Draco, da vero Malfoy, aveva minacciato di somministrarle una tripla dose di veritaserum la ragazza si era rassegnata e aveva, con largo anticipo, comunicato quale sarebbe stato il luogo più sicuro verso cui dirigersi.

Per un attimo, ma solo uno, Draco si era chiesto per quale motivo sua zia o un qualsiasi scagnozzo dell'Oscuro Signore non avesse somministrato prima un bel po' di siero della verità alla ragazza. Perché Hermione Granger veniva lasciata a languire a Villa Malfoy senza uno scopo ben preciso?

Si trattava forse di una trappola? Aveva uno strano presentimento al riguardo.

Ma il giovane rampollo, tuttavia, non poteva permettersi più il lusso di fare congetture o di seguire le sensazioni. Era in ballo, ormai doveva ballare. E l'avrebbe fatto dannatamente bene.

 

Quel giorno Hermione aveva mandato giù la colazione solo perché Draco l'aveva obbligata. Diceva che sarebbe stato strano se avesse portato su in cucina il vassoio intonso.

In realtà un mucchio di volte, soprattutto all'inizio della sua lunga prigionia, Hermione non era riuscita a mandar giù nulla. Non sarebbe stato strano e probabilmente nessuno avrebbe notato quel vassoio intatto che tornava in cucina, ma la ragazza comprendeva lo stato d'animo del suo strano carceriere. Lei, dopotutto, non aveva niente da perdere. Era in catene lì, prigioniera, non sapeva nemmeno da quanto tempo. Cosa potevano farle di peggio? Ucciderla? Torturarla ancora?

Decisamente valeva la pena di tentare. Era assai più duro mettere a rischio un'esistenza che, nonostante ciò che le aveva detto Malfoy riguardo la loro precaria posizione, era ancora relativamente comoda. Inoltre Malfoy non rischiava solo la sua vita ma anche quella della sua intera famiglia: uno di loro avrebbe potuto in ogni caso rimanere ucciso.

La strega sperava solo che filasse tutto liscio, perciò ingoiò a forza la colazione, sforzandosi di non rimettere per l'agitazione, e tentò di dimostrarsi più quieta e accondiscendente possibile.

Non dovevano per nessun motivo cambiare idea.

Ad un certo punto Malfoy si era avvicinato a lei e aveva accostato la bocca al suo orecchio.

-Passerò a prenderti alle dodici in punto, Mezzosangue,- disse in un soffio – non so se riuscirò a recuperare una bacchetta anche per te, comunque tieniti pronta a tutto. Manderò un patronus ai miei genitori non appena ti avrò con me e partiremo immediatamente da luoghi diversi della casa. Attenta a te, Granger. Nessuno di noi avrà una seconda possibilità.-

Non aveva aggiunto altro. Non c'era altro da dire e lei non poteva fare poi molto.

Sperava solo che Draco Malfoy fosse veramente un ragazzo brillante come dicevano a scuola: una sola sciocchezza e sarebbero stati tutti perduti.

 

Alle 11.59 Draco Malfoy si trovava fuori dalla cella della Mezzosangue.

Era visibilmente agitato e aveva solo pochi secondi per raccogliere le idee.

Stavano rischiando tutto. E se la Mezzosangue fosse rimasta uccisa e loro fossero sopravvissuti? Avrebbero avuto entrambe le fazioni alle calcagna? La ragazza aveva, dopo lunghe ore di suppliche (e Merlino solo sapeva quanto era costato al giovane Malfoy supplicarla), acconsentito a firmare dei salvacondotto, ma non c'era alcuna garanzia del fatto che fossero ritenuti validi. In primis per il fatto che avrebbero potuto facilmente costringerla a firmarli.

Mancavano solo pochi secondi alle dodici e il ragazzo iniziò a scogliere l'incantesimo che gravava sulla soglia della cella.

Alle dodici in punto la aprì la porta e fece un passo verso l'interno della prigione.

Il fiato gli si ruppe nel petto.

La cella era vuota.

 

Una voce dietro di lui lo riscosse.

-Draco! Hanno poi prelevato la Mezzosangue?-

Si girò di scatto. Sua zia Bellatrix lo fissava in attesa di una risposta.

Solo una cosa gli venne in mente per giustificare la sua espressione sconvolta.

-Zia Bellatrix! Ci hanno attaccati, l'Ordine della Fenice, erano qui per questa lurida Sanguesporco e hanno preso anche i miei genitori!- gridò, con la voce rotta, mentre agitava lievemente la bacchetta, in modo da farlo sembrare un movimento nervoso, ed evocava invece al piano superiore il suo patronus. Se avesse finto che tutto andava bene i suoi genitori si sarebbero mossi lasciando dietro di sé, come pianificato, il giusto grado di devastazione. Loro avrebbero avuto una possibilità con l'Ordine, e Draco anche, ma tra le file dei Mangiamorte. Almeno così sperava.

Bellatrix si accigliò.

-Non muoverti- intimò, smaterializzandosi.

Draco non ne avrebbe comunque avuto la forza.

La strega riapparve pochi minuti dopo, con un ghigno soddisfatto stampato sul viso.

-Tranquillo Draco, abbiamo ancora la Mezzosangue. L'hanno portata via appena in tempo, a quanto pare. Mia sorella e suo marito hanno reso un grande servigio all'Oscuro, è probabile che abbiano trattenuto la feccia dell'ordine giusto il tempo necessario per il trasferimento. Sono colpita, Draco, e ti assicuro che lo sarà anche il nostro Signore. Non saranno dimenticati.- sciorinò la donna, eccitatissima da quella che aveva percepito come una vittoria per il lord Oscuro e, anche, come un riscatto per la sua famiglia.

Il ragazzo, ancora sotto shock, non riuscì a dire nulla, perciò si limitò a chinare la testa.

Il gesto sembrò piacere alla zia. Con un gesto lo invitò a seguirla.

- Abbiamo grandi progetti per quella Mezzosangue, Draco. E ora che ti sei dimostrato un servo fedele, insieme ai tuoi genitori, penso che tu potresti esserci davvero di grande aiuto!- disse.

Una luce folle brillava nei suoi occhi.

 

 

 

 

*******

 

 

 

Spazio Autrice

 

Probabilmente non ci crederete...sono riuscita ad aggiornare! Lo so è passato tantissimo tempo, e lo so, questo capitolo probabilmente non è un granchè, ma ho fatto tutto il possibile.

Ringrazio chiunque di voi avrà ancora voglia di leggere, seguire e commentare la mia storia e vi prometto che non dovrete aspettare più così tanto per gli aggiornamenti.

Passate delle buone feste!

Abbraccio tutte voi

 

Nashira

  
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