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Autore: Sariel    20/05/2008    2 recensioni
Edward e Bella, Alice e Jasper, Rosalie e Emmett. Tutti passano il giorno di San Valentino insieme, ma come?
Tre one-shot, una su ogni coppia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Sempre la stessa storia ~ emmettxrosalie
 
 
Rosalie era fissata con i matrimoni.
[…] Posso assicurare che un matrimonio-o quasi-all’anno distrugge.
E, naturalmente, quest’anno non si faceva eccezione.
Emmett Cullen ~ Big Cullen e i matrimoni
 
~
 
Facevo scorrere la punta della penna sul foglio velocemente, ormai era diventata un’abitudine. Ogni anno era sempre la stessa storia. Stesse parole, cambiava solo il luogo.
 
Rosalie Hale      Emmett Cullen
Annunciano il loro matrimonio
 
Rosalie era fissata con i matrimoni. Il nostro, quello di Alice e quello -futuro- di Edward. Non lo dava a vedere ma i matrimoni la esaltavano.
Certo, da una parte era alquanto malinconica la cosa - per via della sua storia- ma posso assicurare che un matrimonio all’anno distrugge. E, naturalmente, quest’anno non si faceva eccezione. A Forks non avevamo ancora celebrato ufficialmente il matrimonio e San Valentino era l’occasione giusta per la mia Rose. Ma….andiamo, uno come me pensate che riesca a sopportare tutto? La scelta dei vestiti, gli invitati, la cerimonia in giardino….lei voleva tutto perfetto, come aveva sempre sognato. Ma tutto si ripeteva ogni singolo anno. E infatti eccomi lì, in cucina, a scrivere per l’ennesima volta le stesse parole.
Non riuscivo a negare nulla a Rose e anche questa volta avevo capitolato.
Il grande e grosso Emmett costretto a scrivere inviti su inviti. Che strazio.
Edward non faceva altro che prendermi in giro, gli augurai solo che Rosalie non aiutasse Alice nei preparativi del suo matrimonio con Bella.
«Tesoro» alzai lo sguardo dal biglietto rosa pallido degli inviti. Quel tono non preannunciava nulla di buono.
Rosalie entrò in cucina, graziosa come un angelo, con in mano due pezzi di stoffa dall’aria minacciosa. Ecco, come dicevo. La scelta dei vestiti.
«Tesoro, scegli pure tu.» Tentai un sorriso sforzato.
Mi lanciò un’occhiataccia. «Non ne hai voglia, non è vero?»
«Ma no, che dici?!.» mi alzai e presi in mano i due pezzi di stoffa. «Ecco, va bene questo.» indicai il tessuto azzurro.
Mi guardò ancora scettica ma non parlò e mi lasciò in cucina, a continuare a scrivere gli inviti.
«Tesorooo
La testa di Edward sbucò dalla porta.
Ridussi gli occhi a due fessure. «Ed, non ti conviene se hai cara la vita.»
Entrò ridacchiando.
«Oh, andiamo. Non si può neanche scherzare?» si sedette di fronte a me, sforzandosi di non ridere.
«Che diavolo vuoi?» sbottai, continuando a scrivere.
«Wow, rosa pallido quest’anno.»
Lo fulminai. «Renditi utile che è meglio.» Gli lanciai alcuni biglietti vuoti.
«Non ci penso neanche!» Ribattè, rilanciandomeli.
Sbuffai, alzando gli occhi al cielo e ripresi a scrivere.
Edward incrociò le braccia e rimase a fissarmi, con sguardo ebete. Tentai di ignorarlo, il che era praticamente impossibile dato che continuava a muoversi, fare smorfie, picchiettare le dita sul tavolo eccetera, eccetera.
Lo incenerii con lo sguardo. Alzò un sopracciglio.
«Guarda che non ti aiuterò quando sposerai Bella.» lo avvertii, tentando di suonare minaccioso.
«Pensa al tuo di matrimonio.» replicò, fingendosi irritato.
«E dai, Ed. Dammi una mano. Ne mancano ancora un sacco.»
Ridacchiò. «Non ci penso proprio.» si alzò e si diresse verso la porta.
«Ed! E dai, Ed!» urlai, ma ormai se ne era già andato ridendo.
Sbuffai di nuovo. Dannazione.
 
*
 
Ed eccomi lì, con quel completo scuro addosso, la camicia bianca e la cravatta rossa.
Il vestito cominciava a starmi stretto, avrei dovuto cambiarlo. Cominciai a picchiettare nervosamente il piede, aspettandola.
Ogni anno un vestito nuovo, ovviamente. Non appena l’organo cominciò a suonare mi voltai.
E come ogni volta, rimasi senza fiato.
I capelli biondi raccolti in un’elegante crocchia, il diadema che reggeva il velo, il lungo vestito che le ricadeva leggero e perfetto sul corpo.
Era come una visione. Potevamo ripetere quel momento mille volte, ma la mia reazione sarebbe stata sempre la stessa.
La guardai incantato mentre si avvicinava a me.
«Vuoi tu Emmett Cullen prendere come tua legittima sposa...»
Eh, sì. Ogni anno la stessa storia. E che storia.
  
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