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Autore: nessy89    29/12/2013    1 recensioni
RENESMEE NEW SUNRISE II
Renesmee e Jacob hanno avuto la loro prima figlia ma nuove minacce incombono su di loro e su tutta la famiglia Cullen.
Quali sono i veri piani di Jane? Sarà veramente pentita?
Nahuel riuscirà a rubare il cuore di Renesmee o forse per lui il destino ha altri piani?
Nessy e Jacob riusciranno a sposarsi e ad incoronare il loro sogno d’amore?
Questo e molto altro in ‘Renesmee New Sunrise II’.
Se siete curiosi come me non perdetevi questa nuova avventura che vi coinvolgerà con emozionanti colpi di scena.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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‘Una nave in porto è al sicuro ma non è per questo che le navi sono state costruite’
BENAZIR BHUTTO


NESSY.
La calda luce che accompagnava la madre di Jacob si faceva sempre più lontana.
Non volevo restare sola, sconfinata in quel buio senza tempo e con tutte le mie forze presi un respiro e riuscii ad aprire gli occhi.
Un piccolo spiraglio di luce entrava dalla finestra, mi accorsi, percepii più che altro, che cominciava a far chiaro. Probabilmente era l’alba. Ed io ero tornata.
L’alba di un nuovo giorno.
Sentivo strani odori di persone che dovevano essere state accanto a me, ma in quel momento non c’erano. Mia madre, mio padre, Carlise, Billy, Rose, zio Em e Leah. Ma non erano solo i loro odori a ricordarmi di loro, c’era dell’altro, come se mi avessero parlato e io non mi ricordassi le parole.
Era come se mi fossi svegliata da uno strano sogno e vaghi ricordi fossero oscurati da una nebbiolina.
Al mio fianco senti quelli  più importanti di tutti.
Quello muschiato, inconfondibile e che avrei indovinato fra mille, di Jacob e un altro, più delicato, un perfetto incrocio di muschio bianco e fresia, con un tocco di vaniglia.
Ruotai la testa e accanto a me trovai Jacob ancora addormentato e  una bambina, avvolta in un pile avorio che mi  guardadava con gli occhi più belli e seri che avessi mai visto.
 La riconobbi subito. Doveva essere Sarah, la mia Sarah.
Come se avesse capito che l’avevo riconosciuta mi rivolse un ampio sorriso. I suoi dentini luccicanti risaltavano e ai lati delle guancie spuntarono due simpatiche fossette.
Il suo viso a forma di cuore ricordava molto i lineamenti di mia madre, i suoi occhi color miele erano l’esatta copia di quelli di mio padre e i molti riccioli neri che le cadevano come molle dalla piccola testa erano lo stesso colore dei capelli di Jake.
Avevo perso il dono di sentire i pensieri con il parto e quindi non potevo sentire quelli della bambina.  Così, lentamente, molto lentamente, per non spaventarla, le toccai la piccola manina smaniosa che spuntava dalla copertina e le mostrai, con il mio modo di parlare, quanto l’amassi. La piccola esplose in un gran sorriso seguito da un versetto. A quel suono Jake si svegliò e ci guardò con occhi spalancati come se avesse visto un fantasma.
Dopo qualche attimo in cui entrambi rimanemmo in silenzio a guardarci riuscii a parlare .
- Vi amo,- riuscii a dire, - scusa se sono stata … via … così a lungo.- Dissi con voce rotta dall’emozione.
Continuava a guardarmi incredulo. Dagl’occhi iniziarono a scendermi grosse lacrime di gioia.
I suoi si fecero lucidi e per la prima volta lo vidi piangere.
Ancora senza  parole si fece avanti e in modo delicato ma altrettanto passionale mi abbracciò.
Sarah, in mezzo a noi due, liberò entrambe le mani e le agitò in aria. In un attimo vidi come un flash back , io e Jake in alcuni nostri momenti sereni quando ancora ero incinta, sentii più che altro le nostre voci…
- Ma cos’è stato? L’hai sentito anche tu?- Gli chiesi.
- Si, - mi rispose asciugandosi rapido le lacrime, - è stata nostra figlia,- il ‘nostra’ lo disse con tono d’orgoglio, - lei è speciale, finora sappiamo che ha preso dai licantropi, dai vampiri e dagl’umani. Come puoi sentire il suo piccolo cuore batte veloce come le ali di una farfalla. Può sentire i pensieri, si scherma quando non vuole che gli altri … cioè tuo padre … possano sentire i suoi, sappiamo che sarà un licantropo o perlomeno ha un legame con noi perché quando era ancora nella tua pancia  già comunicavi come noi  e ha un dono simile al tuo, riesce a trasmetterti cosa pensa direttamente nella tua mente, senza toccare gli altri e senza parlare,…. Ma,- e scuotendo la testa proseguì, -ma tu come stai?-
- Benissimo!- Alzò gli occhi al cielo, sapevo che non mi avrebbe creduto visto che non mi lamentavo mai e minimizzavo ogni cosa.
-No, sul serio Jake, stò veramente bene! Ho solo fatto una lunga dormita rigenerante, sento che potrei correre con te ovunque!-
Mi guardò cercando di capire se stavo mentendo o meno, ma alla sua vicinanza allungai le mani e accarezzai il contorno del suo viso.
- Mi sei mancato così tanto, pensavo che dopo il parto e tutto il resto avrei dovuto rinunciare a sensazioni come queste, ma ti desidero ancora.-
Esitando si allungò in avanti e mi baciò, dapprima fu un bacio prudente ma poi si lasciò andare a un bacio passionale. Il desiderio che sentivo per lui mi fece ribollire il sangue. L’afferrai per i capelli e cercai di ricordarmi che c’era Sarah in mezzo a noi ma fu un lavoraccio. Al pensiero di lei cercai di scacciare i languori e a malincuore mi allontanai.
La bambina che non aveva smesso un  attimo di dimenarsi emise un urletto, un verso simile a quello di un gattino. La presi subito in braccio e nella mia mente vidi quanto anche lei mi amasse e quando gli ero mancata.
- Oh Sarah, non puoi nemmeno immaginare che felicità mi dai!- Mentre io, Sarah e jake ci abbracciavamo dalla porta della camera qualcuno bussò.
Erano mia madre, mio padre, zia Rose, zia Alice e zio Jasper.
-Mamma! Papà!- Urlai.
-Renesmee!- Urlò mia madre correndomi incontro ed abbracciandomi forte. Mio padre, accanto a lei, mi sorrise commosso.
Jacob si alzò per lasciare posto alla mia famiglia.
Rose mi  tese le mani  per ricevere in braccio Sarah.
- Per tutti i Santi!! - Esclamò Alice con una smorfia in volto. Mio padre alzò gli occhi al cielo.
-Non ditemi che mia nipote, la mia bellissima nipote è ancora nuda, con addosso solo un misero pannolino di stoffa e coperta con un pile usurato!  Oh piccola cara per fortuna c’è la tua zietta, guarda cosa ti ho portato!- Sparì in un lampo per tornare con una grossa valigia firmata.
-L’avevo tenuta fuori dalla porta per non rovinarvi la sorpresa. -
L’aprì e ci fu un esplosione di vestiti e di colori.
Sarah la guardava divertita. Era sconcertante vedere quanto in un paio di giorni fosse cresciuta, già sembrava una bambina di un mese più o meno.
-La sua crescita è rapida come è stata la tua.- Mi rispose Edward.
Billy entrò silenzioso nella stanza salutando tutti con un gesto del capo. La sua casa rimasta semi vuota per tanto tempo ora doveva sembrargli un hotel.
Nel frattempo Sarah venne lavata e vestita.  Quando uscirono dal bagno e me la riportarono sembrava una vera principessa.
- Oh, ma certo!- Esclamò Rose.
-Cosa?- Chiesi insieme a Jake.
- Be’ …Sarah ha fame o per meglio dire sete.- Fui presa dal panico. A meno che Billy si immolasse come donatore non avevamo scorte di sangue in casa.
-Non c’è problema,- mi rispose mio padre, - Rose nella borsa ha qualche sacca che gli ha portato Carlise, se vuoi ce n’è anche per te.-
Scossi la testa. - No grazie, niente sangue umano … però avrei voglia di  omlette e di … caffè, magari anche la torta al cioccolato con il cioccolato morbido dentro. Mio padre scoppiò a ridere e si dileguò in cucina chiedendo il permesso a Billy che lo accompagnò.
Rose iniziò a dar da mangiare a Sarah, sangue o non sangue ancora dovevo imparare molto sui bambini e proprio non me la sentivo ancora.
- Jacob, mamma, portatemi a casa, nella mia casa, il mio rifugio magico.-
Jake e la mamma si guardarono ma fu mia madre a rispondermi.
- Renesmee forse sarebbe meglio se tu restassi qui a La Push dove tutti i ragazzi ti possono sorvegliare sempre, almeno finchè Jane è ancora nei pareggi. Lei è ancora ospite da Carlise, guardata a vista da Esme ed Em. Oh, sapessi Esme, è arrabbiata nera con Jane, è arrivata proprio ora che è venuta al mondo Sarah ed essendo padrona di casa non ha trovato un attimo per venire a vederla. Proprio lei che è sempre buona con tutti, arrabbiata è irriconoscibile! -
Mia madre stava cercando di cambiare discorso distraendomi, la conoscevo bene.
Guardai Jake, sapevo che con lui ogni mio bisogno sarebbe stato accontentato.
-Jacob, stò benissimo, ti prego riportami a casa, la nostra casa.-
Jake guardò Bella.
- Nessy, non so, … magari è meglio anche per la bambina se aspettiamo un po’…-
Lo guardai supplicandolo sbattendo le mie lunghe ciglia.
-Okay, va bene, sposterò la ronda dei ragazzi così sarete guardate giorno e notte …  -
Sorrisi vincente ma mia madre mi guardò storta.
Mi alzai per andare in cucina, fu un piacere stendere le gambe.
Quando finii la buonissima colazione di mio padre mi trovai le valigie già pronte vicino al letto.
-Okay,- disse mio padre, - puoi andare al rifugio ma sappi che ci avrai spesso intorno.-
- Non vedo l’ora!- Gli risposi. Poi silenziosa continuai. ‘Grazie papà, grazie di cuore di tutto, vi voglio bene, tanto, tanto bene.’
- Non sono Jacob, non mi incanti, ma mi fa piacere ciò che pensi e ricorda che questo non cambia il fatto che hai il padre più protettivo di tutto il mondo, ovviamente questo vale anche per Sarah!-
Guardai la bambina e sbuffai, lei in cambio ci fece una faccia buffa e scoppiammo tutti a ridere.
Era pomeriggio tardi quando arrivammo.
Per tutto il tragitto avevo spesso sorpreso Jacob fissarmi ma non gli diedi peso.
La casa era stata pulita ed ordinata.
- Le tue zie e tua nonna si sono date da fare appena Jane era distratta.- Mi rispose mio padre.
Annuii incredula all’ordine che avevano fatto.
Prima di ritornare a casa Rose diede da mangiare a Sarah e la cullò per addormentarla.
Alice sbuffando commentò il mio armadio ridotto, … ovviamente….,  ed il mio guardaroba.
Salutati tutti e con la bambina che dormiva andai a fare  una doccia. Uscii dal bagno ancora mezza bagnata con una maglia di Jake addosso, non ce la facevo a non vedere la  bambina per più di qualche minuto. Era così piccola che avevo paura potesse soffocare o  svegliarsi e magari avere di nuovo fame.
Jake mi guardò ancora con quella strana espressione.
-Senti Nessy … io vado qui fuori, devo finire di chiarirmi con i ragazzi per i turni.-
-Okay Jake, va tutto bene?-
- Si, si, certo …- Sapevo che mi mentiva quando il suo sopracciglio rimaneva alzato, forse era preoccupato per la mia salute e quindi lasciai correre.
Mi coricai stanca nel nostro letto e quando finì di coprirmi accuratamente uscì dalla porta senza nemmeno darmi un bacio. Cavolo doveva proprio essere preoccupato.
Appena chiusi gli occhi mi addormentai.

Jacob.
Appena sentii il cuore di Nessy rallentare e fui sicuro che stesse dormendo uscii di casa.
Fuori c’erano Paul e Jared in forma umana che mangiavano pizza in un falò improvvisato.
-Jake? Che c’è?- Chiese Paul inghiottendo un pezzo enorme.
- Niente di che!- Risposi rimanendo sulle mie.
- Mmm … - disse Jared avvicinandosi, - Qui qualcuno ha problemi di cuore scommetto!-
-Vuoi prenderle adesso o più tardi ?- Chiesi arrabbiato.
- Si, Jared, secondo me potresti aver ragione. Eh dai Jake, lo capiamo anche noi. Ti vedi il tuo imprinting, bella da morire, ti è mancata, ti ha reso papà e ora che è mamma è ancora più sexy di prima ma tu non puoi fare niente..-
L’ipotesi di Paul era esatta, ma come cazzo faceva? Si era messo anche lui a leggermi nella testa?
Mi girai dall’altra parte sbuffando. Certo aveva indovinato in pieno, quando era uscita dal bagno ancora bagnata, con addosso solo la mia maglia che matteva in risalto tutte le sue curve … gli sarei saltato addosso subito!
- Dai Jake - mi disse  ancora il genio di Paul, - dalle tempo, vedrai che sarà lei a fare la prima mossa.-
Mmmh,  riflettei un attimo, forse aveva ancora ragione, … bel consiglio, bravo Paul.
-Basta mi avete stufato, vado in casa!-
Mi gridarono contro, insultandomi ed entrato in casa scoppiai a ridere.
Quando fu chiaro, mi svegliai steso sul divano, per non svegliare Nessy preferii dormire li.
- Ben svegliato!- Mi girai in direzione della voce e trovai Nessy con Sarah in braccio. Entrambe erano talmente belle e radiose da  lasciarmi senza parole per qualche minuto.
Nessy mi allungò Sarah.
- Tienila tu così ti posso preparare una colazione degna di un lupo!- Disse strizzandomi l’occhio.
Ancora senza parole le sorrisi. Quel giorno indossava un vestito stretto color arancio, sicuramente fatto da quell’ elfo di sarta di Alice. Le stava così bene che già mi ribolliva il sangue.
Non feci in tempo a dare il primo morso al pan cake caldo che bussarono alla porta. Sbuffai.
Ovviamente c’era metà della sua famiglia. Edward mi si avvicinò.
- Jacob, c’è un’ altra persona qui fuori che vorrebbe vedere Nessy e Sarah.-
Nessy mi guardò ed entrambi fiutammo chi c’era ad aspettare sulla soglia.
Nahuel.
-Non se ne parla!- Dissi incazzato. Quello a casa mia non avrebbe messo mai piede!
-Jacob! - Mi riprese Nessy, - Non lo farò entrare, ma voglio che veda che stò … bene.-
- L’ha già sentito! - Ci riflettei un attimo, se era quello che lei voleva non volevo essere proprio io a negarglielo. -Vedi tu … ma se si avvicina a te o alla bambina ..io … io …-
Mi tremavano già le mani. Bella mi venne vicino e con la mano sulla spalla mi sussurrò di stare tranquillo.
Nessy prese Sarah dalle braccia della bionda e dopo avermi guardato aprì la porta e uscì.
Non ce la facevo a non vederle con i miei occhi , buttai forchetta e coltello sulla tavola e mi precipitai fuori.
Nahuel era girato verso la scogliera che guardava il mare. In un attimo mi ritrovai a sperare che volesse fare per la prima volta in vita sua la cosa giusta e si  buttasse giù.
-Nahuel, … ciao, io stò bene,  vieni!- Lo richiamò Nessy.
Il verme fece i primi passi e si avvicinò, io mi misi appiccicato al fianco di Nessy che continuò.
-Io stò benissimo, anzi noi stiamo benissimo, ti presento Sarah.-
Lui abbassò lo sguardo da Nessy a Sarah e quando  la piccola scostò i capelli della madre per vederlo meglio, successe una cosa, una cosa che solo io, in quell’ attimo capii subito.
Accecato dal delirio della rabbia mi trasformai davanti a tutti, infischiandomi dei vestiti  che giacevano a brandelli da qualche parte e feci per colpirlo.
LUI DOVEVA MORIRE. ORA!






SPERANDO CHE QUESTO CAPITOLO VI ABBIA INCURIOSITO, AUGURO A TUTTI VOI UN FELICE ANNO NUOVO, RICCO DI AMORE, SPERANZA E FELICITA'.
NESSY.
  
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