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3 capitolo
Louis deglutì, sentendo le sue piccole mani tremare a causa del freddo cercando di non distogliere lo sguardo da quelle profonde iridi verdi che lo attraevano, catturando la sua innocenza in quell’ombra piena di sadismo, risentimento, delusione che era l’anima di Harry. Il ragazzo sorrise sornione, mentre l’atmosfera si risaldava a causa della vicinanza che Harry aveva provveduto a ridurre sempre di più.
“Come mai tutto solo?” Soffiò sulla pelle diafana del suo viso, con lineamenti regolari, quasi femminili.
“Ero con mio marito, ma …” Louis tentò di continuare la sua frase, ma non poté fare a meno di interrompersi osservando le labbra del suo alunno stendersi in un sorriso ammaliatore. Il volto di Harry si fece sempre più vicino, il verde intenso dei suoi occhi lo trapassava da parte a parte, le gambe, tremolanti, a stento lo sorreggevano e le sue piccole mani non vedevano l’ora di stringere quei capelli ricci e castani.
“Ma?” Chiese, sorridendo, consapevole di essere lui la causa della lite che aveva costretto Zayn a rifugiarsi nell’unico luogo che avrebbe fatto stare in pensiero suo marito.
Aveva osservato tutto, ogni singolo movimento della coppia e soprattutto, ogni mossa di Zayn che, con rabbia, si era allontanato dall’esile figura del marito. Harry, nascosto nell’oscurità, la quale si mescolava con la sua anima nera, piena di segreti e mistero, sorrideva, divertito dall’intera situazione a sua parere parecchio esilarante, ma che giovava a suo vantaggio.
“Ma abbiamo avuto una discussione ed, onestamente non voglio parlare.” Disse titubante. Una delle qualità meno conosciute di Louis era l’assurda riservatezza, velata da una leggera timidezza, che gli impediva di aprirsi con chiunque.
“Vieni con me.” Disse Harry autoritario, sorridendo con cattiveria, sicuro di aver in pugno quell' uomo ai suoi occhi fragile, troppo debole per imporre la sua presenza.
“Mi dispiace, devo andare a cercare mio marito.” Louis, coraggiosamente, lo superò, abbassando lo sguardo sull’asfalto ricoperto dalla brina invernale. Qualcosa in quel ragazzo lo spingeva ad allontanarsi, a lasciarlo solo con i demoni sconosciuti che volevano divorare anche Louis. Ma lui non l’avrebbe permesso, perché era troppo debole, ormai, per iniziare una battaglia contro il male che lo avrebbe visto venire fuori solo come un perdente. Perché, in fondo, Louis non era tanto diverso dall’uomo che aveva salvato o dal ragazzo che voleva evitare ed aiutare ad ogni costo. Il male che aveva represso in un angolo della sua anima, a volte, lo divorava, lentamente, come una dolce agonia che, lui si era promesso, non avrebbe condiviso con nessuno. Adesso, quel piccolo demonio che da anni lo martoriava, stava distruggendo poco alla volta ogni piccolo pezzo della sua aura vitale. Lo sentiva, lo percepiva dalla morsa che si stringeva intorno alle sue membra, impedendogli di respirare. Quel ricordo. Il suo ricordo più intenso che lo avrebbe accompagnato nella lunga strada della sua distruzione, era vivido nella sua mente e lui si sentiva bruciare, con un’intensità pari allo sguardo rabbioso che solo una persona gli aveva rivolto.
L’odore di chiuso ed il dolce calore famigliare lo accolse, non appena entrò in quella casa che lui tanto amava.
“Zayn?” Chiamò a gran voce. Non capiva la reazione di suo marito, quell’ impeto nell’ abbandonarlo, quella gelosia che lo aveva portato a reagire in maniera totalmente incontrollata. Assurda, ai suoi occhi. Perché lui era unico, insostituibile. Zayn, quel ragazzaccio di strada, con il cuore pieno di crimini ed una fedina penale di tutto rispetto, gli aveva rubato il cuore, o quello che ne rimaneva. Anche se questo, suo marito, non lo seppe mai.
Il silenzio che seguì lo fece rabbrividire di paura, mentre cercava una buona motivazione per non fuggire e via e cercarlo. Quello non era il solito silenzio che lo circondava dopo una piccola litigata, che aggiungeva il giusto peso ed equilibrio alla loro vita di coppia. Quello era il silenzio dell’abbandono e Louis non poteva sopportarlo.
“Sono qui” Zayn apparve sull’uscio della porta d’ingresso, gli occhi rossi, pieni di sensi di colpa, rabbia verso se stesso e gelosia. Louis si voltò, indignato dallo spettacolo di suo marito completamente livido in volto, mentre si dirigeva verso di lui, instabile su i suoi passi.
“Zayn, non dirmi che ti sei ubriacato, ti prego.” Sussurrò con delusione, avvicinandosi a lui lentamente, come se la sua vicinanza fosse pericolosa. Louis sembro ritornare indietro negli anni, mentre girava spaesato tra le mura di quella piccola clinica del York, cercando quella stanza che ospitava l’uomo che gli avrebbe cambiato la vita. Si ricordò della tristezza che aleggiava sul suo volto stanco, gli occhi spenti che l’avevano spedito in una dimensione parallela che mai aveva provato. Quegli occhi color castano lo avevano conquistato, rubandogli l’anima che piano piano stava sanando; Ma, quegli occhi, quel meraviglioso colore ricco di sfumature dolorose, ognuna delle quali conteneva un segreto diverso, non avevano reso possibile la salvezza totalizzante.
Gli occhi vitrei di Louis fecero sprofondare ancora di più nel rimorso Zayn, che aveva, in un attimo, mandato a puttane tutte le loro promesse, i buoni propositi per una vita felice che entrambi meritavano, ma che non avevano mai ottenuto.
Gli occhi di Zayn si chiusero. Il suo corpo, attraversato da brividi di freddo e paura, si irrigidì, mentre cercava di trattenere i conati di vomito post sbornia.
“Mi hai veramente deluso, Zayn.”
Harry sbatté il pugno contro il muro, urlando dalla rabbia, sfogando tutta la sua frustrazione. L’aveva lasciato lì, solo, senza dargli alcuna spiegazione e non gli aveva permesso di portarlo con sè. Uscì dalla piccola casa lurida e sporca, camminando solo lungo le strade buie e deserte, portando a termine il lavoro settimanale.
L’uomo dai capelli color biondo cenere gli diede i soldi, sorridendogli grato della fine, a suo dire meravigliosa, che gli stava concedendo di avere. Harry gli gettò la bustina, soddisfatto di aver rovinato, ancora una volta, la vita di qualcuno. Ma per lui nessuno doveva essere felice, nessuno lo meritava, perché tutti, presto o tardi, dovevano soffrire. Lui era stato semplicemente avvantaggiato. La sua mente si concentrò sul volto meraviglioso di Louis che, felice e raggiante, sorrideva al marito dopo aver fatto pace e dopo essersi amati tra quelle lenzuola profumate che odoravano sicuramente dell’inebriante essenza del suo professore. Un sorriso lascivo si disegnò sul suo giovane volto, mentre pensava al piccolo corpo di Louis sotto il suo.
Il vento gelido, che prometteva un inverno gelido, gli scompigliò i capelli castani, mentre, con passo stanco, si dirigeva verso il parco in prossimità del liceo che frequentava.
“Harry?” Chiese una voce acuta, dannatamente dolce e famigliare.
“Louis, sta volta non mi scappi.-disse duro- vieni con me.”
In un attimo il volto di Louis si ritrovò a pochi centimetri da quello di Harry, che, sotto il suo tocco rude, si sentiva completamente stravolto. I loro respiri si scontravano, prepotenti, senza permesso sul viso dell’altro.
“Mio Dio, Louis” sospirò Harry, mentre il suo sguardo vagava dalle labbra sino agli occhi socchiusi che nascondevano quelle iridi spaventosamente limpide, sincere. Rare.
AbigayleWood
Odio questo capitolo con tutta me stessa, davvero. Ho voluto, in parte, svelare alcune cose, ma più in la ci saranno sempre più chiarimenti. Poi, essendo un triangolo, ovviamente darò anche spazio alla coppia Louis/ Zayn . Harry stravolgerò la vita poco a poco, tranquille :D
Fatemi sapere cosa ne pensate, vi prego.
Fatemi sapere cosa ne pensate, vi prego.