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Autore: Soul of the Crow    28/12/2013    3 recensioni
Questa long è il sequel de "L'Avvento del Sole Nero".
Ci troviamo nella serie di IE GO CS: l'El Dorado e la Feida stanno distruggendo il Giappone, e come era successo anni prima con il Fifth Sector e la Confraternita del Sole Nero, un'altra forza si dovrà mettere al lavoro per far tornare le cose come dovrebbero essere.
Servirà l'aiuto degli ex Emissari del Sole Nero, e tra viaggi nel tempo e nuovi personaggi, saranno svelate anche nuove notizie riguardanti la Confraternita del Sole Nero: un esperimento avvenuto alla nascita della Confraternita, ma risultato troppo pericoloso da poter essere portato a termine, potrebbe tornare a galla e qualcuno sarà costretto a compiere una scelta...
Per i dettagli, vi aspetto dentro.
Buona lettura.
Genere: Fantasy, Generale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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Nel passato… Allo stadio dell’Holy Road…

- Non ho ancora capito perché stavolta ha deciso di farci venire qui. - quella domanda di Lory ruppe il silenzio che si era creato da quando gli undici ex Emissari scelti nella partita contro la Squadra B erano giunti in quell’epoca, accompagnati da Sho, Isako e dallo stesso Phoenix. Quest’ultimo in particolare dava l’aria di essere parecchio impaziente: continuava a guardare un punto fisso nel cielo e ogni tanto batteva il piede a terra oppure, con un po’ più d’attenzione, si poteva notare che le braccia, tenute incrociate, sembravano tremare.
- La Protocol Omega è giunta qui per stravolgere un altro evento. Credevo di averlo già detto. - ripeté l’uomo con un tono d’ovvietà.
- Credo che Lory intendesse dire: come mai siamo in undici se la scorsa volta ha mandato cinque persone a giocare contro El Dorado? - precisò Rin.
Il trentenne non distolse lo sguardo dal cielo, come si aspettasse di vedere qualcosa di particolare da un momento all’altro:
- Come vi avevo già spiegato prima che partissimo, Yuki mi ha riferito che El Dorado vuole far diventare proibito il calcio in Giappone. E come ha deciso di portare a termine questo compito? La Protocol Omega si sostituirà alla nazionale giapponese e infortunerà i membri di quella statunitense, oltretutto commettendo anche alcune irregolarità nel gioco. -
- Non ha ancora risposto. - gli fece notare Fiammetta nell’atto di infilarsi i guanti da portiere.
- Vi ho fatti venire qui tutti e undici per due motivi: ho fatto in modo che giochiate al posto della vera nazionale giapponese, così quelli di El Dorado dovranno rivedere i loro piani e, se tutto andrà bene, eviteremo che modifichino nuovamente l’ordine degli eventi.
Il secondo motivo è che ho visto ciò che è successo durante la partita insieme alla Raimon: nonostante sia ancora del parere che sia meglio unire le nostre forze alle loro per battere la Protocol Omega, mi è chiaro che non è ancora il momento adatto. -
Ad un certo punto, vide una sfera luminosa gialla nel cielo:
- Sono arrivati. Preparatevi. - li informò, ma poco dopo quell’azione, una luce gialla si sprigionò dal campo dal calcio, facendo emergere la figura di una ragazza dai capelli turchesi, alcuni dei quali erano raccolti in due trecce e occhi viola che si guardava intorno e s’imbronciò quando notò la presenza delle Ali Nere:
- Ufff… Allora siete voi quelli che ci hanno intralciato la volta scorsa… - il broncio si trasformò in un sorriso divertito:
- Beh, peggio per voi. Vi riserverò la sorte che avevo in mente per la nazionale americana. - schioccò le dita e dietro di lei comparvero gli altri membri della Protocol Omega, ma le ragazze che avevano già affrontato quella squadra si resero conto che c’erano dei volti nuovi nella squadra avversaria.
- Cos’è successo ad Alpha? - s’intromise Shibuya.
- Come posso dire… Il Presidente l’ha “licenziato” e con lui altri membri della vecchia Protocol Omega. È stato un vero peccato. - il tono usato dalla turchese e il sorrisino facevano pensare tutto, tranne che fosse realmente dispiaciuta dal “licenziamento” del collega.
- Beh, a quanto pare dovremo interpretare la parte dei giocatori della nazionale americana. Non era nei piani del Presidente, ma non importa perché io, Beta, e la Protocol Omega 2.0 vi batteremo ugualmente. -
- Questo è ancora da vedere. - ribatté Aster, causando una risatina da parte della ragazza dai capelli turchesi che non fece presagire nulla di buono a Lory, ma non rimase a rifletterci troppo perché le due squadre si diressero subito in campo.
Le Ali Nere usarono la stessa formazione della partita contro la Squadra B, mentre la Protocol Omega schierò i seguenti giocatori:
- Portiere: Zanou (n°1)
- Difensori: Medam (n°2); Ward (n°3); Gaura (n°4)
- Centrocampisti: Dream (n°5); Kuosu (n°6); Orca (n°7); Neira (n°8)
- Attaccanti: Reiza (n°9); Beta (capitano; n°10); Einamu (n°11)
- Alla fine le cose sono andate come credevamo. - constatò Okada.
- Già. L’El Dorado non è affatto cambiato: anche se i loro membri hanno grandi capacità fisiche, mi sembrano delle macchine spietate e pronte a fare di tutto per il loro leader Toudou Hekkichi. - commentò Sho.
- Lui però sembra non considerarli affatto e ciò che è successo ad Alpha lo dimostra: se lo deluderanno, li “butterà via” come delle bambole che si sono rotte. - aggiunse con una punta di disprezzo della voce.
La rossa si lasciò sfuggire un sorriso leggermente malizioso:
- è questo a dispiacerti o il fatto che tu te ne sia dovuto andare e hai lasciato la povera, piccola, innocente Beta da sola? -
- Isako, è successo diversi anni fa e non mi va di riprendere l’argomento. Senza contare che lei adesso penserà che sono un… -
- Protocol Omega, Ali Nere, fermatevi! - ci pensarono due cose ad interromperlo: una voce maschile a lui nota e la comparsa della persona a cui apparteneva. Si trattava di Fey seguito dal resto della Raimon.
- Capo, ci sono degli ospiti. - lo chiamò Okada.
Marcus li raggiunse subito:
-Mi duole dirlo, ma stavolta non sono ospiti graditi. Nakagawa, Shadow! - i due androidi arrivarono, uno correndo e l’altro volando.
- Dovete impedire che i membri della Raimon interferiscano nella partita, ma non fate loro niente di male. -
Alla richiesta del leader delle Ali Nere, i due androidi si diressero verso il gruppetto; Nakagawa emise delle onde sonore dalle orecchie per stordirli, giusto il tempo che bastava per permettere a Shadow di mettersi in una posizione adatta per la seconda fase: l’aquila emise dal becco una serie di raggi luminosi che crearono una cupola abbastanza grande da contenere gli “intrusi”.
- Ci spiace di darvi questo benvenuto, ma la vostra presenza non è richiesta. - disse loro il coniglio verde con tono aspro, per quello che la sua voce robotica gli permetteva.
- Che cosa volete farci? - domandò Rune, ancora leggermente frastornato dalle onde sonore.
- Se non vi intrometterete, niente di niente. E fossi in voi eviterei di toccare la cupola, ammesso che non preferiate farvi del male. - li minacciò l’aquila nera, per poi tornare insieme a Nakagawa dai rispettivi padroni.
- Se sta per dirci che quei metodi erano un po’ eccessivi… -
- Forse qualche giorno fa lo avrei detto Shadow… - cominciò il trentenne, per poi incamminarsi verso le panchine seguito a ruota dai colleghi:
- Adesso però potrebbe essere l’unico modo per loro di rimanere incolumi. -


Verso la fine del primo tempo…

Trattandosi di una sorta di “forma evoluta” della precedente Protocol Omega, gli ex Emissari credevano che avrebbero avuto qualche difficoltà in più durante il gioco, ma questo inaspettatamente si era rivelato equilibrato per buona parte del tempo: le Ali Nere, grazie all’allenamento di Phoenix e anche a quello delle sorelle Sunlight quando facevano ancora parte della Confraternita del Sole Nero, erano riusciti a tenere il passo con la squadra di El Dorado e ad attuare diversi tentativi d’attacco. Erano riusciti a tirare molte volte, e anche se alcune volte stavano per segnare, s’intrometteva sempre il nuovo capitano della Protocol Omega 2.0 a fermarli.
D’altra parte, i membri della squadra di El Dorado non si erano fatti scrupoli a commettere irregolarità, anche se l’arbitro e chiunque si trovasse nello stadio sembrava non accorgersene; fortunatamente, nessuno degli ex Emissari si era infortunato, ma quei tentativi di ferire gli avversari erano riusciti a permettere alla Protocol Omega 2.0 di aprirsi una breccia nella zona difensiva delle Ali Nere e a tirare. Gold, Kamekage e Rossi avevano avuto non pochi problemi: le prime due perché continuavano ad avere problemi, non avendo mai giocato in difesa né durante né dopo il periodo della Confraternita, mentre Fiammetta aveva dovuto faticare molto, sia perché era molto tempo che giocava come attaccante e non come portiere, sia perché aveva dovuto compensare agli errori delle due compagne. In ogni caso, erano riusciti a resistere senza subire goal.
Il primo tempo era quasi finito e la palla era in possesso di Rinako, la quale cercava di farsi strada tra i difensori avversari, anche se questi non avevano intenzione di mollarla:
- Ammetto che non ve la cavate male, ma saremo noi a vincere. Heaven’s Time! - con uno schiocco di dita, la ragazza paralizzò i difensori Ward, una ragazza dalla corporatura robusta, la pelle scura quanto i capelli e gli occhi gialli, e Gaura, un ragazzo anche lui di corporatura grossa, gli occhi neri e i capelli blu e azzurrini legati in un lungo codino.
Quando li ebbe sorpassati, schioccò nuovamente le dita, annullando il blocco temporale e generando un turbine che spazzò via i due difensori.
- E ora Death Dragon! - disse lei, evocando un dragone nero con spine dorsali azzurre che spaventò i restanti difensori e, con un ruggito, impedì al portiere Zanou di utilizzare una hissatsu di respingere il tiro: 1 - 0 per le Ali Nere. L’arbitro fischiò.
Le squadre tornarono alle rispettive panchine, ma Beta era tutt’altro che contenta e si stava sfogando con Orca, una ragazza dai capelli rosa e la pelle scura.
- Quegli idioti sono riusciti a segnarci un goal. Io non sono una perdente come Alpha, mi rifiuto di perdere contro quegli inetti! - e vedendo da lontano che alcuni degli ex Emissari se la ridevano, e anche se la cosa la irritò in parte, le fece venire una piccola idea: usando il suo Sphere Device, che in quel momento era in modalità controllo mentale perché nessuno si accorgesse delle azioni irregolari, creò un raggio viola che illuminò per pochissimi secondi i suoi avversari e un rumore elettronico proveniente dal suo auricolare le disse che aveva raggiunto il suo scopo:
- Raccolta dati confermata. Al momento, il soggetto con un quantitativo d’energia più alto è l’attaccante n°11. -
Beta fece uno dei suoi soliti sorrisini e Orca, notandolo, le domandò:
- Che piano hai in mente? -
- Ho usato per analizzare brevemente i nostri avversari e trovare quello che avesse molta energia instabile dentro di sé. Mi chiedo cosa succederà… - e si mise a fissare Kazetsuki con un ghigno malefico sul volto:
- Se noi faremo impazzire quel ragazzo in modo che dia libero sfogo a quell’energia. -
- Diamoci da fare allora. Hai per caso in mente qualcosa in particolare per questo scopo? - le chiese ancora il numero 7 della Protocol Omega 2.0
Beta annuì, e dopo averglielo spiegato, tornarono in campo per il secondo tempo.


Il calcio d’inizio stavolta spettava alla squadra di El Dorado, ma Hayley prese subito la palla e si diresse verso la porta per segnare il secondo goal seguita da Aster e da alcuni centrocampisti, quando si ritrovò circondata insieme alle altre ragazze:
- E io che pensavo di riscattarmi per quello che è successo contro la Squadra B, ma se perdiamo adesso non ne avrò più l’occasione. Aster, tua! - gli lanciò il pallone, poi saltò, ma fu raggiunta subito dagli avversari e dall’alto vide che Kaori e Kuromi non erano messe molto meglio di lei.
- Siete un po’ troppo appiccicosi per i miei gusti, ma questo dovrebbe fermarvi. Dark Freedom! - i difensori che la circondavano cominciarono a lamentarsi e tenersi le mani sugli occhi, persero l’equilibrio e caddero a terra.
- Mai sfidarmi. - commentò Brown, ritrovandosi davanti Beta con un’insolita espressione aggressiva sul viso:
- Ma fammi il piacere! In confronto a me siete tutti delle nullità! - una nebbiolina blu violetta apparve dietro di lei:
- Vieni a me Kokuu no Megami Atena! - una donna dagli occhi chiari come il ghiaccio, un lungo vestito bianco e nero e due pistole, una blu e una rossa, comparve dal nulla, ma non era ancora finita:
- Armor Mode! - la keshin si divise in fasci di luce che avvolsero il capitano della Protocol Omega 2.0, la quale ora indossava un vestito simile a quello della sua avatar.
- Il vestito non è male, ma non cambia nulla. - affermò la Messaggera delle Ali Nere, evitando un calcio di Beta con una capriola. Quando stava per tornare a terra, trovò ad attenderla la turchese che stavolta riuscì a colpirla violentemente alla schiena e, poco prima che toccasse il suolo, la prese per il colletto della maglia e la lanciò, facendola finire al centro esatto del campo.
- Strano, prima non aveva tutta questa forza… - sussurrò Lii-chan, cercando di alzarsi e ignorare il dolore alla schiena, soprattutto visto che Beta si stava avvicinando nuovamente a lei:
- Questo si chiama Keshin Armed. Permette di utilizzare il keshin come se fosse un’armatura e incrementare le capacità fisiche del giocatore. -
- Vuoi uno scontro tra Keshin Armed? Bene, te lo daremo. - disse Tsukikage avvicinandosi con Kira:
- Affrontatemi pure tutte insieme se preferite. - le provocò Beta.
- Te la sei cercata. Esci Regina delle Galassie! - cominciò Hayley.
- Vieni a me Kaze Segugio Custode degli Elementi! - disse invece Kaori.
- Tocca a te Strega Viola! - aggiunse Kuromi.
Dalle tre si sollevò la caratteristica nebbia blu violetta dei keshin, ma ad un certo punto, dal terreno comparvero delle catene avvolte da un’energia nera e dorata che imprigionarono le tre ragazze e le loro compagne, fermandosi improvvisamente poco prima di raggiungere Kazetsuki, ancora occupato a mantenere il possesso di palla, e Lorella nella zona delle Ali Nere, dopodiché le catene si dissolsero nel nulla.
- Che cos’è successo? - domandò Kaori leggermente confusa. Si sentiva strana, come se fosse ancora stretta da quella catena la cui energia portava con sé i colori del Sole Nero.
- Non lo so, ma non fa differenza. - affermò la numero 7 delle Ali Nere, ma quando provò a rievocare la nebbia del keshin, si ritrovò nuovamente avvolta da quelle strane catene che si dissolsero nuovamente dopo pochi secondi.
- Eh? Come mai non è successo niente? - chiese Kuromi.
- Non lo so, ma quelle catene mi stanno facendo un grosso favore. - un’onda d’energia partita da un punto ignoto si espanse su tutto il campo da calcio, bloccando gli ex Emissari a terra; il capitano della Protocol Omega 2.0 allora si decise ad osservare Aster: nonostante fosse schiacciato a terra come il resto dei suoi compagni, le rivolgeva uno sguardo del tipo “Appena riesco a liberarmi, ti farò vedere quello che so fare”, ma la ragazza ghignò soddisfatta:
- Non credevo bastasse così poco per farlo irritare, ma adesso è il momento del tocco finale. - una volta recuperata la palla dall’attaccante n°11 delle Ali Nere, si diresse verso la porta degli ex Emissari:
- Shoot Command 07! - gridò la turchese, schiacciando il pallone e dividendolo in due, uno azzurro e uno rosso, i quali si levarono in aria; Beta poi saltò, colpendo entrambi i palloni con una rovesciata a due piedi, ma le due palle si riunirono poco dopo a formare un potente colpo.
Fiammetta cercava di alzarsi, ma quella strana onda di poco prima la teneva bloccata e il pallone si avvicinava sempre di più.
- Che cosa faccio? Non riesco nemmeno a muovermi e non so perché, ma mi sento stanchissima… -


Nel frattempo… Fuori dal campo…

Dalle panchine, l’allenatore e i due manager delle Ali Nere assistevano impotenti alla scena:
- Capo, quelle catene e quella strana onda… Non pensa che siano… - cominciò Isako, ma fu interrotta dall’interlocutore:
- Sì. “Il giorno in cui compariranno i primi Keshin Ancestrali, l’eco del loro potere antico raggiungerà coloro le cui anime sono state corrotte dai Keshin Proibiti, imprigionandoli. Solo chi non ha in sé uno dei Keshin Proibiti rimarrà libero…” -
Non molto lontano da loro, anche Yoru e Saturno stavano facendo un discorso simile e anche la ragazza era intenta a recitare quel passo del libro che lei stessa aveva fatto trovare a Phoenix:
- “E quando tutte le anime corrotte in precedenza avranno fatto i conti con loro stesse, i Keshin Ancestrali, antichi membri della prima civiltà a controllare il potere della Fiamma del Sole Nero, potranno tornare e trasmettere la loro forza e conoscenza ai membri della civiltà che è andata avanti per innumerevoli anni senza di loro.” -
Intanto, si udì un fischio, segno che Beta era riuscita a segnare il goal del pareggio.
- Ebbene, che aspetti Saturno!? Libera subito le Ali Nere! - gli ordinò la viola.
- Sei sicura? Ti rammento che potrei scatenare il risveglio di uno dei Keshin Ancestrali e tu non sai quello che accadrà se il loro riposo viene turbato. -
- è un rischio calcolato, e in ogni caso potremo pensarci noi se qualcosa va storto. E ora datti una mossa! -
L’uomo incappucciato sospirò, sbattendo poi il bastone a terra e creando un’onda d’urto che liberò gli ex Emissari, ma su Lory e Aster ebbe un effetto aggiuntivo: i due si circondarono di aure, argentea per Gold e bianca con scintille azzurre e rosse per Kazetsuki.


In campo…

Da quando era comparsa quell’energia argentata, Lorella aveva cominciato a sentirsi strana: era come se qualcosa dentro di lei, qualcosa che aveva cercato di reprimere, volesse uscire. Nonostante tenesse gli occhi chiusi, nella mente le apparve un’immagine a lei nota: la cerva d’argento.
- Il momento si sta avvicinando Lorella. -
- La vuoi smettere di usare la telepatia con me!? E poi ti ho già detto che non intendo fare i tuoi comodi: non risveglierò tu-sai-chi! - replicò lei con un tono che non ammetteva repliche, il quale scatenò una specie di risolino nell’animale.
- Io invece credo che dovrai risvegliare la mia padrona molto presto. A presto. -
“Strano” pensò Lory: la cerva non era mai stata così arrendevole. Aveva qualcosa in mente, ma non fece in tempo a domandarsi cosa che si svegliò, priva della compagnia dell’energia argentea e, si augurava, anche della cerva.
Aster non aveva avuto la stessa fortuna: era accasciato a terra e continuava a tenersi la testa tra le mani, e ogni tanto emetteva delle urla di dolore, causando sconcerto e una certa paura da parte dei compagni che lo osservavano e cercavano di avvicinarsi a lui per aiutarlo.
- Aster, come ti senti? - le domandò preoccupata Suzuki.
- Adesso vedi di svegliarti. Ti ricordo che abbiamo una partita da vincere! - gli fece notare Hayley.
- Andatevene! Non avvicinatevi! - gridò loro Kazetsuki, seppure tenendo gli occhi chiusi.
- Non so voi, ma forse dovremo andarcene: non sembra stare molto bene. - affermò Kaori avvicinatasi al gruppetto.
Le altre due annuirono, anche se Lii-chan sembrava leggermente contrariata: non le era mai piaciuto ritirarsi da una partita di calcio poiché pensava fosse un comportamento da vigliacchi, ma la salute di u compagno veniva prima in momenti come quelli.
Ad un certo punto, il ragazzo smise di urlare e spalancò gli occhi, mentre dal suo corpo fuoriuscivano due sagome, una rossa e una blu, dalla forma sospettosamente umana; la prima emetteva delle spine infuocate e l’altra delle lame di ghiaccio, ma entrambe sembravano avere un unico obiettivo: le persone che si trovavano nello stadio, sia i giocatori sia il pubblico, e più le urla si levavano dalla folla, più le due figure continuavano ad attaccare. Si fermarono solo quando l’attaccante n°11 delle Ali Nere richiuse gli occhi e le due portatrici di quell’incubo di fuoco e ghiaccio durato poco tempo, un tempo interminabile per tutti i presenti, sparirono e rientrarono nel corpo del ragazzo.
La partita finì con un pareggio, ma per gli ex Emissari rimanevano delle incognite: che cos’era successo ad Aster? E quelle catene che li avevano imprigionati?
Entrambe domande di cui Phoenix sapeva la risposta o aveva già qualche idea al riguardo.


Angolo di Emy
Spero di aver descritto bene la partita e immagino che anche voi vi stiate ponendo gli stessi quesiti degli ex Emissari, ma ho deciso che nel prossimo capitolo vi darò un’altra piccola soddisfazione: una parte riguardante i Keshin Ancestrali, nominati qui e che rivedremo ancora nella storia.
Grazie a chi recensisce e segue.
Baci
Emy
  
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