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Autore: Eider    28/12/2013    2 recensioni
A cinque anni Allison si era trasferita e aveva incontrato Christopher, colui che sarebbe diventato il suo migliore amico.
A quindici anni Christopher l'aveva lasciata senza nessuna spiegazione, costringendola a dover sopportare Jeko.
Chris era l'unica cosa che li univa, fino a quando non era sparito nel nulla.
Ora Jeko e Allison erano inseparabili, forse troppo, e niente sembrava dover rovinare la loro amicizia, almeno fino a quando uno dei due non avrebbe aperto gli occhi.
E se lui fosse tornato?
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Wild Jeko?
 
“Ricordati che domani non ci sono a scuola.”
“Perché?”
La ragazza alzò gli occhi e si portò una mano alla fronte infastidita.
“Giuro che se me lo chiedi ancora ti ammazzo. Ho l’esame pratico.”
“Stavo scherzando dai. Me lo ricordo eh.”
“Certo Jeko, certo.”
Lo sentì borbottare qualcosa per poi sentirlo urlare qualche insulto al fratello che probabilmente aveva iniziato a prenderlo in giro.
“Comunque sei sicuro che non serve che venga prima ad aiutarti?”
“Sì non ti preoccupare.”
“Va bene, ci sentiamo domani.”
“Notte pulce.”
Alli sorrise con ancora il telefono in mano, lo appoggiò poi sulla scrivania e ricominciò a ripetere tutte le cose che il suo istruttore le aveva insegnato, sperando che il giorno dopo sarebbe andato tutto per il meglio.
 
Jeko era appoggiato con la sedia al muro e tra le mani teneva il cellulare, come al solito il prof di storia non si accorse nemmeno della sua presenza, tutto preso dalla sua spiegazione.
Controllò ancora l’ora riprendendo poi a giocare quando sentì qualcuno alla sua sinistra chiamarlo, trovando una volta voltatosi Marti assieme a Bec osservarlo preoccupate.
“Ti ha scritto?”
Jeko scosse la testa iniziando a preoccuparsi a sua volta, cercando però di non dimostrarlo, Marti sospirò e tornò a chiacchierare con Bec.
“Eppure dovrebbe avere già finito.” sussurrò a se stesso decidendo di scriverle.
“Cosa hai detto?” domandò Andrea sporgendosi verso l’amico, evidentemente annoiato.
“Niente, parlavo da solo.” borbottò cercando il nome della ragazza.
Andrea abbassò lo sguardo sul cellulare vedendolo scrivere qualcosa ad Alli.
“Avete litigato?”
Jeko alzò lo sguardo per un momento, scosse la testa e tornò a scrivere.
“E allora?”
“Dovrebbe dirci una cosa, ma non si muove.”
“Tutto qui.”
“Certo.”
“Se lo dici tu.” borbottò Andrea scettico tornando a prestare attenzione a qualcos’altro.
 
L’istante dopo aver letto il messaggio si girò verso le amiche che rispecchiavano la sua apprensione.
“Merda.” disse solamente guardando Marti, che sospirò non sapendo cosa dire.
“Cosa facciamo?” domandò Bec osservandoli.
“Niente, sarebbe peggio starle col fiato sul collo, passerò io da lei.” Jeko annuì alle parole di Marti.
Si girò nuovamente appoggiando la schiena alla sedia e sospirando, sperando che alla festa si sarebbe tirata su di morale.
 
Alli lesse velocemente i messaggi e ripose l’iPhone accanto a se. Schiacciò il tasto play e riprese a vedere un film che probabilmente l’avrebbe depressa ancora di più, ma quando Alli era triste aveva bisogno altrettante cose triste per sentirsi meglio, era strana quello era certo.
Nell’istante in cui la donna si buttò sotto il treno, il citofono suonò facendola sussultare, e in lacrime alzarsi e andare ad aprire sapendo già chi si sarebbe trovata davanti da lì a qualche secondo.
Infatti quando vide il volto dell’amica cercò di sorridere, ottenendo solamente una smorfia.
“Mio dio non pensavo ti saresti messa a piangere vedendomi qui.” se ne uscì la castana entrando e facendo come se fosse stata a casa sua.
“Idiota.” borbottò Alli chiudendo la porta e seguendola sul divano.
Marti guardò i titoli di cosa e riconoscendo la musica di sottofondo si girò a guardarla offesa.
“Anna Karenina eh, potevi avvisarmi così l’avremmo rivista insieme.”
“Mi andava di vederla.” rispose alzando le spalle e spegnendo la televisione.
“Tesoro non devi deprimerti, non è la fine del mondo vedrai che la prossima volta andrà meglio.”
“Deve.”
“Sì, certo. Adesso tirati su di morale e alzati da questo divano che devi iniziare a preparati per la festa.”
Alli sbarrò gli occhi sorpresa, ricordandosi solo in quel momento della festa di Jeko, si girò per guardare l’orologio appeso alla parete ed imprecò sottovoce, erano già le cinque e per colpa del film non si era resa conto del tempo che passava.
“Perché non ti sei portata i vestiti?” chiese Alli guardando l’amica con sospetto e vedendo quel sorrisino spuntare sul suo viso alzò gli occhi.
“Sei la solita.” brontolò alzandosi e dirigendosi in camera, seguita a ruota da Marti, che da un momento all’altro avrebbe potuto scodinzolare.
“Tanto mi vuoi bene.” disse Marti una volta davanti l’armadio con le ante aperte, osservando l’interno quasi fosse un tesoro.
Alli seduta la guardava prendere i vestiti e provarseli davanti lo specchio uno dopo l’latro, sorrise vedendola afferrare un vestitino bianco senza spalline e farlo svolazzare mentre si muoveva per la stanza.
“Prendo questo, non lo volevi vero? Dimmi di no.”
Alli rise scuotendo la testa.
“Prendilo pure, ho intenzione di usarne un altro.”
Marti sorrise spogliandosi e indossando il vestito mentre continuava ad osservarsi allo specchio sorridente, Alli invece si alzò e avendo già deciso afferrò un vestitino nero con le spalline e la scollatura a cuore, abbastanza aderente, okay molto.
Marti la vide indossare il vestito attraverso lo specchio e le fece l’occhiolino.
“Cerchi di conquistare qualcuno forse?” domandò prendendola in giro continuando a guardarla maliziosamente.
“Non serve, è già mio.”
“In tutti i sensi?”
Alli arrossì e si girò per non doverla affrontare, se però pensava di scappare dall’interrogatorio di Martina si sbagliava di grosso, perché se la ritrovò davanti con i capelli che li ricadevano mossi sulla pelle nuda, capelli ormai cresciuti da quando se li era tagliati mesi prima come Alli, e le braccia incrociate sul seno.
“Allora? L’avete fatto?!” domandò sempre più eccitata, non riuscendo a stare ferma.
“Marti i cazzi tuoi mai?”
“No, lo sai dai!”
“Martina.”
“Sì lo so il mio nome, allora me lo vuoi dire?”
“Sì, contenta?”
Marti sbarrò gli occhi dalla sorpresa e sciogliendo le braccia iniziò a saltellare sul posto applaudendo entusiasta.
“Sapevo sarebbe andata a finire così.” disse Alli non riuscendo a trattenersi dal ridere.
Marti poi si fermò tornando per un attimo seria, si avvicinò all’orecchio dell’amica e quasi fosse una cosa importante le sussurrò una domanda.
“Ma Jeko, quando viene ulula?” si allontanò da Alli e scoppiò a ridere, rendendosi conto dell’idiozia appena detta, Alli invece non disse nulla e si limitò a scuotere la testa, certo che era una cosa allucinante quella ragazza.
 
Arrivarono alla festa che quasi tutti gli invitati erano già presenti, si guardarono intorno notando Bec correrle incontro con un vestitino azzurro e molto svolazzante.
“Come mai così in ritardo?” domandò la bionda con le braccia incrociate e lanciando occhiate sospettose.
Marti e Alli si strinsero nelle spalle, ignorando gli sguardi dell’amica.
“Lasciamo stare… Jeko comunque dovrebbe essere da qualche parte a parlare, non penso di averlo mai visto parlare con così tante persone e non mandarle a cagare.” rifletté Bec muovendo le mani per accentuare le parole.
Alli si alzò sulle punte cercando tra tutte quelle teste quella di Jeko, mossa stupida non essendo infatti altissima e non avendo neppure i tacchi ad aiutarla. Marti la guardò intenerita e dai 12 cm in più dei suoi tacchi riuscì ad individuarlo, indicando con l’indice un punto in lontananza quasi avesse avvistato terra.
Si precipitarono verso il punto indicato trascinandosi dietro Bec, che ancora scioccata si era lasciata afferrare.
“Ehi Lupacchiotto.” Marti si piazzò vicino il ragazzo, che quella sera aveva optato per lasciare che il suo famoso ciuffo fosse sistemato alla sua destra e come al solito aveva spacciato una maglietta nera e un paio di jeans chiari per un abbigliamento formale.
“Ehi ciao.” Jeko le sorrise e le si avvicinò per lasciarle un bacio sulla guancia, poi guardò alle spalle dell’amica trovando Alli sorridergli non riuscendo a non ricambiarla, la raggiunse in pochi passi ignorando completamente le persone intorno e posandole dolcemente il palmo della mano sulla schiena le si avvicinò all orecchio.
“Ciao han.”
Alli avrebbe tanto voluto baciarlo, ma non avevano ancora discusso se e quando rivelarlo, perciò si trattenne limitandosi ad un lieve bacio sulla guancia, che per entrambi e chi sapeva significava molto più di un semplice bacetto.
Quando si allontanò di qualche passo, sempre con la sua mano aperta sulla schiena, poté osservarlo notando il suo abbigliamento.
La ragazza storse il naso, guardandoli dritto negli occhi chiari.
“Ti sembra di essere elegante.” il tono scettico della ragazza lo fece scoppiare a ridere, mentre lei per niente infastidita dalla risata continuò ad indicare con un cenno del capo i suoi vestiti.
“Certo.” rispose infine sfoderando il suo miglior sorriso, Alli scosse impercettibilmente la testa, voltandosi poi a guardare Bec che nervosamente continuava a guardarsi intorno.
Nel momento in cui Alli era impegnata ad osservare l’amica, Marti con un sorriso poco rassicurante sgattaiolò alle spalle di Jeko, che sorpreso si voltò a fronteggiarla, lei sempre sorridente gli si avvicinò e con un tono di voce moderato si mise ad ululare, il ragazzo aprì e chiuse gli occhi un paio di volte prima di rendersi conto di cosa fosse successo.
Si allontanò di qualche passo, spostando così anche Alli, guardò la sua ragazza leggermente impaurito sorrise falsamente a Marti, che ancora aveva quello strano sorriso.
“Perché Marti mi ha appena ululato.” disse a denti stretti, continuando a sorridere a Martina, quasi fosse una pazza.
Alli sbarrò gli occhi, iniziando ad arrossire e a sentirsi in colpa, cosa che Jeko non mancò di notare, riuscendo finalmente a mettere insieme i pezzi.
Guardò in cagnesco la propria ragazza per poi girarsi incazzato verso Marti.
“Su chiedimelo, so che muori dalla voglia.”
Gli occhi della ragazza si illuminarono e sottovoce fece la stessa domanda che aveva fatto all’amica.
“Ma quando vieni ululi?”
Jeko respirò a fondo prima di rispondere, trattenendosi dal mandarla a cagare e lo scoppiare a ridere.
“No, Martina, non ululo e non faccio niente di quello che stai pensando.”
“Quindi non…”
Alli corse a frapporsi tra i due, tappando con una mano la bocca della ragazza, prima che da quella fogna uscissero altre cose imbarazzanti.
“Può bastare così no?” sorrise imbarazzata a Jeko, che la fissava a braccia conserte.
“Ci vediamo dopo eh?” staccò la mano dalla sua bocca e le afferrò il braccio portandola via e ricordandosi per strada di aver lasciato Bec, ma non sarebbe stata una buona idea farlo, un caduto per salvaguardare più persone non sarebbe stata la fine del mondo.
 
Passò gran parte dell’inizio a scappare e quando finalmente decise che fosse passato abbastanza tempo per sbollire, smise si evitarlo.
Nel frattempo Lorenzo era arrivato e quando Marti gli aveva raccontato cosa aveva combinato, contro la volontà di Alli perché fosse stato per lei meno gente sapeva meglio era, lui era scoppiato a ridere finendo con le lacrime, Alli gli aveva lanciato un’occhiataccia che era bastata a farlo ricomporre.
Aveva poi abbandonato i piccioncini impiccioni ed era andata alla ricerca di Bec, perché da quella volta in cui l’avevano vista assieme ad un ragazzo non era riuscita ancora a parlarle, un po’ perché non aveva tempo, un po’ perché se ne era scordata.
L’aveva trovata infine a fissare in brodo di giuggiole un ragazzo poco più alto di lei e con i capelli sparpagliati, quasi si fosse appena svegliato, continuava a passarsi una mano tra i capelli cercando di renderli meno disastrosi? Ingarbugliati? E le parlava continuando a sorridere.
Alli non aveva visto bene il famoso lui, ma dallo sguardo della bionda ci avrebbe scommesso che fosse stato lui, a meno che la sua amica non fosse una che si innamorava facilmente e velocemente, cosa che non era, sperava almeno.
Aveva cercato di avvicinarsi per ottenere delle risposte, ma era stata bloccata a metà strada da qualche sua compagna di classe che complimentava Jeko su quanto fosse bella la festa, fosse bello lui e fosse bello tutto. Alli le aveva sorriso accondiscendente, sapendo che fosse l’unico modo per farla smettere di parlare, mentre con lo sguardo non perdeva d’occhio Bec e il ragazzo misterioso.
Quando finalmente smise di parlare, vide in lontananza Jeko, che dalla camminata non sembrava molto sobrio, scosse la testa e scusandosi, riuscì a defilarsi e raggiungerlo.
Matteo assieme a Stefano, i rimanenti maschi della classe, si erano avvicinati a Jeko con sguardo sexy facendo gli stupidi, gli avevano iniziato a passare ognuno una mano sul torace seguiti dalle risate degli altri intorno, quando Jeko aveva iniziato a scuotere la testa con ancora un bicchiere mezzo pieno in mano.
“No… no. Non posso. Ho… la ragazza.” i due ragazzi si fermarono ancora ridendo.
“Da quando?” chiese Stefano divertendosi a passargli la mano sul petto, mentre Jeko cercava di toglierseli di dosso sempre più convinto.
Alli ridendo si avvicinò al gruppo, quando Jeko aprendo gli occhi la vide e mormorando in continuazione “scusa” si tolse di dosso gli amici, che guardavano la scena confusi.
Amoore scusa, mi so-sono saltati addosso e… e… guarda che io… io non volevo.” Jeko continuò a scuotere la testa ad occhi chiusi.
Amore?” domandarono un paio di persone a nessuno in particolare, si guardarono scioccati per poi tornare a guardare Alli sempre più in imbarazzo.
Già, amore.
Non l’aveva mai chiamata così, eppure non ci fece più di tanto caso vedendo le condizioni in cui stava.
“Ehi, non ti preoccupare, va tutto bene. Non sono arrabbiata.” sussurrò posandogli una mano sulla guancia leggermente ruvida. Jeko aprì gli occhi, mostrandole uno sguardo così smarrito che Alli volle solamente abbracciarlo, ma invece di farlo venne sorpresa dal gesto avventato di lui.
Alli si ritrovò con le labbra di Jeko sulle sue, in un bacio frettoloso e decisamente non aspettato, ma non riuscì a non chiudere gli occhi e ricambiare con trasporto, infondo era da quando era arrivata che non vedeva l’ora.
Quando Jeko iniziò ad alzarle la gonna, Alli fu costretta a staccarsi e ad afferrargli la mano prima che il resto della sala, perché sì tutti li stavano guardando, sapesse che biancheria usasse.
La sala esplose in un boato di acclamazioni carine e qualcuna più spinta, mentre Alli cercava solo un modo per sprofondare o scappare il più velocemente possibile, mentre Jeko al suo fianco le aveva stretto il fianco attirandola a se quasi a marcare il territorio, vantandosi dei complimenti degli amici.
“Quando torni sobrio ti ammazzo.” sussurrò a denti stretti, non ottenendo nessuna reazione da Jeko, che sembrava avesse vinto qualche premio per quanto fosse fiero.
Fortunatamente non durò molto e ognuno tornò a fare tutto quello che faceva prima del bacio, anche se continuava a sentire gli sguardi di tutti puntati su di se.
“Se ti incazzi con me quando poi lo vieni a sapere, sei morto.”
“Cosa?”
“Niente tesoro, niente.”
 
Durante gli scherzi erano state più le volte in cui avevano messo in imbarazzo Alli che Jeko, anche perché lui sembrava immune a qualsiasi cosa con tutto l’alcol che aveva in circolo, e sapeva anche che la colpa era delle loro amiche che avevano architettato tutto per farli venire allo scoperto.
Aveva dovuto vederlo fare una posizione del Kamasutra assieme a Ro, inizialmente avrebbe dovuto farlo lei, ma si era rifiutata, e ridere come un idiota mentre non riusciva a stare in piedi e continuava a farla cadere sotto lo sguardo vigile di Davide.
L’avevano costretto a farle un spogliarello, cosa che sembrava avergli fatto piacere forse non rendendosene conto, e con un sorriso che a lui doveva essere parso sexy aveva iniziato con il sottofondo della melodia più conosciuta a togliersi lentamente tutti i vestiti rimanendo in mutande, all’inizio Alli era arrossita e per l’imbarazzo non era riuscita a guardarlo, ma quando si era accorta di quanto lui si stesse divertendo e fosse convinto, lasciò perdere l’imbarazzo e iniziò a dargli corda anche quando lui le aveva preso la mano per fargliela posare sugli addominali.
Alla fine aveva dovuto fermarlo perché preso dal momento aveva messo le mani sull’elastico delle mutande per poterle abbassare, Alli si era subito alzata e gli aveva tolto le mani dai boxer sentendo le lamentele di alcune ragazze e forse anche qualche ragazzo.
Gli avevano poi fatto indossare un completino rosso e bianco molto trasparente, infatti Alli si era imposta di lasciargli i boxer, insomma era sempre il suo ragazzo.
Quando l’aveva visto con quel completino era scoppiata a ridere, tirando fuori assieme a molti altri, i cellulari per potergli scattare foto imbarazzanti.
Era davvero orribile e lei non riuscì a fare a meno di continuare a ridere assieme agli amici.
Alli, Marti, Bec e Ro si misero in posa assieme a Jeko, mentre Lorenzo scattava la foto continuando a tremare per le risate e dovendo rifare la foto un paio di volte prima che venisse bene.
“Sono bellissimo vero?”
Alli soffocò una risata con un colpo di tosse annuendo.
“Sei stupendo tesoro.”
 
Quando Marti mostrò il cartellone, Alli e molti altri la insultarono, oltre a foto molto imbarazzanti di Jeko c’erano anche quelle loro, di quel famoso periodo oscuro che tutti passano… le medie.
Ovviamente Jeko ancora nel suo completino non capì niente e si limitò a ridere indicando ogni foto e prendendo in giro se stesso e tutti quelli che riconosceva, l’apertura dei regali non fu molto diversa, avrebbero dovuto ripetergli tutto il giorno dopo.
 
Dopo torta, foto e saluti, verso le tre iniziarono ad andarsene, rimanendo in pochi a ballare, mentre qualcuno stava già iniziando a mettere via.
Alli aveva accompagnato Jeko in bagno per spogliarlo e rimettergli i vestiti.
Mentre stava trafficando con i gancetti sentì la voce roca e strana di Jeko.
“Mica vorrai farlo qua? Mi sembra un pooo’ sporco. Però se-se vuoi.”
Alli sorrise e scosse la testa riuscendo finalmente a slacciare il completino e rimuoverlo lasciandolo in mutante.
Appoggiò l’intimo sopra una pila di borse e recuperò i suoi jeans e la t-shirt nera, tornò davanti Jeko che la osservava serio e indicandogli una gamba aspettò che l’alzasse per infilare una parte dei jeans, facendo la stessa cosa con l’altra gamba.
Tirandogli su gli jeans e cercando di allacciarli senza andare a sfiorarlo lo sentì parlare ancora.
“Alli Kelly?”
“Dimmi.” mormorò chiudendo finalmente il bottone e alzando la testa verso il volto di Jeko.
Ti amo.”
Alli rimase in silenzio ad osservarlo, senza sapere cosa dire o cosa pensare, non ebbe neanche il tempo di riflettere abbastanza che Jeko emise un verso strano e girandosi di colpo iniziò a vomitare, evitando di poco le borse con i regali.
Alli si riprese velocemente andandogli vicino e accarezzandogli i capelli cercando in qualche modo di confortarlo.
 
“Dov’è quell’idiota?” la voce divertita di Andrea risuonò nella sala vuota se non per Alli, Bec, Marti e Lorenzo.
“Di qua. Ti aiuto.” Lorenzo indicò con un movimento del capo la porta alla sua destra, seguendo poi Andrea.
Le ragazze continuarono a sistemare il più possibile, nonostante il giorno dopo la madre di Jeko sarebbe venuta a pulire.
Improvvisamente Alli si bloccò ricordandosi solo in quel momento di una cosa importante.
Appoggiò il meno al manico della scopa e osservò Bec raccogliersi i capelli e buttare in un sacco nero i rifiuti, mentre Marti portava in cucina tutti gli avanzi.
“Bec.” la ragazza si bloccò girandosi verso l’amica, Alli le sorrise e le fece segno di avvicinarsi.
“Dimmi.” disse infine trascinando con se il sacco della spazzatura.
“Chi era quel ragazzo?”
Ed ecco che Bec non poté fare a meno di arrossire, abbassò lo sguardo sulla punta dei suoi tacchi neri, come fosse riuscita a resistere per così tanto tempo con quelle scarpe Alli non sapeva dirselo, e lo rialzò abbozzando ad un sorriso.
“Un mio amico.”
“E da quando ti baci con i tuoi amici?”
Bec sbarrò gli occhi sorpresa, si riprese poi rispondendole a tono.
“Tu proprio mi vieni a fare la predica.” borbottò guardandola male. Alli scacciò con la mano quella frase e continuò la sua filippica.
“E’ il tuo ragazzo? O qualcosa del genere, vero? Perché non ci hai raccontato niente? Siamo le tue amiche no?”
“Non stiamo ancora insieme, ci vediamo. Perché vi conosco e mi avreste messa in imbarazzo con domande stupide.”
“Sì ci conosci.” Alli sorrise annuendo, le posò una mano sulla spalla e con voce seria la minacciò.
“Vedi di farcelo conoscere.” Bec annuì e tornò al suo lavoro, nel momento in cui una Martina troppo sorridente stava facendo la sua comparsa, si piazzò accanto l’amica e assieme guardarono Bec muoversi sempre più nervosamente.
“Hai sentito tutto.” sentenziò Alli lanciandole un’occhiata di sfuggita per vederla sorridere ed annuire.
“Scommetto che Ro non sa niente.” Marti osservò Alli per qualche secondo poi continuò. “Sono sicura che quando lo verrà a sapere non ne sarà contenta.”
“Certo che oggi sei sadica ragazza.”
Andrea e Lorenzo uscirono dal bagno con un Jeko completamente andato tra di loro aggrappato alle loro spalle, Alli osservò la scena scuotendo la testa, pensando a quanto glielo avrebbe rinfacciato il giorno dopo.
“Quando mamma ti vede ti ammazza, fratellino.”
“Nonmivede.” borbottò piano il ragazzo, con un occhio aperto e uno chiuso.
Con l’occhio aperto riuscì a vedere la propria ragazza, facendole l’occhiolino.
“Dormi con me.” le ordinò aspettando di vederla incamminarsi verso di lui.
“Tesoro devo aiutare le altre a pulire.”
“Ti prego..” sussurrò Jeko aprendo anche l’altro occhio, che richiuse subito non riuscendo a mettere a fuoco la figura della ragazza e degli altri intorno.
“Aiuto io le altre, tu vai prima che inizi a frignare.”
Lorenzo staccò lentamente il braccio di Jeko dalla sua spalla cercando di non fargli perdere l’equilibrio, cosa che riuscì a fare, prese la scopa di che Alli teneva ancora in mano e la spinse verso i fratelli Lupo.
“Grazie.” sussurrò la ragazza prima di salutare le altre e raggiungere Andrea e Jeko verso l’uscita.
In macchina Jeko si addormentò sulla spalla della ragazza, mentre mandava un messaggio a Leah per avvisarla che avrebbe dormito da lui.
Andrea le domandò della festa, non vedendo l’ora di poter osservare le foto e i video imbarazzanti del fratello.
Arrivati a casa, Andrea aiutò Jeko ad entrare in casa, mentre Alli cercava di non fare cadere le borse con i regali e cartelloni. Entrarono in casa facendo meno rumore possibile e gettarono Jeko sul letto e i regali a terra, Andrea salutò Alli augurandole buona fortuna.
La ragazza si tolse scarpe e vestito, andando poi alla ricerca di una t-shirt di Jeko, quando ne trovò una abbastanza decente la indossò velocemente e passò a spogliarlo, lo sentì mormorare qualcosa, ma evitò di farci caso e sfinita si infilò sotto il lenzuolo, sentendolo avvicinarsi e poggiarle un braccio intorno la vita.
“Alli Kelly, sei tu.”
“Chi vuoi che sia idiota.”
“Ti amo.”
Alli si irrigidì a quelle parole, gli accarezzò la mano e chiuse gli occhi.
"Dormi... ne hai bisogno. Guai a te se mi vomiti addosso." borbottò infine sentendolo ridere e giurarle di non farlo.
Chissà se quando si fosse svegliato si sarebbe ricordato qualcosa.
Quella cosa in particolare.

Salve!
Merry Xmas (in ritardo, sorry) and Happy New Year!
Questa volta non mi pare sia passato tanto tempo no? Forse, lol.
Beh, che dire, le due famose paroline, alzate la mano chi se le sarebbe aspettate.. nessuna? Perfetto. (qualcuno mi salvi, non so cosa sto dicendo)

Non so mai cosa dire, se avete qualche domanda sapete cosa fare ;)
Adiòs!


 
   
 
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