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Autore: Annina P    28/12/2013    3 recensioni
-Ti piace?
Mi chiese Isabel con un’espressione furba.
-No!
Risposi.
-Davvero?
-Sì!
-Davvero davvero?
-No! Cioè...Sì! Insomma!...Non lo so...
Dissi esausta mentre mi accasciavo sul banco.
-L’ho sempre pensato come un amico, ma dopo oggi, mi vengono dei dubbi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Ciao ragazzi! Ci vediamo!
Esclamai appena finii di scaricare le borse e la valigia dalla macchina di Liam.
Appoggiai la roba per terra, sbuffando e andai a salutare i miei amici.
-Ciao Annie!
Dissero Niall e Lynda in coro, dalla macchina. Erano gli ultimi due, Isabel e Harry si erano fermati prima, a casa di lui, Zayn e Glory erano filati dritti.
Liam aveva accompagnato me e ora doveva fare lo stesso con quei due scatenati che ora si sbracciavano dai finestrini.
-Ciao Annie, ci sentiamo per telefono ok?
Mi disse Liam, avvicinandosi un attimo e posandomi un bacio semplice sulle labbra (che mi fece giare la testa); poi mi lasciò una carezza veloce sulla guancia e montò in macchina, partendo rapidamente.
Sospirai e mi girai verso casa mia con una smorfia.
Ed ecco che ritorno all’inferno.
Pensai rassegnata varcando il cancello.
Salii i pochi gradini trascinando le varie borse pesanti e feci per aprire la porta, quando questa si spalancò all’improvviso, facendomi prendere un colpo.
-Ma che cavolo…?
Strillai scioccata.
Mia sorella mi guardava dall’alto in basso.
-Finalmente sei arrivata! Aspettavamo tutti te!
Esclamò seccata, uscendo di casa.
-E perché??
Domandai io sbalordita.
-Annie! Finalmente!
Disse mio padre, comparendo dalla sala da pranzo, con numerose borse e zaini tra le mani.
Lo guardai scioccata.
-Ma si può sapere che sta succedendo??
Lui, di tutta risposta, farfugliò qualcosa di incomprensibile e si avviò in garage.
Mi voltai verso mia sorella e vidi che anche lei trascinava una valigia, così sempre più confusa, entrai in casa che sembrava essersi trasformata in una gabbia di matti, da tutto quel viavai che c’era…ed eravamo solo in quattro!
Lasciai nell’atrio la mia roba e mi diressi in bagno, al piano di sopra, dove ero certa che avrei trovato mia madre.
-Mamma!!!
Strillai agitata.
Passai in rassegna tutte le stanze, ma di lei nessuna traccia.
-MAMMA!!!
La chiamai ancora e finalmente mi giunse una sua risposta dal piano di sotto.
Corsi veloce giù per le scale e mi arrivai in cucina.
-Annie! Finalmente! Non arrivavi mai!
Esclamò lei, non appena mi vide.
-Si può sapere che sta succedendo??-sbraitai esasperata.- Qui c’è un casino pazzesco e nessuno mi spiega nulla! Cosa fate con tutte queste borse, borsettine, zaini e valigie?!
Mia mamma mi guardò malissimo e incrociò le braccia al petto.
-Non posso credere che tu te ne sia dimenticata.
Sbottò di tutta risposta, ricominciando poi a riempire uno zaino di cose da mangiare.
-Di cosa??
Dissi sbalordita.
Pensa, Annie, pensa…
Mi dissi rimurginando su tutto quello che mia madre poteva avermi detto prima di partire per il mare.
Ma niente.
Il nulla assoluto.
-E va bene, non mi ricordo.
Borbottai infastidita.
Mia mamma sospirò, scuotendo la testa.
-Mi puoi dire che sta succedendo, per favore?
Riprovai con un sorriso tirato e una voce finta-suadente.
-Lauren! Ma sei ancora qui?? Dai che dobbiamo andare! Sbrigati!
In quel momento arrivò mio papà con passo svelto e afferrò tutto quello che c’era sul tavolo, scomparendo in garage di nuovo.
Io, senza pensarci due volte, lo rincorsi.
-Papà! Ma che succede, dove andate??
Gli chiesi per la millesima volta, mentre caricava le ultime cose in macchina.
Lui chiuse il baule e mi guardò dritto in faccia.
-Ma possibile che tu non ti ricordi mai di nulla? Andiamo in montagna per qualche giorno dai nonni, testa di rapa!
Mi cadde la mascella per lo shock.
-E quand’è che me lo avreste detto??
Replicai, appena mi ripresi.
-Al telefono, mentre eri al mare. Sei sempre la solita fessa.
Sbottò mia sorella, salendo in auto.
Aveva fatto il suo solito intervento.
-Gentile come sempre.
Replicai sarcastica, facendole un gestaccio.
-Bene! Siamo tutti pronti??
Urlò mio padre, controllando un ultima volta che ci fosse tutto.
-Scusate…E IO??
Strillai sbalordita, notando che salivano tutti in macchina.
-Visto che hai già fatto la tua bella vacanza al mare, resti qui e pensi alla casa.
Rispose mia mamma con un sorrisetto di soddisfazione.
-E a studiare!
Concluse mio papà, infilandosi gli occhiali da sole.
-Ma siamo a luglio!
Protestai indignata.
-Che cosa c’entra? Vuoi fare come l’anno scorso, che ti sei ridotta alle prime settimane di settembre per finire tutti i compiti??
Disse mia mamma, allacciandosi la cintura.
-Ma mi lasciate qui da sola?!
Strillai implorante.
-Ti scanti, sei voluta andare con i tuoi amici e ora tocca noi.
Rispose mia sorella, mentre smanettava con il telefono.
-Ma…ma…
-Ciao Annie! Mi raccomando fai la brava!
Disse mio papà salendo in macchina e mettendola in moto.
-Ti mandiamo una cartolina! Buono studio!
Aggiunse mia mamma con un sorrisone.
Detto questo chiusero le portiere e partirono in allegria.
 
Rimasi a guardare il vuoto per qualche minuto.
Non potevo credere che mi avessero lasciata lì, da sola, senza alcuno scrupolo.
Che famiglia di ingrati.
Pensai disgustata chiudendo la porta del garage e rientrando in casa.
Raccolsi tutte le valigie e le portai in camera mia, non senza fatica, visto che pesavano tre quintali l’una e non è una cosa da poco trascinarle per le scale.
Aprii le ante della mia stanza, per arieggiare l’ambiente e le lasciai così per un po’.
Mi buttai sul letto e rimasi in silenzio.
Silenzio.
S-I-L-E-N-Z-I-O.
SILENZIO!!!
Sgranai gli occhi e mi misi a sedere di scatto, euforica.
Non ci potevo credere!
Senza rendersene conto, i miei mi avevano fatto il regalo più bello del mondo.
La casa libera!
Ma scherziamo??
Non si era mai sentita una pace del genere in quasi diciotto anni di vita!
Cominciai a esultare a gran voce e a strillare contenta, saltellando sul letto e di qua e di là per la stanza.
-Evvai!!!
Urlai con le braccia al cielo e un sorriso a mille denti stampato sul volto.
Nessuno avrebbe potuto capire la mia gioia, ne ero convinta, nessuno.
E soprattutto, nessuno sarebbe riuscito a sopravvivere in quella famiglia di pazzi…ma io ce l’avevo fatta! E questa era la ricompensa!
Ringraziai il cielo di questo regalo fantastico e corsi di sotto.
Volai nell’atrio, dove avevo lasciato la mia borsa e ci frugai dentro. Appena trovai il cellulare, cercai di tranquillizzarmi e mi sedetti sul divano.
Trovai il numero tra la rubrica e aspettai.
-Sì?
Rispose.
-Liam!!!
Urlai in preda alla gioia.
-Sì!
Rispose lui ancora, quasi spaventato.
Io cominciai a ridere,contentissima, con le lacrime agli occhi, mentre dall’altra parte si sentirono dei rumori.
-Annie?
Mi chiamò con una punta di preoccupazione.
-Liam!
Dissi tra le risate.
Mi sentivo quasi ubriaca.
-Sì, sono io!
Esclamò il mio ragazzo, con tono confuso. Potevo immaginare la sua faccia al di là del telefono.
-Hai bevuto? Ti sei fatta di qualcosa? Ma che hai??
Mi chiese velocemente, senza nascondere un lieve accento di divertimento nella voce.
Io scoppiai a ridere di nuovo, ma alla fine ce la feci a spiegare tutto.
-Non puoi capire, questa casa deserta è qualcosa di fantastico.
Dissi alla fine, sospirando e affondando nel divano.
-Mi immagino, Annie. Non sai quanto vorrei essere al tuo posto.
A quell’affermazione, ci pensai un po’ su.
Oh, non al mio posto…
Mi dissi con un sorrisetto.
-Ehi Liam…e se…-cominciai con fare serio- E se…
E mi bloccai, volevo farlo rimanere sulle spine, anche se sapevo che aveva già capito.
-Se…?
Disse con voce metallica, nel telefono.
-Se tu venissi qui da me?
Conclusi con un sorriso.
Ci fu un attimo di silenzio, nel quale lo sentii sospirare e poi:
-Arrivo.
Mi misi a ridere quando sentii il suono intermittente della linea caduta.
Sorrisi di nuovo e lo richiamai.
-Dimmi!
Esclamò ancora Liam.
-Passami tua mamma, signorino Payne.
Dissi con divertimento.
-E perché?
Rispose lui stupito.
-Tu passamela.
Sentii il mio ragazzo che chiamava sua madre, qualche rumore sommesso e ovatto e poi la sua familiare voce femminile.
-Annie! Dimmi tutto!
-Karen!
Esclamai contenta, e le spiegai la situazione per filo e per segno.
-Per questo volevo chiederti un grosso favore…I miei genitori non sarebbero contenti di sapere che Liam viene a stare da me qualche giorno, ma non perché è lui, assolutamente…perché sono un po’ antichi, lo sai. Per cui se ti dovessero chiamare, tu dì che qualche volta usciamo insieme, ma niente di più, ok? Altrimenti scoppia il finimondo.
Silenzio.
-Veramente…non saprei, Annie…
Disse Karen dopo un po’, pensierosa.
-Oh, ti prego Karen, ti prego! Altrimenti sono da sola!
Esclamai supplichevole.
-Non puoi chiamare una delle tue amiche?
Mi chiese lei, con furbizia.
Avvampai di botto e rimasi muta.
Stavo per rispondere, quando lo fece lei al mio posto:
-E va bene. Hai la mia copertura.
Un enorme sorriso si formò sul mio volto e non potei trattenere un gridolino di gioia.
-Grazie Karen! Grazie mille! Non puoi immaginare la mia faccia ora!
Esclamai al settimo cielo.
-Oh sì che posso…Però tieni a bada mio figlio, ok??
Sbottò alla fine, con tono severo che non mi convinse neanche un po’.
-Sì…
Mormorai divertita.
-Oh, eccolo qua.
Sentii che diceva qualcosa a Liam a proposito di non fare casino, di tenere tutto in ordine e di comportarsi bene.
-Arrivo Annie.
Sentii la voce del mio ragazzo e poi la telefonata chiudersi.
Lanciai un urlo di vittoria e mi buttai sul divano.
Io lo sapevo che questa sarebbe stata l’estate migliore di sempre.
Pensai con un sorriso.
 
Suonò il campanello e io corsi ad aprire la porta…Non stavo più nella pelle!
-Annie!
Fu la prima cosa che sentii, prima di ricevere un abbraccio soffocante.
Mi misi a ridere e risposi allo stesso, stringendolo forte anche io.
Dopo un po’ si staccò e portò dentro la sua valigia, con un sorrisone.
-Tu non puoi capire, praticamente faccio un’altra settimana di vacanza!
E si mise a ridere, circondandomi le spalle con un braccio, mentre ci dirigevamo in cucina.
-Certo che lo posso capire Liam, sono nella tua stessa situazione!
Esclamai con un sorriso luminoso, saltellando contenta vicino a lui.
-Accomodati.
Gli dissi poi, indicandogli una sedia.
Aprii il frigo e tirai fuori una brocca di una bibita fresca che appoggiai sul tavolo assieme a due grandi bicchieri.
-Che servizio! Grazie!
Commentò con divertimento.
Io ridacchiai e feci per prendere una sedia, quando sentii una sua mano afferrarmi il polso destro attirarmi a lui e farmi atterrare sulle sue gambe.
-Bisogna stare vicino agli ospiti, Annie, è l’etichetta.
Mormorò lui ad un non nulla dal mio orecchio.
Avvampai e lo guardai di sottecchi.
-Così vicino?
Replicai con una punta di divertimento.
Liam ridacchiò e di tutta risposta mi posò un bacio vicino all’attaccatura dei capelli che mi provocò una scarica infinita di brividi.
-E siccome, da parte mia, non ci si presenta mai a mani vuote…- disse poi, frugandosi nella tasca-Ti ho portato questo.
E appoggiò sul tavolo un “Bacio Perugina”.
Spalancai gli occhi e la bocca.
-Liam io adoro questi cioccolatini!
Lui si mise a ridere e assaggiò un po’ della bibita fresca, mentre io scartavo accuratamente l’involucro argentato del dolcetto.
-Che frase hai trovato?
Mi chiese piano, appoggiando il mento sulla mia spalla.
Tirai fuori il mio bigliettino, concentrata, e lessi ad alta voce:
-“Chi sei tu, che nel buio della notte osi inciampare nei miei più profondi pensieri?”
-Bella, di chi è?
-William Shakespeare.
Risposi con un sorriso estasiato.
-Te pareva.
Commentò Liam, con una smorfia insofferente.
Io lo ignorai e feci la mia considerazione.
-E’ veramente geniale…mi stupisce sempre. Fantastico!
Il mio ragazzo alzò gli occhi al cielo, beccandosi una gomitata poco gentile nelle costole da parte mia.
-Sei solo invidioso.
Dissi ridendo, seguito da lui dopo poco.
-Ne vuoi un po’?-gli dissi porgendogli metà cioccolatino- Però la nocciola me la mangio io.
E mi misi a ridere, mentre Liam prendeva con le labbra l’atra metà dalle mie dita, ma smisi di colpo appena mi concentrai sul contorno della sua bocca carnosa, vicinissima a me. Avvampai e distolsi subito lo sguardo, quando lo sentii sospirare.
Presi il mio bicchiere dal tavolo e cominciai a bere piano, cercando di pensare a qualcos’altro che non fossero le sue labbra, il suo corpo incollato al mio e le sue mani sui miei fianchi…un’impresa ardua, visto che continuava a fissarmi.
Stavo per parlare, quando lui mi precedette.
-Annie, però ora tocca a te.
Mi girai verso di lui e lo guardai stranita.
-Eh?
Replicai divertita, non riuscendo ad afferrare il concetto.
Liam mi sorrise, con un lampo di malizia negli occhi e rispose:
-Beh, io il mio bacio te l’ho dato…ora tocca a te.
-Ma io non ho…
Risposi, ma mi interruppi subito, avendo capito il suo giochetto.
Lo guardai, sbalordita dall’abilità che aveva nel prendermi in giro, e non potei fare a meno di arrossire.
Ma perché a me doveva fare sempre quell’effetto?? Perché non potevo baciarlo e basta??
Mi tirai della stupida da sola, cercando di non fare caso al battito frenetico del mio cuore.
-Allora? Me lo dai un bacino?
Mi chiese di nuovo Liam, avvicinandosi a me quanto bastava da farmi girare la testa.
-Sì.
Mormorai alla fine, sporgendomi un poco e appoggiando le mie labbra alle sue.
E per me fu la fine, perché quella bocca era come il vino, la droga, l’alcool per i dipendenti…non ne puoi fare a meno…e una volta che puoi averla, non ti tiri certo indietro.
Sospirai completamente persa, dischiudendo le labbra, approfondendo il bacio, rendendolo ancora più caldo e inebriante di quanto già non fosse, mentre sentivo le mani di Liam percorrermi tutta la schiena e avvicinarmi ancora di più a lui. Strinsi tra le dita la sua maglia bianca, percependo il sue petto tonico attaccato al mio, proprio nel momento in cui lo sentii inclinare la testa e chiedere ancora di più, respirando pesantemente vicino al mio viso, regalandomi una scia di brividi che mi attraversarono tutta, facendomi provare quasi dolore.
Piano piano mi allontanai, cercando di respirare normalmente e di non lasciarmi andare troppo.
-Andava bene come bacio?
Gli sussurrai con un sorriso, naso contro naso.
Lui ricambiò, scostandomi una ciocca di capelli che mi era finita davanti agli occhi.
-Benissimo.
Mi sembrò che stesse per aggiungere qualcosa, ma alla fine si allontanò un poco e si sistemò la maglietta stropicciata, lanciandomi un’occhiata divertita.
All’improvviso, mi venne in mente un’idea.
-Perché non chiamiamo gli altri?
Esclamai con un sorriso, finendo di bere la bevanda ormai non più ghiacciata.
-Bravissima, va benissimo!
Rispose Liam raggiante, tirandomi una guancia.
Io lo guardai con rimprovero, massaggiandomi poi il punto che mi aveva schiacciato, con una mano.
Gli diedi una sberla sul braccio e poi, ridendo, mi avviai in sala a cercare il telefono, per avvisare i nostri amici.
 
-Quando avevi intenzione di dircelo, disgraziata?
-Ciao, molto contenta di rivederti, Isabel.
Sbottai sarcastica, facendo entrare la mia amica, che mi rivolse uno sguardo furbo.
-Ciao Annie!
Esclamò Harry, salutandomi con un veloce abbraccio.
-Che sogno! La casa tutta per te! Io saprei già come utilizzarla.
-Facciamo un festino dai!
-E portiamo anche qualcosa da bere!
Cominciarono lui e Isabel, con entusiasmo e gli occhi luccicanti.
-Ehi! Vi ricordo che la casa è la mia!
Esclamai incrociando le braccia al petto.
-Non ti preoccupare, la festa la organizziamo tutta noi.
Rispose Isabel, con un gesto della mano.
-Guarda che non avete capito…Io non voglio fare nessuna festa!
Sbottai scioccata, guardando quella coppia di matti che già confabulava su qualcosa.
In quel momento suonò di nuovo il campanello.
-Vado io!
Disse Liam, apparendo dal corridoio.
-Grazie.
Risposi avviandomi in cucina per prendere le bibite e gli stuzzichini vari.
-Ma guarda chi risorge dall’oltretomba! Liam dove sei stato fin’ora?
Sentii dire da Harry, mentre il mio ragazzo si accingeva ad accogliere gli altri.
-Cos’è? Stavi già cercando un modo per pulire le lenzuola? Non so se comprendi…
Aggiunse Isabel, con voce maliziosa.
-ISABEL!!!-sbraitai entrando in sala e guardandola malissimo- Non cominciare!
Borbottai appoggiando la roba sul tavolo.
-Ciao a tutti!
Sentii dire allegramente da Niall, entrando mano nella mano con Lynda, che diede una serie di pacche a Liam e poi mi corse in contro.
-Ciao Annie!
Esclamò la mia migliore amica, buttandomi le braccia al collo, facendomi barcollare.
-Ciao bellissima!
Risposi con un sorriso, osservandola meglio. Maglia bordeaux di pizzo, pantaloncini neri, Vans e capelli scuri e mossi che le cadevano morbidamente sulle spalle.
-Lynda sei uno splendore!
Disse Isabel entusiasta, raggiungendoci.
La diretta interessata avvampò violentemente e ci fece cenno di tacere.
-Ma che dite??
Io e Isabel ci rivolgemmo un’occhiata di intesa e la guardammo maliziose.
-La verità, mia cara.
Risposi avvicinandomi piano.
-Altrimenti non si spiegherebbe Niall che, proprio in questo momento, ti sta mangiando con gli occhi.
Concluse Isabel, lanciando un’occhiata dietro alle spalle di Lynda, che divenne, se possibile, ancora più rossa.
Ridacchiammo divertite e continuammo a punzecchiarla ancora un po’, fino a quando non arrivò Glory.
-Ragazze, non potete capire! Sono tornata a casa e, neanche il tempo di respirare, ho dovuto ripulire tutto!
Sbraitò lei esasperata, appena ci vide.
-Cos’è, Glory? Hai visto un granello di polvere?
Commentò Isabel sarcastica, scatenando i risolini miei e di Lynda.
-Ah-ah, simpatica.
Replicò l’altra, con l’ombra di un sorriso sul volto.
-Allora ragazze! Che si fa ora?
Domandò Zayn, staccandosi dagli altri e venendo verso di noi.
-Si mangia!
Risposero insieme Niall e Lynda, facendo scoppiare tutti a ridere.
-E’ destino che voi stiate insieme, Niall.
Commentò Harry, accomodandosi sul divano.
-Hai ragione- disse Glory prendendo posto- Insieme sono perfetti…sembrano telepatici!
Ci mettemmo di nuovo a ridere, ma notai negli sguardi di Lynda e il suo biondino, una punta di soddisfazione e fierezza che non mi sfuggì.
Che carini.
Non potei fare a meno di pensare.
-Propongo un gioco da tavola.
Disse Liam ad un tratto, scatenando le smorfie di tutti.
-Che due balle Liam! Sei sempre il solito!
Esclamò Harry insofferente, stravaccandosi su Isabel che cercò di levarselo di dosso.
-Ho solo dato un’idea!
Replicò lui, facendo il finto offeso.
-Facciamo una gara di shottini.
Disse Isabel, dopo poco, molto soddisfatta.
-Ci sto!
Rispose il suo ragazzo, dandole il cinque e poi un bacio.
-Neanche per sogno.
Sbottai seria, incrociando le braccia al petto.
-Uffa! Come sei!
Si lagnò Isabel, imbronciata.
Cominciò una disputa su quale gioco fare assieme. Chi proponeva una gara di cibo, chi proponeva di uscire, chi proponeva il karaoke, chi di vedere un film, chi twister, chi monopoly…Insomma, io non ce la facevo più.
-Propongo io un gioco!
Esclamò ad un tratto Glory, alzando le mani euforica.
Tutti le demmo attenzione.
-Dunque, l’hanno fatto qualche anno fa ad una festa ai miei genitori…è molto carino.
-Vai al sodo.
Saltò su, Isabel sghignazzando.
-Dunque, lo scopo è quello di dimostrare che si conosce bene il proprio partner. Per cui si scelgono cinque o sei domande del tipo: Qual è il colore preferito? L’animale? eccetera. Vince chi indovina più cose.
Concluse la mia amica con un sorriso.
Ci furono diverse rispose.
-Bello!
-Si può fare.
-Uffa!
-Fa schifo.
-Proviamo…
-Mah.
-Ho sonno.
Alla fine, comunque, andai a prendere fogli e penne per tutti.
-Prima scegliamo le domande, poi ognuno per ogni coppia si prende il compito di “intervistare” un’altra squadra, ok?
Annuimmo tutti e cominciammo a pensare.
-Prima domanda: qual è il suo colore preferito?
Dissi io, scrivendo veloce.
-Chissà che difficile!
Commentò Isabel, con una smorfia.
-Voglio proprio vedere quante ne indovini…e non puoi suggerire tu!
Rimbeccai Harry, lanciandogli una biro addosso.
-Seconda domanda: qual è il suo sport preferito?
Propose Lynda, con un sorrisetto.
-Terza domanda: In quale città gli piacerebbe vivere?
Questo era Zayn.
-Quarta domanda: di che colore sono le sue mutande?
Questa era Isabel, ovviamente.
-Ah perché la tua domanda è furba…
Commentai sarcastica, scrivendo sul foglio.
Lei, di tutta risposta, si mise a ridere come per dire “Intanto io lo so”.
-Quinta domanda: se fosse un animale, che animale sarebbe?
Questo era Harry, e la sua proposta fu accolta da una risata.
-Bene, sono tutte pronte, ora ognuno sceglie chi intervistare e poi ci riuniremo di nuovo a coppie. VIETATO SUGGERIRE!
Urlò Glory, tirando un’occhiata a Isabel che le rivolse un sorriso innocente.
Io scelsi proprio di intervistare lei, volevo vedere come se la cavava, mentre Liam intervistava di conseguenza Harry.
-Allora signorina Mc Cloud- dissi alla mia amica, avvicinandomi con una sedia, strofinandomi le mani- Vado con la prima domanda: Qual è il colore preferito di Harry?
Alla mia amica scappò da ridere, ma alla fine disse:
-Non saprei…forse il nero?
-Ok.
 E lo segnai sul foglio.
-Quello di Liam?
Mi chiese lei, guardandomi di sottecchi.
-Il viola.
Risposi subito, con un sorrisetto.
-Seconda domanda: qual è il suo sport preferito?
-Surf…penso. O la corsa… Boh!-risposi alla fine con una smorfia- Quello di Harry?
La mia amica scoppiò a ridere.
-Dormire e fare un tubo!
-E’ la tua risposta definitiva?
Le chiesi ridacchiando.
Isabel annuì e io segnai sul foglio.
Alla terza rispondemmo: Liam- Londra; Harry- Los Angeles…o New York, Isabel non era sicura.
-Domanda quattro…questa è la mia!-esclamò la mia amica con un’occhiata maliziosa- Allora Annie…di che colore sono le mutande di Liam?
-E io come faccio a saperlo?
Risposi guardandola male, avvampando.
Lei ridacchiò soddisfatta di avermi messa in imbarazzo e mi chiese di “sforzarmi un po’ di più”.
-Non lo so!-esclamai esasperata- …Rosse!
Buttai lì alla fine, tanto per dare una risposta.
-Harry?
Le chiesi poi, appena mi ripresi dai continui risolini di Isabel, che rispose:
-Nere con l’elastico grigio…e non ti dico come faccio a saperlo.
E scoppiò di nuovo a ridere, tra i miei sguardi rassegnati.
-Ultima domanda (grazie al cielo): se fosse un animale cosa sarebbe?
Domandai ormai esausta.
-Mmmh…Un koala!
Esclamò alla fine, ridendo. Ovviamente, non ne aveva idea.
-Liam vorrebbe essere una giraffa!
E scoppiai a ridere anche io, non avendone la più pallida idea.
-STOP! Tempo scaduto!
Strillò Glory in quel momento.
Tutti ci alzammo e ci avvicinammo al nostro partner, molto divertiti.
-Bene, avete risposto a tutte?
Ci domandò ancora con un sorriso, prendendo posto vicina a Zayn.
Tutti annuimmo e cominciammo a leggere quello che avevamo scritto. Vennero fuori delle cosa davvero esilaranti, tipo che il colore preferito di Harry era il rosa.
-Ecco perché avevi quella camicia rosa-confetto orribile!
Esclamò Liam tra le risate sue e di tutti.
Harry gli fece un gestaccio e poi disse:
-Mi hanno costretto a gettarla via.
-Meno male!
Replicò Isabel, alzando gli occhi al cielo.
Alla fine comunque, la coppia vincitrice fu quella di Zayn e Glory, che avevano azzeccato tutto (-Non c’è divertimento- commentò Isabel sarcastica); poi, al secondo posto, c’eravamo io e Liam, al terzo Lynda e Niall e, ultimi degli ultimi, Harry e Isabel.
-Non è giusto, dai!
Esclamò Harry incrociando le braccia al petto, imbronciato.
-Ne avete azzeccate solo due! Quella della città e quella delle mutande!
Disse Niall scioccato, ridendo come un matto.
-Beh, però tu non lo sapevi di che colore era l’intimo di Lynda.
Sbottò Isabel, facendo arrossire la coppietta.
-Ma è davvero così importante?
Domandai io, alzando gli occhi al cielo.
-Sì, fondamentale.
Rispose Harry con un sorrisetto, scoppiando poi a ridere.
Io sospirai, arrendendomi alla perversione di quei due e mi accoccolai meglio vicino a Liam.
I miei amici rimasero ancora qualche ora, fino alle undici di sera, più o meno, poi decisero di ritornare tutti a casa.
-Spero che tu, stanotte, abbia l’occasione di verificare il colore dei boxer di Liam.
Disse Isabel, prima di salutarmi.
-Maiala.
Commentai io, dandole una leggera spinta e spedendola fuori di casa.
-Buonanotte a tutti!
Esclamammo io e Liam dalla finestra, salutando i nostri amici.
Poi, appena se ne furono tutti andati, cominciammo a riordinare tutto.
-Grazie per l’aiuto.
Dissi al mio ragazzo con un sorriso, mentre sistemavo le sedie e lui gettava nell’immondizia i piattini di plastica.
-Figurati.
Rispose restituendomi il sorriso.
Dopo qualche minuto, era tutto a posto.
-Bene! Spegniamo le luci e andiamo di sopra!
Esclamai contenta, chiudendo le imposte e salendo poi le scale, seguita da Liam che fischiettava una canzone inventata.
-Oddio! Ma non dormiremo mica nel letto dei tuoi!
Sbriatò lui, all’improvviso.
Io sussultai e mi girai verso di lui, guardandolo malissimo.
-Ma secondo te?? Guarda che nel mio ci stiamo! È ad una piazza e mezzo, scemo.
Liam sospirò, sollevato e entrò in camera mia, mentre io entravo in bagno e cominciavo a lavarmi i denti.
Dopo poco arrivò anche lui che cominciò a sistemare tutte le sue cose, occupando quasi tutta la mensola.
-Eh beh?! Ti sei portato la profumeria?? Ma quanti bagnoschiuma e dopobarba hai?
Esclamai sbalordita, guardando la quantità infinita di boccetti di fronte a me.
Il mio ragazzo, di tutta risposta, si mise a ridere e si giustifiò dicendo che gli piaceva variare.
-Mah.
Commentai io sarcastica, uscendo dal bagno.
Andai in camera mia e la riordinai un po’, spostando la valigia di Liam sotto la scrivania, liberando una parte dell’armadio e poi del comodino.
-Non c’era bisogno che spostassi tutto, Annie!
Disse arrivando alle mie spalle, sinceramente sorpreso.
Mi girai e gli lasciai una carezza veloce sulla guancia, mormorando che andava bene così.
In quel momento mi prese la mano e poi mi abbracciò forte, respirando piano vicino all’incavo del collo, facendomi tremare le gambe per l’emozione.
-Grazie.
Mi sussurrò alla fine, lasciandomi un bacino sull’angolo della bocca.
Sorrisi, facendo qualche passo indietro, verso il mio letto, dove mi sdraiai e mi coprii con le lenzuola leggere.
-Vieni.
Dissi a Liam, con un gesto della mano.
Notai che mi guardò un po’ insicuro, così mi tirai un po’ su e ripetei piano:
-Vieni Liam.
Si avvicinò velocemente e si infilò sotto le coperte, intanto che io allungavo un braccio verso l’interruttore e spegnevo la luce.
Mi resi conto, in quel momento, che c’era un’atmosfera strana, un po’…confusa.
Ero piuttosto perplessa.
Avevamo passato una settimana assieme e avevamo dormito assieme per cinque notti di fila, ma sentivo comunque sempre un po’ di agitazione…e evidentemente anche Liam, che era rimasto in silenzio.
Forse è perché siamo da soli.
Pensai arrossendo un poco.
Sì, probabilmente è per questo.
Mi risposi da sola.
Lo sentii muoversi alla mia sinistra e non potei fare a meno di irrigidirmi leggermente,
CALMA!
Mi urlai nella mente, tirandomi della scema.
-Annie...?
Lo sentii sussurrare piano.
-Dimmi.
Risposi subito, allo stesso modo, girando la testa verso di lui.
Ci fu un attimo di silenzio, nel quale si avvertirono solo i nostri respiri lenti.
-Hai freddo?
Gli domandai allora, con un risolino leggero.
Liam ridacchiò un poco e poi rispose:
-Sì.
Strisciai quanto bastava sul materasso e arrivai vicinissima a lui, sollevandomi poi un poco, appoggiando le mie braccia attorno al suo collo, intanto che lui passava le sue mani grandi lungo il profilo della mia schiena, per poi avvolgermi delicatamente la vita.
Una scia fredda, ma piacevole, di brividi mi scosse tutta quando affondò con un sospiro pesante il suo volto nei miei capelli, facendomi sentire il suo respiro caldo vicino all’orecchio.
-Liam, così però mi fai morire.
Gli sussurrai piano, intanto che sentivo le mie guance scaldarsi sempre di più e il mio cuore battere all’impazzata.
Ma la mia affermazione non servì a nulla, perché mi attirò ancora di più a se, premendo il suo addome sulla mia pancia, infilando una gambra tra le mie, intanto che cominciava a mordicchiarmi la pelle del collo, facendomi avvampare e irrigidire di colpo.
Oddio.
Pensai agitata.
Ma alla fine sospirai e mi lasciai andare un po’ a quei gesti così belli e caldi che mi facevano girare piacevolmente la testa; alzai quanto bastava il viso e lo appoggiai sul suo collo, vicino alla mascella, pungendomi un pochino con la barbetta incolta di Liam, respirando pianissimo.
Lo sentii biascicare qualcosa che non afferrai, quando sospirai ancora, facendo scendere le mie mani sulle sue grandi spalle, così mi allontanai un poco e lo guardai negli occhi, che brillavano incredibilmente.
Gli sfiorai con le dita la pelle del collo, fino ad arrivare al profilo del suo viso, dove le appoggiai, accarezzandolo piano, osservando ogni suo piccolo particolare.
-Sei così…
Mormorai in un soffio, guardandolo negli occhi lucidi.
-…Perfetto.
Conclusi poi con un sorriso e le guance in fiamme, per quella mia dichiarazione improvvisa.
Lo vidi dischiudere la bocca e avvicinarsi quel tanto che bastava per appoggiarla sulla mia, e baciarmi con ardore. E non era solo il fatto che le sue labbra calde e umide fossero attaccate alle mie, ma anche il suo respiro sulla pelle, le sue mani dietro la schiena, la sua pancia sulla mia, le nostre gambe intrecciate…Tutto di Liam accendeva in me qualcosa di incredibilmente straordinario, da rimanerne senza fiato.
Non sapevo spiegare il motivo, non sapevo perché lo amassi così tanto.
Era impossibile descriverlo a parole.
Era così.
Punto.
E io non potevo desiderare altro.
 
 
 
 
 
 
 
Ciao ragazze!!!
Ecco il nuovo capitoloooooooo!! Yeeeee :D
Regalino di Natale evviva! ;)
Dunque, vediamo che Annie ha la casa libera e il gruppo è ancora unito!
Le coppie sono tutte molto affiatate e di questo sono soddisfatta!
Annie e Liam a me personalmente piacciono moltoooooooooooooooooooo *_*
Fatemi sapere quali sono le coppie che più apprezzate! Mi fa sempre piacere sapere il vostro parere! J
Intanto vi auguro buone vacanze e…A presto!
Baci
<3
Annina 
...E GRAZIE MILLE A TUTTI QUELLI CHE LEGGONO LA MIA STORIA!!! :D GRAZIEEEEEEEE!!!!
 
  
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