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Autore: audreyevans    28/12/2013    2 recensioni
Lei una ragazza di 17, quasi 18 anni. Madre di due gemelli.
Lui? Beh lui è 1/5 della band inglese più amata degli ultimi anni … Louis tomlinson.
Se solo potessi vedere ciò che vedo io capiresti perché dico che TI AMO.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'last first kiss '
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- TAKE ME HOME -



 
 
<< salve, so che Louis Tomlinson alloggia qui, vorrei sapere il numero della stanza >> esclamò Audrey tamburellando con le dita sopra  il bancone della reception dell’hotel << mi dispiace ma non posso darle questo tipo di informazione >> rispose serio l’uomo dietro il bancone << grazie lo stesso >> concluse allontanandosi.
Prese il telefono dalla borsa e compose il suo numero nella speranza che almeno questa volta gli rispondesse ma il telefono squillava a vuoto. 
<< senta lo so che saranno venute centinaia di ragazze a chiederle di lui ma io devo veramente parlare con lui; ho bisogno di scusarmi, di dirgli che lo amo e che non mi interessa quanto devo aspettare, la prego mi faccia parlare con lui >> senza rendersene conto si trovò le guance bagnate dalle lacrime che scendevano veloci << mi dispiace ma le regole dell’albergo mi impediscono di metterla in contatto con lui >> spiegò l’uomo porgendole un fazzoletto << mi dica almeno se è ancora qui o se ha già fatto il check out >> lo prego la ragazza << è ancora qui, ora però la prego di uscire o dovrò chiamare la sicurezza >> concluse, Audrey ringraziò allontanandosi.
“non ho intenzione di arrendermi, devo parlare con lui e in un modo o nell’altro raggiungerò la sua camera”.
Approfittando della confusione creata da un gruppo di turisti appena arrivati Audrey riuscì a raggiungere il bar dell’albergo.
Si sedette al bancone e ordinò da bere.
“devo trovare un piano, non posso ispezionare ogni piano. Perché non mi sono fatta dire il numero della camera!” così fra un sorso e l’altro pensava a un modo per trovare la camera di Louis senza farsi sbattere fuori a calci.
    

 
<< Harry sono io, parto stasera appena Paul trova un volo disponibile  …  no, non posso rimanere …  ti spiego tutto quando arrivo ok? … no non le ho detto niente, non ho avuto il tempo materiale per iniziare il discorso … si, lo so! Lo so! … …  ti sembra una cosa facile da dire, cosa avrei dovuto fare? Uscirmene dal nulla dicendole: sono andato a letto con Eleanor ma non volevo? … devo trovare il momento giusto, non voglio perderla  … >>  - << sei uno stronzo!! >> urlò Audrey voltandosi verso Louis che non appena la vide sbiancò sbarrando gli occhi.
<< cosa ci fai qui? >> le domandò chiudendo la chiamata << non ha importanza, ho sbagliato a venire, ho sbagliato tutto >> ogni parola uno spintone finché Louis non si ritrovò incollato al muro. Non opponeva resistenza.
<< ragazzi non mi sembra il caso di >> Paul allontanò di peso la giovane da Louis << calmati, ne potete parlare con calma in camera >> le disse stringendola << no, ne parliamo ora, qui >> urlò lei, dimenandosi << lasciala Paul, ci penso io >> intervenne Louis << Lou, non posso, se vi vedono >> - << mi assumo io le conseguenze ma ora ho bisogno di rimanere solo con lei, per favore >> insistette << come vuoi >> acconsentì Paul liberando Audrey che subito si scagliò contro Louis.
“Sei uno stronzo” urla Audrey mentre pugno dopo pugno colpisce il petto di Louis, piange e urla, non gli interessa se chi la vede la prende per pazza isterica; le fa male sapere di essere stata tradita.
<< Audrey, fermati >> Lou le ferma le braccia guardandola diritto negli occhi << sono un stronzo ma devi ascoltarmi >> le dice rimanendo calmo << sono stanca di ascoltare e rimanere in disparte mentre tu ti scopi un’altra >> urla bruciandolo con il solo sguardo.
<< è successo quando ci siamo lasciati, non è significato niente e lei lo sa >> - << pensi che ciò cambi qualcosa? >> domandò liberandosi dalla presa di lui.
Rimasero in silenzio per qualche secondo.
<< ero incazzato, stanco, confuso e non sapevo con chi parlare, pensi sia facile vivere nascondendo se stessi? Non lo è, devo stare attento 24h su 24, ogni mia mossa è controllata, spiata e pubblicizzata. Amo ciò che faccio ma odio il fatto di non avere una vita mia, una vita privata. Tutto per me è già scritto. A volte mi sembra di essere un burattino >> Louis si sfogò, buttando fuori tutto quello che si teneva dentro da anni. Ad ogni parola sentiva un peso in meno sulle sue spalle; ogni parola era come un respiro salvato.
<< dove vuoi arrivare? >> domandò Audrey  << avevo bisogno di parlare e così ho chiamo Eleanor, ho pensato che solo lei poteva capire ciò che provavo perché anche lei ha firmato quel maledetto contratto >> - << non credo che le dispiaccia molto >> commentò Audrey a bassa voce << fammi finire per favore – la zittì Louis – ci siamo incontrati in un bar e abbiamo parlato poi quando l’ho riaccompagnata a casa lei mi ha baciato e io l’ho lasciata fare fino a che quel bacio non si è trasformato in qualcosa di più, non volevo farlo, è stato uno sfogo, lei o un’altra non avrebbe fatto alcuna differenza. Dovevo distrarmi, dovevo dimenticarti ma la mattina al risveglio mi sono reso conto della cazzata che avevo fatto, non ti avevo dimenticato. Mi sono sentito un verme >> concluse avvicinandosi a lei.
<< cosa ti aspetti che faccia ora? Che ti perdoni e ti salti addosso come se niente fosse? >> domando rimanendo distante e fredda << no, non mi aspetto niente, sapevo che dicendoti la verità avrei rischiato di perderti ma non potevo starti vicino mentendoti >> spiegò.
<< devo andare >> esclamò Audrey raccogliendo le sue cose << Audrey? >> - << addio Louis >> concluse la giovane.
 

 
(Audrey Pov)
Cammino per il centro fissando i miei passi, ho paura che alzando lo sguardo possa incrociare qualcosa che mi faccia crollare all’istante.
Non voglio piangere, non voglio stare male, non voglio soffrire per lui. Non voglio e non posso.
Raggiungo il Duomo e mi siedo sui gradini, alzo lo sguardo e lo poso sulla finestra di camera mia, vedo gli ultimi anni trascorsi passarmi davanti agli occhi: due anni che segneranno per sempre la mia vita.
<< grazie >> prendo il fazzoletto che mi è stato avvicinato da un signore accanto a me << perché piangi? Posso aiutarti in qualche modo? >> mi volto per guardare negli occhi lo sconosciuto << sai, ho una nipote della tua età, abita lontano, la vedo poco ma le voglio molto bene >> spiega l’anziano accanto a me, mi sorride: un sorriso sincero.
Non so cosa rispondere, non sono mai stata brava a intrattenere una conversazione con persone sconosciute,  ricambio il sorriso.
<< posso darti un consiglio, qualunque  cosa ti facci stare così male devi ricordarti che passerà, la vita è fatta di momenti che prima o poi per quanto intensi finiscono per far posto ad altri ma devi anche ricordarti che sei tu a decidere se stare male o no >> ascolto attenta << come posso decidere se star male? >> domando curiosa e confusa << la vita ci mette di fronte a scelte e fatti difficili ma siamo solo noi
i a decidere come affrontarli. Possiamo prenderli di petto, lottare e uscirne vincitori e felici o farci abbattere per poi scappare con la coda tra le gambe >> risponde poggiandomi una mano sulla spalla.
<< non credo di poter cambiare le cose in questo caso >> spiego << si possono sempre cambiare le cose >> insite << il ragazzo che amo mi ha tradita come posso cambiare una cosa del genere? >> domando con aria di sfida << non puoi cambiare ciò che è successo ma puoi cambiare ciò che sarà, puoi decidere di perdonarlo e continuare ad amarlo, l’essere umano sbaglia ma deve essere perdonato >> - << è difficile, fa male >> spiego asciugando le lacrime << chiudi gli occhi, immagina la vita senza di lui …  come ti senti? >> domanda << male, persa … sola >> rispondo aprendo gli occhi << ora immagina la tua vita con lui >> richiudo gli occhi, sorrido spontaneamente e involontariamente << sono felice, sono con lui >> dico riaprendo gli occhi << cosa devo fare? >> chiedo << sai già cosa devi fare, metti da parte la rabbia e l’orgoglio e va da lui >> risponde sorridendo.
<< non so … >> dico incerta.
<< se potessi tornare indietro non ci penserei due volte, correrei dalla mia amata e la perdonerei, ma orami è troppo tardi. Lei non c’è più. L’ho amata in silenzio per tutta la vita. L’ho amata tutta la vita guardandola stringersi nelle braccia di un altro uomo. L’ho amata tutta la via e continuerò a farlo fino al mio ultimo respiro. Non commettere il mio stesso errore, va da lui. >>   lo vedo stringere le spalle, si strofina gli occhi si bacia la mano e la alza al cielo.
<< grazie >> sussurro abbracciandolo.
 

 
Corro più veloce che posso, devo  raggiungerlo prima che parta per Londra.
Non posso lasciarlo partire.
<< Paul, Paul! >> urlo con il poco fiato che mi rimane << Audrey, respira >> sorride avvicinandosi a me << dov’è Louis? >> chiedo senza perdere nemmeno un secondo << sono qui >> risponde Luo uscendo dalla macchina.
Prendo fiato << sei andato a letto con Eleanor e questa cosa mi fa soffrire mi fa rabbia ma se penso alla mia vita senza di te sto peggio. Non voglio lasciarti andare e poi pentirmene quando è troppo tardi per tornare indietro. Non voglio doverti amare in silenzio, non voglio amarti mentre ti vedo fra le braccia di un’altra. Voglio amarti insieme a te >> dico tutto d’un fiato.
Louis mi guarda con quel suo sorriso compiaciuto e felice.
<< vieni qui >> mi dice sorridendomi aprendo le bracci a. mi stringo a lui e sorrido << togliti quel sorrisetto dalla faccia >> esclamo baciandolo.
 
Londra  23.02.2013
<< Audrey? >> Louis la blocca impedendole di aprire la porta << non dire niente a nessuno di ciò che è successo in questi giorni, niente della litigata, niente di Eleanor e niente di x factor ok? >>  spiega serio guardandola diritto negli occhi << non una parola, promesso ora però andiamo si sta facendo tardi, devi prepararti per il concerto >> esclama aprendo la porta << si mamma >> la prende in giro Louis baciandola.
Raggiungono l’interno dell’arena, dei ragazzi nemmeno l’ombra, solo persone dello staff.
<< Niall!! >> urlano correndogli incontro << Lou, Audrey finalmente siete qui >> li saluta abbracciandoli << gli altri dove sono? >> chiede il maggiore non sentendo ne urla ne risate << in camerino >> risponde  Niall << vado a chiamarli, rimani qui con Audrey per favore >> nemmeno il tempo di finire la frase che inizia a correre verso i camerini << merda! >> urla Niall mentre lo segue cercando di fermarlo << mi mancava tutto questo >> esclama Audrey incamminandosi con calma nella stessa direzione.
 

 
<< allora? Vi sono mancato >> urla Louis irrompendo nel camerino << scusate non sono riuscito a fermarlo >> si scusa Niall mentre piegato in due cerca di riprendere fiato << cosa ci fai lei qui? >> aggiunge dopo pochi secondi Audrey << ecco ora ci siamo proprio tutti >> conclude Zayn portandosi una mano alla fronte.




... .???. ...
ecco a voi un altro capitolo della tormentata storia tra Louis e Audrey 
cercherò di aggiornare ogni week end (fino a che non riparto per la germania, li mi è più difficile rispettari i termini a causa dello studio e degli esami).
troveranno pace i nostri Giulietta e Romeo ?! 

anche se in ritardo colgo l'occassione per farvi gli auguri di natale e in anticipo quelli di un buon inizio anno.
un bacio <3 


sto scrivendo una nuova storia (non sui one direction) mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, se volete passare a leggere mi farebbe molto piacere e se mi lasciate in una recensione il link di qualche vostra ff e/o originale passo a ricambiare!!!!


http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2318911&i=1 
Avete mai provato una sensazione di incredibile vuoto? Quasi come se qualcuno vi stesse strappando il cuore, ecco è così che mi sento io oggi.
Avevi promesso di esserci, sempre. > mi hai detto con gli occhi lucidi mentre mi tenevi per mano. Ti ho creduto. Mi hai mentito.
Ti ho amato. Ti amo. Ti amerò. Sempre nonostante tutto, perché grazie a te ho capito chi sono, cosa voglio. Grazie a te ho imparato a camminare da sola, sono cresciuta e ora non ho più paura del mondo. Grazie a te
   
 
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