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Autore: mistery dragon    29/12/2013    2 recensioni
Raccolta di drabble sulla coppia Zosan, formato famiglia!
Spero sia di vostro gradimento.
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Sanji/Zoro
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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The voice's truth

 

Zoro camminava con passo pesante verso la foresta . La guerra che si stava svolgendo ormai da mesi nel Jipango, ormai stava per finire.  Molti uomini erano stati arruolati per la guerra e spesso non erano neanche soldati di professione, ma lo facevano tutti per proteggere il re, minacciato di decadere per un colpo di stato. In realtà lo spadaccino si era offerto in battaglia, ma non per il re quanto per la sua famiglia. Purtroppo la sua decisione , andava contro quella che aveva preso Sanji:

" Scordatelo Marimo, non voglio che i piccoli rimangano di nuovo orfani per colpa tua."

Ma d'altro canto lo spadaccino pensava che solo così si sarebbe potuto mettere fine alla parola guerra, anche se lui doveva morire, ma almeno i suoi figli sarebbero cresciuti in pace e non con la preoccupazione di essere uccisi ogni giorno che passava. Per questo era uscito di nascosto, non voleva far preoccupare nessuno; non voleva che né Sanji né i suoi figli lo costringessero a restare. Zoro era un guerriero e un guerriero non fugge mai dalla battaglia, ma infondo, nel profondo del suo cuore, il verde voleva restare a casa e stare con la sua famiglia.... Ma ormai aveva deciso: lui sarebbe andato in guerra e Sanji si sarebbe preso cura dei piccoli. In fondo era stato il biondo a portarli a casa, li aveva trovati in mezzo alla strada e moribondi, il monaco invece si era opposto al compagno, semplicemente perché non voleva doversi prendere l'incarico di quei due ragazzini. Poi le cose erano cambiate e piano piano nel cuore dello spadaccino una specie di affetto verso quei due piccoli, che quasi fosse uno scherzo del destino,  somigliavano così tanto a lui e Sanji.

Era davanti alla foresta poco fuori dalla città: un passo e forse non avrebbe più rivisto la sua famiglia.

Prese un profondo respiro e fece per andarsene ma qualcosa lo trattenne. Si girò di scatto e vide il cuoco che lo stringeva per un braccio, facendogli anche male.

 

- Sanji, lasciami!-gli ringhiò contro.

 

- Per così andartene e morire? Te lo dico e te lo ripeto, tu non andrai in battaglia.-lo beccò testardo l’altro.

 

- Perché? Vuoi per caso continuare a vivere con l’ansia di poter morire da un momento all’altro ? Vuoi continuare a sperare ogni notte di rivedere la luce del giorno dopo?-

 

- No! E’ ovvio che voglio che finisca tutto questo! Ma non si tratta di me, si tratta di Ren e Takeshi!-

 

- Vuoi fare qualcosa per loro? Allora lasciami andare! Solo così saranno al sicuro. -esclamò il monaco cercando di liberarsi dalla morsa del marito.

 

- Io non ti permetterò che tu gli procuri ancora dolore!- gli gridò il cuoco più iracondo che mai:

 

- Hanno già perso i loro veri genitori, vuoi farli soffrire ulteriormente?! Non ti interessa di quanto potrebbero star male sapendo che tu forse non torneresti più a casa?! Non ci pensi a tutto questo?! E’ ovvio che no, tu non gli hai mai voluto bene!!!- il tono di voce del torciglio stava aumentando a ogni parola che proferiva.

 

-Ho già dato il mio voto alla guerra, non si può tornare indietro ora!-

 

Preso da un raptus di rabbia, il biondo iniziò a tirare calci al verde, che cercava di pararli. Il problema era che stavolta erano più potenti di quanto non fossero già normalmente, perché Sanji aveva avuto un blackout mentale, che gli impediva di ragionare forse più del dovuto. Era tutta colpa del verde, che non lo aveva voluto ascoltare e aveva fatto di testa sua.

Era terribile vedere due persone che di solito, nonostante i vari litigi, fossero così unite , combattere in quel modo, manco fossero due nemici. Lo scontro era violento e tutti e due era ormai sanguinanti finché un bambino non sbucò da dietro un albero e urlò con tutto il fiato che aveva nei polmoni:

 

- BASTA!!!!-

 

Sanji e Zoro si bloccarono, con il cuoco che aveva un piede sulla faccia dello spadaccino e il verde con un pugno sulla guancia destra del biondo.

Ren era davanti a loro: aveva il volto rosso e il viso era segnato dalle lacrime; teneva in braccio il piccolo Takeshi che era rivolto verso il petto del fratello maggiore e piangeva disperato. I due adulti sentirono un groppo in gola, ciò che comunemente era considerato come senso di colpa.

 

- SMETTETELA!!! Non è questo il modo di risolvere le cose, soprattutto non è questo il modo di decidere! Se siamo noi il problema, dovete chiedere a noi cosa vogliamo e desideriamo! Non potete decidere voi!- gli sgridò il biondino, cercando di trattenere le lacrime che prepotentemente chiedevano di uscire.

 

- Non dire stupidaggini, Ren! Torna a casa! Non è bene che voi stiate qui!- ordinò Sanji con durezza, cercando di ignorare il groppo che aveva alla gola.

 

- No!- gridò il piccolo deciso.

 

- Cosa?- chiese sorpreso il cuoco.

 

- NO!- ribadì il figlio.

 

- Ren, non disubbidirmi. Torna a casa!- la pazienza del ricciolo stava per traboccare.

 

-No papà, fammi parlare. Zoro……. Zoro deve partire.-

 

Il biondo lo guardò sbalordito ed anche il verde sembrava stupito.

 

- Lui ha deciso di proteggerci, e io nonostante sia vero il fatto che forse soffrirò per lui......Dobbiamo accettare la sua decisione, se pensa sia giusto per il nostro bene. E’ vero Sanji, starò in pena per il marimo ma non è il momento di essere egoisti! Siamo in guerra, e dobbiamo pensare che come noi, ci sono anche altri uomini che sono partiti lasciando ciò che amavano di più al mondo….. Non so per te ma io capisco i principi di Zoro: per lui sarebbe un disonore rimanere lontano dalla guerra. Per questo dobbiamo lasciarlo andare.-

concluse il bambino singhiozzando.

 

Nell’aria si sentiva solo il pianto di Takeshi che non accennava a smettere, neanche se il fratellino provava a tranquillizzarlo.

Zoro sorrise riconoscente: quella piccola peste era più intelligente di quanto sembrasse...

Sanji invece era semplicemente senza parole: da un lato aveva ancora quel rancore di prima; dall’altro aveva l’orgoglio che continuava a suggerirgli di non ascoltare quel moccioso che infondo, che ne sapeva lui di quello che provava; ma alla fine si dovette rassegnare dell’amara verità: Ren aveva ragione, ma non poteva comunque perdonare il marimo per aver agito alle sue spalle.

 

Improvvisamente il biondino riprese a parlare, stavolta con una punta di delusione:

 

- Però Zoro non mi è piaciuto il modo in cui tu te ne sei andato.... Non è da te! Tu dici sempre: " Bisogna essere leali l'un l'altro e avere fiducia in noi stessi", perché non hai rispettato questa tua morale? Perché te ne sei andato così, senza dirci niente? Perché non hai affrontato Sanji faccia a faccia invece di arrivare a questo punto di rottura? Non mentire a te stesso, perché anche tu hai le tue colpe!- disse il piccolo guardandolo negli occhi , senza timore e meno piagnucolante.

 Lo spadaccino abbassò gli occhi: non ci poteva credere, era più veritiero e saggio un bambino di appena otto anni che lui e Sanji che avevano entrambi 19 anni. Provò vergogna: aveva pensato a sé stesso e aveva abbandonato, anche se per poco , quelle regole morali che lo accompagnavano da sempre. Il monaco si scostò da suo marito e si incamminò lento verso i piccoli, si abbassò alla loro altezza e sorrise, ma non uno dei suoi soliti ghigni strafottenti,  ma un dolce sorriso che trafelava però una tristezza immensa.

 

- Ren, ti sei dimostrato più maturo di due uomini più grandi di te. Ciò ti fa onore.- lo accarezzò delicatamente.

- Sono sicuro piccolo ricciolo che con la tua intelligenza stupirai tutti : non sprecare questo tuo potenziale. Non so se riuscirò a vederti crescere quindi se non dovessi tornare tu devi…….- si avvicinò all'orecchio del figlio e gli sussurrò qualcosa al quale il piccolo annuì.

 

Poi prese dalle braccia del biondino il piccolo Takeshi, che continuava a piangere; ma appena venne a contatto lo spadaccino si calmò, quasi come se fosse stato un incantesimo, cullato dal calore protettivo che il padre dava. Zoro ghignò: ancora una volta Takeshi si rivelava veramente furbo, che in qualsiasi a mezzo a lui disponibile, nonostante i suoi 12 mesi di vita, sapeva condizionare gli altri per raggiungere un suo scopo.

 

- Piccola peste, riesci sempre e comunque a ottenere ciò che vuoi con scaltrezza.- rise il monaco divertito-  Ma forse, tutto sommato, non è poi un gran male. – lo accarezzò con un dito ma il bebè più dispettoso che mai glielo morse. Lo spadaccino lo riconsegnò al fratello maggiore, guardandolo ancora una volta ghignando.

 

Poi si volto con serietà verso il cuoco, che nonostante tutto scrutava lo spadaccino con odio. E’ vero che lui doveva rispettare la sua decisione, ma questo non significava che fosse d’accordo, tutt’altro lui era ancora fermo sulla sua posizione.

 

Il verde si ritrovò a un millimetro di distanza davanti al biondo : le iridi di Zoro color pece erano mischiati a quella color del cielo di Sanji. Il monaco cercò di accarezzare il viso dell'amante ma egli si spostò, e senza tanti complimenti gli mollò un calcio nello stomaco, che fece piegare in due l'altro.

 

- Ba.....stardo!-disse dolorante lo spadaccino.

 

- Questo è ciò che ti meriti. E sappi un'altra cosa Marimo: forse Ren e Takeshi potrebbero capire le tue intenzioni e perdonarti, ma non io! Io né ti capisco né ti perdonerò mai per ciò che hai scelto , e forse non perdonerò neanche me stesso per ciò che sto per fare.............-

 

Zoro alzò lo sguardo confuso e Sanji si buttò fra le sue braccia, stringendolo forte. Il verde si sorprese, insomma certe volte non capiva proprio quel dannato torciglio: prima lo picchia, poi lo abbraccia........ Ma venne distorto dai suoi pensieri quando avverti un dolore lancinante partirgli dalla spalla. Si accorse che il cuoco lo aveva morso, con tutta la rabbia che potesse avere, e non accennava a spostarsi di lì. Ma nonostante la voglia di levarselo di dosso e mollargli un pugno fosse forte, gli cinse i fianchi, capendo che in quel momento era meglio non agire d’istinto.

 

- Ti odio Zoro, ti odio con tutto me stesso……- gli sussurrò il cuoco ringhiando:

 - Però vai se ci tieni tanto, ma guai a te se ti azzardi a morire.-

 

Il verde ghignò e gli rispose:

 

- Non ti darò la soddisfazione di vedermi morto, cuoco.-

 

 Lo baciò a tradimento, stringendolo contro di lui, per sentirlo accanto a sé ancora un'ultima volta. Il biondo acconsentì, ormai con la coscienza che non avrebbe potuto più far niente per farlo restar lì. Si staccarono si guardarono negli occhi e con naturalezza lo spadaccino si avviò, senza proferir parola. Arrivato all’entrata della foresto si voltò e sorrise imbarazzato:

- Prometto che farò di tutto per tornare, lo giuro!-esclamò prima di voltarsi e sparire nel fitto del bosco, scomparendo e anche con qualche dubbio su come avrebbe potuto mantener fede a quella promessa così impossibile.

 

Ren si avvicinò a Sanji, che si era seduto a terra, stanco per tutto quello che era successo. Il cuoco gli prese Takeshi dalle mani e poi lo fece sedere sulle sue gambe.

 

- Scusami papà.- mormorò Ren con una punta di vergogna.

- No piccolo, stavolta hai fatto bene a disubbidirmi. La mia testardaggine stava facendo solo più danni che altro.- esclamò atono.

- Ma scusami,  che cosa ti ha detto il Marimo all'orecchio?- chiese curioso il cuoco.

Il piccolo gli sorrise furbetto e rispose:

- E' un segreto!-

E sarebbe rimasto tale mentre Ren si adoperava a mantener fede a una promessa, quella di doversi prendere cura della sua famiglia.

 

 

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Angolo dell'autrice:

Ok, questa in realtà doveva essere un'altra cosa, nel senso che in realtà doveva assomigliare alla separazione di Ettore e Andromaca dell'Iliade ma......Boh alla fine è venuta così, la mia mente bacata ha partorito questa cosa e sinceramente mi piace di più questa idea perchè nonostante sia parecchio fluff è più, come dire, da Zoro e Sanji, e meno dolce come lo era il capitolo dell'Iliade.

Quindi boh, spero solo che vi sia piaciuta e passiamo ai ringraziamenti:

- Per aver recensito ( sia negativamente che no) ringrazio:

-Jeta

- SanjitaSwan

- Bleustar_99

- beadanno

-Marjan

- My Pride 

Per aver messo la storia fra le preferite:

- Caren96

-Mitica Rosa_pessima94

Per aver messo la storia fra le ricordate:

-kaory78

Per aver messo la storia fra le seguite:

-beadanno

-Bluestar_99

-ErinThe

-Jeta

- Kajiko TheMagical Sniper

- Loki D

-renjo_

-TheLadyVampire97

-_ANNA17_


E poi ringrazio anche chi ha solo letto e soprattutto devo ringraziare il grande maestro Eiichiro Oda che senza di lui One Piece non esisterebbe e come dico sempre neanche questa storia esisterebbe.

Quindi vi mando un grosso bacione e ci vediamo ad una prossima fanfiction e vi ringrazio ancora ed ancora!

mistery dragon


( back stage)

Zoro: Non uscirò mai più di casa!

Io: Pffff, se continua a mentire a te stesso va'! 

  
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