CAPITOLO VII
Tunz tunz tunz
Volume al massimo.
TUNZ TUNZ TUNZ.
Su le mani!
TUNZ TUNZ TUNZ.
Luce stroboscopica.
TUNZ TUNZ TUNZ.
Insomma, avete capito dove ci troviamo.
Noterete che non ho accennato nemmeno nel capitolo precedente a questo delicato tema, sebbene sia strettamente correlato; probabilmente avete pure pensato che me ne fossi dimenticata dal momento che non aveva ancora fatto comparsa. Se siete così malpensanti, farete bene a ricredervi. Perché ogni grande argomento deve creare la giusta suspense, farsi attendere. Ma soprattutto è così imponente da meritare una trattazione a parte. Potete immaginarlo. La discoteca è il regno dei balocchi di una vacca moderna. Paese della cuccagna, locus amoenus; chiamatelo come preferite, quello rimane. Oppure la casa degli orrori che i disagiati sociali come la sottoscritta tentano con ogni mezzo disponibile di evitare, ma ogni tanto ci si trovano per caso con gli amici, provando a buttarla sul ridere. Sulla spiaggia, al chiuso, all'aperto, ogni periodo offre mille possibilità e località per scatenarsi e richiama a sé le folle, come un buco nero risucchia tutto ciò che oltrepassa il suo orizzonte degli eventi.
Quel che voglio teniate bene a mente è che un ambiente contaminato come questo ha sempre - ripeto, sempre - una percentuale di vaccaggine al suo interno. Se cercate un soggetto virulento da studiare e non sapete che terreno pestare, è lì che dovete recarvi. Ne troverete a palate. Per giunta entro un raggio d'età piuttosto largo. Dalle vitelline fresche di pubertà alle più mature. Il picco massimo risiede intorno alla ventina, com'è naturale che sia, nel pieno vigore degli anni.
Sarà un ottimo esperimento osservarle in primis tutte in fila ansiose di entrare. Perché al giorno d'oggi te ne stai un bel po' al fresco fuori - a qualche chilometro dall'ingresso - poi entri ad orari improponibili che già ti è passata la voglia. Allora l'occhio casca un po' su chi è più nuda, chi ha il tacco più vertiginoso, chi ha i mascheroni più pesanti ecc ecc. Per ingannare l'attesa si può immaginare che all'interno non ci siano pista né console, ma solo un lungo tavolo cui si siederanno severissimi e competenti giudici - un po' in stile talent show - che selezioneranno la vincitrice dello zoccolino d'oro. Perché alla fine è solo di questo che si tratta. Una competizione ad alto livello tra chi meglio sfoggia le proprie doti. In questo modo sarebbe anche legalizzata e con molti spettatori.
Orbene, armandoci di santa pazienza, mettiamoci in attesa tutti quanti ed entriamo nel luogo di perdizione per antonomasia del ventunesimo secolo:
- Sindrome del ballo di San Vito
Poi ti giri, e la vedi. Lì, con tutta la naturalezza del mondo. Capisci che è esattamente nel luogo adatto, che non potrebbe essere se non così. Una sgualdrina scatenata insieme al suo gruppetto di socie. Ci dà come se non ci fosse un domani, conosce i testi di ogni canzone – che di solito sono due parole ripetute per cinque minuti, quando ci sono – perché sicuramente sarà il suo cd preferito per la macchina o che ascolta nell'ipod. E non si ferma mai. Dico mai. C'è da inchinarsi alla perfezione di questa tenacia da highlander della house. Poi le più audaci si lanciano in performance ben visibili a tutti salendo su tavoli, panche o qualsiasi altra superficie in grado di sostenerle.
In tutto questo, io sto lì che mi preoccupo dello schifo che troverò sotto la borsa appoggiata per terra, cerco di rimediare qualche centimetro in più di spazio, la cassa toracica mi rimbomba come se dovesse esplodere ad ogni tunz. Una lotta per la sopravvivenza, fino all'agognato momento di uscire dal carnaio di corpi e tornare a respirare. Al che, la domanda sorge spontanea: ma come fanno? Sono alimentate da una nanobatteria nascosta nel reggiseno? Si allenano sotto la doccia? No, probabilmente è solo molto alcool che continua a circolare nel sangue.
- Ricerca del principe azzurro
- Accumulazione di prede
Oppure era semplicemente troppo alcol anche in questo caso.
Dimentichiamo qualcosa di fondamentale: è doveroso lamentarsi un momento del prezzo di tutto questo. Non del prezzo in termini di degrado sociale, che è altrettanto grave, ma del prezzo prezzo. Togliendo certi luoghi estivi con ingresso gratuito, devi fare un mutuo se vuoi andare ogni sabato a ballare. E nonostante questo le discoteche si riempiono di sciaquette, perché usufruiscono di sconti speciali donna, e conseguentemente di fighetti con la bava alla bocca speranzosi di agguantare un po' di carne fresca. Nella spesa non si deve tralasciare tutto il bere che quasi tutti si scolano in una serata. Della serie meglio avere un cinquantino, che tanto se ne andrà presto. Evidentemente tale gran trastullo vale quel che costa. Ma spero che gli amanti di questo luogo quando ancora non aveva raggiunto questo pietoso livello siano d'accordo con me, così come i frequentatori più seri.
Conosciamo, quindi, un punto di ritrovo per le nostre passeggiatrici, ma, come immaginerete, non è la sola circostanza che le fa spuntare come funghi.
Oh oh oooooh buone feste, popolo di efp! Causa problemi con il pc e altre incombenze il lavoro è stato molto rallentato, ma non fermato! Tra i vari bilanci di fine anno spero non vi facciate prendere troppo dalla malinconia e vogliate concedervi un po' di pausa da riflessioni troppo impegnative. Come sempre, un bacio a tutti coloro che passeranno da qui :)