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Autore: Nikita96    28/12/2013    0 recensioni
Come fare a fidarsi quando anche quelli che si ritengono “amici” ti tradiscono?
Essendo esseri umani tendiamo sempre e comunque a scegliere la via più semplice, così come aveva fatto Alexis, decidendo che la risposta giusta a quella domanda era l’indifferenza.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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La ragazza non sapeva dove si trovava. Era buio, fin troppo buio. Aveva freddo. In quel momento neanche un pensiero le passava per la testa, voleva solo andarsene da lì. Si guardava intorno cercando di trovare qualcosa di familiare in quel luogo ignoto. Aveva visto una luce spiccare tra le tenebre. Si era diretta, con timore, a piccoli passi verso di essa. Ad ogni passo che compiva, sentiva l’ansia salire sempre più. Le distanze stavano per azzerarsi, quando vide quella luce pian piano dissolversi. Il nulla. Era confusa, non riusciva a capire, non riusciva a pensare. Sentiva la testa scoppiare, non riusciva a tenersi in piedi, non da sola. Si accasciò a terra, pur sapendo di non possedere la forza necessaria per poi rialzarsi. Dopo un breve tempo indefinito sdraiata su quel suolo all’apparenza sconosciuto, sentì il dolore alla testa pian piano diminuire. Un’espressione simile ad un sorriso si dipinse nel suo volto. Per altri potrebbe sembrare niente; infondo, cos’è un sorriso se non una semplice smorfia compiuta dai muscoli facciali? Ma per Alexis, invece, era molto. Da quanto tempo era che non sorrideva? Giorni, settimane, mesi... anni. Erano anni che Alexis non sorrideva e, a dire il vero non ricordava con precisione quando era accaduto l’ultima volta, ci riflettee a lungo ma tutto quello che riuscì a tirar fuori erano solo immagini sfocate. Sorrise di nuovo. Erano anni che non si sentiva così bene, ma la cosa più assurda era che questo bene si era generato dal nulla. Sentì una lacrima rigarle il volto. Non era triste, non sarebbe potuta diventarlo da un momento all’altro. Era una lacrima di gioia. In seguito, altre lacrime presero a rigarle il volto, dopodiché, perse conoscenza. La mattina seguente si risvegliò nella sua camera, sdraiata nel letto, e fu lì che realizzò che la felicità che aveva vissuto in questa piccola sezione di tempo non era reale. Portò una mano al volto, era umido. Lacrime che presero a scenderle lungo il viso. Di nuovo.
  
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