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Autore: Meadles    28/12/2013    5 recensioni
Una persona capace di uccidere con gli occhi, la mia nemesi, la mia paura:
Niall James Horan.
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Cap. 7.
"Non sai un cazzo di mio padre..." Risposi a denti serrati.
"No infatti non so nulla. Allora fuma pure, ne sarà felice no?"
Volevo solo prenderla e picchiarla fino a lasciarla sul pavimento a morire sotto atroci dolori.
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Perdonatemi se sono qui, vorrei solo scusarmi per eventuali errori presenti nella storia, purtroppo la scrissi da molto piccola e non l'ho controllata (stupidamente). Non intendo cancellarla per il forte legame affettivo che mi lega ad essa ma spero che gli errori che ci sono non diano troppo fastidio.
Scusatemi ancora e buona lettura! E grazie!
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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(Sono qui' solo per ricordare che le parti in corsivo sono flashback di Niall! Ci vediamo giù...)

Dreamless.

 

-2 giorni dopo.
"Non puoi andartene di casa alla tua età Lilian!" Mi urlò mentre facevo scivolare la valigia con difficoltà dalle scale. "Dove andrai a vivere?"
"Magari sotto un ponte mamma, meglio di qui'!"
Mi guardò triste quando mi fermai alla porta.
"E' cambiato Lily, è cambiato davvero..."
"Le persone non cambiano da un giorno all'altro."
Uscii e sbattetti la porta senza pensarci troppo, non ne valeva la pena.

Niall's Pov.
"Sei un criminale Niall." Mi sussurrò Lily con uno sguardo orribile. "Ti ricordi quando hai sognato te stesso?" 
Annuii terrorizzato. 
"Ci hai riflettuto su quello che ti ha detto, lo so. Mi hai pensata talmente tanto, tutt'ora lo stai facendo e continuerai a farlo. Non negare."
"Cosa vuoi da me?" 
Era dannatamente irreale, non avevo mai pensato di essere un criminale ma allora perché stavo dubitando di me in quel momento?
"Voglio che ascolti te stesso e che ti controlli." 
La frase non aveva alcun senso, se avessi ascoltato me stesso non mi sarei mai e poi mai controllato, per nessuna ragione, avrei agito e agito, fatto del male fino alla mor-
"Niall!" Harry comparve dietro di lei interrompendo il dialogo che stavo avendo con me stesso. "Niall!" Il corpo di Lily lentamente si fece più opaco fino a scomparire, urlai e mi alzai di scatto. Ero sul letto.
"Oh..scusa non volevo svegliarti.." Sussurrò il riccio.
"Troppo tardi." Mi stiracchiai e mi alzai dal letto. "Che fai quì?"
"Puoi parlare?" 
"Zayn? Non parli con lui solitamente?" Scosse la testa.
"Dorme...e poi solo tu conosci Paola..."
"Sai come la penso Styles." Mi sedetti sul divano e fece lo stesso. "Per la verità non so come la pensi, dopo il bar te ne sei andato via senza parlare con nessuno, lo stesso per il giorno dopo." Mi ricordai dell'aereo, del bus, del bacio. La testa quasi mi scoppiava.
"Sappi che non sono d'accordo, con la tua...cotta." Pronunciai l'ultima parola con molta amarezza.
"Perché?" Gli fissai gli occhiali, era tornato il nerd di sempre.
"Per favore Harry! Sei il più omosessuale degli omosessuali un giorno e il giorno dopo ti piace una? Com'è logicamente possibile? Spiegami." 
Scosse la testa e respirò profondamente. "Potrei dire lo stesso di te e Lily, no?" Sbiancai.
"N-no, non potresti. È diverso."
Sorrise. "Non lo è invece, tu hai detto di non provare nulla per lei, hai detto che non l'avresti mai baciata, mai voluta bene, mai abbracciata. Mai trattata bene, e poi? La prendi in braccio, l'abbracci e...uhm...la baci!" Come poteva saperlo? Come era possibile? "Vi ho osservati tutto il tempo Niall, parlavo con Paola e vi guardavo."
"Si, va bene, va bene. L'ho aiutata e tutto, ma è una cosa estremamente diversa, estremamente." Risposi serio.

Lily's Pov.
Addentai un panino e nello stesso istante, sentii una mano sulla spalla, mi voltai. "Che fai qui'?" Mi chiese Zayn sedendosi.
"Sto lontano da mia madre." Borbottai, mi guardò con aria interrogativa. "Si sta risentendo con mio padre, lui l'ha tradita e a me non sta affatto bene, proprio per niente." Ringhiai mordendo il panino immaginandoci sopra la faccia di quella donna. 
"Al cuor non si comanda.." Sussurrò.
"In alcuni casi si dovrebbe. Magari dovrebbero inventare una pillola per controllare il cuore, un qualcosa che ti permetta di scegliere di chi innamorarti, per chi sprecare tempo."
"Credevo scegliessi tu per chi sprecare tempo." Disse in tono giocoso.
"No invece, lo sceglie lui." Mi indicai il petto sorridendo.
Zayn si sistemò i capelli e tossì, si schiarì la gola e mi fissò.
"Io credo che tu non te la debba prendere con quel povero panino e che dovresti fare un pranzo decente e raccontarmi tutto." Si alzò e mi porse la mano, la strinsi e mi tirai su, gli sorrisi. "Non sono in condizioni di venire da te Zayn, così conciata e con la valigia." Sussurrai indicandola. 
Rise. "E chi ci sta mai a casa mia. Andiamo a mangiare fuori."
Scossi la testa. "Non credo che la situazione migliori, non ho soldi con me. Ho solo panini ed indirizzi di parenti a caso."
Fece un verso strano e mi prese di nuovo la mano, mi portò vicino alla sua auto e mi aprì la portiera. "Sali." 
"M-ma.." Mi fece segno di "no" con l'indice. "Sali."
Annuii ed entrai.

Harry's Pov.
Tutto quello che provavo in quel momento era paura, paura di essere scoperto da Niall. Il biondino continuava ad infierire, ad urlare come un matto; non lo faceva per Paola o per me, lo faceva per Lily: lo aveva scritto negli occhi.
"Aspetta un attimo!" Urlò poi, puntandomi un dito contro.
Spalanca gli occhi, era impossibile.
"Di che colore sono gli occhi di Paola?"
Dannazione.
"Chiari.." I suoi occhi si illuminarono.
"Ah...e i capelli? E le labbra?"
Oh merda.
"Ci ho preso vero?" Chiese poi sorridente come non mai.
Scossi la testa e scostai lo sguardo, ripensai a Paola ed a tutto quello che era successo. Ci aveva preso fin troppo.

Lily's Pov.
"Ti ho detto che pago io Lily.." Sussurrò Zayn quando guardai in modo acido la cameriera impaziente. 
"Ma.." La donna sbuffò ed alzai gli occhi al cielo.
"Due menù speciali, grazie." Disse il moro sorridente, la donna prese i menù che lui le porse e se andò. "Con me non si discu-" Tossì e poi si chiarì la voce. "Scusami Lily..sto ancora un po' male." 
"Tranquillo." Gli ricambiai il sorriso.
Zayn era una persona strana, non strana come tutti pensano. Non stupido, non bullo o cattivo; un bel ragazzo con un sorriso meraviglioso, un ragazzo fissato con la medicina con un sogno del cassetto. Forse troppi sogni nel cassetto, il mio sguardo cadde sulla sua collana rappresentante la bandiera australiana, di quello erano fatti i suoi sogni: oggetti, ricordi, speranze.
Si accorse del mio sguardo attento.
"Fantastica eh?" Mi chiese poi prendendo il ciondolo e passandolo fra le mani, vidi i suoi occhi scurirsi sempre più.
"Me l'ha regalata Harry, tempo fa. Lui crede che un giorno io sarò in Australia, che vivrò tutti i miei sogni, l'ha sempre creduto."
Scosse la testa, gli occhi ormai erano due pozzi oscuri, benché stesse ancora sorridendo.
"Non mi sembri convinto del tutto." La cameriera ritornò con i vassoi pieni di cibo, poggiò i piatti sul tavolo e se andò alla stessa velocità con la quale era arrivata.
"No sai.." Borbottò sistemando il piatto. "I sogni non sono sempre un bene, anzi non lo sono mai. Sono perdite di tempo." Spalancai gli occhi, Zayn con nochalance cominciò a mangiare. 
"Ma tu Zayn...tu hai sempre sognato, sei sempre stato un sognatore. Io..non ci credo..." Quel nero cattivo mutò, divenne un nero triste, spento, senza felicità, la sua bocca si curvò verso il basso.

Niall's Pov.
Ci avevo preso fin troppo ed era evidente.
"Sei patetico." Mi alzai, Harry mi rincorse lungo il corridoio borbottando parole incomprensibili. Mi incazzai da paura e mi sfilai la maglia per poi tirargliela contro, spalancò la bocca.
"Vedi Styles?"
Il suo sguardo cadde subito sul mio petto nudo, non ero un vanitoso, non lo sono mai stato. Ma ci tenevo a prendermi cura del mio fisico, dei muscoli e di tutto il resto, infondo mi servivano.
"Cosa hai capito Niall?.." Chiese amareggiato provando a distogliere lo sguardo con non molti risultati.
"Non ci vuole un genio cazzo!"
Abbassò lo sguardo, era fin troppo ovvio.
"Dillo.." Rialzò lo sguardo ancora intento a scrutare ogni singolo angolo dei miei pettorali, abbassai lo sguardo anche io, rinfilando la maglietta nel giro di mezzo secondo. "Niall..tu.."
"Paola è identica a Louis." Borbottai.
"Lo so..Io..senti! Non volevo, scusami." Scossi la testa sorridente.
"Non ti devi scusare, riccio. Non con me, forse con lei."
A quelle parole Harry sussultò, corse velocissimo verso il portafoglio che aveva lasciato nella mia camera, lo seguii. Quando lo prese lo aprì ed estrasse un fogliettino mezzo strappato, me lo porse. 
"Non voglio chiamarla."
"Se lo fai per me sappi che mi passa per il cazzo con chi ti senti." Glielo porsi nuovamente, lo guardò e poi lo strappò, fece cadere i pezzettini sul pavimento. "Lo faccio per me."
"Louis, l'hai davvero dimenticato?" La sua bocca si curvò all'ingiù, non emise suono, non fece trapelare emozioni. Era lì, con i suoi ricci ben ordinati e la sua espressione da bravo ragazzo, a fissarmi. Fece un versetto strano, incomprensibile, senza dir nulla di sensato o di intelligente.
"Non capisco." Mi limitai a dire, con fin troppa freddezza, ma capii: così Harry doveva essere trattato, senza pietà.
"No.." Borbottò abbassando lo sguardo, sospirò e poi si avviò verso la porta. Toccò lentamente la maniglia e la abbassò.
Rimasi fermo, volevo parlargli. Mi sentivo in dovere di farlo, era così fragile, piccolo, delicato. Avevo paura che sarebbe potuto morire solo toccandolo, non avrei mai potuto picchiare Harry, mai, nemmeno sotto tortura. Trattarlo senza pietà non mi riusciva come volevo.
"Aspetta." Sussurrai sicuro che non avesse sentito nulla, invece lo sentì, si bloccò e si voltò. "Dimmi."
"Continua a provare e sognare, prima o poi realizzerai tutto."
Sorrise inizialmente ma poi il suo sguardo divenne cupo, come se un ricordo gli fosse balenato in mente all'improvviso. Sembrò trattenere le lacrime, aprì la porta e si voltò per l'ultima volta.
"Ho smesso di sognare da un pezzo."

Liam's Pov.
"La pensi sul serio così?"
Mi urlò contro in lacrime, la scostai e mi allontanai. La sua voce stridula fece eco in tutta la stanza assieme ai suoi singhiozzi alternati a fastidiosi suoni. "Rispondimi Liam!"
Sbuffai. Non era nel mio carattere trattare le ragazze così, tanto meno Lola, la povera Lola che non aveva fatto nulla di male. Ma ultimamente le cose erano cambiate, il mondo era cambiato, io ero cambiato. Louis mi aveva distrutto, la sua storia mi aveva distrutto e continuare a stare con Lola l'avrebbe solo fatta stare male, non poteva farle del male.
"Lola, va via, ti prego. E' finita." Le aprì la porta impassibile, lei mi fece uno sguardo terribile, come fossi il peggiore degli stronzi e lo sembravo davvero, lo ero davvero.
Non avevo spiegato nulla, solo agito.

Lily's Pov.
Passare tutta la giornata con Zayn mi aveva fatto davvero bene, togliendo la sua tosse di mezzo che gli rendeva difficile quasi tutto, Zayn era davvero un ragazzo d'oro.
Guardai l'orologio sul mio polso: le 7:48, il cielo cominciò a diventare cupo, dove sarei andata?
La balla che avevo rifilato al moro era ottima ma non mi era servita a nulla, perché ero in mezzo alla strada, sola ed infreddolita. La valigia cominciava davvero a pesare; vidi una macchina in lontananza alla massima velocità, quella macchiolina nera si trasformò in poco tempo in una macchina vera e propria. Ma non una macchina, la macchina.

"Sali." Pensai a Zayn poco prima, se fosse stato lui sarebbe stato tutto molto meglio considerando il modo atroce con il quale il biondino mi stava guardando. "Sali Sheeran o ti passo sopra con l'auto fino a che non ti disintegri."
Mi mossi lentamente pensando alle possibilità che avevo:
potevo salire e magari morirci in quell'auto o magari potevo correre ma Niall era più veloce di me a priori e con la macchina non avevo alcuna possibilità di seminarlo. Abbassai la testa quando ormai mi trovai davanti la portiera.

"Mio padre ha picchiato mia sorella." Borbottò quando mi invitò ad entrare, anche se, più di un invito "entra" era stato un ordine. Mi fissò con uno dei suoi peggiori sguardi assassini, indietreggiai fino a toccare il muro, si avvicinò ancora e ancora ma oramai più di quello non poteva fare. Ero incollata al muro e, proprio in quell'istante, Niall si allontanò.
"Non voglio Lily, ho fatto una promessa..." Era quasi in lacrime.
Io invece ero dannatamente confusa, cosa voleva da me picchiarmi, insultarmi o non far nulla? Vidi la sua mascella contrarsi mentre tentava invano di trattenersi. 
"Fallo e basta Horan." Sputai fuori con freddezza.
Lui si guardò la mano chiusa a pugno e poi scosse la testa in un gesto di disappunto, la mia confusione aumentò. Non riuscivo davvero a capire quel ragazzo, non lo capivo per niente.
"Come va con Riny?" Mi chiese poi sedendosi, che cazzo stava facendo? Quasi mi picchiava e poi quello?
"Bene..uhm..normale." Annuì.
"Lo ami?" Arrossii esageratamente e abbassai lo sguardo, non erano domande da fare quelle, non era domande da Niall.
"Che ti importa." Borbottai. Il suo sguardo cambiò radicalmente, mi maledì e provai a ringoiare quelle parole ma era troppo fottutamente tardi. Niall si alzò di scatto e mi spinse al muro, mi gettai a terra da sola, fingere di saper resistere non sarebbe servito a nulla; essere già a terra mi impediva di caderci in modo violento e doloroso.

Niall's Pov.
"Che ti ha fatto cazzo? Sophie, lo ammazzo! Lo ammazzo!" Urlai in preda al panico, la ragazza mi guardò e mi sorrise come se quello non fosse stato un problema, presi a calci il divano in preda ad una crisi isterica.
"Sto bene, passerà." Sussurrò poi provando a calmarmi.
Pensai a mia madre, a quanto odiassi quella donna dal profondo del cuore, mio padre l'aveva sempre trattata male, sempre. Eppure a lei non era mai importato, ci aveva fatto un figlio che aveva anch'esso sofferto tanto per qualche anno e poi, le era venuta la strabiliante idea di farne un altro di figlio. Ebbi la fortuna di avere un padre solo molto nervoso, manesco e delle volte anche bipolare (il che mi si rivoltò contro quando fui accusato di esserlo anch'io da delle bambinette che non comprendevano nemmeno a pieno il significato di quella espressione), ma mio padre non si era mai permesso di far altro a mia sorella oltre che picchiare.


"Ti prego..." Sussurrò Lily da terra, la ignorai. Era come una bimba, le stavo dando tempo per scappare ma non lo faceva. Perché era così stupida? Davvero non riuscivo a capirlo.

"Non passerà mai Sophie, ti prego. Dì a quella donna di cacciare le palle e di venirmi a parlare." Ringhiai alludendo a mia madre.
Sophie scosse la testa. "Non verrà."
"Verrà. Ora dimmi che ti ha fatto, subito."
A quelle parole Sophie mi guardò e abbassò lo sguardo, sospirò profondamente per poi fissarmi nuovamente, le sue iridi celesti mi stavano scrutando, era l'unica persona a capirmi davvero.
"Il solito Niall."


Mi ritrovai di nuovo davanti a Lily, era ancora lì, per terra senza muoversi o parlare o scappare. Era terrorizzata.
"Perché non te ne sei andata?" Borbottai senza muovermi.
Lei si mosse dalla sua posizione fetale e si sedette appoggiandosi al muro, respirò a fatica provando a rispondere.
"Non ho dove andare." 
Annuii più per educazione che per altro, Lily appoggiò la testa fra le gambe. "Mi dici perché?.." Sussurrò poi senza alzare lo sguardo. Quella domanda mi prese alla sprovvista, perché? Perché cosa? Cosa voleva mai sapere.
"Perché cosa?" Chiesi schiettamente, lei alzò gli occhi al cielo.
"Cosa? Perché mi fai questo?" 
"Fino a prova contraria ora non ti sto facendo nulla oltre che darti un tetto sotto cui stare, mi dovresti anche ringraziare."
Spalancò la bocca e scosse la testa.
"Ringraziarti? Ma cosa fumi Niall?!"
"Lucky Strike rosse."

"Che solito?" Chiesi titubante e spaventato dalla risposta.
"Il solito che fa a te, lo ha fatto a me."
La pancia mi brontolò in modo abominevole, era tutta colpa mia, completamente colpa mia. Avevo sbagliato ad andare in gita, era stato un errore e avevo pagato, Sophie aveva pagato.
"Pugni?" Annuì. "Calci?" Annuì. 
Strinsi i pugni trattenendomi dal colpire qualcosa, mi coprii la bocca provando a trattenere un urlo, il mio corpo era in fibrillazione, le mie labbra tremavano assieme ai mie pugni vogliosi di colpire qualsiasi cosa si trovassero davanti.


Mi osservò la mano ancora un po' rossastra e abbassò lo sguardo. "Cosa c'è Sheeran? Non dirmi che ti senti in colpa."
Scosse la testa e tornò a fissarmi. "Potrei ucciderti e non sentirmi in colpa." Borbottò senza pietà. Quella frase non mi infastidì, non mi offese, non mi provocò nessun sentimento oltre all'indifferenza.
"A baciarmi ti sei sentita in colpa?" Mugugnai.
Il suo sguardo da dura mutò in quell'istante.

E fu proprio in quel momento che mia madre ci degnò della sua presenza, la tua attenzione era tutta puntata su di me. Avvicinò la mano per accarezzarmi ma si ritrovò un pugno sulla spalla. Mi resi conto della mia azione troppo tardi per poterla controllare, era bianca in viso, non solo per la stanchezza e a dirla tutta non mi dispiaceva farle paura, non mi dispiaceva affatto.
"Oh, James.." Mi sussurrò poi con voce lieve. Ma io ero impassibile, ogni sua parola poteva solo provocarmi fastidio.
"Come ti sei fatto grande tesoro.."

"E' questo quello che fanno i ragazzi, crescono." Risposi.
La donna abbassò lo sguardo, notavo una grande vergogna da parte sua e la cosa mi rendeva felice. Doveva vergognarsi.
"Lory, siamo qui' per parlare seriamente, non per sparare stronzate. Se hai intenzione di fare la seconda cosa, allora vattene a fare in culo lontano da me e da Sophie."


"Pensi che sia un criminale?" Chiesi poi sotto i suoi occhi increduli, scosse la testa e alzò gli occhi al cielo. Mi ricordava tanto, con quei gesti, lei stessa quando era piccola, più piccola, quando rideva e scherzava. Quando eravamo felici entrambi.
"Secondo te?" Tutto si concentrò sul mio sogno, era un predizione? Lei mi considerava davvero un criminale?
"E te lo chiedi pure." Sussurrò una vocina malefica nella mia testa. In effetti non aveva tutti i torti, io ero un criminale per lei, non poteva essere il contrario e ovviamente non osavo biasimarla, perché era vero.
"No, non lo sei. I criminali sono altri, picchiare me non ti rende un criminale, solo un cinico bastardo. Ma questo già lo sai."
Sorrisi ed annuii, per un attimo il suo sguardo mi ricordò mia madre, se n'era andata di nuovo, incapace di tenermi testa.
Sentii il nervosismo prendere possesso di me, autocontrollo, dovevo avere autocontrollo. "Ora va via." Borbottai.
"Perché all'improvviso me ne devo andare?" Chiese ingenua.
Cacciai un urlo incontrollato, spalancai la porta. "Ti prego.."
Sussurrai poi indicandola. Lily mi fissò senza muoversi, strinsi le mani fino a ridurre i muscoli in fiamme. Non potevo davvero farlo, non in quel momento, dovevo contenermi.
"Sei più forte di questo Niall." Sentii gli occhi bruciarmi, mi lasciai andare ad un singhiozzo liberatorio per poi sedermi a terra, scoppiai a piangere senza alcun controllo. Mi coprii nel futile tentativo di non farle vedere nulla, si sedette accanto a me e mi tolse le mani dal mio viso. "E' umano piangere."
Ma io non ero umano purtroppo, non avevo una coscienza o un cuore, ero un robot che viveva solo a spese degli altri e me ne accorsi proprio in quel momento. Mi alzai di scatto, ero ancora in lacrime, alzai Lily con rabbia dal collo e la tenni incollata al muro, sollevata da terra. La strinsi talmente tanto che il suo viso cambiò colore, poggiò le mani sul mio braccio incapace di liberarsi, le lacrime aumentarono, ormai vedevo quella povera ragazzi sfocata, come una foto uscita male. Sentii i suoi battiti diminuire sempre più.
"La ammazzi!" Quella dannata vocina continuava a blaterare, la controllai e strinsi ancora più forte, le sue mani scivolarono sui fianchi ormai senza forze, vidi i suoi occhi chiudersi lentamente mentre i miei erano ancora umidi. I miei battiti aumentarono sempre più mentre i suoi erano ormai quasi inesistenti. "Ascolta te stesso Niall." 
Allentai la presa e Lily ne approfittò subito, sembrò essersi quasi ripresa, il che era impossibile. Allungò le mani e mi tirò la maglia, strinsi più forte mentre la sua mano tirava sempre più, sentii le cucitore cedere, la maglia venne strappata con un violento strappo.
La lasciai andare di colpo, non si mosse e mi avvicinai; era svenuta.
"Smetti di sognare Lilian, io non sono umano."


 
Wey!
Diamine, tanto odio per internet, ma tanto. Questo capitolo freme dalla voglia di essere pubblicato da almeno 5 giorni...finalmente ce l'ho fatta a trovare un po' di rete. Alloooora, so che una gran parte del capitolo è noiosa ma non so perchè ultimamente mi piace scrivere solo le parti di Niall e sono quelle che (a mio parere) mi vengono meglio..
Ovviamente non mi sono dimenticata di Louis o di Liam, che qui' ha una parte davvero piccola. Infatti il prossimo sarà tutto incentrato su entrambi, più nello specifico su Louis.
Di questo ""capitolo"" che ne pensate? (è fra virgolette perchè non ne sono affatto soddisfatta).
Grazie di tutto, a prestoo! <3
  
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